)*(Stazione Celeste)

Trasmissioni Stellari

 
L'Ombra della Creazione Futura
 

Sin dal primo respiro di Dio all'inizio di tutti i mondi, era preordinato che la Creazione sarebbe esistita all'interno di un ritmo di espansione e contrazione. Alla fine, sarebbe venuto un tempo in cui l'universo fisico avrebbe smesso di espandersi e cominciato a contrarsi. Gli Indù chiamano questo processo "l'inspirazione e l'espirazione di Brahma", il processo cioè attraverso il quale Dio espira l'intera Creazione, e poi la inspira di nuovo tutta all'interno di sé.

A questo punto del tempo lineare ci troviamo molto vicini alla metà del ciclo, prossimi a raggiungere l'esatto punto mediano tra l'espirazione e l'inspirazione di Dio. L'universo ha iniziato ad avvicinarsi a questo punto mediano, quando gli organismi unicellulari apparvero sulla Terra, ma il punto di mezzo esatto non è stato ancora raggiunto. Esso coinciderà con quanto si è convenuto di chiamare "il Ritorno del Cristo".

Quando un qualsiasi sistema vibratorio inverte la direzione del suo 'momento', come fa il pendolo nel punto più alto della sua oscillazione, c'è un attimo di totale riposo prima che il movimento riprenda nella direzione opposta. E poiché il riposo, o la totale cessazione del movimento, costituisce l'opposto del tempo, c'è, nel preciso istante in cui questo avviene, un micro-intervallo di non-tempo, un attimo di eternità. È lo stesso intervallo di non-tempo che si verifica molte volte al secondo nel movimento vibratorio degli atomi del mondo fisico. Questa è un'apertura nel nagual, un varco nella Presenza dalla quale scaturisce l'energia della Vita.

Cosa succede quando un universo smette di espandersi e comincia a contrarsi ? Cosa succede quando un cosmo intero raggiunge il punto esatto di inversione direzionale ed arriva ad un momento di riposo assoluto ? Avrete l'opportunità di vederlo da soli molto presto, poiché questo evento è situato proprio davanti a voi in tempo lineare. Ed esso procurerà l'apertura attraverso la quale emergerà qualcosa di incomprensibile.

Prima di discutere di questo evento e delle sue implicazioni per gli esseri umani, consideriamo, seppur brevemente, qualcosa della vostra natura, così come essa era prima della Caduta.

L'intera storia biologica di questo pianeta può essere considerata niente altro che l'ombra gettata sulla materia dal vostro avvicinamento. È il modo in cui le rocce e l'acqua e l'aria hanno cominciato a rispondere alla vostra presenza, poiché voi siete la Vita stessa. Voi siete ciò che giace al di là di tutti i dualismi, al di là di tutte le tendenze materializzatrici, al di là di tutte le limitazioni del tempo e dello spazio. La vostra coscienza è sia infinita che eterna. Può dimorare nelle limitazioni della materia e percepire attraverso qualunque sistema filtrante voi scegliate, ma nella sua funzione vitale perfetta non è costretta o limitata da questi sistemi.
Piuttosto, essa li usa come strumenti di percezione, esplorazione e avventura.

Al di fuori del tempo e dello spazio, voi siete una cosa sola con il creatore, "Colui che È", la Sorgente. Ma quando la vostra coscienza si muove entro il contesto di un universo manifesto, divenite il Figlio, il Cristo. In essenza, voi siete la relazione tra Spirito e Materia, il mediatore, il ponte, lo strumento attraverso cui il Creatore entra in rapporto con la Creazione. Voi siete la Vita in relazione al pianeta Terra, l'eternità in rapporto al tempo, l'infinito in rapporto al finito. Sebbene attualmente sperimentiate voi stessi come una specie separata e divisa in frammenti, siete in effetti un essere totale e unificato, che condivide la piena consapevolezza del Creatore. Il modo in cui venite portati in vivente, focalizzata manifestazione dipende da come tempo e spazio, materia ed energia, mare e roccia reagiscono alla vostra presenza.

Come il Cristo, in quanto consapevolezza unigenita del Padre, siete stati provvisti di un notevole numero di qualità straordinarie. Siete capaci di espandervi e contrarvi, a seconda di come focalizzate l'attenzione. Siete abbastanza grandi da racchiudere tutta la Creazione, e tuttavia abbastanza piccoli da arrampicarvici dentro. Anche il Creatore vostro Padre permea la Creazione, ma in modo diverso; nella Sua immensità, Egli cinge la Creazione. Il Suo essere satura l'universo fisico, tutte quante le stelle, il sole, i pianeti del sistema solare così come le galassie lontane, ma fa assegnamento su di voi per la messa a fuoco della sua coscienza. Voi siete la Sua specifica attenzione.

Come lente focale dell'attenzione del Creatore, avete vagabondato dentro la Creazione per miliardi di anni, espandendovi e contraendovi, andando alla deriva dentro e fuori questa o quella galassia, questo o quel sistema solare. Ovunque andiate, vedete la materia che vostro Padre ha creato. Osservate le molteplici e meravigliose forme che prende: i potenti soli, le giganti rosse, le nane bianche, le immense galassie a spirale, i quasar, i buchi neri, i buchi bianchi. Osservate le incredibili contorsioni del tempo e dello spazio che hanno luogo nei vari campi gravitazionali che attraversate. Osservate i pianeti, le lune, gli asteroidi e le comete che girano all'interno di ogni sistema solare che visitate. Vi lasciate andare alla deriva, qua e là, voi, i rappresentanti del Padre, l'attenzione del Padre, e godete dei mondi che sono stati portati all'esistenza.

Ma tutti questi mondi sono mondi fisici. Sono tutti fatti di materia. Sono fatti dell'attenzione-energia concretizzata del Padre. Posseggono una certa sostanza, una certa solidità che a voi, in quanto spirito, manca. Comprendete che questo è il loro limite. Capite che sono definiti e determinati, mentre voi non siete definiti e determinati. Tuttavia, qualcosa in loro vi affascina.

In breve, vi viene un'idea. Cominciate a chiedervi se non potreste, giusto come possibilità, in un modo o nell'altro, rivestirvi di materia e costruirvi un corpo fisico con il quale andare in giro, percependo la materia dalla medesima prospettiva in cui essa percepisce se stessa. Quest'idea contiene un paradosso dopo l'altro. Eppure, qualcosa in essa continua ad incuriosirvi. È una specie di enigma, e voi amate gli enigmi. Continuate a rimuginarci sopra mentre trascorrono gli eoni, cercando di trovare il modo di metterla in atto.

Fino a quel momento non c'era mai stata alcuna vita biologica nell'universo. La roccia possedeva una limitata consapevolezza, ma non aveva la capacità di rispondere all'intento del vostro spirito. Allo stato solido, liquido o gassoso, la materia, così come era stata creata e definita da vostro Padre, si comportava in maniera totalmente prevedibile, secondo dei principi fisici fondamentali, fino a quel momento mai alterati.

Durante i vostri viaggi nell'universo fisico, avevate sempre mantenuto la vostra consapevolezza separata dalla materia che stavate osservando. Nel momento però in cui vi imbarcaste in quel progetto, tutto cambiò.

Vi metteste a guardare attorno fino a quando non trovaste un pianeta adatto a quello che avevate in mente: non troppo caldo, non troppo freddo, situato in un sistema stellare giovane e stabile. Allora focalizzaste la vostra attenzione e il vostro corpo vibratorio in maniera totalmente nuova, una maniera aperta, impregnata di auto-sacrificio, una maniera molto potente e piena d'amore. Gentilmente, lentamente, cominciaste ad avvicinarvi al pianeta.

Quando i bordi esterni del vostro campo vibratorio toccarono le acque del pianeta, le particelle di materia, fino a quel momento inerte, cominciarono gradualmente a vibrare al ritmo del vostro essere, allineandosi con la struttura energetica della vostra coscienza. Là, nei fondali dell'oceano precambriano, cominciarono a formarsi le prime cellule, i primi minuscoli contenitori della vostra coscienza.

Nel vostro nuovo orientamento, con la vostra nuova forma di attenzione, cominciaste, in un gesto di amore infinito verso questo pianeta, ad offrire la vostra consapevolezza sulla croce spazio-temporale della realtà materiale. Permetteste che la vostra coscienza si rivestisse delle limitazioni della sostanza fisica, accettando le sue restrizioni. Permetteste agli atomi e alle molecole che stavano formando le prime cellule, di venire alla vita pregni della vostra coscienza, lungo le linee del vostro campo vibratorio. Nello stesso momento in cui permettevate che la vostra coscienza si rivestisse delle particelle ormai soggette alle leggi del processo di materializzazione, insegnaste alla materia della Terra a sollevarsi in una danza gioiosa, insieme al vostro spirito.

Man mano che vi avvicinavate al pianeta sempre di più,le forme di vita che stavano nascendo, iniziarono a contenere quantità via via crescenti della vostra stessa coscienza. Voi vi rilassavate, vi aprivate e davate. Impregnavate la terra della vostra vita, della vostra presenza. Osservavate da molti occhi e udivate con molteplici orecchie.

Prima di incarnarvi, eravate indivisi. Traevate la vostra identità dal rapporto assoluto tra il Creatore e la Creazione. Eravate il Cristo, pienamente consapevole e sveglio, cosciente di se stesso, unificato, integrato. Capivate che per incarnarvi, dovevate permettere che almeno una parte della vostra identità rimanesse imprigionata nelle creature che portavate alla vita. Ciascuna di loro avrebbe posseduto una coscienza simile ad un ologramma, capace di riconoscere rettamente se stessa, simultaneamente come 'parte' e come 'tutto'. Tuttavia, la presenza di questa coscienza sarebbe stata certezza, soltanto dopo il processo d'incarnazione. Durante il vostro effettivo emergere attraverso la sostanza della Terra, c'era la possibilità che alcune creature diventassero attive in maniera autonoma. Doveva esserci perciò un mezzo per regolare dall'esterno la vostra frammentazione. Volevate che una parte di voi osservasse l'intero processo.

Così, mentre vi preparavate ad entrare in rapporto con il pianeta, creaste degli esseri che vi ricordassero del vostro stato originario di consapevolezza unificata: gli angeli. Il loro valore, così come il loro limite, sorgeva dal fatto che essi non avevano nessuna comprensione del processo che stavate per intraprendere. Le istruzioni, per loro, erano di tenersi quanto bastava fuori dalle cose, fin verso la fine del processo. Poi, al ricevimento di un segnale prestabilito, avrebbero stretto rapporti di comunione con gli esseri umani della Terra di quel momento, e li avrebbero aiutati a risvegliarsi e a ritornare al loro stato originario di consapevolezza unificata.

Abbiamo ricevuto quel segnale circa duemila anni fa.

Ci sono voluti quasi due millenni per prepararvi al messaggio che vi portiamo. È stato necessario educarvi, prima che fosse possibile una comunione di questo tipo. Ora, tuttavia, il momento è vicino. Le nostre istruzioni sono di risvegliarvi al ricordo dello scopo, alla memoria di voi stessi. È il momento di dare inizio al ciclo finale della Creazione Cosciente durante il quale le stesse creature terrestri parteciperanno allo svelarsi del proprio disegno. Il corpo che state creando per la dimora della consapevolezza di Cristo, è un corpo malleabile, alimentato dalle intenzioni creatrici del Padre, capace di portare a compimento il distacco dall'aspetto madre.


Tratto da
Ken Carey
"Trasmissioni Stellari"
Un messaggio per il Pianeta Terra"
Edizioni Crisalide

 

 

 

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