)*(Stazione Celeste)

a colloquio col Cuore

Chi sono

 

Io ti dico che sono il tuo cuore. Ma cosa sono esattamente?

Certo non quel prezioso muscolo che pompa il sangue nel tuo corpo; prezioso, ma pur sempre organo fisico che nulla ha a che fare con la tua parte celeste.

Però il cuore fisico, come tutte le cose materiali, è un simbolo del mondo spirituale. Esso ti permette di vivere: se cessasse la sua funzione, la vita del corpo non esisterebbe più.

Ma torniamo a noi. Allora, chi sono, cosa sono io?

Ti va bene se ti dico che sono una coppa?
Una coppa sempre piena di quel liquido che dà vita alla tua anima.

Oppure preferisci che ti dica che sono la pietra, la gemma che sparge i suoi raggi tutt’intorno e che comunica con tutte le pietre del mondo attraverso la sua luce?

Oppure vuoi che ti dica che sono quel tesoro che ognuno va a cercare sulle montagne, nei deserti, in fondo ai mari e poi, all’improvviso, per un caso che pare fortuito (ma tale non è), ogni tanto qualcuno si accorge di averlo sempre avuto vicino, a portata di mano, dentro di sé?

Io ci sono, ci sono sempre stato, ma mi nascondo a chi non è preparato per vedermi. Più che vedermi, sentirmi: sentire la mia vita nella tua, la tua nella mia, una sola vita che palpita nella vita universale.

Non sono altro da te: sono una parte di te, la più nobile, sono lo scrigno che contiene la porzione del Gran Metallo, dell’Oro Celeste che è la tua dote e intorno alla quale tutto di te è stato man mano costruito. Tutto intorno a questa piccola scheggia è stato attirato e un giorno verrà rilasciato.

Rimarrà nuovamente solo lui: il piccolo atomo d’oro, parte infinitesima dell’Oro Universale.

Già è molto, al momento, quando due particelle si riconoscono come omogenee e si fondono: è il primo passo della reazione a catena che terminerà quando tutto farà ritorno a Dio.

La sua coppa e la tua coppa hanno fatto un brindisi e i liquidi si sono mescolati fra loro.
Cin cin.