)*(Stazione Celeste) 

 

arcobaleno

Un ponte tra Cielo e Terra

  

  

 

Capitolo 10

 

 

Elevare la Coscienza

 Nessun uomo sa dove andrà, ma sa che è stato, che “sta”  e che andrà!

 

 

A.: “…L’irrompere come tuoni permette a volte uno stato di coscienza al quale non siamo pronti, ma che si manifesterà prepotentemente quando il tuono sarà forte.  Se quindi in irruenza voi cercate, cercate di dare il tuono all’interno ( ndr. cioè di provocare uno stato di stupore e di silenzio ) e dare con questo la forza che vibrerà proprio dove è troppo forte un muro; allora sentirete un grosso frastuono a causa del precipitare di false certezze, provocato da questo grosso terremoto…!

 

L’atmosfera può parlare all’uomo in tanti modi, e ci sono di modi più svariati per convincere un uomo che è. E ci sono così dei modi leggeri come l’aria, forti come il vento, caldi come il fuoco, puri come l’acqua.  Gli uomini sono appesi ai rami come foglie e a volte necessitano di terremoti, cruenti, violenti, forti se necessario, perché poi e solo allora sono in grado di sentire il vento.

 

O uomini, di questo state portando e imparando laddove una volta siete canto e una volte siete il terremoto.  Sappiate aver sempre coscienza di quando siete l’uno e quando siete l’altro, di quando il margine s’apre ad un lato dell’infinito e di quando  s’apre ad un altro lato.  In realtà voi avete margini e siete nei margini al centro degli stessi, un giorno aprite uno e un giorno aprite l’altro alla scoperta dell’infinito e pure in questo sappiate e abbiate coscienza che aprite dei margini limitati finiti e quindi potete in quel contempo entrare a parlar con l’infinito per poi chiudere allo stesso la porta quando desiderate e quando più volete.

 

Sappiate miei cari che il cielo esiste e che se esiste al di sopra d’ogni male e d’ogni bene e che se esiste al di sopra di quel che vien chiamato il sotto e se esiste al di là di quel che vien detto al di qua e se esiste ed esistiamo, esistete ed in questo esistete al di là dell’al di qua ed esistete al di qua dell’al di là, che pur sempre siete una parte integrante di quello che è un insieme di mondi che tra loro dialogano e comunicano.  C’è chi apre meglio un margine per meglio dialogare, c’è chi apre meno un margine e meno dialoga, ma pur sempre è laddove abbatto un confine, il mio confine individuale, il mio confine individualista, il mio confine dettato da ego esorcizzante e egoizzante e soltanto in questo potrò portarmi nel giusto ascolto…”.

 

Illuminazione.

 

Un detto Zen dice: “Prima dell’Illuminazione, spaccar legna e portar acqua; dopo l’Illuminazione, spaccar legna e portar acqua!” (intendendo con ciò che il “prima” e il “dopo” Illuminazione non differiscono tra loro nel “fare” quotidiano..).

 

Qual è la differenza, dunque? Dovremmo noi forse fare tanti sforzi per nulla? O forse il nostro impegno dovrebbe essere rivolto ad un promettente Aldilà, per ottenere una sorta di lasciapassare per il “dopo vita terrena” che ci consentirebbe “quel giorno” di essere finalmente felici? Ma perché dopo, poi, quando saremo nel mondo dei più…, quando avremo espiato le nostre colpe su questo inospitale pianeta, perché non ora? Sì, ora, in questa vita, forse in questo momento, perché no? 

 

“…L’Illuminazione esige l’attimo…”, tutto può accadere in un momento o può non accadere mai..!”  

 

Ciò che non è stato risolto qui, non sarà risolto lì; anzi, dovremo ritornare per ultimare ciò che non è stato compiuto (ed in questo, saremo consigliati dai nostri Guida!).

 

Ma cos’è allora l’Illuminazione? Non è forse il divenire totalmente liberi in un istante e consapevoli della nostra natura reale e più profonda? Diversa sarà la nostra consapevolezza, l’interno, non l’esterno di noi stessi, l’interno della”Coppa”, come direbbe il Cristo e dentro di noi troveremo…Il Regno dei Cieli! Sentiremo la completezza nella nostra Anima e non avremo più bisogno di inseguire alcunché, non ci proietteremo né in un prima, né in un dopo, ma vivremo “hic et nunc”, nel presente e qui troveremo il nostro Centro e la nostra pace. Non ci interesserà più l’Aldilà, ma l’Aldiquà, perché è su questa terra che comunque noi vivremo ed è qui che porteremo il nostro messaggio d’amore, cioè noi stessi! E saremo consapevoli del nostro essere infiniti e della nostra profonda unità con l’Assoluto, per cui niente e nessuno ci trascinerà fuori da noi stessi!

 

La missione dell’Uomo potrebbe essere proprio quella di “spiritualizzare la materia”, di illuminare l’oscurità e la durezza di quest’ultima al fine di collaborare attivamente e coscientemente, come figli però, non come servi, con il Padre e gioire insieme con Lui dell’opera svolta! Questa è la”..Vigna del Signore..” e non altro….! Andiamo a lavorarci, perché tanto c’è da fare e tanta sarà la messe da raccogliere…!

 

Una favola infinita.

 

A.: “…Nel mare, nell’oscurità, nel cielo vibrano essenze infinite a loro a sé stanti e in questo portano le acque; portando loro le acque vibrano e pur nel lor vibrare sentono le loro ali, librano l’energia pura e portano innumerevoli granelli solari sulle stesse che scendono a vari livelli e percorrono ogni strada, ogni gradino e in qualche modo attraversano l’Infinito, l’infinita essenza di porte, porte oscure ma non scure, oscure e in questo modo percorrono e vanno e in questo modo essendo loro se stessi e avendo in questo possibilità di energia spargendosi in anima, vibrano a più livelli pur essendo ad uno solo. In qualche modo nella loro unità partecipano a tutte le grandi verità universali, senza limiti e confini vibrando dell’unità-unità che hanno essendo loro partecipi di se stessi; in qualche modo quindi illuminano non solo la loro via, ma la via d’altri. L’energia circola e in questo circolare porta all’immensità e il sole ove non c’è e la luna ove manca, in qualche modo percorrono quell’indirizzo a noi sconosciuto, un indirizzo senza recapito né forma, un indirizzo che non ha recapito eppure è e in qualche modo percorrono delle strade e in qualche modo si perdono nelle stesse pur mai perdendosi; in qualche modo incontrano pur mai scontrando e in qualche modo si sfiorano e si conoscono tutti pur mai essendosi mai conosciuti, in qualche modo si entra in un rapporto diretto pur non avendo mai avuto un rapporto diretto e pur in questo c’è. In questo l’unità dell’essenza vibra e in questo l’essere vibrante mostra; mostrando se stessi si è e in questo si porta all’Universo l’essenza, verità dell’Essere, verità del portare e del sentire, portare comunque e in questo essere e in questo mostrando acque infinite e infinite verità si mostreranno all’essere, mostrando verità infinite, le verità mostreranno a loro stesse il loro volto, ma se questo noi non mostriamo in verità, non potremo far sì che esse giungano a noi, in questo potremo soltanto giungere a verità, se noi giungeremo alla nostra parte di verità per poi incontrare la verità oscura…”.

 

Essendo totalmente se stessi si è profondamente in grado di mettersi in comunicazione col Tutto e di diventarlo, collaborando nel modo più alto possibile all’evoluzione complessiva della Coscienza, in quanto se si muove una parte, si muove il Tutto, se cambia una parte, cambia il Tutto, poiché siamo tutti membra di un unico corpo, Essenzialità del Grande Padre.

 

In questa Favola di Luce i protagonisti sembrano essere gli Angeli, la cui natura è celeste (nel lor vibrare sentono le loro ali ) ed il cui compito è di “...librare l’energia pura e portare innumerevoli granelli solari sulle stesse che scendono a vari livelli e percorrono ogni strada, ogni gradino e in qualche modo attraversano l’Infinito...” e “...nella loro unità partecipano a tutte le grandi verità universali, senza limiti e confini vibrando della loro unità in quanto partecipi di se stessi; in qualche modo quindi illuminano non solo la loro via, ma la via d’altri”. Gli Angeli, messaggeri divini, partecipatori di grandi verità universali, portano “granelli di Luce” sulle loro ali e nel loro muoversi negli spazi infiniti, lasciano cadere da queste, scie luminose che illuminano l’altrui cammino.   

 

“..Mostrando se stessi si è e in questo si porta all’Universo l’essenza, verità dell’Essere..”.