)*(Stazione Celeste)

 

 

Scintille di Saggezza Esoterica

 

 

 

 

Qual è il nostro stadio evolutivo?

di Francesco de Falco

 

Chiedi e ti sarà dato è stato detto migliaia di anni fa.

Questa affermazione può celare molti significati.

Tra essi, uno tra i più importanti è che, per trovare delle risposte davvero significative per la comprensione di noi stessi, dobbiamo imparare a porci le domande giuste.

Più profonde sono le domande, più le risposte ci condurranno a espandere la nostra coscienza.

Albert Einstein elaborò la Teoria della Relatività partendo dalla domanda: cosa accadrebbe a un essere umano che cavalchi un raggio di luce?

Noi potremmo chiederci, dopo aver letto gli articoli precedenti:

In quale stadio evolutivo psicologico ci troviamo attualmente?

Quali percorsi interiori ho già superato?

Quali  attraverserò nel prossimo futuro, e in quale ordine?

Mi relaziono più facilmente col mio prossimo attraverso il mio corpo emotivo o per mezzo del mio corpo mentale? Prendo le decisioni importanti nella mia vita seguendo i sentimenti, la mente razionale o lintuizione dell'Anima?

Fino a che punto i corpi della mia personalità sono ben integrati tra loro e sin dove sono arrivato nel percepire la presenza e linflusso del Sé superiore nella mia vita?

 

Sono domande cruciali, alle quali va risposto con la massima sincerità possibile, partendo dalla comprensione di noi stessi più profonda che riusciamo a raggiungere nei nostri momenti di picco.

Le risposte che diamo rappresentano, infatti, il punto di partenza del viaggio evolutivo che stiamo intraprendendo insieme, alla scoperta del nostro mondo interiore, allo svelamento della psicologia della personalità, poi dell'Anima e infine della Monade, la nostra identità divina più elevata.

 

Ogni viaggio, per essere reale, deve partire da dove si è, non da dove vorremmo essere, cioè da unillusione.

Se io voglio andare a Roma, che strada devo prendere?

Dipende da dove parto, naturalmente. Sto andando a Roma partendo da Venezia, da Milano, da Torino da Cagliari (o magari da Parigi)? Le strade che sceglierò e i mezzi che userò (aereo, nave, automobile) saranno molto diversi tra loro.

Non sarebbe molto furbo cercare di partire in nave da Milano (ammesso che sia possibile) e neppure esaminare la cartina stradale che va da Torino a Roma se ci troviamo a Venezia.

In altre parole, nel nostro viaggio verso il divino che è in noi, non sarebbe appropriato usare metodi evolutivi pensati per chi si trova in uno stadio emotivo, se invece noi stiamo vivendo lo stadio mentale o quello in cui abbiamo già evoluto una personalità integrata.  Sarebbe altrettanto sbagliato usare metodi mentali se stiamo vivendo già in uno stadio profondamente intuitivo.

La nostra meta a lungo termine sarà la stessa: Roma (fuor di metafora, il contatto con la nostra divinità interiore).

Le nostre tappe intermedie saranno diverse:

La persona emotiva dovrà innanzitutto giungere a una comprensione (anche) mentale del sentiero.

La persona mentale dovrà perfezionare la fusione dei suoi tre centri di consapevolezza (fisico-emotivo-mentale) in una personalità integrata ed equilibrata e, insieme, iniziare un percorso di contatto con lAnima.

Una persona che ha già maturato una personalità integrata e ha già qualche barlume di coscienza di gruppo (non dimentichiamoci mai che lAnima è coscienza di gruppo) dovrà approfondire ed espandere questo contatto in modo che divenga sempre più totalizzante nella propria vita.

Chi può decidere dove siamo in questo momento?

Solo noi stessi, grazie alla nostra mente illuminata dall'intuizione.

Sbaglieremo nel comprendere dove siamo?

Certamente, ma noi tutti evolviamo sul sentiero facendo esperienza, sbagliando e correggendo il tiro, e così facendo la conoscenza di noi stessi diviene sempre più profonda e precisa.

Lunica cosa che posso dirvi, per aiutarvi in questo compito, è che, quando mi guardo intorno, durante i seminari, non vedo più persone puramente emotive, ma piuttosto persone che sono entrate in una consapevolezza (anche) mentale, e che hanno sviluppato un certo grado di integrazione della personalità e di contatto col proprio Sé.

Il resto è una nostra precisa responsabilità: Conosci te stesso, recita loracolo, non “Trova qualcuno che ti dica come sei fatto”.

 

Ora, un’altra domanda potrebbe sorgere nella nostra mente:

Che cos’è esattamente una personalità integrata?

Vi chiedo di riflettere su questo punto e di iniziare a darvi delle risposte basate sulle vostre conoscenze e sulla vostra intuizione.

In seguito, ne riparleremo insieme  in un prossimo articolo.

 

 

 

 

 

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