)*(Stazione Celeste)
 
 
 
 

L'arrivo dell'anima

di Cristina Garavaglia

 

 

[...]

 

In sala parto le contrazioni sembravano non finire mai così come sembrava interminabile l'attesa di vedere finalmente nascere il bambino che per nove mesi era rimasto nella pancia.

 

Fulvia stremata dal dolore e dalla tensione pensava ormai di non potercela fare più.

 

All'improvviso Gigi vide una regale luce dorata fitta di pulviscolo e di fonti luminose entrare nella stanza.

 

Mentre la vide si formò in Lui la consapevolezza che fosse l'anima del bambino accompagnata  per entrare definitivamente nel corpo.

 

Strinse la mano di Sua moglie Fulvia, la rassicurò  dicendole come ormai la nascita fosse vicina,le trasmise tutto l'amore e la vera perfezione ricevutai dal raggio dorato penetrato nella stanza.

 

Il bambino nacque dopo pochi minuti.

 

Riuscite ad aprire la Vostra mente? Di episodi come questi ce ne sono molti altri, potrei raccoglierli è vero, documentarli, catalogarli,sperimentarli per fornirvi delle prove certe, analitiche e fisiche.

 

Ma non è il mio compito,  il mio è quello di parlarvi del linguaggio del cuore, territorio dove non ci possono essere studi fisici che separano l'azione dalla reazione ma solamente la primordiale ed eterna forza che dal nostro petto si emana in tutto il corpo e ci guida.

 

Il linguaggio del cuore non è soggetto a formule né ad equazioni è un linguaggio autonomo, dotato di un intelligenza propria, è un essere vivente in noi con cui dialoghiamo, che ci guida ma che a volte prende il pieno controllo della nostra vita per spingerci sulla retta via evolutiva.

 

Il linguaggio del cuore va vissuto, non pensato né sperimentato.

 

Riuscite ad immaginare come potrebbe essere diverso per il bambino se fosse accompagnato durante il suo viaggio da questo linguaggio? Riuscite a pensare come sarebbe diverso per noi stessi pure? Trovare in noi le modalità per comunicare con il nuovo essere che sta giungendo e con quella parte che lo riconosce nostro fratello ancora prima che figlio?

 

L'uguaglianza sta nei percorsi comuni, anche noi siamo arrivati dalla stessa strada e facciamo lo stesso percorso dalla.vita alla morte.

 

Quante cose riusciremmo a comprendere se usassimo lo stesso linguaggio!

 

Fate dei piccoli esperimenti di vita quotidiana, a prescindere dal fatto che siate o no genitori, portate la vostra attenzione sull' amore ogni volta che state compiendo un gesto e vedrete la diversità delle reazioni di chi vi circonda.

 

Se cucinate, se pulite casa, se leggete, lavorate o anche dormite... chiedete che l'amore vi circondi e guidi la Vostra azione, chiedete che il Vostro "fare" abbia l'intenzione dell'armonia e della serenità. Provate e poi osservate i cambiamenti, in voi, nell'ambiente che vi circonda  e negli altri che lo vivono.

 

La comunicazione del cuore apre la porta ad un altro importante dialogo: quello con Voi stessi, vi obbliga in ogni momento ad osservarvi, a chiedere, a portare  attenzione su quello che state facendo e sui vostri sentimenti.

 

La comunicazione del cuore è oltremodo importante nel primo periodo di vita del binomio madre-bambino.

 

Le angosce, le paure, le insicurezze date dal nuovo stato possono svanire, sciogliersi e lasciare posto ad una nuova forma di comunicazione tra la donna ed il figlio.

 

Questo processo è istintuale, insito nella natura della donna madre ma è necessario assecondarlo, dandogli spazio ed energie, senza ostacolarlo con forme pensiero o cavilli mentali.

 

La donna può in questo modo sviluppare una forma di telepatia del tutto intuitiva e medianica  che la collega con il figlio anche quando è lontana da lui.

 

Può in questo modo mantenere e proteggere la loro serenità e la loro unione anche a distanza .

 

E' fondamentale a nostro avviso che la madre, almeno per i primi due anni, non passi tanto tempo lontano dal figlio, si tratta di un unico individuo emozionale, un unico campo di energia e di vibrazioni li lega anche se al proprio interno piano piano il figlio sviluppa la sua propria individualità l'aura della madre protegge il bimbo dalle aggressioni e dai sentimenti negativi e l'aiuta a formarsi come individuo.

 

Non ci sono prove di quello che sto scrivendo se non gli insegnamenti dei maestri.

 

Nella mia esistenza l'unica forma di comprensione è quella della sperimentazione ed in questo importante momento nella storia dell' evoluzione dell' umanità mi sembra oltremodo importante provare a farlo.

 

I nostri figli saranno inseriti in ambienti soggetti  a forti interferenze energetiche ed a grosse turbolente ondate di emozioni basse come la paura, l'aggressività, l'insicurezza, l'odio e così via il ruolo della madre è di primaria importanza affinché si formi un individuo consapevole e centrato.

 

La madre deve avere la responsabilità di aiutare il figlio, lasciandogli la libertà di sperimentare ma sostenendolo con la sua energia ed il suo amore affinché possa trovare in sé e da sé le forze necessarie a superare i traumi del nuovo ambiente in cui l'anima è sceso, così diverso dal luogo lasciato e da quelli attraversati.

 

Più luce, più stimoli, più rumori, più limiti, più fisicità questo è quello che il bambino si trova ad affrontare, è fondamentale che la madre sia per lui come il vento per un aquilone .che lo sostenga e lo innalzi affinché possa di nuovo trovare l'equilibrio nel nuovo ambiente.

 

Se vi può essere d'aiuto pensate a quanto tempo serve agli animali per ambientarsi in un nuovo ambiente, in particolare a quelli già adulti e che hanno passato diverse esperienze, bene, noi pensiamo ai bambini come creature completamente nuove, lavagne bianche dove nessuno ha mai scritto, dal mio punto di vista non è così.

 

I bambini sono anime antiche che ripartono dall' inizio, alcune loro esperienze passate sono state sepolte in profondità nella memoria, altre sono più superficiali, altre ancora sono quelle vissute per nascere,tutte quante, insieme a quelle che possono assorbire dalla madre  formano la loro caratteristica animica e guidano condizionando più o meno inconsciamente il loro futuro nella vita.

 

Tutto questo è il piano divino.

 

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tratto dal libro
"Diario di una Nascita"
di Cristina Garavaglia
Anima Edizioni
 
 

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