)*(Stazione Celeste)

 

 

~  The Divine Cosmos ~

 

Capitolo Otto

LA TRASFORMAZIONE DEL SISTEMA SOLARE

di David Wilcock

 

 

8.1 - I CAMBIAMENTI DELL'ELIOSFERA

 

Figura 8.1 – La struttura di base dell’Eliosfera (per gentile concessione della NASA)

 

Terremoti devastanti: 400% più frequenti dal solo 1973. [22] Vulcani che eruttano polvere, fumo e lava: 500% in più rispetto al 1875. [22] Tornado in aree non attese come il Maryland: 200% più frequenti rispetto a 50 anni fa. [15] Mega-uragani senza precedenti che spazzano le linee costiere. [15] bolle di ondate di calore e inverni senza neve. Incendi selvaggi che infuriano per interi continenti. Siccità laceranti e inondazioni senza precedenti. Numeri sempre crescenti di estinzioni di massa delle specie. Ondate di calore massicce su oceano Atlantico e Pacifico. [3] Pezzi di ghiaccio giganti che si staccano dalle calotte polari. Attività solare così energetiche che molti satelliti non sono stati costruiti per resistere ad incrementi tanto improvvisi, frantumando ogni precedente aspettativa. [15] Cambiamenti catastrofici della Terra, come terremoti e tornado, che emergono durante i giorni di maggiore attività solare. [15, 31]

 

Questi sono gli eventi della nostra vita quotidiana, e una volta che ci arrivano nel giardino dietro casa siamo costretti a prestare attenzione. La comodità di divano, televisione e telecomando non ci forniscono nessun rifugio quando la terra trema, l’erba sta bruciando, venti feroci stanno battendo, i mari sono vuoti di pesci e il grano appassisce entro settimane quando i fiumi si essiccano.

 

Il fenomeno della “sincronicità” si è verificato ancora una volta appena due notti prima che pubblicassimo l’intera Parte Prima di questo libro su internet, Martedì 4 Giungo 2002. Appena scritto sul Rapporto Drudge [46], e successivamente sulla stampa ufficiale, improvvisamente è ufficiale: Il governo USA dice: “il surriscaldamento del globo” è reale.

 

Con una sbalorditiva inversione a U per l’amministrazione Bush, gli Stati Uniti hanno inviato un rapporto sul clima alle Nazioni Unite con dettagliati “effetti specifici e a lungo termine” che dice che “il surriscaldamento globale colpirà” l’ambiente Americano… Per la prima volta inoltre: la Casa Bianca attribuisce “la gran parte della colpa del recente surriscaldamento globale alle azioni umane, in particolar modo alla combustione dei combustibili fossili che mandano nell’atmosfera gas che causano l’effetto serra”, il NEW YORK TIMES sta pianificando di riportare sulle Monday Page Ones, in accordo con le fonti di pubblicazione… [grassetti aggiunti]

 

Gli Stati Uniti saranno modificati sostanzialmente nel giro di poche decadi, afferma il rapporto di Bush. Gli Stati Uniti “molto probabilmente” osserveranno il “disturbo delle scorte di acqua ghiacciata, ondate di calore più soffocante e la scomparsa permanente dei prati delle Montagne Rocciose e delle paludi costiere… Le previsioni del nuovo rapporto presentano un tagliente contrasto con le precedenti affermazioni del governo sui cambiamenti climatici, nelle quali il presidente Bush ha sempre generalizzato e posto l’accento sulla necessità di molta più ricerca per risolvere questioni scientifiche”.

 

Nonostante questi cambiamenti spesso discussi, solo un piccolo numero di persone, soprattutto scienziati russi, sono consapevoli del fatto l’intero Sistema Solare (eliosfera) sta attraversando questi cambiamenti. [15] “Il surriscaldamento globale” da uso di CFC e di combustibili fossili in realtà è solo un fattore minore nei cambiamenti che stanno attualmente avvenendo. Questo capitolo presenterà il caso della trasformazione energetica del Sistema Solare in una forma mai vista prima in tutto il mondo, precedente anche al giorno in cui il governo USA ne è venuto a conoscenza. Come per il resto di questo libro chiediamo di essere citati come autori per aver compilato questo dato per come è ora, e linkati a http://ascension2000.com/DivineCosmos.

 

Il bruciante desiderio di una risposta ha prodotto molte idee contrastanti riguardo a ciò che sta causando questi cambiamenti in numero sempre maggiore. A parte le ammissioni di “surriscaldamento globale” del governo, le teorie che si sono propagate nella metafisica sottocultura di internet non richiedono molto sostegno scientifico, semplicemente un generale sentimento di catastrofe imminente accoppiata con un alto grado di fede. Come esempio popolare, un non comune allineamento planetario il 5 Maggio 2000 è stato pesantemente accusato di essere il pulsante d’avvio per lo spostamento della crosta terrestre e lo spostamento dei poli, “la catastrofe finale”. Si dice che gli asteroidi stiano per colpire la Terra. E più di recente la legittima ricerca di Zecharia Sitchin è stata combinata con speculazioni intuitivamente “canalizzate” che il mancante pianeta Nibiru stia per fare un passaggio vicino alla Terra nel 2003. Questo scenario da mitologia è stato usato come asso piglia-tutto per spiegare i cambiamenti che stiamo attualmente vivendo.

 

Il dott. Sitchin stesso ha calcolato che il pianeta Nibiru non tornerà fino ad oltre il 2160 d.C. [47] Uno si aspetterebbe che un oggetto così massiccio con un’orbita stabile di 3.600 anni sia ora chiaramente visibile, a meno di un anno dalla sua irruzione nelle nostre vite, più grande della Luna nel cielo notturno. Ancora nessuna prova visiva esiste, solo oscure voci di cospirazione e “fughe di notizie” da “informatori anonimi” nella comunità astronomica. Inoltre un pianeta su un’orbita naturale non sarebbe certamente capace di causare onde energetiche tanto massicce attraverso l’intera eliosfera, che è l’entità combinata del massiccio campo magnetico del Sole e di tutti i corpi orbitanti al suo interno. In effetti, è necessaria una fonte di energia esterna per spiegare le anomalie di cui siamo ora testimoni. Comunque la gran parte della gente che già crede in Nibiru 2003 probabilmente non si aprirà a prospettive alternative fino ad qualche tempo dopo l’aver stappato champagne con un collettivo sospiro di sollievo al 1° Gennaio 2004.

 

In questo capitolo, porteremo la più forte singola prova di sempre che il nostro Sistema Solare (eliosfera) si sta spingendo all’interno di un’area di densità di energia eterica più alta nel medium interstellare locale, o LISM (=Local InterStellar Medium, n.d.t.). [15] La NASA definirebbe erroneamente il LISM come “il medium spaziale (cioè energia eterica in questo modello) tra le stelle nell’area locale della nostra galassia”. Nel nostro modello, questo potrebbe essere rigidamente pensato come uno “Spostamento Dimensionale” che è già in corso, benché il termine “spostamento di densità di materia-energia” sia preferibile. Mentre ci muoviamo dentro questo nuovo campo di energia nella galassia, trasformazioni eccezionali avverranno nel Sole, nei pianeti e nel gigantesco campo magnetico del Sole che circonda l’intero sistema: e il “Surriscaldamento Globale” indotto dall’inquinamento di matrice umana ha un’influenza molto piccola su questo processo. [Questo nuovo modello ha differenze sostanziali anche con la canalizzata teoria della “Cintura Fotonica”, e non si dovrebbe vederla a supporto della maggior parte dei suoi aspetti, così come per l’ “Anello Manasico”]

 

8.2 - LE SVOLTE DECISIVE DEL DOTT. ALESKEY DMITRIEV

 

Una buona porzione del materiale di questo capitolo è stata stralciata dal lavoro del dott. Aleskey Dmitriev intitolato Planetophysical State of the Earth and Life (Stato Pianetofisico della Terra e della Vita), scritto originariamente nel 1997 e aggiornato e tradotto in Inglese nel 1998. [15] Il dott. Dmitriev è professore di Geologia e Mineralogia e membro scientifico capo del United State of Geology, Geophysics e Mineralogy nel dipartimento Siberiano della Accademia Russa delle Scienze. Dmitriev è un esperto in ecologia globale ed eventi a processo rapido della Terra, e una serie di suoi articoli sono stati tradotti in Inglese e pubblicati su www.tmgnow.com. Molto del materiale di questo capitolo è anche simile nella sua sequenza contenuto alla nostra presentazione scientifica del Venerdì sera del Time of Global Shift National Seminar Tour. [44]

 

Lo studio di Dmitriev inizia col puntare il dito verso il fatto che i cambiamenti, ora ammessi anche dal governo, nella fisica di base e nei comportamenti della Terra stanno diventando irreversibili. Una prova evidente suggerisce che questi cambiamenti sono causati dal nostro spostamento in quello che Dmitriev chiama “una materia altamente caricata e non-uniformità energetica”, o come diremmo noi una superiore densità di energia eterica, nel vicino (locale) spazio interstellare (il LISM). Questo imprevisto materiale energetico altamente caricato viene ora assorbito nell’area interplanetaria del nostro Sistema Solare, “creando processi ibridi e stati di energia eccitata in tutti i pianeti, così come nel Sole”. Gli effetti osservabili sulla Terra di questa trasformazione includono un’accelerazione dell’inversione dei nostri poli magnetici, un cambio nel contenuto e nella distribuzione orizzontale e verticale dell’ozono nell’atmosfera e una magnitudine e frequenza dei maggiori eventi catastrofici in continuo aumento. [15]

 

Un punto importante su cui Dmitriev ha posto l’accento è che questa non è una ipotesi solamente sua:

 

Un maggior numero di specialisti in climatologia, geofisica, pianetofisica ed eliofisica propendono per la versione di una sequenza di cause cosmiche per quanto sta accadendo. Effettivamente, gli eventi dell’ultimo decennio forniscono una grande prova delle trasformazioni eliosferiche e pianetofisiche così insolitamente significative. [grassetti aggiunti]

 

Inoltre Dmitriev ammette che i cambiamenti che abbiamo osservato stanno forzandoci nel tavolo della discussione verso una visione del Cosmo completamente differente e maggiormente integrata. In questo nuovo modello,

 

I processi climatici e della biosfera qui sulla Terra (attraverso un sistema di feedback fortemente connesso) sono direttamente influenzati dal, e collegati al, generale processo di trasformazione totale che sta avvenendo nel nostro Sistema Solare. Dobbiamo cominciare a organizzare la nostra attenzione e i nostri pensieri per comprendere che i cambiamenti climatici sulla Terra sono solo una parte, un anello di congiunzione, di un’intera catena di eventi che stanno accadendo nell’Eliosfera. [grassetti aggiunti]

 

Il perché di una tale interconnessione energetica è stato già ben chiarito nei nostri precedenti capitoli. Un altro passaggio importante dice che “queste tendenze [di rapidi catastrofici cambiamenti sulla Terra] possono essere viste in direzione di un incremento della capacità (capienza) energetica planetaria, che porta ad uno stato altamente caricato o eccitato in alcuni dei sistemi della Terra”. Nella cosmologia eterica che abbiamo presentato così a lungo in questo libro, ogni vortice sferico di etere, come il cuore di plasma luminoso della Terra, è in grado di assorbire e scaricare energia proprio come farebbe un accumulatore in un circuito elettronico. Come detto nei capitoli precedenti, il plasma luminoso possiede un forte radiazione elettromagnetica così come torsionale (gravirotazione).

 

Dmitriev conclude che “le più intense trasformazioni [nel Sistema Solare] stanno avvenendo negli ambienti gassosi/plasmatici dei pianeti” e che queste trasformazioni sono associate direttamente con il modo in cui la vita sulla Terra (la biosfera) è in grado di funzionare. Un “ambiente gassoso/plasmatici” è l’entità combinata degli strati della nostra atmosfera, ionosfera di “particelle caricate”, e della composizione del campo magnetico del pianeta, come le cinture di Van Allen. Questo “sovraccarico di energia” sta diventando sempre più visibile nei seguenti modi:

 

-          Nella ionosfera come generazione di plasma

-          Nella magnetosfera come tempeste magnetiche

-          Nell’atmosfera come cicloni

 

Tutti questi fenomeni atmosferici altamente energetici stanno “diventando ora più frequenti, intensi e modificati nella [loro] natura. Anche la composizione materiale dell’ambiente gassoso/plasmatico si sta trasformando”.  Tutti questi punti verranno ripresi ancora più avanti nel capitolo.

 

Una delle preoccupazioni chiave di Dmitriev in questo studio è l’effetto che questi cambiamenti avranno su tutte le forme di vita sulla Terra. Utilizzando un linguaggio selezionato molto cautamente, Dmitriev mostra infine un apprezzamento per il fatto che questi cambiamenti potrebbero portare ad una spontanea evoluzione di massa dell’umanità per come la conosciamo ora, creando “nuove e più profonde qualità della vita” con “nuove organiche possibilità di perfezione”:

 

La risposta adattativa della biosfera, e dell’umanità, a queste nuove condizioni possono condurre ad una revisione totale globale nel campo delle specie e della vita sulla terra. Nuove e più profonde qualità della vita stessa possono farsi avanti, portando il nuovo stato fisico della Terra ad un equilibrio con nuove possibilità di sviluppo, riproduzione e perfezione degli organismi… L’attuale periodo di trasformazione è transitorio, e la transizione dei rappresentanti della vita verso il futuro può prendere piede solo dopo una profonda valutazione di quello che sarà necessario per adeguarsi a queste nuove condizioni biosferiche della Terra… Inoltre, non è solo il clima che sta cambiando, ma come esseri umani stiamo vivendo un cambiamento globale nel processo vitale degli organismi viventi, o della vita stessa; che è anch’esso un altro anello della catena del processo totale. Non possiamo trattare queste cose separatamente o individualmente. [grassetti aggiunti]

 

La Seconda Parte di questo libro tratterà specificatamente della connessione tra energia eterica, coscienza e biologia, aiutandoci a comprendere la verità dietro le parole di Dmitriev. Stabiliremo che i cambiamenti di cui siamo attualmente testimoni sono identiche alle precedenti fasi di evoluzione di massa della coscienza delle forme di vita sulla Terra, come per la teoria di Steven Jay Gould dell’ “equilibrio enfatizzato”. Questi cambiamenti energetici influiscono direttamente sulla struttura delle molecole del DNA.

 

8.3 - TRASFORMAZIONI NEL MEDIUM INTERSTELLARE LOCALE (LISM)

 

Un gran numero di scienziati russi ha concluso che ci stiamo spostando in un’area di densità eterica superiore del LISM, che in questo modello è il singolo fattore più importante responsabile dei cambiamenti del Sistema Solare osservati. Vista dalla Terra, l’Eliosfera sta viaggiando nella direzione del suo Apice Solare nella costellazione Hercules [il “Solar Apex” è il nome che si dà al punto teorico verso cui viaggia il Sole, che è nella direzione della costellazione Hercules, “Antepex” è il suo opposto, N.d.T.]. Secondo Dmitriev nel 1997, Dmitriev & Mahatmas nel 1995 e Kruzhevskii, Petrov & Shestopalov nel 1993, sin dagli anni ’60 l’Eliosfera si sta lasciando andare entro un’area del LISM che contiene:

 

…[nuove] non-omogeneità [cioè concentrazioni maggiori] di materia ed energia contenenti ioni [particelle cariche] di Idrogeno, Elio e Idrossile in aggiunta ad altri elementi e combinazioni. Questo tipo di plasma interstellare disperso nello spazio si presenta come striature e strutture a strisce magnetizzate [grassetti aggiunti]

 

Gli scienziati Occidentali possono istintivamente diffidare dall’idea che ci possano essere “striature e strutture a strisce magnetizzate” nel LISM che contengano tali particelle cariche. Tuttavia, in questo modello eterico ci aspettiamo di veder comparire le stesse strutture a tutte le scale di grandezza. La figura 7.1 ha illustrato la formazione della Spirale di Parker come appare nel nostro Sistema Solare, e per il principio dei frattali ci deve essere un formazione simile nella galassia. La figura 8.1 mostra una visuale dall’alto della Spirale di Parker, con cerchi concentrici che indicano le posizioni delle orbite dei pianeti:

 

Figura 8.2 – Vista dall’alto della struttura energetica della Spirale di Parker nel Sistema Solare (per gentile concessione della NASA) 

 

Ogni braccio curvo della Spirale di Parker che vediamo nella figura 8.2 rappresenta effettivamente una “striscia magnetizzata” o “striatura”, dove c’è un rilevabile incremento nell’energia magnetica e del plasma caricato quando i nostri pianeti si muovono attraverso di essi. La prova di Dmitriev, così come la nostra, indica chiaramente che questa struttura deve esistere anche a livello della galassia, in virtù della frattale, armonica interconnessione del Cosmo. Da qui, la citazione di Dmitriev continua:

 

La transizione dell’Eliosfera [sistema solare] attraverso questa struttura ha portato ad un incremento delle onde d’urto davanti al Sistema Solare da 3 a 4 UA, fino a 40 UA o più [1000% d’incremento]

 

L’ “onda d’urto” alla quale si riferisce qui Dmitriev è quella conosciuta come “termination shock”, e possiamo vederla qui illustrata nella figura 8.3

 

Figura 8.3 – Attività energetica dell’Eliosfera, che mostra una  termination shock di 70-100 UA

 

Dalle parole di Dmitriev si può comprendere che questa termination shock di plasma luminoso sia stata misurata a 4UA [cioè 4 volte la distanza Terra-Sole] dagli astrofisici russi nei primi anni ’60, e che una volta che l’idrogeno, elio e idrossile e altre combinazioni di particelle cariche sono diventate prevalenti nei tardi anni ’60, è cresciuta anche la grandezza e la luminosità della termination shock, ora ad un fattore di oltre 1000%. Ricerche simili non sono iniziate negli USA fino al 1978, secondo il prof. D.E. Shemansky, [35] così gli scienziati russi hanno avuto questa informazione molto in anticipo rispetto alla NASA. Ovviamente, questa luminosità extra al confine dell’eliosfera si crea in modo molto simile a come il retro dello Space Shuttle, o un meteorite, diventa incandescente quando si lascia andare dal vuoto a bassa densità dello spazio nell’atmosfera di maggiore densità della Terra.

 

In termini più tecnici Dmitriev va avanti a spiegare cosa realmente significa questo 1000% di incremento nell’eccitazione del confine magnetico:

 

Questo ispessimento dell’onda d’urto ha causato la formazione di plasma collusivo in uno strato parietale, cosa che ha portato ad un sovraccarico di plasma intorno al Sistema Solare e poi alla sua irruzione nei domini interplanetari [5,6]. Questa irruzione costituisce una specie di donazione di materia ed energia fatta dallo spazio interplanetario al nostro Sistema Solare.

 

Quello che questo passo ci sta realmente dicendo è che si è formato un nuovo strato di plasma luminoso che circonda il Sistema Solare e che sta ora scorrendo verso il Sole, i pianeti e lo spazio interplanetario, accrescendo tutti i livelli di attività energetica che abbiamo osservato. Le sezioni seguenti di questo capitolo forniranno i dettagli specifici di questa trasformazione energetica. Tuttavia, prima di vedere la prova che ci circonda, è interessante indagare sul grande interrogativo che c’è nelle menti dei lettori occidentali:

 

“Se tutto ciò sta realmente accadendo, allora perché la NASA non ne ha mai parlato?”

 

Come vedremo, secondo un illustre Ph. D. [=Dottore in Filosofia, n.d.t.], la NASA sembra avere una “persistente, perniciosa predisposizione” contro ogni discussione sulla trasformazione dell’Eliosfera, e assume automaticamente, senza possibilità di discussione, che il LISM debba mantenere una “densità uniforme”. Altre, più esoteriche, spiegazioni sono state proposte per l’incremento energetico e la luminosità osservati che non hanno la semplicità e l’eleganza del modello di Dmitriev, come “il vento solare riaccelerato”.

 

Una rara eccezione che abbiamo trovato alla regola dell’ “invariabile densità del LISM” è stata in un’intervista del 1999 con Gary P. Zank all’Università del Delaware. [42] In questa intervista il dott. Zank ammette che se la densità del LISM stesse per cambiare potrebbe risultarne una catastrofe, e noi “potremmo non sapere quando questo starebbe per avvenire”: 

“Siamo circondati da gas caldo” dice ”Quando il nostro sole si muove attraverso lo spazio interstellare estremamente ‘vuoto’ o a bassa densità, il vento solare produce una bolla protettiva: l’eliosfera intorno al nostro sistema solare, che permette alla vita di fiorire sulla Terra. Sfortunatamente possiamo imbatterci in una piccola nuvola in ogni momento, e probabilmente non la vedremo arrivare. Senza l’eliosfera, l’idrogeno neutro interagirebbe con la nostra atmosfera, producendo probabilmente catastrofici cambiamenti climatici, mentre la nostra esposizione alle mortali radiazioni cosmiche in forma di raggi cosmici ad altissima energia aumenterebbero”.

 Zank ha usato lo SDSC CRAY T90 nei suoi studi sull’eliosfera, il manto di vento solare che circonda il sistema solare. Due effetti inclusi nella simulazione assicurano che l’interazione del vento solare con il medium interstellare locale non è stazionario. La pressione del vento solare varia su una scala temporale di 11 anni, e durante tutte le fasi del ciclo solare si presentano forti shock (sebbene la loro frequenza possa variare)… I calcoli di Zank suggeriscono che gli strumenti esistenti potrebbero non rilevare un incremento nel LISM sufficiente a comprimere o collassare l’eliosfera prima che l’interazione stessa sia già cominciata. [grassetti aggiunti]

 

Il dott. Zank ritiene che potremmo incontrare una nuvola casuale di densità energetica più alta nel LISM, anche se il modello galattico della Spirale di Parker sembra più plausibile dal momento che è già stata provata l’esistenza della stessa struttura energetica nel Sistema Solare. Una confessione chiave che possiamo estrapolare dalla ricerca avanzata del dott. Zank è che i nostri strumenti esistenti non sono abbastanza sensibili per rilevare un sostanziale aumento nella densità del LISM prima di esserci già entrati. Perciò, sembra piuttosto assurdo che la maggior parte degli eliofisici occidentali sostenga che il LISM debba mantenere una densità uniforme, se i nostri strumenti non sono sufficientemente sofisticati per provarlo. Maggiori prove a supporto di questo punto giungono dall’European Southern Observatory (ESO):

 

…sfortunatamente non ci sono modi diretti per misurare la densità dell’elettrone (o protone) interstellare locale, né il campo magnetico interstellare locale, sebbene siano questi due parametri a governare la struttura e la grandezza della nostra eliosfera. Perciò c’è la necessità di osservazioni indirette che possano portare rigorose restrizioni nella densità del plasma e nella forma e dimensione dell’interfaccia per permettere la scelta di un adeguato modello teorico. [grassetti aggiunti] [16]

 

Nonostante il bisogno, stabilito dall’ESO, di “osservazioni indirette” della densità del LISM, come quelle riportate da Dmitriev, si presume quasi sempre che il LISM, per un “adeguato modello teorico”, debba avere una densità invariata [16]

 

Un altro esempio di “negazione dell’incremento della densità del LISM” sarebbe nel documento di R.A. Mewaldt da Caltech. [23] Nel passaggio seguente si ammette chiaramente che le Voyager 1 e 2 hanno rilevato anomali “aumenti negli spettri a bassa energia” dell’eliosfera. Tuttavia, un incremento della densità del LISM non è mai menzionato neanche come una possibile “popolazione di polveri” per questi aumenti energetici:

 

La suggerita popolazione di polveri include particelle energetiche solari (RSEP), vento solare riaccelerato (RSW) e ioni energizzati da regioni di interazione corotazionale. Questi componenti riaccelerati forniscono una possibile spiegazione per gli aumenti negli spettri a bassa energia di Mg, Si, S e altri elementi osservati dalla Voyager 1 e 2 a oltre 60UA (Stone & Cummings 1997; Cummings & Stone 1999). C’è anche un inatteso ed inspiegato incremento degli spettri a bassa energia di parecchi elementi riscontrati a 1UA (Takashima e altri 1997; Klecker e altri 1998; Reames 1999). [grassetti aggiunti]

 

Così, da questo studio si vede assai chiaramente che gli astrofisici occidentali hanno effettivamente scoperto “anomali, inattesi ed inspiegati incrementi” nell’attività energetica al termination shock dell’eliosfera, come ci aspettavamo dal modello di Dmitriev. Però, invece di ammettere che la densità del LISM possa essere cambiata, essi semplicemente “considerano nuove stime delle popolazioni neutrali degli elementi nel LISM”, in mezzo ad altre complesse e problematiche spiegazioni che sono solamente possibili, non comprovate. Non importa quali modelli di riaccelerazione dell’energia solare vengano proposti, il fatto è che quell’energia deve essere invariata. La spiegazione più semplice per l’incremento della carica energetica dell’eliosfera è che viene aumentata da una sorgente esterna.

 

Un professore, il dott. D.E. Shemansky dell’Università del Southern California, ha osato fare una particolare coraggiosa affermazione a proposito di questo problema, suggerendo che c’è uno sforzo deliberato da parte della NASA per evitare ogni discussione sulla sua “prima prova” di un “grande incremento” della densità energetica del LISM [35]:

 

La ricerca sulle proprietà del Medium Interstellare Locale è stata condotta in periodi sparpagliati fin dal 1978. La Space Physics Division della NASA ha mostrato una persistente e perniciosa predisposizione contro il lavoro sugli effetti del gas neutro nel LISM negli Stati Uniti, dal momento della creazione della Division… I contributi più importanti per la ricerca in questo programma sono il documento (48), che presenta un metodo indipendente di calibrazione per determinare la densità assoluta del LISM, e l’(89), che presenta la prima prova di un incremento su larga scala nella densità dell’idrogeno atomico neutro nel LISM proveniente dalle misurazioni della Voyager nella regione a 50UA… [grassetti aggiunti]

 

E’ certamente interessante che il dott. Shemansky dica che la NASA ha mostrato una “persistente, perniciosa predisposizione” contro questo lavoro. Il thesaurus di Microsoft Word 2000 indica che la parola “pernicioso” è sinonimo di “distruttivo, dannoso, mortale, malvagio” e “insidioso”. Così sorge la domanda: Perché ci sarebbe un interesse “mortale” ed “insidioso” da parte della NASA nel non porre questi cruciali interrogativi a proposito di un incremento della densità del LISM?

 

La risposta potrebbe essere trovata negli studi russi come quelli del dott. Dmitriev, dove è ben stabilito che quest’incremento della densità del LISM è in atto, e che sta causando cambi energetici massicci in tutta la nostra eliosfera. Questi cambi concordano perfettamente con le antiche profezie di tutto il mondo, comprese quelle della Bibbia Giudaico-Cristiana, che descrive eventi che terminerebbero nella “fine dei tempi”, o in quello che altre culture chiamano “l’alba dell’Età dell’Oro”. E’ innegabile che i media ridicolizzino e ignorino la questione UFO, le prove di antiche città sommerse, monumenti su Marte e simili [39]. La porta si è un poco aperta con l’ammissione del “Surriscaldamento Globale”, ma i massicci cambiamenti nel sole e nei pianeti sono relegati in postille di scarto. Un’altra chiara area di soppressione sta nel vero significato di “redshift”, che contiene la chiave che ci dà un modello completo per dimostrare che il cambiamento della densità del LISM può e deve esistere.

 

8.4 - VALORI ENERGETICI DEL “REDSHIFT” E LIVELLI DI DENSITA’ DELL’ETERE

 

Figura 8.4 – Trasformazioni “quantizzate” nei dati del” redshift” delle microonde del dott. William Tifft

 

Effettivamente, esiste già un modello matematico completo che può essere combinato con la prova visiva diretta per dimostrare che le galassie devono avere delle regolari, organizzate variazioni nei loro livelli di densità del LISM. Nel libro Seeing Red, lo stimato e controverso astrofisico dott. Halton Arp ha mostrato una rigorosa e voluminosa dimostrazione per provare che il “redshift” non ha niente a che fare con la distanza di un oggetto celeste, come si ritiene attualmente. [30, 31, 37, 38] Per farla semplice il redshift è una misurazione di quanta parte dello spettro delle microonde della luce riflessa di una stella brilli in prossimità dell’estremità rossa dell’ “arcobaleno”. Sir Edwin Hubble ha proposto una teoria che sembrava plausibile al tempo, dato che appariva che più lontano fosse un oggetto dalla Terra, maggiore fosse il suo redshift.

 

Suscitando una controversa dello stesso tipo, il dott. William Tifft ha dimostrato che il redshift è “quantizzato”, cioè che avviene solamente in certi intervalli armonici regolari, come si vede in figura 8.4. [1] Si può vedere un’altra prova a favore della scoperta di Tifft nei dati del grafico di un quasar nella figura 8.5 [38]:

 

Figura 8.5 – Valori quantizzati del ‘redshift’ nei quasar vicini

 

Chiaramente, se le lunghezze d’onda nella figura 8.5 fossero un indicazione della distanza, e tutti i valori dei redshift ricadono in certi intervalli precisi con assolutamente niente nel mezzo, allora vorrebbe dire che la Terra è al centro dell’Universo. Tutti i quasar nell’Universo dovrebbero naturalmente ricadere in “gusci” separati di distanze dalla Terra, come si vede in figura 8.6. [38]Questo ci riporta indietro a modelli geocentrici medioevali dell’Universo!

 

Figura 8.6 – L’Universo geocentrico visto secondo la teoria ufficiale del redshift (per gentile concessione di J. Talbot) 

 

Un normale senso comune di conoscenza della nostra posizione nella Galassia ci dovrebbe dire che la Terra non è il centro dell’Universo; il problema maggiore che affrontiamo, quindi, è che il redshift è il metodo primario che gli astrofisici usano per calcolare le distanze degli oggetti celesti. Quello che, invece, ci troviamo ci troviamo di fronte è un’anomalia molto strana che parla a gran voce di “armoniche”, gli schemi vibratori di base del suono in qualsiasi medium dato, che ci aspetteremmo di vedere nei modelli eterici di Cosmo. [39]

 

Per il prossimo punto chiave, non dimentichiamoci che le formazioni di plasma luminoso osservate dal dott. Erling Strand in Norvegia (discusse nel Capitolo Cinque) appaiono e scompaiono spontaneamente alla vista, un secondo con temperatura calda come il Sole e il secondo successivo con temperatura incalcolabile. Eppure, durante tutto quest’arco di tempo, le formazioni di plasma possono ancora essere tracciate sui radar e/o nello spettro dell’infrarosso. Abbiamo dedotto che queste formazioni di plasma oscillano tra due livelli principali di densità dell’etere, in particolare tra il nostro livello e quello direttamente superiore al nostro. (Molti pensatori possono chiamare erroneamente questi livelli di densità “dimensioni”) [39]

 

Quando il plasma si muove (si disloca) ad una densità superiore, la sua visibilità e il suo immenso calore scompaiono, ma esso emette ancora lunghezze d’onda ad alto spettro come l’infrarosso e molto probabilmente anche le microonde. Perciò quando vediamo costanti, quantizzati valori armonici per tutta la radiazione delle microonde dei lontani oggetti celesti che osserviamo, è certamente plausibile che questo possa essere un segno dei livelli delle densità di energia eterica che variano.

La prova definitiva proviene dal dott. Harold Aspden della Cambridge University, che ha effettivamente dimostrato matematicamente che l’etere possiede livelli variabili di densità, creando quello che egli chiama “domini dello spazio”. [1] Egli descrive ogni diverso livello di densità di medium interstellare (ISM) come segue, e noi abbiamo parafrasato fra parentesi per una facile comprensione:

Uno può dire che … ogni [livello di densità eterica] corrisponde ad un numero di elettroni e positroni che può essere creato come un gruppo [dopo che] una particella di etere [è annichilita] e lo spazio dell’etere rimasto vuoto [viene poi riempito da elettroni e positroni]… ci sono molte regioni di tali differenti domini nell’intera estensione dell’universo . [grassetti aggiunti] 

Quindi, una “particella di etere” è la stessa cosa che il dott. Vladimir Ginzburg ha chiamato una “bolla di campo” nel Capitolo Due. Secondo la teoria di Aspden, più denso sarà il LISM, più piccola sarà la “particella di etere” in quell’area, dal momento che si trova sotto una pressione maggiore. Se una “particella di etere” viene quindi annichilita, si forma immediatamente uno spazio vuoto, e gli elettroni (fotoni) e positroni irromperanno nello spazio vuoto. Gli elettroni (fotoni) e positroni non cambiano di grandezza, quindi un numero minore di essi riempirà uno spazio più piccolo rispetto a quanti riempirebbero uno spazio più grande.

 

I dati del dott. Aspden mostrano che solo un determinato numero esatto di positroni ed elettroni può riempire un simile spazio vuoto, una volta che viene creato. Per ogni densità, il numero di particelle che riempirà la “bolla di campo” di spazio vuoto è nota come “N”, e ha un valore massimo di 1843, che è il numero della nostra densità. La densità superiore alla nostra ha una N di 1842, la successiva 1841, e così via, dal momento che le bolle di campo di ogni nuova densità sono più piccole rispetto alla densità precedente. Come si può studiare in maggior dettaglio sul sito di Aspden, dietro questa affermazione è ben coinvolta la matematica, ma i suoi dati forniscono un significato perfetto per calcolare i misteriosi numeri formalmente irrisolti nel regno quantico, come la costante della struttura fine, (vedere i Capitoli 2 e 3 di questo libro) “con un grado di precisione di una parte per milione”. Inoltre, questo lavoro è stato giudicato meritevole di pubblicazione nel prestigioso Physics Letters A nel 1972. [2]

 

Ecco l’esempio della linea della censura: quando il dott. Aspden ha visto per la prima volta i valori del redshift quantizzato di Tifft, ha compreso che essi erano identici (!) ai valori che corrispondono ai livelli di densità eterica del suo modello. [1] Eppure quando Aspden ha tentato di pubblicare un seguito del suo articolo originale del 1972 su Physics Letters A, completa della prova osservazionale diretta del dott. Tifft per dimostrare che queste aree di densità eterica superiore esistono veramente nell’Universo, l’articolo è stato anonimamente respinto tacciato di “numerologia” e tutti gli appelli successivi fallirono, sebbene il suo nuovo articolo avesse aggiunto solo una prova diretta, visibile, a quanto era già stato accettato e pubblicato sullo stesso giornale nel 1972. L’articolo sconfessato può ancora essere letto sul sito internet di Aspden nel Tutorial 10, completo dei suoi commenti al loro criticismo. In conclusione, Aspden fa le seguenti interessanti speculazioni:

 

Come si può verificare, gli step di 72,5 Km/s riportati dall’osservazione astronomica sono in precisa concordanza con la teoria in questione… Tali domini [di densità di energia eterica] hanno portato a eventi geologici come inversioni del campo geomagnetico, [che avvengono] quando il sistema solare transita attraverso i confini che separano i domini di spazio adiacenti. [grassetti aggiunti]

 

Naturalmente, questa connessione tra densità eterica ed eventi geologici è esattamente la stessa delle conclusioni tratte da Dmitriev e altri, con Aspden che fornisce un solido modello matematico che rafforza drammaticamente la causa.

 

In modo ancora più significativo, a pagina 764 di The Vital Vastness – Volume Due di Richard Pasichnyk, leggiamo quanto segue:

 

Un alto redshift è solitamente collegato a caratteristiche riguardanti la giovinezza della galassia. Il redshift è anche una funzione delle posizioni nei sistemi, indicando che forti campi intergalattici influenzano i redshift. Nello stesso modo, galassie individuali mostrano gradienti di redshift dal loro interno verso i confini più lontani. [grassetti aggiunti]

 

Dal momento che eravamo ovviamente piuttosto interessati a questi dati, Pasichnyk ci ha comunicato che questa scoperta del “gradiente di redshift delle galassie” è stata in realtà pubblicata da studenti di laurea in astrofisica, dal momento che la scienza ufficiale non avrebbe mai permesso ad un simile lavoro di progredire. Nondimeno un’ulteriore ricerca osservazionale servirà indubbiamente solo a confermare questi dati in modo sempre più concreto. Questo effettivamente dimostra l’esistenza di una formazione a spirale di Parker di livelli di energia eterica variabile nella Galassia, come si può visualizzare nella figura 8.2.

 

Pasichnyk allora continua dicendo che il totale del redshift che emana dal centro della nostra Via Lattea è di una forza massiccia praticamente inimmaginabile, comparata a ogni spiegazione convenzionale:

 

Si è trovato un campo di redshift nel piano della Via Lattea con quello che la teoria convenzionale chiamerebbe una “espansione” (costante di Hubble) che è dieci volte più grande dell’universo nella sua interezza. [grassetti aggiunti]

 

Chiarito il modello Arp/Tifft/Aspden, questo prova che il Centro Galattico è di gran lunga la più grande sorgente di energia eterica/torsionale nelle Galassia, come abbiamo già proposto nel nostro modello, sviluppato nei capitoli precedenti.

 

Ora che sappiamo che questi livelli di energia eterica possono e devono esistere nel medium interstellare della nostra galassia, e che sembra esserci un continuo e piuttosto deliberato sforzo per sopprimere questa informazione da parte della NASA, Physics Letters A, e altre fonti ufficiali occidentali, siamo pronti a continuare ad esaminare la prova fisica diretta dei cambiamenti che questo evento sta producendo. Sebbene molto di questo materiale provenga dal dott. Dmitriev, abbiamo anche aggiunto i dati di una ricerca aggiuntiva per rafforzare ancora di più la causa. La Terra, il Sole, i pianeti e lo spazio tra i pianeti stanno tutti mostrando grandi segni di trasformazione energetica mentre l’energia di densità superiore del LISM continua a fluire nell’eliosfera in concentrazioni sempre più grandi.

 

8.5 - TRASFORMAZIONI ENERGETICHE DELLA TERRA

 

Figura 8.7 - Attività dei terremoti superiori a 2.5 sulla scala Richter, 1973-1998 (per gentile concessione di Michael Mandeville)

 

Come l’amministrazione Bush ha ora ammesso pubblicamente, è evidente che “specifici effetti a lungo termine” sono in corso sulla Terra che “trasformeranno sostanzialmente gli Stati Uniti in poche decadi”. Andando ben oltre al contenuto del “surriscaldamento globale” del rapporto dell’amministrazione Bush, sappiamo che i nostri schemi meteorologici sono diventati sempre più caotici, dannosi e imprevedibili. Abbiamo uragani, tifoni, tornado, frane, inondazioni, siccità e altre catastrofi che avvengono su una base sempre più in incremento. Come esempio, il grandioso uragano Andrew della metà degli anni ’90 era grande praticamente quanto il Texas.

 

Si potrebbe arguire che le scatenate forze della natura siano una minaccia molto più grande del terrorismo. I calcoli del dott. Aleskey Dmitriev suggeriscono che:

 

La dinamica crescita delle catastrofi significative mostra un grande incremento nel tasso di produzione dal 1973. E in generale, il numero di catastrofi è cresciuto del 410% tra il 1963 e il 1993. [grassetti aggiunti] [15]

 

Basandoci sull’ondata nell’attività che si è osservata da quando è stato fatto questo studio, possiamo assumere che una statistica più aggiornata possa essere ora ad almeno 600%. E ancora, questa cifra esaustiva della ricerca comprende tutte le forme di catastrofe inclusi terremoti, attività vulcaniche, tornado, uragani, inondazioni, siccità eccetera. Eppure, nessuna fonte ufficiale sembrerebbe voler fare una tale affermazione a questo punto, dal momento che il “surriscaldamento globale” è fuori gioco.

 

Sulla stesa linea, un ricercatore di nome Michael Mendeville ha mostrato chiaramente che in tutto il mondo il numero dei terremoti superiori a 2,5 sulla scala Richter  è aumentato del 400% dal 1973, come si vede nella figura 8.7 [22]. Inoltre la figura 8.8 mostra che anche l’attività vulcanica ha visto un incremento di quasi il 500% tra il 1875 e il 1993 [22].

 

Figura 8.8 – Incremento dell’attività vulcanica in tutto il mondo 1875-1993 (per gentile concessione di Michael Mandeville)

 

Queste statistiche possono anche essere esaminate più indietro nel tempo. Prima di avere il moderno equipaggiamento sismico, la severità di un terremoto si misurava attraverso il numero delle persone che rimanevano uccise. Basandosi su questa scala di misurazione nel 1999 il Centro Nazionale d’Informazione sui Terremoti russo pubblicò una lista dei 21 terremoti più severi nel mondo dall’856 d.C. Ben nove dei 21 terremoti più gravi dal 856 d.C. erano nel 20° secolo [36]. Questo studio è stato menzionato dal dott. Sergey Smelyakov e diverrà un aspetto chiave della discussione della Seconda Parte.

 

Ora dobbiamo tenere in mente quanto inusuale siano tutti questi cambiamenti, da un punto di vista scientifico convenzionale, dato che rappresentano una “azione a distanza”. Come abbiamo stabilito nel Capitolo Cinque crediamo che la causa primaria dell’attività dei terremoti siano gli aumenti energetici nel centro del pianeta. Quando questi aumenti avvengono molto rapidamente, a causa di un’improvvisa emissione solare, una parte del plasma luminoso nel centro viene compressa in una densità di livello superiore di energia eterica dall’intensa pressione circostante. Tale slittamento di densità permette al plasma di muoversi liberamente attraverso la materia tridimensionale. Questo plasma iper-compresso poi ribolle attraverso il mantello terrestre, e una volta che la pressione viene rilasciata si ridisloca indietro nella densità della “materia fisica”. Quando questo intenso calore viene poi rilasciato in un’area molto più fredda si crea una grande forza esplosiva, e questo ha sicuramente un impatto sull’attività geofisica, sia su terremoti sia sui vulcani.

 

Ricordiamo dall’inizio di questo capitolo che il dott. Dmitriev riporta che ci sono anche cambiamenti che avvengono negli “strati gassosi di plasma del nostro pianeta” che non sono causati dall’inquinamento umano [15]. Si crea del nuovo plasma nella ionosfera, appaiono tempeste magnetiche più grandi nella magnetosfera, aumentano i cicloni nell’atmosfera. Dmitriev ha anche indicato che sta cambiando anche “la composizione materiale degli strati di plasma gassoso dei pianeti. Più specificatamente sulla Terra abbiamo osservato una crescita significativa di gas HO2 (idroperoxile) all’altitudine di 11 miglia, che è completamente inspiegabile da ogni fonte o meccanismo conosciuti, compresi l’esaurimento dell’ozono o l’inquinamento umano attraverso il “surriscaldamento globale” [15]. Uno studio separato russo ha confermato che la quantità totale di copertura nuvolosa in tutto il globo è aumentata significativamente proprio nel secolo scorso.

 

In aggiunta, ESO ha riportato nel 1994 che due nuove, inattese popolazioni di particelle cosmiche sono state scoperte nelle cinture di radiazione di Van Allen che circondano la terra [4]:

 

  1. Un nuovo covone di elettroni, superiore a 50MeV [MegaElettronVolt, n.d.t.] in densità, viene immessa ora nella magnetosfera interna della Terra durante i periodi di tempeste magnetiche solari inaspettate note come Espulsioni di Massa della Corona o CME.
  2. Una nuova cintura sta emergendo nelle bande di radiazione di Van Allen intorno alla Terra. Questa nuova cintura contiene elementi ionici che tradizionalmente si trovavano solo nella composizione delle stelle.

 

Secondo Dmitriev queste anomalie sono causate direttamente da una qualità dello spazio interplanetario nuovamente cambiata, che lui sente che sta agendo come un meccanismo di trasmissione per permettere ai pianeti di interagire con il Sole e l’eliosfera a gradi maggiori mai visti in precedenza. [Nel nostro modello, basato sulle scoperte di Kozyrev, Mishin, Shnoll [39] e altri ricercatori, la radiazione torsionale fornirà automaticamente tali funzioni]. In modo ancora più importante,

 

Questa qualità di spazio interplanetario nuovamente cambiata… esercita un’azione di stimolo e programmazione sull’attività solare, sia nelle sue fasi massimali sia in quelle minimali.

 

Quello che Dmitriev sta cercando di dirci qui, è che questa energia altamente caricata nello spazio tra i pianeti ha formato un “circuito a due vie” che permette ad eventi sulla Terra di influire sul Sole, non solo al contrario.

 

Ritornando alla Terra stessa, un’altra anomalia curiosa che osserviamo è il fenomeno de La Nina o El Nino. Su molte fotografie dei satelliti meteorologici, come in figura 8.9, c’è un chiaro dato infrarosso che mostra che attualmente sta avvenendo un massiccio riscaldamento sotto la superficie degli oceani terrestri:

 

Figura 8.9 – Massicce anomalie della temperatura sotto la superficie degli oceani terrestri (per gentile concessione del NOAA)

 

La radiazione solare non è in nessun modo forte abbastanza da causare questo riscaldamento, dato che queste temperature anomale si ritrovano molto sotto la superficie degli oceani. Questo suggerisce che gli oceani vengono riscaldati dall’interno della terra stessa [3]. Inoltre, il dott. Dmitriev ha mostrato che la forza del campo magnetico terrestre cresce e decresce in diretta sincronia con questi cambiamenti di temperatura negli oceani. Inoltre, c’è cambiamento di 0,22°C nella temperatura di tutto il mondo nell’arco di 30 giorni che si collega precisamente con i cambi nella frequenza media del campo magnetico terrestre [15]. Quindi il centro della Terra di plasma luminoso magnetizzato è direttamente responsabile di questi cambiamenti. Quando la pressione del plasma aumenta improvvisamente, c’è un ondata nella forza del suo campo magnetico e un aumento nel suo livello termico, che aumenta le temperature dell’oceano. Similmente, il Klyuchi Observatory di Novosibirsk in Russia ha riferito che l’altezza del campo magnetico sta crescendo fino a 30 nanotesla l’anno, mostrando ancora cambiamenti nel centro della Terra.

 

Questo crescente innalzamento nel calore del centro della Terra può anche essere visto nel rapido scioglimento delle nostre calotte polari. Il Blocco di Ghiaccio Ross dell’Antartico, che è grande quanto il Rhode Island, si è staccato completamente ed è caduto nell’oceano nell’anno 2000, così come è successo a molti altri nell’ultima decade. Questo processo é enormemente accelerato in velocità nel 2002, quando tre blocchi giganti si sono staccati dal continente in soli pochi mesi di tempo, con i due più recenti che si chiamano C-18 e C19. Questa notizia sta diventando così prevalente che anche l’amministrazione Bush ha dovuto finalmente farsi avanti e ammettere che “qualcosa sta accadendo”.

 

Anche i poli magnetici stanno rapidamente scivolando via dalla loro posizione, portando a quello che molte autorità credono che diverrà un completo ribaltamento nel loro orientamento nord-sud. Come frequentemente riferito nel programma radio internazionale di Art Bell, il nostro Nord Magnetico sta scivolando via dalla sua normale posizione ad una velocità sempre maggiore. Questo sta avvenendo tanto rapidamente che gli aeroporti di tutto il mondo devono ridipingere le loro piste per seguire l’erratico campo magnetico terrestre, dato che gli aeroplani devono utilizzare le bussole per atterrare. E’ stato anche suggerito che questo si può vedere anche in cambiamenti significativi negli schemi di navigazione disegnati sulle mappe di volo aeree in un periodo di appena 10 anni dal 1990 al 2000, sebbene non l’abbiamo visto personalmente.

 

Questo cambio magnetico sta influenzando anche il regno animale. Un gran numero di animali marini si stanno arenando in modo anomalo, e tutti gli altri animali migratori, uccelli e pesci stanno andando in confusione e rompendo i loro normali schemi migratori. Sono stati riferiti casi drammatici di morti di massa di uccelli negli ultimi pochi anni, senza nessuna concreta spiegazione. Come esempio di confusione migratoria dei volatili, nel 1999 il conduttore di talk show radiofonico Art Bell e la collaboratrice Linda Moulton Howe hanno riferito su due differenti razze di piccioni migratori che sono stati condotti sulla East Coast, dove un numero completamente senza precedenti di piccioni si sono persi senza speranza mentre viaggiavano lungo una rotta a loro ben nota, e non sono mai tornati.

 

Inoltre, in Coming Earth Changes: The Evidence [I Cambiamenti della Terra in Arrivo: La Prova] il dott. William Hutton rivela che il cuore interno della Terra non solo ruota più velocemente di quello esterno, ma in realtà ruota con un angolo diverso anche rispetto alla Terra esterna [17]. Questo certamente suggerisce che nell’interno della Terra è già avvenuto uno slittamento dell’orientamento e che presto si completerà anche all’esterno.

 

Il dott. Dmitriev e altri ci ricordano che mentre i poli magnetici della Terra continuano a muoversi, essi viaggiano lungo un “corridoio di slittamento del polo magnetico”, che è una sottile striscia che essi hanno sempre seguito in passato, prima di completare un’inversione dei poli magnetici. Tale inversione non è insolita, visto che sappiamo che i poli magnetici hanno saltato continuamente da nord a sud in periodi di varie lunghezze per l’intero corso della storia. In figura 8.9 possiamo vedere gli schemi che sono stati determinati analizzando l’orientamento delle molecole di ferro magnetizzato rilasciate nella lava dalle creste suboceaniche. Quando ogni nuovo strato di lava si raffredda lungo queste creste, le molecole di ferro si orientano verso la posizione dei poli magnetici terrestri di quel determinato momento.

 

Figura 8.10 – Corridoi di Slittamento dei Poli Magnetici sulla Terra nelle tre maggiori inversioni del passato (per gentile concessione di Maurice Chatelain)

Inoltre il geologo Gregg Braden mostra che attualmente si stanno nuovamente verificando tutti gli ingredienti per un’inversione magnetica dei poli [6]. Il primo ingrediente è che la forza del nostro campo gravitazionale è estremamente debole, rispetto all’intera storia della Terra. Assegnando il valore 10 alla forza massima, attualmente siamo molto vicini all’uno, in fondo alla scala. Secondo, la forza del campo magnetico è approssimativamente il 38% inferiore a 2.000 anni fa, e si misura che stia calando alla media di circa il 6% ogni 100 anni, secondo lo scienziato svedese N.A. Morner nel1988. Terzo, le vibrazioni di energia elettromagnetica della Terra, nota come risonanza Schumann, appare in rapido aumento rispetto allo standard di 7,8 cicli al secondo fino al valore riferito di 8,6 o superiore in alcune aree [nel 2003 il valore era già superiore a 11Hz, n.d.t.]. Ogni volta che questi tre ingredienti si sono combinati nella storia passata della Terra, dice Braden, è avvenuta un’inversione dei poli magnetici.

Quindi basandosi su quest’idea, molti ricercatori hanno dedotto che avverrà un tremendo cataclisma che estinguerà la civiltà umana per come la conosciamo. Quando il nostro scudo di protezione magnetico cade, avremo un’enorme esplosione di radiazioni solari che storicamente è stata collegata con le estinzioni di massa. E’ importante per noi affermare qui che la gran parte delle persone non comprende le implicazioni metafisiche di questa esplosione di nuova energia; nella Seconda Parte di questo libro dimostreremo che essa è associata direttamente con una trasformazione spontanea della materia dell’energia e della coscienza.

8.6 - TRASFORMAZIONI SOLARI

Figura 8.11 – Attività Solare al minimo nel 1996 (sin.) e al massimo nel 1999 (des.). (per gentile concessione della NASA)

Quando volgiamo la nostra attenzione verso il Sole, troviamo incrementi anomali simili in tutta l’attività energetica. Un team del Rutherford Appleton Laboratory vicino ad Oxford, guidata dal dott. Mike Lockwood, ha scoperto che nell’ultimo secolo la forza totale del campo magnetico del Sole è più che raddoppiato, diventando il 230% più forte rispetto al 1901 [20]. Ancora più interessante, questo tasso di crescita del campo magnetico sta crescendo continuamente di velocità.

 

Il dott. Aleskey Dmitriev riferisce che:

 

Per completare, tutte le strutture di rapporto e osservazione danno risalto alla crescita in velocità, qualità, quantità e potenza energetica delle proprietà del nostro eliosferico Sistema Solare. [grassetti aggiunti]

 

E ricordiamo che l’eliosfera è il campo magnetico che emana dal Sole, circondando il nostro Sistema Solare e oltre.

 

Ogni 11 anni c’è un importante incremento nel totale dell’attività Solare, e noi abbiamo già raggiunto questo apice solare nel periodo fra il 2000 e il 2002. Nella figura 8.11, tinta di verde per aumentarne il contrasto, la differenza tra il minimo solare del 1996 e il massimo del 1999 è pressoché ovvia. Inoltre, questo attuale apice solare ha superato tutte le previsioni su quando dovesse terminare; nell’estate del 2002 esso continuava a mostrare alti livelli di attività, sebbene ci si aspettasse il picco nel 2000 per poi calare rapidamente.

 

Durante il precedente apice solare nel 1989, il 5 Marzo un brillamento molto potente di raggi X portò il Sole ad emettere un raggio di protoni ad alta energia che è giunto fino alla Terra ininterrottamente fino al 13 Marzo. Come riferito da Chatelain e Gilbert in The Mayan Prophecies, questo evento ha causato la deviazione dei poli magnetici terrestri della bellezza di otto gradi in sole poche ore, diventando il più sostanziale cambiamento improvviso del campo magnetico terrestre dal 1952. Questo evento ha causato anche seri disturbi dei sistemi di comunicazione, creato intensi fenomeni di aurora boreale e completamente collassato la griglia energetica del Canada, con più di un milione di persone che ha perso l’elettricità per parecchi giorni.

 

Inoltre il dott. Aleskey Dmitriev ha correlato le intense emissioni solari con i fenomeni sulla Terra comprendendo severità meteorologiche come uragani e tornado, terremoti ed attività vulcanica sulla Terra. Questa stessa informazione è stata rigorosamente documentata da Richard Pasichnyk nella serie di libri The Vital Vastness e nel suo sito internet Living Cosmos [31]. Ancora, questa “azione a distanza” è causata dalla radiazione torsionale, i cui effetti sono stati scientificamente dimostrati dal dott. N.A. Kozyrev e altri, come abbiamo già detto all’inizio nel primo capitolo di questo libro.

 

Figura 8.12 – Ondate nel flusso dei protoni solari, 1997-1998 (per gentile concessione della NASA)

 

Nel 1995 la NASA ha collocato la navicella spaziale Ulysses intorno all’orbita del Sole ad alte altitudini ed ha eseguito speciali letture. Per la sorpresa di tutti, il Sole aveva perso tutti i segni del suo normale campo magnetico; non c’era polo nord, né polo sud, solo un campo d’intensità costante lungo l’intera superficie. Nessuno poteva iniziare a spiegare questo, e come dice il dott. Dmitriev questo “ha cambiato drasticamente il modello generale di eliomagnetismo, ed ha complicato ulteriormente le presentazioni analitiche dei magnetologi”.

Si può intuire che il rilascio ultimo di energia dal nostro Sole venga da quelle che sono note come espulsioni di massa della corona. In questi casi, l’intero Sole rilascia un super-flash di energia da gran parte della sua superficie simultaneamente, che viaggia nello spazio come una bolla, tipo aureola, in espansione che può contenere fino a dieci miliardi di tonnellate di gas elettrificato [28]. In modo non sorprendente, il dott. Dmitriev spiega che con ogni anno che passa questi super-flash stanno in realtà viaggiando attraverso lo spazio veloci come non mai in precedenza! Questo accade per la stessa ragione per cui si nuota più velocemente nell’acqua che non nella melassa; lo spazio interplanetario è diventato un migliore conduttore. Questo ci mostra un’altra conseguenza dello spostamento della nostra eliosfera in un’area di maggiore densità di energia eterica.

Così il 6 Novembre 1997 c’è stato un’enorme espulsione di massa della corona stimata al tremendo livello X di 9,1 che le NASA etichetta, testualmente, come “severo”. Per 72 ore la Terra è stata caricata da protoni altamente energetici. I modelli convenzionali avevano predetto solo un evento severo per il 1997 quando invece ce ne furono tre, mostrando un incremento del 300%. E come mostra la figura 8.12, la severità di questo evento del Novembre 1997 è stata poi sbriciolata da eventi di intensità ancora maggiore fra l’Aprile e il Maggio del 1998.

Ancora più recentemente, dal 10 al 13 Maggio 2000, l’energia e la polvere che sgorgavano fuori dal Sole, noto come “Vento Solare”, si è bruscamente spento costringendo la NASA ad annunciare che questo è stato, parole testuali, “la più drastica e lunga diminuzione” mai osservata [25]. Questo ha creato enormi aurore sulla Terra e causato un gonfiamento del campo magnetico tra il 500% e il 600% della sua normale dimensione. Molti satelliti internazionali hanno confermato che questa è stata la singola espansione del campo magnetico terrestre più grande di cui siano mai stati testimoni. Il grafico sulla sinistra mostra il campo magnetico della Terra in uno stato più compresso ed energetico, laddove il grafico sulla destra mostra uno stato più rilassato che ha permesso l’espansione. L’estremità blu dello spettro mostra un grado maggiore di energia magnetica rispetto al rosso.

Figura 8.13 – Espansione del 500-600% del campo magnetico terrestre dopo l’interruzione del vento solare (per gentile concessione dalla NASA)

Poi, il 14 Luglio 2000, un massiccio brillamento solare investì direttamente la Terra. I protoni provenienti dal Sole ci arrivarono in soli 15 minuti, che la NASA ha indicato come una delle velocità più alte mai osservate [26]. La velocità della stessa luce pura è solamente meno del doppio di questa, a otto minuti di viaggio dal Sole alla Terra. Normalmente, non si pensa che i protoni energetici viaggino così vicino alla velocità osservabile della luce. Dopo questo brillamento, è stata rilasciata una espulsione di massa dalla corona che ha viaggiato a oltre il 200% più veloce di quanto si aspettino i modelli convenzionali. Un buon numero di satelliti ed equipaggiamenti sono stati o disabilitati o completamente spenti, compreso il giapponese “Advanced Satellite for Cosmology and Astrophysics”, che è stato così danneggiato che in realtà è stato lasciato cieco e barcollante nella sua orbita.

 

Figura 8.14 – Sbalzo nella velocità del vento solare dopo il CME del 10 Novembre 2000 (per gentile concessione della NASA/SOHO)

 

L’8 Novembre 2000, un massiccio brillamento è stato seguito subito da una espulsione di massa dalla corona che ha creato una delle più intense tempeste di radiazioni delle ultime decadi. L’onda d’urto ha colpito la Terra in sole 31 ore, arrivando il 10 Novembre, che è semplicemente due volte più velocemente di quanto si aspettassero gli scienziati della NASA. Come possiamo vedere nella figura 8.13, la velocità del vento solare è balzata da 600 fino a 1000 km/s mentre passava l’onda d’urto, e il totale dei protoni ad alta energia che sono stati misurati intorno alla Terra questa volta balzarono ad un livello che era abbondantemente centomila volte più grande del normale. I satelliti sia di SOHO sia di Stardust non erano stati costruiti per resistere ad un tale impatto, e furono resi ciechi dallo sbalzo nella radiazione, che li hanno resi incapaci di “osservare” le stelle che normalmente usano per orientarsi [27].

 

Nella seconda settimana di Febbraio 2001, il Sole era ancora piuttosto attivo, bombardando continuamente la Terra con particelle. Questa volta la NASA per prima ha riferito che i poli magnetici del Sole stavano attraversando il processo di inversione, come ci si aspetta normalmente al termine degli undici anni di ogni ciclo solare. Quando questa inversione è iniziata, l’energia che fluiva verso la Terra è immediatamente aumentata, causando un numero di terremoti molto seri di magnitudine molto grande. La gran parte degli scienziati convenzionali si rifiutano tutt’ora di fare dei collegamenti tanto ovvi.

 

Tra il 12 e il 25, abbiamo osservato un terremoto di 6.9 sulla costa dell’Alaska, un terremoto di 7.6 in El Salvador [13], e un terremoto di 7.9 in Gujarat, India [14]. Poi il 28 Febbraio, un terremoto di 7.0 ha scosso Seattle, Washington, e il magnetometro di flusso del programma HAARP ha misurato un immediato calo della forza del campo magnetico della Terra da 0 a –200 gamma quando è avvenuto questo terremoto. Ciò mostra quanto la pressione sul centro di plasma luminoso del pianeta ne abbia causato la temporanea espulsione di una grande esplosione della sua energia per creare il terremoto di Seattle. Quando la Terra ha rilasciato questa carica improvvisa, c’è stato un momentaneo, importante abbattimento della forza del suo campo magnetico, dal momento che l’energia era stata rilasciata. Questo deficit energetico è stato velocemente rimpiazzato dalle scorrevoli pressioni della radiazione torsionale solare, ma il segno chiaro di questo evento è visibile nei dati del magnetometro.

 

Le teorie convenzionali credevano che il Sole sarebbe diventato più calmo una volta che i poli si fossero invertiti, dato che così era sempre successo prima. Invece il campo magnetico solare si è saldamente incrementato dal 18 al 27 Marzo del 2001, con un brillamento solare molto grande che è poi eruttato il 29. Questo evento è stato seguito da un CME diretto verso la Terra che ha creato una grande aurora boreale quando ha colpito.

 

Poi subito dopo, il 2 Aprile 2001, il brillamento solare numero 9393 ha infranto tutti i record di brillantezza e forza, raggiungendo l’inaudita classe X di 22; in precedenza la scala di misura era stata designata per arrivare ad uno massimo spaventoso di 20. Questo brillamento è stato considerato il più grande mai osservato del suo genere da almeno 25 anni, guadagnandosi il nuovo nome di “mega-brillamento” [43]. Due espulsioni di massa dalla corona, o CME, sono state poi emesse il 10 Aprile. La prima CME, ha viaggiato più lentamente della seconda, e quest’ultima è stata chiamata la “CME cannibale”, dato che la prima CME è stata consumata dalla seconda più veloce.

 

Fortunatamente, la radiazione di livello X-22 del brillamento numero 9393 non ha colpito direttamente la Terra, dato che era quasi tre volte più potente dell’evento del Marzo 1989, che ha deviato il campo magnetico terrestre di 8° e totalmente spento la griglia energetica del Canada. Un’esplosione quasi tre volte più grande di questa poteva letteralmente mandare in black-out  l’intera metà del globo che colpiva.

 

Ancora, due CME sono state emesse il 10 Aprile 2001. Allora, l’11 Aprile, una serie di forti tornado, alcuni di grandezza di un quarto di miglio, ha imperversato attraverso gli Stati Uniti occidentali, colpendo Kansas, Iowa, Missouri e Nebraska. Inoltre è avvenuto un terremoto di 5.7 in Indonesia il 7 Aprile, un terremoto di 5.9 al 13 Aprile che ha distrutto 30.000 case in Cina, ed uno di 6.5 il 15 Aprile al largo delle coste del Giappone. La maggior parte degli scienziati non vorrebbe ammettere il nesso tra l’attività solare e gli eventi come i gravi terremoti e cataclismi atmosferici, ma ancora una volta vediamo come i fenomeni energetici siano correlati. Tutti questi eventi erano raggruppati intorno all’ondata di attività solare del 10 Aprile.

 

E da quel momento, fino al presente, l’attività solare non è diminuita, creando indicibili problemi agli scienziati della NASA e molte più CME di quanto si era mai pensato possibile nei precedenti modelli. Questo non è stato coperto o nascosto dalla NASA o dalle altre agenzie spaziali; semplicemente non ne viene data molta attenzione sui media. Così, in breve, questo più recente ciclo massimo del Sole è stato così insolitamente energetico che George Withbroe, Direttore Scientifico per il Sun-Earth Connection Program della NASA ha emesso una dichiarazione dicendo che, testualmente, “Questa è un massimo solare unico nella storia. Le immagini e i dati sono oltre le più ardite aspettative degli astronomi della precedente generazione”. [41]

 

8.7 - TRASFORMAZIONI ENERGETICHE NEI PIANETI

 

Nel nostro modello eterico, il Sole assorbe una gran parte dell’energia che lo circonda dalle regioni polari, ed espelle questa energia, accelerata, lungo il piano eclittico del suo equatore. Così proprio come un palloncino può essere gonfiato solo fino a quando non scoppia, il Sole è forzato a rilasciare questo surplus di carica energetica, causata dagli incrementi della densità energetica del LISM, con esplosioni di raggi X, immensi brillamenti solari, emissioni di protoni ed eruzioni di massa. Questo a sua volta causa la trasformazione del medium interplanetario in un miglior conduttore d’energia, che aiuta poi a saturare i pianeti con quantità sempre maggiori di carica energetica. Così, se i pianeti hanno davvero i cuori di plasma luminoso che possono conservare e rilasciare energia come abbiamo visto sulla Terra, allora ci dovremmo aspettare che simili cambiamenti energetici vengano osservati in tutto il Sistema Solare.

 

La ricerca del dott. Dmitriev sui pianeti mostra accelerazioni nella velocità di inversione dei poli magnetici, cambiamenti climatici, terremoti e cicloni sulla Terra, cariche di energia magnetica e plasmatica incrementate su altri pianeti e cambiamenti nelle loro qualità atmosferiche. In più, alcuni dei pianeti stanno realmente diventando visibilmente più brillanti. Tutti i seguenti punti sono annotati a piè pagina nello studio di Dmitriev, dove non annotato altrimenti:

 

8.7.1 - PLUTONE

 

Plutone, il pianeta più esterno di quelli da noi osservati, ha recentemente mostrato un importante, inaspettato incremento nella quantità di punti scuri sulla sua superficie.

 

8.7.2 - NETTUNO

 

Sul pianeta Nettuno, alcuni scienziati ritengono che ci sia stata una completa inversione dei poli magnetici nel recente passato; quando la sonda Voyager è passata vicino, il campo magnetico è stato misurato inclinato di 50° dal polo di rotazione. Questo evento è considerato recente semplicemente perché normalmente ci si attende che un tale squilibrio si riassesti in un tempo relativamente breve, in termini pianetofisici. Anche l’intensità della luce visibile emessa da Nettuno è visibilmente aumentata.

 

8.7.3 - URANO

 

Come NETTUNO, la Voyager ha notato che il pianeta Urano aveva un campo magnetico che era sfalsato dal suo asse di rotazione, in questo caso di 55-60°. Questo comportamento simultaneo di Nettuno e Urano è ritenuto possibile perché Nettuno ed Urano sono pianeti magneticamente coniugati. Entrambi mostrano simili discrepanze anomale, il che suggerisce che una recente, tutt’ora sbilanciata inversione dei poli magnetici ha avuto luogo. Inoltre, la magnetosfera di Urano ha mostrato un’ “inaspettata crescita a grande scala” nella sua intensità.

 

8.7.4 - SATURNO

 

Recentemente si sono osservate su Saturno delle aurore brillantemente colorate, indicando chiaramente un cambio energetico. Richard Pasichnyk ha direttamente correlato questi cambiamenti di brillantezza con l’attività solare. La maggior parte delle aurore si addensano vicino ai poli, e si può osservare questo drammatico incremento energetico attraverso la fotografia ad infrarosso.

 

8.7.5 - GIOVE

 

Il campo magnetico di Giove è raddoppiato di intensità rispetto al 1992, e la sua luminosità totale è altrettanto aumentata. Dmitriev e altri ritengono che la “Cometa” Shoemaker-Levy 9, che ha spettacolarmente colpito Giove nel Luglio del 1994, fosse in realtà una serie di formazioni di plasma luminoso: e questo spiegherebbe perché una sequenza di sfere brillanti ha viaggiato su una lunga linea dritta. Una volta che questo “trenino plasmatico” ha colpito Giove, c’è stata “una serie di nuove situazioni e processi” osservata poi su Giove, inducendo un’eccessiva produzione di plasma. Questo plasma è stato poi rilasciato “nella stessa materia dei buchi della corona solare”, e ha creato  un brillamento delle cinture di radiazione nelle bande di 13,2 e 36 cm, così come ha creato grandi, anomale formazioni di aurora.

 

Nel 1997, tra Giove e le regioni vulcaniche della sua luna Io si è visto formarsi un tubo di energia di plasma caldo, dell’incredibile forza elettromagnetica di un milione di Ampere. Questo fenomeno presenta la dimostrazione molto forte del fatto che l’attività vulcanica è causata dai rilasci energetici del plasma luminoso nel cuore di un pianeta o di una luna. Più recentemente, nel Febbraio 2001 gli scienziati della NASA hanno visto Io mentre si eclissata dalla luce del Sole da Giove, e hanno scoperto che è diventata ora più brillante che mai, visibilmente calda anche se nessuna luce solare la stava colpendo, formando un “toroide di plasma” intorno alla sfera stessa [11].

 

8.7.6 - MARTE

 

L’atmosfera di Marte ha mostrato segni decisi di crescita, come riferito dal dott. Dmitriev. Queste trasformazioni hanno aumentato la qualità della sua biosfera. Si sono osservate formazioni nuvolose nell’area equatoriale, e c’è stato un insolito aumento nella concentrazione dell’ozono nell’atmosfera. Inoltre, nel Settembre 1997 la sonda Mars Surveyor ha riscontrato un aumento del 200’% nella densità dell’atmosfera marziana, rispetto a quanto calcolato dai precedenti dati della NASA. Come indica Dmitriev, questa maggiore densità atmosferica ha piegato uno dei bracci solari oltre il pieno e completo spegnimento, che ha causato il malfunzionamento della sonda.

 

Figura 8.15 – Scioglimento della Calotta Polare Marziana (per gentile concessione della NASA)

 

Ancora più recentemente, nel Dicembre del 2001 la NASA ha divulgato delle immagini fotografiche che mostravano un importante aumento nella velocità con cui le calotte polari marziane si stanno sciogliendo [7, 3]. La figura 8.15 è semplicemente la più drammatica di queste immagini. Questo “surriscaldamento globale” su Marte è completamente inatteso da ogni modello convenzionale, ma coincide perfettamente con i cambi che sta affrontando la Terra, causato dall’aumento energetico nel plasma luminoso del cuore della Terra. Naturalmente, l’amministrazione Bush non lo ha menzionato nella sua recente discussione sul “surriscaldamento globale” della Terra.

 

8.7.7 - TERRA

 

Abbiamo già parlato in dettaglio della Terra, e in questo contesto dovremmo ricordare che ci sono stati chiari segni che l’atmosfera sta cambiando; ciò sta avvenendo nell’attuale composizione chimica dell’atmosfera così come nell’aumentata densità media di nubi che è stata osservata. Nuove particelle cariche stanno comparendo nelle cinture di Van Allen,  con qualità viste normalmente solo nelle radiazioni provenienti dalle stelle. Ricordiamo anche il generale aumento del 410% nelle catastrofi dal 1963 al 1993 [15], il 400% di aumento dei terremoti dal 1973 al 1998 e il ~500% di aumento nell’attività vulcanica dal 1875 al 1993 [22].

 

8.7.8 - LA LUNA TERRESTRE

 

Secondo lo studio degli scienziati di Boston nel 1993, la nostra Luna ha un’atmosfera di sodio (natrium), che raggiunge l’altezza di 5.000 miglia, o 9.000km [32]. Durante le missioni Apollo sono stati trovati atomi di elio e argon nell’atmosfera lunare, ma le osservazioni dalla Terra hanno poi aggiunto alla lista ioni di sodio e potassio nel 1988 [18]. Dmitriev considera questa come la prova di una crescita di un’atmosfera al “primo stadio”, dato che è circa un miliardo di volte meno densa dell’atmosfera della Terra; se l’atmosfera della Luna fosse compressa alla temperatura ed alla pressione della superficie terrestre potrebbe essere tutta racchiusa in un cubo di 210 piedi [=70mt, n.d.t.] [34] Più recentemente, seguendo la coda della meteora Leonid nel Novembre 1998, si è osservata una grande coda di sodio gassoso con “distanze di almeno 500.000 miglia dalla Luna, che ha cambiato il suo aspetto per oltre tre notti consecutive”. [5] Questo si crede che sia stato causato da molte micrometeoriti della Leonid che colpivano la superficie lunare, ma potrebbe anche essere dovuta agli effetti del plasma energetico.

 

Questi dati sull’evoluzione dell’atmosfera lunare hanno sollevato quasi sempre grandi domande nei nostri seminari, e in questo libro abbiamo deciso di indagare più a fondo. La nostra ricerca ha rivelato che in realtà un’atmosfera di sodio è stata trovata per la prima volta da Flynn e Medillo nel lontano 1933 [29]. Questa tecnica è stata ancora replicata con grande accuratezza nel 1994 da A. Potter, T. Morsan e L. Gillian, che hanno rivelato che l’atmosfera si estende per tutta la superficie della Luna [29]. Secondo il prof. Theodore E. Madey della Rutgers University,

 

…ci sono pochi dati per supportare la spiegazione di chiunque [sulla creazione dell’atmosfera della Luna] e nessun accordo generale a proposito di quale processo sia il più importante [21]. [grassetti aggiunti]

 

Il dott. D.E. Shemansky si dissocia nuovamente dal gruppo quando menziona un articolo scritto insieme a T. Morgan sulla evoluzione dell’atmosfera Lunare” suggerendo ancora che la quantità di sodio e potassio sia effettivamente aumentata dal tempo delle missioni Apollo [35]. T.E. Madey e B.V. Yakshinkskiy hanno proposto le “particelle caricate che zampillano dal vento solare” come una possibile fonte di questa atmosfera, dato che essa deve essere sempre rifornita [21]. Il modello di Dmitriev suggerisce che questa evoluzione dell’atmosfera lunare sia stata innescata dal nostro spostamento in una densità energetica superiore del LISM, che incrementa quindi l’attività solare.

 

8.7.9 - VENERE

 

Su Venere si sono osservati significativi cambiamenti fisici, chimici e ottici. Questo include una sottile diminuzione nella quantità di gas contenenti solfuro, un’inversione nelle aree dei punti di luce e ombra e un sostanziale aumento nella sua brillantezza generale. Un articolo ufficiale su questi cambiamenti di Kenneth Chang sul New York Times dell’28-01-01, dice [9]:

 

Ogni volta che [gli scienziati] danno un’occhiata [a Venere] gli sembra sempre di vedere qualcosa di diverso, con fenomeni che appaiono e scompaiono come il sorriso dello Stregatto. Nel Novembre 1999, i ricercatori dello S.R.I. International e del Lowell Observatory il telescopio Keck da 10 metri a Mauna Kea, Hawaii, verso [il lato notturno di] Venere per otto minuti e hanno visto la caratteristica luce verde degli atomi di ossigeno. “E’ stata una totale sorpresa”,  ha detto il dott. Thomas G. Slanger, uno scienziato dell’ S.R.I. e prima firma dell’articolo dell’attuale edizione di Science. [grassetti aggiunti]

 

Figura 8.16 – Luce Verde nella superficie notturna di Venere (per gentile concessione di NASA/Cornell Univ.)

 

Sebbene gli articoli su questi anomali aumenti di energia di Venere siano effettivamente emersi sulla stampa ufficiale [8], nessuno sui media occidentali si è spinto così avanti da combinare questi dati per vederli come un’altra funzione dei cambiamenti che stanno avvenendo nell’intera eliosfera.

 

8.7.10 - MERCURIO

 

Come la Luna, si è visto che Mercurio ha solo una sottile atmosfera di sodio, potassio e altri elementi. Le teorie convenzionali vivono tempi duri con questa atmosfera, dato che Mercurio è così vicino al Sole; ma nondimeno è lì per essere misurato. Anche questo potrebbe indicare una generazione al “primo stadio” di nuova atmosfera [21]. Pasichnyk riferisce che anche su Mercurio si è osservata la presenza di giacchio polare, cosa considerata impossibile data la sua prossimità al Sole.

 

8.8 - CONCLUSIONI: LA TRASFORMAZIONE DELL’ELIOSFERA

 

Le informazioni che sono state presentate in questo capitolo suggeriscono che ci stiamo effettivamente spostando verso un “Punto Omega” di trasformazione energetica. Nel nostro articolo web The Ultimate Secret of the Mayan Calendar [40] presentiamo la prova del dott. Sergey Smelyakov che ci permette di individuare esattamente quando il nostro spostamento in questa nuova area sarà completo [36]. Questi dati non sono stati mai scritti prima da nessun altro autore di lingua Inglese. Nell’articolo descriviamo come il ciclo temporale di 5.125 anni del Calendario Maya sia diviso dal rapporto “phi” in periodi di tempo “Aurici”, che diventano considerevolmente più corti di lunghezza, terminando in un punto di “implosione” finale. Ogni volta che si raggiunge un ciclo di tempo successivo, sulla Terra avvengono ingenti effetti energetici. Tutti e 21 i più grandi terremoti dal 856 d.C. sono ricaduti esattamente in questi “punti di biforcazione”, causati dal nostro rapido passaggio da uno stato di minore energia del LISM ad uno maggiore. Questi punti si sono verificati anche vicino ad esplosioni di stella supernova [40].

 

Il modello eterico suggerisce che ai bordi delle formazioni spiraliformi, “Spirale di Parker” in forma di ruota uncinata nella galassia, ci saranno strati separati tra un livello di densità eterica e l’altro, proprio come quando si forma una linea tra acqua ed olio. Quest’area di confine naturalmente crea un disturbo vibrazionale, che a sua volta si increspa nell’etere in una o nell’altra direzione basandosi sul semplice rapporto “phi”. Ogni volta che passiamo attraverso un altro punto di svolta nel ciclo Aurico, entriamo in un’area separata di energia superiore del LISM. In modo molto interessante, è stato anche mostrato che la popolazione della Terra si moltiplica in scatti precisi secondo il rapporto “phi”, incentrati su questi punti [36]. Le nuove religioni, fedi spirituali e calendari di misurazione del tempo sono nati durante questi periodi, così come la caduta di grandi imperi seguiti successivi sviluppi politici relativamente veloci. I prossimi due “punti di biforcazione” dove tali eventi possono accadere sono il 2003 e il 2008: tutto sommato non molto lontani.

 

Questo è un anello nella vasta catena di prove per affermare che quando la densità di energia eterica aumenta, aumenta anche la coscienza umana. Questo può anche essere associato direttamente con una  crescita spirituale. La Seconda Parte di questo libro è dedicata a stabilire compiutamente questa connessione tra energia eterica, biologia, coscienza e spiritualità. E’ anche importante menzionare la data del “punto di implosione” finale in cui il meraviglioso ciclo del dott. Smelyakov collassa:

 

21 Dicembre 2012 d.C.: la data finale del Calendario Maya.

 

Per inciso, è anche durante tale periodo di tempo che la Terra giunge in una “precessione” perfettamente allineata con il centro della Galassia, che ora sappiamo avere un redshift che è 10 volte superiore all’Universo visibile dei modelli convenzionali. Esploreremo queste connessioni in maggior dettaglio nella Seconda Parte. [Il ciclo di Smelyakov è completamente diverso dal modello “Timewave Zero” di Terence McKenna, e non dovrebbe essere confuso con esso o visto come supporto ad esso]. Per ora, la linea di chiusura è questa:

 

Abbiamo la prova. Sappiamo cosa sta accadendo. Sappiamo perchè sta accadendo. Sappiamo come sta accadendo. E sappiamo precisamente quando “questo” accadrà.

 

Con le prossime informazioni nella Seconda Parte, possiamo fare anche un’ottima previsione di cosa esattamente “questo” farà. Come voce delle antiche tradizioni, la Bibbia si riferisce a questo come “il Nuovo Paradiso e la Nuova Terra” che verrà, un’utopica Età dell’Oro per l’umanità dove chiunque di noi decidesse di partecipare avrà abilità superiori e oltre a quelle dimostrate da Gesù e altri maestri: “Come io compio queste opere, così anche loro le compiranno, e anche di più grandi…” (Giovanni 14:12)

 

RIFERIMENTI:

 

1.  Aspden, Harold. Energy Science Tutorial Note 10: Tifft’s Discovery. (1997) URL: http://www.energyscience.co.uk/tu/tu10.htm

2.  Aspden, H. & Eagles, D.M. Aether Theory and the Fine-Structure Constant. (1972) Physics Letters, 41A, 423-424. URL: http://www.energyscience.co.uk/tu/tu10.htm

3.  Bara, Michael & Hoagland, Richard. Global Warming on Mars? The Hyperdimensional Connection. (2001) URL: http://www.enterprisemission.com/warming.htm

4.  Blake, J.R. The Van-Allen radiation belts – two newly observed populations. (1994) Absr. Spring Meet., Baltimore, MD, May 23-28. EOS, 1994, vol. 75 no. 16.

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7.  Britt, R.R. Mars Ski Report: Snow is Hard, Dense and Disappearing. (2001) URL: http://www.space.com/scienceastronomy/solarsystem/mars_snow_011206-1.html

8.  Britt, R.R. Venus: No Lightning, But a Strange Green Glow. (2001) URL: http://www.space.com/scienceastronomy/solarsystem/venus_lights_01022.html

9.  Chang, Kenneth. (Anomalous brightness increases of Venus) (2001) New York Times, Jan. 28, 2001. URL: http://www.rense.com/general7/mysterious.htm

10. CNN. (Tornado activity after April 10, 2001 solar activity) (2001) URL: http://www.cnn.com/2001/WEATHER/04/12/stormdamage.ap/index.html

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12. CNN. (Brightness increase of Jupiter) (2001) URL: http://www.cnn.com/2000/TECH/space/12/15/hubble.pic/index.html

13. CNN. (Earthquake of El Salvador, Jan. 2001) (2001) URL: http://www.cnn.com/2001/WORLD/americas/02/13/salvador.quake/index.html

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45.  Heilprin, John. White House Warns on Climate Change. (2002) The Washington Post, June 4, 2002. URL: http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A58119-2002Jun4.html

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47.  Bara, Mike and Hoagland, Richard. Enterprise Mission Statement on the Coming of Sitchin’s “Nibiru” in Spring, 2003. (2002) URL: http://www.enterprisemission.com/zeta.htm

 

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Originale in inglese: http://www.divinecosmos.com/index.php?option=com_content&task=view&id=102&Itemid=36

 

Tradotto da Mauro Carfi e Andrea Calabrese per Stazione Celeste

 

 

 

www.stazioneceleste.it