)*(Stazione Celeste)

 

 

 

 

Il libero ARBITRIO

Storia dei tre viaggiatori

 

Potreste parlarci del libero arbitrio? Grazie!

Vedo un luogo che non è di questo mondo. Mi trovo in quella che sembra una stanza, malgrado non abbia niente di paragonabile con quelle che conosciamo sulla nostra Terra. In questa stanza molto luminosa non ci sono mobili ma tre   personaggi di cui non vedo il corpo. Vicino a loro ci sono molti altri esseri un po’ più fluidi, cosa che li differenzia dai primi tre; essi sono dei viaggiatori.

«Per prima cosa andiamo a vedere il caso del primo viaggiatore. Egli ha chiesto espressamente di venire a soggiornare sul pianeta Terra a scopo di studio, ma c’è ancora qualcosa di più. Quando voi fate uno studio, imparate senza ricambiare, mentre il viaggiatore che ha deciso di venire a soggiornare sulla Terra studia, ma porta ugualmente un bagaglio importante costituito dalle cose che conosce e dalle esperienze di cui si arricchirà durante tutto il viaggio. »

Vicino a lui stanno due esseri che penso siano le sue guide. Gli mostrano una specie di libro. Questo viaggiatore sembra coraggioso e dice: «Per il mio soggiorno di studi voglio programmarmi questa e quella esperienza. »

Le sue guide lo consigliano: «Non caricarti troppo, è più importante vivere perfettamente le tua programmazione che volere andare aldilà delle tue possibilità.»

Il viaggiatore risponde: «No, so che avrò abbastanza coraggio e che potrò affrontare tutto quello che mi sono programmato; sono forte e so che voi ed altri mi aiuterete.»

Le guide gli rispondono: «Non sei nella materia, quando ci sarai, le tue possibilità di sperimentazione potranno essere completamente diverse. Ti ripetiamo ancora una volta di riflettere bene prima del grande imbarco, non dimenticare quello che ti diciamo. E’preferibile programmare meno esperienze e riuscirci.»

Ma il viaggiatore è testardo e vuole conservare tutto quello che ha scelto.

Ora lo vedo sulla Terra con le sue difficoltà e le sue ribellioni. Ha dimenticato chi è e si trova completamente indifeso davanti alla vita. Non sente più le sue guide, malgrado siano venute con lui, ma non possono parlare che alla sua anima. In certi momenti tuttavia, sente la loro presenza e ritrova il coraggio per continuare la sua esperienza..

La sua vita scorre con molte più difficoltà di quanto avrebbe creduto prima di scendere nella materia. Tuttavia è coraggioso, ha una grande volontà e rispetta praticamente la sua programmazione.

Eccolo alla fine della vita, completamente annientato dagli sforzi enormi che ha dovuto sostenere nel corso delle sue esperienze. Gli vedo anche un’intensa luce che non aveva quando si è incarnato: è l’Amore che ha imparato attraverso di quelle.

Ora è scomparso ed Essi mi dicono: «Questo viaggiatore ha potuto rispettare il suo programma e, malgrado le difficoltà, ha portato a buon esito tutte le esperienze che aveva programmato.»

Ecco poi un secondo viaggiatore. Egli fatica a scegliere e chiede continuamente consiglio alle sue guide.

Quelle gli dicono: «Non caricarti troppo, vedi bene come risenti già delle difficoltà della vita, alleggerisci dunque il tuo fardello il più possibile!» Questo essere è attratto dall’esperienza della vita sulla Terra perché sa che gli sarà di grande profitto e che abbellirà la sua anima. Ogni viaggiatore che viene in questo mondo non ignora che la grande ricchezza che riporterà con sè è la somma di tutte le sue esperienze.

Vado dunque a seguire questo secondo viaggiatore che è fragile, ma deciso a fare esperienze. E’ ancora terribilmente attaccato al piano da dove proviene, è felice di imparare qui, ma sente una grande mancanza. Ha paura della vita terrestre, di sé stesso, del modo in cui si comporterà durante questa vita attraverso le sue esperienze. Le sue guide gli sono attorno, ma non le sente perché è troppo preso dal vortice della sua vita, è troppo turbato. La vita e le esperienze che conduce lo destabilizzano perché la sua forza è insufficiente. Questo essere non ha programmato per sé uno scopo di vita difficile ma, non riuscendo ad affrontare le difficoltà della materia, abbandona, abbassa le braccia e dice: «Voglio ritornare dove so di essere felice, non sono abbastanza forte da vivere ancora nella materia e non sarò utile abbastanza per portare tutto ciò che è necessario al pianeta ed ai miei fratelli. Per questo abbrevio la mia sofferenza ed abbrevio la mia vita.»

Le sue guide gli dicono e gli ripetono senza sosta: «Tu hai programmato la tua vita e non hai il diritto di abbreviare il tuo viaggio; se lo fai, saremo obbligati a venirti a cercare in mezzo all’oceano. Tu non lasci il tempo all’imbarcazione di ritornare in porto! Immagina la pena e la fatica che ci procuri, perché sarai costretto a ricominciare un’altra volta il pezzo di strada che non hai potuto fare questa volta! Dovrai ripercorrere la parte mancante cioè quella che va dal momento in cui siamo venuti a cercarti sull’imbarcazione fino a quello in cui saresti arrivato in porto!»

Ma il viaggiatore non ascolta, la sua sofferenza è troppo insopportabile e distrugge il suo corpo. Egli ha dunque fallito.

«Dove sta il libero arbitrio? Dove la programmazione? Voi potreste dire che questo secondo viaggiatore aveva programmato il suo suicidio! Noi diciamo che non lo aveva fatto prima di incarnarsi perché, malgrado fosse stato ancora un po’ fragile per venire sulla Terra, era determinato a portare a termine la sua esperienza. In questo caso il suo corpo l’ha lasciato e non gli ha dato la possibilità di arrivare al porto sull’imbarcazione che lo portava a sperimentare la vita. Tutti i suicidi non sono come quello, alcuni sono programmati ed altri certamente no. »

Mi trovo di nuovo in questa stanza, vicino al terzo viaggiatore. Sento in lui un’energia molto potente. Tre guide lo accompagnano e la sua programmazione è molto pesante. Il suo scopo è di aiutare, di sperimentare e diffondere la Luce attorno a sé. Le sue guide tuttavia, lo mettono in guardia e gli dicono: « Sei davvero un essere forte, hai già fatto molte esperienze, ma non dimenticare che la materia è pericolosa e che dovrai avere una volontà ed una forza ancora più grandi per eludere continuamente le sue trappole, quelle della vita in questo mondo. Quando parliamo di trappole della materia vogliamo parlare di quelle che tende l’ego.

Il viaggiatore, che emana questo immenso vigore ed è molto sicuro di sè stesso, risponde loro:  « Non abbiate alcun timore per me, anche se dimentico chi sono, so che nel più profondo di me stesso esiste la fiamma, so che potrò eludere tutte le trappole della materia e che condurrò fino alla fine il mio scopo. »

Vedo ora questo terzo viaggiatore sul nostro pianeta. Ha certamente delle difficoltà ma le supera come se gli sembrassero quasi insignificanti. Potrei pensare che sia un essere straordinario.»

Quello che mi mostrano ora è sorprendente ! Tutta la programmazione della sua vita è come cancellata, è libero da ogni costrizione. E’ arrivato con un immenso Amore nel cuore ed è riuscito a superare tutte le trappole dell’ego e della vita. Può dunque programmare la sua vita giorno per giorno e, per questo, può scegliere tutte le esperienze e le azioni della sua vita e decidere liberamente il momento di lasciare questo mondo e di giungere al porto. Anche se la sua imbarcazione è in mezzo al mare, ha la possibilità di lasciarla e di arrivare da solo al porto con i suoi stessi mezzi.

«Se vi abbiamo raccontato la storia di questi tre viaggiatori, è per farvi capire che, in realtà, alcuni esseri possiedono il libero arbitrio, ma solamente quando devono fare molte esperienze o quando sono al di là della programmazione.

Gli esseri che si trovano nel mezzo vivono ciò che è stato programmato per loro all’inizio ed il loro libero arbitrio è molto limitato. Diremo che il libero arbitrio è vissuto da coloro che si trovano alle due estremità; da coloro che sono all’ inizio dell’incarnazione e da coloro che sono alla fine della loro esperienza nella materia e che vengono molto spesso per aiutare le umanità a meglio comprendere la vita e soprattutto a farne maggiore esperienza. Colui che sta in mezzo deve accontentarsi di un libero arbitrio quasi inesistente, non ha che qualche rara possibilità, ma questo non gli pone problemi perché arriva con coraggio fino alla fine del suo cammino.»

 

 

pubblicato in francese nel sito  http://perso.wanadoo.fr/ciel-a-la-terre/  - traduzione a cura di Arianna

 

per leggere il testo nella lingua originale clicca qui