)*(Stazione Celeste)

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Che cosa dovrei domandare?

Kryon canalizzato da Lee Carroll

 

Reykjavik, Islanda - 22 marzo 2020

Canalizzazione dal vivo

 

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Le informazioni qui sotto riportate sono gratuite e disponibili per essere stampate, copiate e distribuite a piacere. Il loro copyright, comunque, ne proibisce la vendita in qualsiasi forma tranne che per l’editore.

 

Questa canalizzazione è stata rivista [da Lee e Kryon] per chiarirne la comprensione a chi la legge. Spesso ciò che avviene dal vivo ha in sé un’energia comunicativa che la trascrizione non è in grado di rendere.

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Salve, miei cari, Io sono Kryon del Servizio Magnetico.

Se vi siete appena sintonizzati, questa è la nona canalizzazione data nella nazione insulare chiamata Islanda.

Il gruppo si riunisce per l’ultima volta e io desidero parlare a questo gruppo e dire: in questi giorni, miei cari, sono stati piantati dei semi in ciascuno di voi. Sono dei buoni semi e, come ogni altro seme su questo pianeta, quando vengono sepolti nel terreno, il coltivatore può scegliere di innaffiarli oppure no – di farli crescere – di prendersene cura – o di curarsi o meno del fatto che essi siano lì. Questa è la libera scelta di ognuno di voi singolarmente.

Alcuni semi sono stati piantati in persone che non sarebbero mai venute a una canalizzazione di Kryon, senza questo tour. Alcuni semi sono andati a persone che erano curiose e volevano sapere qualcosa di più sulle cose esoteriche. Molti semi sono stati piantati anche in quelli di voi che sono più esoterici e questi semi sono per la crescita di percezioni che vanno oltre ciò che state comprendendo attualmente.

Dio, lo Spirito e la Fonte Creatrice conoscono ognuno di voi personalmente. Non vi conoscono per il nome o per il volto che avete, ma per le caratteristiche della vostra anima unica, qualcosa che avete e che è riconosciuto da quasi tutta l’umanità. Gli umani, intuitivamente, hanno riconosciuto l’anima come qualcosa di eterno. Ogni sistema di fede del pianeta parla di dove vada l’anima dopo la morte. Essa fa parte di voi, è sopra di voi e, anche se non ci credete, le tradizioni di eoni di esploratori del mare hanno sempre parlato di anime a bordo. L’esistenza dell’anima è scontata, è innata, è qualcosa che tutta l’umanità, a qualche livello, riconosce come reale. E conosciamo bene anche l’Umano che è connesso all’anima. Sappiamo perché potreste essere qui, che cosa pensate e di cosa avete bisogno.

Libera scelta è la frase che utilizziamo adesso. Significa che nulla accade, nessun seme cresce, a meno che voi non glielo chiediate. Non vi succede nulla di spirituale, a meno che non siate disposti a guardare oltre ciò che vi è stato insegnato e, magari, dire a voi stessi: dubito che questo sia vero, ma voglio saperne di più. E se siete così, sareste proprio come il mio partner, che ora siede su questa sedia.

Vorrei ripetere velocemente una parabola che vi raccontai tanti anni fa, perché è in linea con il vostro tempo. Ci troviamo qui, ora, in un momento in cui il pianeta è preoccupato a causa di un virus [marzo 2020]. Stanno succedendo parecchie cose in merito al volerlo rallentare e molti si torcono le mani, domandandosi che cosa succederà. Hanno paura.

PARABOLA DELLA MADRE E DEL FIGLIO

La parabola che ora vi narro fu raccontata molti anni fa, ma è una parabola che va ripetuta. La parabola riguarda la madre e suo figlio. Immaginate per un momento, in questa allegoria, in questo racconto, che una madre abbia un figlio piccolo, di tre o quattro anni. Lui è molto curioso e sta appena imparando a parlare meglio. La madre, come tutte le madri, trascorre del tempo con lui e dice: “Oh, hai così tanto da imparare, figlio mio. Vorrei poterti dare dei consigli che tu sia in grado di capire e conoscere adesso. Vorrei poterti raccontare le cose a cui andrai incontro e che potrebbero spaventarti, e mostrarti che vanno bene. Vorrei poterti parlare delle insidie della vita, cosa fare e cosa non fare, se tu mi ascoltassi. Vorrei poter avere un momento con la tua anima. Vorrei poter avere la comunicazione che so non essere disponibile ora, ma che avrai quando crescerai. So che arriverai a un’età in cui non ascolterai. Andrai per la tua strada e forse, più tardi, ascolterai, e allora dovrai imparare le tue cose a modo tuo”.

Ogni madre desidera questo tipo di cose, quando guarda negli occhi del suo neonato e dice “Che vita hai davanti! Che cose meravigliose scoprirai. Vorrei mostrartene di più”.

Immaginate che, in quel momento, appaia un angelo e dica alla madre:

“Carissima, ti concedo il tuo desiderio, solo per un momento. Non durerà a lungo, quindi fallo contare. Voglio che tu vada a vedere tuo figlio, perché quando guarderai tuo figlio e lui guarderà te, lui avrà la mente di un adulto, solo per qualche istante. Gli sarà permesso di rivolgerti tre domande e tu sarai in grado di rispondergli, perché il suo intelletto sarà lo stesso del tuo”.

Era proprio quello che lei desiderava! Tuttavia, lei non può fare altro che rispondere alla sua domanda. Non gli può parlare, se non di quella. Non gli può insegnare o dare consigli su cosa fare e cosa non fare. Lui deve chiedere. Ha tre domande.

La madre è esterrefatta! “Ci siamo” pensa, “questo è ciò che ho sempre voluto. Sta per succedere! Che occasione per aiutarlo!”

La madre si prepara emotivamente ed entra nella stanza del figlio. Lo guarda negli occhi e lui ricambia lo sguardo sorridendo. “Ciao, mamma, ti voglio tanto bene”. Oddio! Vi immaginate, solo per un attimo, l’intelletto che si è riversato dentro di lui, proprio come un adulto di trent’anni o più? È sorprendente e lei vede che lui è ben conscio di quello che sta succedendo.

Allora, la madre dice: “Oh, questo è un gran momento, figliolo. Ti prego, fammi le tue domande”. Il bambino osserva la stanza intorno e poi guarda la madre, decidendo cosa chiedere. Guarda tutte le cose che ha intorno, poi si gira e guarda fuori dalla finestra. Dice:

“Mamma, c’è qualcosa che ho sempre voluto sapere. Perché il cielo è blu?”

La madre è quasi mortificata da questa domanda! Oh, no! La domanda non può essere questa! Passa a qualcosa di più sostanziale. Chi se ne frega del perché il cielo è blu! Hai sprecato la prima domanda.

Lei fa del suo meglio per rispondere, come farebbe ogni madre. La domanda seguente arriva ed è sulle onde dell’oceano. Non di nuovo! L’angelo ha detto che lui avrebbe avuto un certo intelletto! Dovrebbe essere come me. Dovrebbe sapere che cosa chiedere. È intelligente. Perché non chiede qualcosa di saggio?

La madre discute delle maree dell’oceano e di cose che riguardano il mare e la luna. Lui ascolta e, ovviamente, capisce quello che lei gli dice. È felicissimo di fare questa conversazione! È completamente soddisfatto ed è un momento davvero amorevole per tutti e due.

Arriva la terza domanda ed è semplice come le altre due. La madre fa di tutto per tenere duro e nascondere il suo disappunto per il fatto che il bambino non sappia cosa chiedere, o come catturare questo profondo momento per scoprire qualcosa di veramente importante nella vita.

Quello che ha fatto il bambino, miei cari, è di osservare la sua realtà circostante, riassumere quello che ha già visto e sperimentato in tre anni, e porre le domande migliori che poteva. Ha posto quelle che erano più importanti per il suo livello di realtà e il suo livello di esperienza.

La madre, benché delusa, ha avuto la conversazione più importante della vita con il figlioletto e sarà per sempre contenta di aver avuto un momento “magico” con lui. Si rende conto che lui, semplicemente, non sapeva che cosa chiedere [e che lei sentiva essere importantissimo per lui].

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La storia, miei cari, è una metafora. La metafora riguarda voi e il vostro momento attuale. Quindi vi domanderò: se vi fosse concessa, proprio adesso, la scelta di rivolgere tre domande al Creatore dell’Universo, come Essere Umano, con l’intelletto che avete in questo momento, che cosa chiedereste?

La parabola indica che le domande più comuni sarebbero sulla vostra situazione del momento, mentre siete rintanati in casa per sfuggire a un virus. Potreste chiedere: «Perché è successo? Come usciamo da questo disastro mondiale? Che cosa succede dopo?» In altre parole, sprechereste ogni possibilità e ogni domanda, perché porreste domande basate unicamente sulla vostra prospettiva di Esseri Umani, intrappolati nella realtà del vostro tempo.

Non sapreste che cosa chiedere, perché non sapete quello che non sapete.

Dunque, la parabola termina con una soluzione: qual è la domanda migliore da fare? Qual è l’unica domanda da fare? La risposta è sempre stata la domanda più saggia:

“Caro Dio, caro Spirito, caro Creatore, dimmi che cosa ho bisogno di sapere.”

Non è proprio una domanda, vero? Potete impostarla come tale, se volete, perché è pur sempre una richiesta: Caro Spirito, che cosa ho bisogno di sapere? Poi, potete stare lì seduti e venire informati o stare lì seduti ed essere amati. È molto profonda, poiché è una richiesta che apre la porta a tutti gli insegnamenti che non sapevate come chiedere.

ASCOLTATE: se il bambino avesse posto questa domanda o questa richiesta alla madre, lei starebbe ancora lì a parlare… per ore o addirittura giorni. Capite? La domanda non è limitante, non è soggetta al tempo e non è lineare. Si apre una porta sui misteri della vita, con l’intento della domanda. Essa vi dà ciò di cui avete bisogno, anche senza sapere che cosa chiedere!

Può riguardare il vostro prossimo passo nella vita, o come prendervi cura di voi stessi. Magari ancora meglio: dove incontrare le persone giuste o trovare le cose giuste per il vostro futuro. Alcuni di quelli che potreste incontrare potrebbero essere seduti qui [al seminario], ma ancora non li avete conosciuti o ascoltati. Gli operatori di luce di questi gruppi portano tantissima conoscenza, miei cari. Mi trovo davanti a molte Vecchie Anime.

“Caro Spirito, dimmi che cosa ho bisogno di sapere”.

Poi rimanete in attesa. Non aspettatevi dei segni eclatanti o una voce dall’aldilà. Piuttosto, state tranquilli e andate avanti con la vostra vita. Aspettate le sincronicità che vi appartengono, che vi forniscono le risposte che non vi aspettavate. Questa è la domanda più matura, saggia e profonda che un Umano possa rivolgere, eppure, spesso non lo fa. Anzi, chiede subito della realtà più immediata e di cose lineari che non hanno niente a che fare con la sua magnificenza.

Come Vecchia Anima, voi conoscete la differenza, o non sareste qui a leggere queste righe o ad ascoltare questo messaggio. Ve lo dico, perché uscendo da questo luogo, queste cose saranno necessarie. Lasciate che i semi di questo messaggio attecchiscano e sboccino dentro di voi. Lasciate che i semi di questo messaggio, che sono stati piantati in ciascuno di voi, creino nella vostra vita delle soluzioni che dureranno per sempre. Andate via diversi da come siete arrivati.

E così è.

Kryon

 

 

 


Originale in inglese:

https://www.kryon.com/CHAN2020/k_channel20_Rekavic.html

Traduzione a cura di Nicoletta per Stazione Celeste

 

 

www.stazioneceleste.it