)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Special Meditation

 

 

 

 

BAMBINI INDACO

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

16 Novembre 2006

Domanda di W: Credo che mio figlio sia un bambino indaco. Lo potete confermare?

 

(Canalizza Carla)

 

Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Saluti nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore, nel Cui nome e servizio veniamo per essere con il vostro circolo di ricerca in questo giorno. Grazie per il privilegio di essere stati chiamati a questo circolo (di ricerca). Siamo molto felici di riuscire a rispondere alle domande di colui noto come W.

 

Come sempre, tuttavia, prima di cominciare, vogliamo chiedere, non solo a lui ma a tutti quelli che leggono o ascoltano questa sessione, di usare i propri poteri di discernimento nel decidere su quale dei nostri pensieri desidera riflettere. Cercate la risonanza e quella sensazione di una verità riconosciuta a metà che sapete è per voi. Se non sentite quella risonanza, allora, per favore, lasciate indietro i nostri pensieri. Vi ringraziamo per questa considerazione, poiché ci permetterà di esprimere i nostri pensieri liberamente, senza essere preoccupati di infrangere il vostro libero arbitrio.

 

Fratello mio, possiamo confermare che tuo figlio è un bambino indaco. Possiamo chiedere se c’è un’altra domanda ora? Siamo quelli di Q’uo.

 

W: La domanda principale è: sto cercando di capire le dinamiche coinvolte nella relazione con mio figlio, che è un indaco. Mi sembra che mio figlio abbia una potente connessione psichica con me, che anche lievi variazioni nel mio stato d’animo e nella mia capacità di sopportare la frustrazione sono riflesse negli stati d’animo talvolta difficili di rabbia e frustrazione di mio figlio. È una percezione precisa? Se è così, ci sono metafore, campi di ricerca, immagini, analogie o principi spirituali che entrano in gioco in questa relazione in fase sviluppo, che mi possono aiutare a sperimentare questo rapporto e a trattare mio figlio nel modo più affettuoso e capace?

 

(Canalizza Carla)

 

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. In alcuni modi, fratello mio, l’immagine che viene in mente è l’immagine di Dedalo e di suo figlio, Icaro. Quando chiedi del rapporto fra te e tuo figlio e la stretta interconnessione delle vostre energie, viene in mente il mito di Dedalo e Icaro.

 

In quella particolare storia, il figlio era così ambizioso che suo padre creò per lui ali per volare, ma egli volò troppo vicino al sole e perciò cadde sulla Terra incenerito. Tu sei Dedalo, e speri di aiutare tuo figlio a non librarsi troppo in alto o a schiantarsi troppo in basso. Con questo, tuttavia, non [intendiamo] suggerire di essere un poliziotto. Davvero il tuo senso d’essere molto connesso con tuo figlio è preciso.

 

Il bambino indaco è un errante di terza generazione, se vuoi utilizzare il linguaggio o la terminologia con cui questo strumento ha della familiarità.

 

La prima generazione di erranti era composta da quelli simili a questo strumento (Carla), che hanno risposto alla chiamata della Terra, venendo da una densità superiore per entrare in incarnazione e condividere l’amore e la luce dell’uno infinito Creatore con quelli di questo pianeta in un tentativo di far spostare le energie planetarie di più verso la luce.

 

Anche la seconda generazione di erranti era costituita da quelli che erano interessati ad aiutare il pianeta Terra. Tuttavia, quella seconda generazione di erranti è caratterizzata da più fiducia rispetto alla prima generazione, ma anche da una minor dedizione al servizio degli altri, in quanto la loro principale motivazione per entrare in incarnazione in questa ultima ora della vostra terza densità era utilizzare un campo d’addestramento [1] quale l’atmosfera del pianeta Terra per fare quello che considerano un “lavoro sporco e veloce” e sistemare l’equilibrio delle loro energie fra l’amore e la saggezza. Per alcuni, questo significa enfatizzare il cuore e l’apertura del cuore. Per altri, che hanno già il cuore aperto, significa enfatizzare la saggezza e chiedere al cuore aperto di ricevere quella saggezza più elevata e migliore del sé che giunge dalla guida e ispira una compassione amorevole in un modo che c’è la serenità che si accompagna alla passione della vostra dedizione al servizio.

 

La terza generazione di erranti è composta da quelli che questo strumento (Carla) e molti altri chiamano bambini indaco. Ci sono molti altri termini che definiscono questi bambini. Tuttavia, in generale, essi sono i primi promossi di questo raccolto dalla terza densità del pianeta Terra. Queste anime hanno attraversato le porte che conducono alla vita più ampia. Hanno lasciato il corpo fisico e sono entrati in un processo di risanamento con la loro guida e con tutte quelle forze che proteggono e nutrono le entità nei piani interiori che stanno attraversando i processi di morte e rinascita. Inoltre, si sono spostati attraverso i passi della luce e hanno superato l’esame di fine anno. Sono erranti di quarta densità, il cui primo gesto, nel scegliere quello che avrebbe fatto loro più piacere fare dopo, è stato ritornare al loro amato pianeta nativo per aiutare non solo le persone del pianeta Terra, ma anche, e forse principalmente, il pianeta stesso.

 

Ciò che caratterizza queste entità è un velo più sottile, il che permette loro di ricordare di più chi sono e perché sono qui. Il senso della missione o del destino è molto comune negli erranti di terza generazione. Tuo figlio e tutti i bambini indaco come lui sono persone che, quando otterranno una maturità mentale ed emozionale che accompagnerà i loro doni spirituali, saranno in natura molto più resistenti di molti di voi, capaci di affrontare tempi e situazioni difficili e capaci di assorbire rapidi cambiamenti. Queste abilità sono appropriate per questi bambini indaco. Tuttavia, ci sono effetti collaterali che in questo modo insorgono. Questi effetti collaterali sono quei momenti di difficoltà e di emozioni difficili che tu hai sottolineato.

 

Nell’avere a che fare con i bambini indaco – e, davvero, la maggior parte di chi nasce sulla Terra in questo periodo, è un bambino indaco – è bene tenere a mente che queste entità, sebbene saggi a modo loro, sono veramente bambini. In loro c’è tanto bisogno quanto in ogni altro bambino di una guida buona, stabile e regolare. Tuttavia, hai anche ragione a notare l’estrema correlazione tua e di tuo figlio dal punto di vista del movimento e del ritmo dei vostri stati d’animo e del comportamento che ne deriva.

 

Ti chiediamo di immaginare un mare agitato. La tempesta sferza la superficie del mare e spinge i venti verso la riva, che si portano dietro onde e bufera. Sotto la superficie di quell’acqua tempestosa ci sono correnti di marea turbolenta che tendono a strappare le persone dai loro ormeggi e a portarle in mare aperto. Sotto quel livello ci sono acque calme: stabili, antiche e bellissime.

 

Per la maggior parte della gente, nel quotidiano del pianeta Terra c’è un’atmosfera naturalmente burrascosa. A meno che le entità non stiano lavorando accuratamente e in particolar modo per rimanere sempre nel momento presente, il flusso della vita include molte fermate brusche e svolte affrettate, molti cambiamenti d’atteggiamento e molte modifiche nel flusso di quello che sta avvenendo che suscitano molte emozioni nuove e inaspettate.

 

Non ti stiamo suggerendo di modificare questo scorrere naturale del tempo burrascoso nel quotidiano dell’esistenza tua e di tuo figlio. Ciò che suggeriamo non è tanto una metafora quanto un certo tipo di gioco. Ti chiediamo di vedere le tue energie e quelle di tuo figlio come parte di una danza. Tu e tuo figlio state creando questa danza. State facendo una sorta di danza allo specchio. Quello che fai tu, lui lo imita e quello che fa lui, lo imiti tu.

 

Quando sia tu che lui fate cose positive e amorevoli, la danza è una danza felice, o così sembra secondo il tuo giudizio. Quando ci sono difficoltà, confusione e ostilità, allora sembra una danza infelice. Tuttavia, per fare il tuo gioco in modo più abile, ti chiediamo di non classificare i tuoi vari stati d’animo come buoni o cattivi. Ti chiediamo di non classificare gli scambi d’umore fra te e tuo figlio come buoni o cattivi. Anzi, ti chiediamo di vedere lo schema intero come una danza in corso.

 

In una danza, fratello mio, ci sono molti passi falsi. Questo non significa che la musica smette di suonare o che in qualche modo qualcuno ha sbagliato a danzare in modo appropriato. Anzi, ti incoraggiamo a danzare in ogni momento con leggerezza di cuore e con quanta più chiarezza d’osservazione sei capace.

 

È un gioco in cui l’attenzione al dettaglio è molto utile. Come abbiamo detto, anche nelle cose più piccole, tu e tuo figlio sembrate connessi fisicamente. Tutte le entità hanno questa connessione psichica. Nel caso dei bambini indaco, tuttavia, è permesso che nell’incarnazione sia portata più consapevolezza. Perciò, tali bambini sono spesso più sensibili e più consapevoli degli stati d’animo e delle sensazioni non dette dei loro genitori di quanto non lo siano stati i bambini dei giorni passati, diciamo.

 

Non sei responsabile dell’appianamento degli stati d’animo di tuo figlio, non più di quanto tuo figlio sia responsabile dell’appianamento dei tuoi. Sei al momento impegnato in un rapporto intensamente intimo con un’entità i cui poteri sono più grandi della sua capacità di controllare quei poteri o persino di capirli o di riuscire a esprimerli in un modo qualsiasi. Quando un bambino ha problemi a esprimere tutto ciò che si trova dentro di lui, può diventare molto frustrato e, spesso, questo è il caso per un bambino indaco.

 

Non ti stiamo incoraggiando a trovare dei metodi d’insegnamento per questo bambino. Per contro, ti chiediamo di rispondere a qualsiasi domanda o commento che il bambino condivide con te. Tali espressioni sono un invito a raccontare le tue storie, a condividere la tua saggezza e ad abbracciare il bambino in un’atmosfera d’accettazione e d’amore.

 

Soprattutto, fratello mio, ti chiediamo di esplorare il concetto che tu e tuo figlio siete uno e che, davvero, lo specchio che tuo figlio tiene davanti a te, ti permette di lavorare su te stesso. Questo è l’atteggiamento che servirà tuo figlio e te nel migliore dei modi. Quando usi lo specchio, usalo per lavorare su te stesso. Vedi cosa c’è, trovalo dentro di te e lavora su quell’energia in te stesso.

 

Tuo figlio sentirà che fai del lavoro spirituale in modo responsabile. Può non essere in grado di esprimere, coscientemente o intellettualmente, questa comprensione, ma quando stai con calma e sicurezza sul terreno del tuo stesso essere e fai il lavoro che devi fare, tuo figlio vedrà e sentirà che c’è un’atmosfera stabile e di supporto che lo accetta e accetta le immagini che offre. Quindi, quando fai questo lavoro, presenti a tuo figlio uno specchio di un certo tipo. In quello specchio, il bambino vedrà le cose positive, non predicategli ma espressegli dalla manifestazione non detta dell’essenza silenziosa.

 

Quando lavorerai su te stesso, creerai per tuo figlio la miglior struttura di supporto. Quando accetterai te stesso, tuo figlio si sentirà accettato. Quando vedrai le diversità dentro di te e le accetterai, allo stesso modo tuo figlio si sentirà accettato nella sua diversità.

 

Non c’è dubbio che se, occasionalmente, un bambino disturba la famiglia e non può essere persuaso a modificare il suo comportamento, al bambino devono essere mostrati i limiti del comportamento accettabile. Puoi scegliere una tua modalità per fare questo. Diamo a questo strumento (Carla) l’immagine della disciplina dei suoi gatti. I gatti non riescono a capire il linguaggio, ma possono capire la parola “no” abbinata all’acqua. Quindi, il gatto può essere addestrato a evitare il comportamento che provoca la parola “no” e l’essere bagnato [2]. Non sappiamo come puoi enfatizzare che la parola “no”, occasionalmente, abbia un significato fermo e limitante ma ti incoraggiamo a pensare attentamente e a parlare con la tua compagna delle regole di casa, così che ci sia una serie stabile e consistente di limiti oltre cui un certo comportamento non è accettabile.

 

Questo strumento chiama togliere un bambino dall’ambiente per disciplinarlo un “time-out”. Riteniamo che questi time-out siano appropriati. È inoltre appropriato ogni altro mezzo d’espressione non violenta che sottolinea la parola “no” senza violenza o danni fisici. Talvolta, sembra una cosa crudele porre un limite. Tuttavia è utile dal punto di vista dell’esperienza incarnazionale di un bambino che, dal principio, il bambino sia consapevole che, davvero, ci sono limiti e che non c’è un’esistenza caotica senza nessun significato, anzi, c’è un’esistenza significativa con ordine, ideali, pace e bellezza. Se non dai a tuo figlio un certo senso di limite e ordine, il bambino rimarrà nel caos, senza sapere come valorizzare le sue sensazioni, i suoi pensieri e i suoi sogni.

 

Mentre finiamo di rispondere a questa domanda, osserviamo la parola “sogno”. Tu hai dei sogni, fratello mio, e allo stesso modo li ha tuo figlio. Siete quelli che sognano insieme. E così siamo tutti noi. Tu e tuo figlio, però, avete sogni speciali che sono noti solo a voi. Dimentica tutto tranne l’amare, l’essere amato e il condividere i tuoi sogni.

 

Lascia che l’immaginazione voli attraverso la relazione con tuo figlio. Lascia sbocciare la tua creatività mentre circondi tuo figlio con l’essenza dell’amore non detto. Popola il suo regno con le tue fate, gli gnomi e gli arcangeli che lo tengono al sicuro. Queste sono tutte le creature del tuo amore onesto e sincero e saranno buone compagne per tuo figlio.

Possiamo chiedere se c’è un’altra domanda ora?

W: Credo che la capacità di agire come un genitore affettuoso nei confronti di un figlio dipenda da quanto il cuore è aperto all’amore. La mia intenzione è utilizzare questa relazione come un’opportunità per conoscere me stesso e per espandere la mia capacità di perdono, leggerezza, compassione, fede e guarigione. Quali archetipi suggerireste possono chiarire le dinamiche che operano nella mia famiglia, soprattutto in relazione a mio figlio?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Le energie archetipiche che circondano la relazione con tuo figlio, sono le energie fra il maestro e l’allievo. Tu sei insegnante/allievo e tuo figlio è allievo/insegnante. Sebbene i doni di tuo figlio siano sbalorditivi in qualche modo, non sono sviluppati. Tu sei quell’entità che ha una maturità conquistata duramente.

È una fortuna, fratello mio, che la vita non sia riuscita a offuscare la tua luce. Ti ha affaticato e vediamo in te il desiderio di non essere così stanco. Questo, però, non ti ha fatto perdere la fede o rinunciare ai tuoi sogni. Quindi, sei un buon maestro, un buon insegnante/allievo, per tuo figlio. Anziché rimanere attaccato alle dinamiche di insegnante e studente, tuttavia, ti incoraggiamo a essere aperto alle sottigliezze dell’insegnare/insegnamento che diventa imparare/insegnare e viceversa, poiché tuo figlio ha cose da insegnarti così come tu hai cose da insegnare a lui.

In alcuni modi per tuo figlio rappresenti un agente dell’inconscio. Tuo figlio non è nato sapendo da che parte andare dal punto di vista dei principi metafisici. Quindi, permetti alle cose intorno a te – i tuoi libri, i tuoi giornali, quelle cose che ami – di essere significative per tuo figlio così come lo sono per te. Investi del tempo per rispondere anche a domande minori, sapendo che la diversità di personalità di tuo figlio farà sì che si muova intorno alle cose in modo indiretto e tortuoso. Muoviti con quelle energie. Agisci con lui nel suo vagare così da poter giungere con lui in un posto che non ti aspettavi.

Egli sta cercando in un modo che si muove da livello a livello. Quindi, la tua essenza anziché il tuo comportamento lo aiuterà di più. Questo, come hai detto, farà sì che ti sposterai ripetutamente dal fare all’essere. Non è quello che fai con tuo figlio che importa quasi quanto la tua attenzione nel tuo stesso stato di consapevolezza. Sei consapevole, cosciente e vigile all’adesso? O sei intrappolato in ciò che colui noto come Eckhart ha chiamato “contenuto”? [3] Spostati sempre dal contenuto all’essenza, dal dettaglio all’essenza, dai fatti e da questo e quello all’essenza. Sembrerà spesso essere una mossa non pratica. Ma dal punto di vista dell’aiuto sia a te che a tuo figlio a essere raffinati dal fuoco dell’atmosfera d’apprendimento del pianeta Terra, è la scelta più abile.

C’è un’altra domanda, fratello mio?

W: Mio figlio ha dei problemi dovuti all’essere diverso dai suoi compagni di classe. Vorrei rafforzare la sua autostima, ma sono preoccupato dell’eventuale interferenza con il suo libero arbitrio. Dovrei pensare di preparare il terreno per le sue azioni sul pianeta Terra quando sarà cresciuto? Quali sono le mie preoccupazioni spirituali principali nell’allevare bene mio figlio?

Siamo quelli di Q’uo e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. La tua preoccupazione spirituale principale nell’affrontare qualsiasi relazione è portare in quella relazione il tuo vero sé. Riportiamo perciò l’energia da “che cosa farai con un altro” alla considerazione di “come sarai”.  Come creerai un’atmosfera che ti fornirà un buon ambiente per perseguire il tuo processo spirituale?

Suggeriamo – come abbiamo spesso fatto in precedenza con altri, fratello mio, così che non è personale per te – che ci sia un periodo quotidiano di silenzio che sia osservato da te in maniera regolare. Suggeriamo il ritmo circadiano [4] perché il tuo corpo ha quel ritmo quotidiano. Se fai un’abitudine della ricerca del silenzio alla stessa ora in generale ogni giorno, entro il primo mese il tuo corpo si sposterà attraverso tutte le sue obiezioni fino al sedersi e al riposarsi nel silenzio che riesce a mettere insieme e comincerà a essere capace di rimanere nel silenzio. Ci vuole una certa quantità di addestramento semplicemente per calmare il corpo così che non si senta minacciato mentre è seduto e non fa niente, che sia guardare la televisione, ascoltare la radio o qualcos’altro.

Quando non c’è contenuto la mente e il corpo diventano ansiosi. Ci vuole del tempo per creare un’abitudine al silenzio solitario così che il corpo lo accolga, lo aspetti e non ne sia disturbato. Una volta addestrato il corpo, la mente e le emozioni, così da essere in grado di sederti nel silenzio senza interferenza da parte loro a un livello grossolano di tic nervosi, sviluppo di sintomi d’emicrania, e così via, hai la possibilità, finalmente, di rimanere in quel potente silenzio che ti offre ciò che le parole non possono mai offrirti. L’amore e la luce dell’uno infinito Creatore nel silenzio si esprimono completamente.

Cercare di tradurre quell’espressione silenziosa nella voce, parole, musica, poesia di qualsiasi tipo, è straordinariamente difficile. Il modo più facile per avvicinarsi al Creatore è attraverso il silenzio non manifesto e non spiegato. Lascia che sia una parte del tuo essere, e ti porterà, nel tempo, in uno stato mentale che è molto probabile ti avverta quando ti allontani dal momento presente e ti distrai con i dettagli.

Non puoi sperare di non essere distratto. Non ci si aspetta che nessuna entità non sia distratta. Lo scopo dell’incarnazione è essere distratti regolarmente e ciclicamente. Ogni distrazione vi insegna qualcosa di voi e di chi pensate di essere rispetto a chi siete. Lavora su questo e questo sarà il posto sicuro per tuo figlio. Quando ti vede meditare, e pregare ogni giorno, saprà che c’è di più in questa vita del gioco, del lavoro e del dormire. Vedrà per il suo stesso sé, senza che gli si insegni una parola, che quelle entità che apprezza, apprezzano la vita spirituale e la trovano. Sarà perciò anche curioso, perché i bambini, di natura, tendono a imitare. Per mezzo del tuo essere, della tua ricerca, gli offrirai l’opportunità di vedere come va l’armonia, e potrà metterla alla prova. I bambini mettono alla prova le cose che vedono e lavorano con loro a modo proprio e con i loro tempi.

Suggeriamo di rispondere sempre alle sue domande, ma che non tenti di insegnare a meno che non vengano poste le domande. I tempi verranno, mentre ami e ti occupi di tuo figlio, quando per lui sarà naturale chiedere lungo le linee di questo o quell’interesse spirituale. In quel momento, fratello mio, condividi la tua verità nel modo più sincero e amorevole che conosci, sapendo che ci sono molti errori ma che l’amore trionfa.

Possiamo chiedere se c’è un’altra domanda adesso?

W: Talvolta, credo di essere un errante. Lo potete confermare, per favore?

Siamo quelli di Q’uo, fratello mio, e siamo consapevoli della tua domanda. Possiamo confermare, fratello mio, che tu sei un errante. C’è un’altra domanda ora?

W: Mi sento chiamato a manifestare musica ispirata e devota. Talvolta sento che è appropriato esprimere un suono puro con la musica invece che con le parole. Potete parlare di questo? Per favore offrite qualsiasi suggerimento per quanto riguarda i principi spirituali implicati in questo lavoro esterno della mia vita.

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Il lavoro di ogni artista è un lavoro di traduzione. Un artista traduce concetti nella manifestazione che è uniforme, diciamo. Il concetto è un’entità molto viva e circolare. È infinito nel suo contenuto ed è un intero. L’intelligenza umana non lavora con i concetti, lavora con le parole. L’intelligenza mette insieme le parole per comporre idee e frasi. L’intelligenza lotta per andare dal punto A al punto B al punto C e per imparare. L’artista è un’entità la cui altra intelligenza è alquanto risvegliata, poiché in ogni essere umano ci sono due intelligenze.

C’è l’intelligenza che è venuta con il corpo e di cui gioite in questa incarnazione. Quell’intellingenza è l’intelligenza che compie le scelte. Raccoglie fatti ed è alimentata per prendere decisioni. Lo fa molto bene. Tuttavia, non è il genere d’intelligenza che è capace di gestire i concetti. Eppure desidera ciò che si trova al di là della sua intelligenza.

Dall’altro lato il cuore, il vostro e tutti quelli del pianeta Terra, vive e dimora nella terra del concetto. E così fa nel silenzio. Il cuore lavora con le sensazioni, con le percezioni, con l’ispirazione e l’intuizione. L’abilità artistica giunge attraverso quella parte non-locale e non lineare della vostra intelligenza. Perciò quello che fai, mentre lavori con la tua musica per manifestarla, è afferrare la palla del concetto che è la creatura del suono che desideri comporre. Poi ti accingi a rivestirlo con i suoi dettagli, le sue parole e le forme che esprimono le sensazioni con cui hai cominciato.

Quando la sensazione e le emozioni corrono molto più avanti di quella parte di te che è imbrigliata per tradurre i concetti in parole, quello che si ottiene è la melodia e non così tante parole, che è ciò che stai sperimentando. Notiamo, a questo proposito, che il suono che componi invece della parola, esprime più accuratamente la sensazione che stai tentando di convogliare di quello che fa qualsiasi parola. Di conseguenza, ti raccomandiamo di aprire la tua mente al concetto dei toni con suoni vocali come parte della tua musica. Stai solo tentando più puramente di quanto il linguaggio permetta di esprimere una certa qualità o essenza che si trova nei fiumi purificati e sotterranei dell’emozione che sono parte della mente archetipica. Stai tentando di portar queste profonde melodie alla superficie della consapevolezza cosciente. E davvero, quando lo farai, questo sarà di servizio agli altri.

Tuttavia, un lavoro simile non deve essere affrettato. Di conseguenza, quando senti che c’è una mancanza di qualche tipo in una composizione su cui stai lavorando in un momento particolare, ti suggeriamo di portarla nel tuo cuore e di lasciarla cantare mentre tu l’ascolti.

Può essere d’aiuto se ti muovi mentre lo fai, come uscire per una passeggiata o fare dell’attività ritmica come gli impegni quotidiani, tagliare l’erba del prato, raccogliere le foglie o alcuni compiti ripetitivi. Vedila come una danza che accompagna la tua canzone incompiuta. Danza con lei e lascia che ti canti. E in quello stato di tranquillità, senza stress o preoccupazioni, ciò che si trova nel cuore di ciò che stai tentando di afferrare, giungerà a te.

Se non con parole, allora lascia che sia senza parole e abbi fiducia nel tuo senso dei suoni vocali appropriati che sollevano certe emozioni in certe configurazioni dalla mente inconscia. [5]

Alla base del nostro consiglio si trova il semplice incoraggiamento ad aver fiducia in te stesso. Credi in te. Non giudicarti secondo quello che hai ottenuto. Non giudicarti affatto, tranne che per sapere che tu e il Creatore siete uno e che il tuo desiderio è essere una parte di quel principio creativo. Questo è il tuo cuore ed è un cuore buono. Sei degno. Con quella fiducia e quella calma che accompagna la consapevolezza che tu, imperfetto come sei, sei degno, sarai allora aperto per ricevere i doni del momento presente. E, fratello mio, quando ti puoi rilassare ed elevarti alla semplice gioia dell’essere, hai appena creato per te stesso il miglior ambiente possibile per ricevere l’ispirazione.

Possiamo chiedere se c’è un’altra domanda adesso?

W: Sento un’energia procrastinante intorno alla manifestazione di questa musica. Che cosa sta succedendo qui, parlando spiritualmente? Per favore parlate di questo blocco apparente che nel mio lavoro creativo va e viene.

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. La procrastinazione si verifica quando c’è una parte del sé che si senti impreparato ad andare avanti. Ci sono sempre correnti di marea turbolenta, come abbiamo detto, sotto la superficie dell’acqua. È facile nuotare sulla cresta dell’onda o divertirsi sulle onde con una tavola da surf, ma nella tua vita ci sono molto fattori scatenanti che sono stati disposti per te dalle tue esperienze e dal fatto che non li hai equilibrati nel passato. Sono come correnti di marea turbolenta che ti afferrano e ti buttano lontano dal tuo centro, così che non comunichi più con la tua musa, diciamo. Hai perso il contatto con la tua guida.

In molte persone, questo sembra più una depressione che una distrazione. Tuttavia, viene a te ed è un segno della tua mancanza di focalizzazione. Lavori contro te stesso. Parte di te vuole creare e parte di te non si sente pronta. Per risolvere l’impasse, ti incoraggiamo, in momenti simili, a entrare nuovamente nel silenzio e di offrire la frustrazione della creatività che è andata male. Ciò che uscirà da quel silenzio è sconosciuto. Potresti ricevere un vero impeto d’energia così da riuscire a creare. Potresti, invece, ricevere una sensazione che è meglio spostarsi a qualcos’altro, è meglio allontanarsi da ciò che non arriva facilmente e dare a quella parte di te stesso che non è ancora abbastanza pronta tempo e spazio di fare quello che deve fare sotto la superficie.

Quando lavori con le energie subconscie, non hai il lusso di vedere quello che fai. Devi avere moltissima fede. Devi avere fede che il processo creativo dentro di te si completerà se manterrai sintonizzato il tuo strumento. È per questo che c’è il silenzio. È per questo che c’è l’attenzione. Sei uno strumento del Creatore e desideri solo essere usato. Di conseguenza, mantieniti sintonizzato e pronto a rispondere quando il vento dello spirito soffia attraverso le corde del tuo strumento.

Possiamo chiedere se c’è una domanda finale?

W: Quale arcangelo, o altra essenza spirituale, può aiutarmi a giungere in un posto di ispirazione dove la musica e le parole fluiscono nella forma più vantaggiosa?

Siamo quelli di Q’uo, e siamo consapevoli della tua domanda, fratello mio. Questa domanda si muove troppo vicino ai confini del libero arbitrio, per poter rispondere direttamente. Ti chiediamo di aver fiducia e di sapere che hai davvero una musa e che quella musa è totalmente focalizzata sul supportarti, incoraggiarti e ispirarti. Qual è la forma di quella musa, fratello mio? Quale nome daresti alla fonte della tua ispirazione? Quale aiutante hai desiderato dal principio? Nominalo. Reclamalo. Usalo. Per noi dare un nome a quella guida e ispirazione per te sarebbe completamente inutile. Questo è il tuo processo attivo e noi ti auguriamo buona caccia!

Ringraziamo colui noto come W per questa sessione, per questo tempo insieme. Ringraziamo ognuno in questo circolo di ricerca per la bellezza delle vibrazioni e la bellezza della loro combinazione che ha reso quest’esperienza impareggiabile e bellissima. È stato un vero piacere condividere la nostra energia con voi e sperimentare la bellezza di ognuno di voi.

Vi lasciamo come vi abbiamo trovati, in tutto ciò che c’è, l’amore e la luce dell’uno infinito Creatore. Siamo quelli a voi noti come Q’uo. Lasciamo questo strumento (Carla) e questo gruppo nell’amore e nella luce. Adonai.

Note:

[1] Il termine utilizzato dai Q’uo è “boot camp” che per gli Americani è il “campo d’addestramento dei marines”.

[2] I Rueckert-McCarty tengono a portata di mano in certi posti della casa degli spruzzini per questa disciplina. Sono riempiti soltanto con acqua, così ai gatti non viene fatto mai male.

[3] I Q’uo si riferiscono allo scritto di Eckhart Tolle nel suo libro, New Earth (Nuova Terra).

[4] Circadiano: un aggettivo che significa quotidiano o “In biologia, di fenomeno che presenta un ritmo quasi giornaliero, ripetendosi ogni 24 ore circa” (definizione tratta dal Dizionario Devoto-Oli).

[5] È interessante notare che il gruppo rock inglese, Genesis, creava la musica proprio in questo modo, con Phil Collins che intonava un tono puro solo all’inizio, trovando poi suoni vocali più precisi per esprimere l’emozione sentita e solo alla fine del processo creativo, scrivevano i testi delle loro canzoni.

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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2006/2006_1116.htm

 

Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

 

www.stazioneceleste.it