)*(Stazione Celeste)

-L/L Research-

 

Sunday Meditation

 

 

 

 

L'ELABORAZIONE DEL CATALIZZATORE

Q’uo attraverso Carla L. Rueckert

22 Aprile 2007

Domanda del Gruppo: Oggi la nostra domanda riguarda il catalizzatore e il modo in cui lo elaboriamo. Ci stavamo chiedendo come possiamo mettere veramente alla prova le nostre sensazioni, riconoscerle o sapere quando abbiamo avuto successo con il nostro catalizzatore; quando abbiamo forse lavorato a un livello superficiale e ne abbiamo sepolto un po’ che ha bisogno di più attenzione, e pensando di averlo capito andiamo avanti e a un certo punto si ripresenta e abbiamo bisogno di lavorare su quel catalizzatore di nuovo. Perciò, Q’uo, per favore dateci delle indicazioni sul modo in cui possiamo dare un’occhiata a ciò che accade nella nostra vita con il nostro catalizzatore, così da sapere che ci stiamo lavorando con profitto e quando c’è veramente altro lavoro da fare perché in qualche modo l’abbiamo ignorato o sepolto.

(Canalizza Carla)

Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Saluti nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. È un grande privilegio essere stati invitati a unirci al vostro circolo di ricerca oggi. Vi ringraziamo per l’opportunità di condividere i nostri pensieri con voi in questo momento. Come sempre, chiediamo che ognuno di voi utilizzi il proprio discernimento mentre ascolta ciò che abbiamo da dire, trattenendo quei pensieri che sembrano utili e scartando il resto. Questo ci permette di sentire che non infrangeremo il vostro libero arbitrio o che non interferiremo con il processo della vostra evoluzione spirituale. E apprezziamo la vostra cortesia, mentre avete cura dei vostri pensieri e sorvegliate il tempio del vostro cuore, della vostra mente e del vostro spirito.

Il quesito che ci ponete oggi riguarda il catalizzatore e le risposte al catalizzatore, perciò vogliamo cominciare con il condividere alcuni pensieri riguardo al processo del catalizzatore e perché è necessario averne uno.

Come si discuteva nel gruppo prima, il sentiero spirituale è un sentiero di trasformazione. C’è un’energia archetipica che circonda e integra la vostra esperienza quotidiana con l’eternità, l’infinito e il mistero. Siete il punto d’incontro di due mondi, un traduttore che, poco alla volta, impara a trasferire da una parte all'altra i punti di vista (a volte incredibilmente diversi) di due mondi differenti: il mondo del tempo/spazio dove le realtà metafisiche come i concetti e i pensieri hanno la massa di una persona, o di una sedia e in quel mondo sono vere entità, per ritornare poi nel mondo di tutti i giorni dove tali pensieri e concetti non sono affatto solidi e sono così inconsistenti da sembrare inutili. Voi siete l’elemento integrativo nel disegno che raccoglie le informazioni per il Creatore e Gli offre quel raccolto.

La sistemazione archetipica della vostra terza densità è il viaggio dell’eroe, diciamo. È un magnifico viaggio, che è sia molto semplice che sorprendentemente complesso. La semplicità del viaggio è che i bisogni del prode cavaliere sulla strada della ricerca sono la fede e la volontà. Queste due energie possono alimentare un’intera vita di ricerca, nella buona e nella cattiva sorte, come direbbe questo strumento (Carla).

Allo stesso tempo, la forma di questo viaggio è alquanto complessa perché le energie che trasportate sono tutte le energie che esistono. Siete un pezzetto olografico dell’uno infinito Creatore, e il Creatore si trova nel centro di ogni cellula del vostro corpo. Il Creatore è il centro anche della vostra vita, è vivo, come direbbe questo strumento, e sta bene, e aspetta nelle sacre stanze del cuore interiore di essere scoperto e usato come la risorsa che l’amore incondizionato è sempre.

Il vostro è un viaggio dall’inizio dell’incarnazione, dove non siete esattamente un foglio bianco ma un’anima molto poco informata, fino alla fine della vostra vita, dove avete preso decisione dopo decisione e affrontato circostanza dopo circostanza in modi che si sviluppano in schemi, che si sviluppano fino a identificarvi come un’entità che fa le cose in un certo modo.

Le vostre scelte si basano su loro stesse finché non costruite per voi stessi una casa in cui vivere. Questa casa è fatta di idee riguardo a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e, periodicamente, ripulite quella casa e spazzate fuori le vostre vecchie idee e spolverate tutte quelle icone che si trovano sul desktop della vostra vita e su cui cliccate per aprire emozioni e sensazioni che vi sembrano buone.

Un esempio di questo genere di icona è la croce che questo strumento (Carla) indossa intorno al collo. Molte emozioni diverse sono possibili, quando la si osserva indossare la sua croce. Questo strumento ha un certo motivo per indossare quella croce e risponde all’immagine in un modo che lei sente la aiuta a diventare una persona più orientata verso il servizio e più traboccante di fede. Ogni volta che guarda la croce appesa sul suo seno o che la vede nello specchio passando davanti alla cassettiera in bagno, per esempio, la croce è per lei un promemoria. È una sorta di meccanismo di sintonizzazione costante.

Molte cose nella vita di tutti cominciano ad avere la capacità di cambiare il tono o la vibrazione del momento semplicemente perché vengono viste, udite, odorate o danno suggerimenti sensoriali simili.

In questo viaggio archetipico, il sé è disteso, diciamo, come tutti i colori dell’arcobaleno, attraverso i vari tipi d’energia che si sperimentano nel corpo energetico e i vari tipi di dispendi di energia che derivano da ciò che si ha nel corpo energetico.

La vostra incarnazione è in una classe o scuola che questo strumento ha chiamato una “raffineria di anime”. Cercate, durante la vostra esperienza incarnazionale, di creare per voi stessi una realtà personale che vi sembra essere un miglioramento dal punto di vista del servizio agli altri e altri ideali che possiate avere, a partire dal modo in cui vibravate e, diciamo, chi eravate o chi avete visto eravate quando vi siete risvegliati per la prima volta al vostro desiderio di andare avanti sulla strada della ricerca per prendere parte attiva nel tentare di incoraggiarvi, ora che vi eravate risvegliati, a svegliarvi oltre.

Fate questo ricevendo il catalizzatore e poi scegliendo come rispondere a quel catalizzatore. È qui che il catalizzatore entra nel viaggio archetipico di ogni anima che cerca di ritornare all’uno infinito Creatore e di diventare consapevole di chi è e del perché è qui. Il catalizzatore, quindi, ha un posto archetipico e sacro nello schema di questa scuola. Potete vedere ogni momento in cui siete eccessivamente disturbati da un avvenimento o da un pensiero come un momento per ricevere il catalizzatore.

La natura del catalizzatore è che non cambia, ma provoca o innesca una reazione attraverso gli elementi chimici che ha intorno. Questo è un termine utilizzato in chimica e ha un significato piuttosto preciso. Questo è ciò che fondamentalmente è il catalizzatore. Colui conosciuto come R, prima diceva che si rende conto che il catalizzatore si riceve dal riflesso di chi si trova intorno a lui e noi sentiamo che vale la pena approfondire un po’ di più questo concetto.

Vi è stato forse detto, a un certo punto, che quando sognate, ogni storia che sognate contiene diversi personaggi che appaiono diversi da voi. Tuttavia dal punto di vista dell’analisi dei sogni, capite che a un livello o a un altro tutte queste entità sono una parte di voi; nel vostro sogno le avete immaginate e separate dal resto di voi per osservarle più attentamente.

Nella vita da svegli, il sogno continua. Tuttavia, la sua struttura è diversa perché il vostro subconscio non è in grado di organizzare direttamente l’agenda per le cose più utili che potrebbero accadervi come spirito che cerca di conoscersi meglio.

Ciò che accade nella vita di tutti i giorni è che quello stesso spirito, che si libra sopra tutta la creazione, porta a ogni anima che è alla ricerca un ricco raccolto di persone ed eventi che contengono i semi delle lezioni che avete incarnato parzialmente per imparare.

Avete altre ragioni per cui vi siete incarnati. Avete desiderato essere di servizio e avete desiderato essere in questo particolare posto in questo particolare momento a causa dell’importante cambiamento nella coscienza che sta avvenendo adesso.

Ogni volta, però, che guardate il volto di un’altra entità, parlando spiritualmente, guardate il vostro volto e il volto dell’uno infinito Creatore. Quindi, quando qualcuno dice qualcosa che vi ferisce o vi rende felici, la vita ha manifestato le energie che si muovono dentro di voi. In quel modo avete potuto guardare nello specchio di un’altra persona e il concetto di quella persona di chi siete e vedete le cose sia in modo felice che triste, il che vi sorprende e vi rendete conto che avete bisogno di pensarci, perché sono pensieri nuovi. Sono i semi che vi sono stati dati dal vostro stesso carattere.

E alla fine di ogni giornata, quindi, è molto utile rivedere il catalizzatore che si raccoglie durante la giornata. Che cosa vi ha guidati verso le cose positive? Che cosa vi ha fatto sperimentare emozioni negative, chiamate in questo modo nella vostra società, quali la rabbia, la colpa e il risentimento?

La rappresentazione di questi pensieri dentro la vostra testa è provocatoria perché i vostri pensieri di superficie pattinano come piccoli insetti sullo stagno, muovendosi troppo velocemente per riuscire a essere capiti o isolati mentre sono in corso. Tuttavia, nei vostri momenti solitari, potete scegliere di considerare i pensieri che avete pensato durante la giornata. Quali reazioni avete avuto al catalizzatore che avete percepito?

Mentre continuate a fare queste domande a voi stessi e poi esaminate le vostre sensazioni e pensieri quotidiani, comincerete a vedere un ricco assortimento di schemi, così potete vedere che: “Ok, a questo livello il mio schema è questo e quando vado più in profondità, il mio schema è questo.”

Ci sono due modi diversi, due diversi punti di vista da assumere, nell’affrontare le stesse circostanze. Parlando in generale, le reazioni di superficie delle entità o le reazioni istantanee al catalizzatore tendono verso l’essere basati sulla paura e miopi. Naturalmente, nella terza densità un numero sufficiente di entità non vengono colpite in testa, diciamo, dal catalizzatore. Riescono a razionalizzare le loro reazioni a vari tipi di catalizzatore in modi che non implicano la necessità di cambiare o trasformare il sé.

È il ricercatore spirituale che, in modo intraprendente, sceglie di entrare in quella strada trasformativa di ricerca che può cominciare a muoversi verso gli strati più profondi delle reazioni istantanee e talvolta istintive, a cercare oltre, dove si sta verificando una sovra-attivazione o un blocco nel corpo energetico, perché stia capitando e come eliminarlo.

Man mano che diventate più esperti nella disamina dei vostri pensieri, diventerete persino più bravi a trovare i fattori precisi che hanno provocato il vostro catalizzatore. Tuttavia, man mano che diventate più esperti, avrete anche fatto pratica nel vedere ciò che vi provoca senza giudicarlo. Quando il giudizio entra nell’equazione delle sensazioni e delle emozioni, la naturale tendenza della persona non-pensante è di giudicare ciò che è stato pensato e di metterlo via in uno spazio che, mentre giudica, non lo mette via per il bene. Lo mette in una parte della memoria dove le sensazioni tossiche vengono periodicamente riciclate e provocate nuovamente da un altro pezzo di catalizzatore.

In generale, quindi, nel fare questo lavoro, fondamentalmente sapete che alla fine avete equilibrato quel pezzo di catalizzatore quando vi capita di nuovo o si verifica nella memoria e la vostra unica reazione alla memoria o all’avvenimento è sorridere e dire a voi stessi: “Ricordo quella lezione. Credo di aver veramente imparato quella lezione e tutto ciò che sento per te, pezzo di catalizzatore, è amore.”

C’è una differenza molto specifica tra il catalizzatore con cui non avete finito e il catalizzatore che avete equilibrato. Quando ricordate un pezzo di catalizzatore e sperimentate qualcosa di triste o qualcosa che vi è stato detto e vi riporta a uno stato emotivo che corrisponde all’emozione che avevate sentito in quel primo episodio di ricezione del catalizzatore, allora non avete ancora portato a termine il lavoro, riguardo al riequilibrio di quel particolare tipo di dispendio di energia.

Quando invece richiamate alla mente l’istante o il ricordo di quell’esperienza vi ritorna in mente e non avete la sensazione di trovarvi là ma riconoscete soltanto la presenza di quella lezione, allora, probabilmente, avete finito di avere a che fare con quel catalizzatore.

Perciò è questione di osservare dove si trovano i vostri fattori scatenanti e, quando siete provocati, di guardare attentamente i pensieri che insorgono e le sensazioni che giungono con quei pensieri. Ciò che fate è una sorta di prospezione. State cercando l’oro nel minerale della vostra mente personale, emozionale, psichica e mentale.

La gioia di questo tipo di lavoro e che trovate l’oro nel cuore di ogni lezione appresa ed è una lezione che è, diciamo, un tesoro celeste, un tesoro dell’anima. Non è qualcosa che ha valore nel mondo esterno. Tutto il suo valore è dentro quel mondo in cui siete cittadini dell’eternità e un membro del principio divino.

Siamo quelli di Q’uo e vorremmo sapere, c’è un seguito a questa domanda?

(Pausa)

Vediamo che non ci sono più domande eppure sentiamo che questo strumento ha ancora energia, perciò, con il vostro permesso, vogliamo continuare la nostra conversazione con voi. Per voi, è accettabile se, prima di andarcene, parliamo un po’ di argomenti di nostro interesse? Siamo quelli di Q’uo.

(Il gruppo è d’accordo)

Siamo quelli di Q’uo e vi ringraziamo per essere disposti a spostarvi insieme a noi in quello che questo strumento chiama “argomento a caso”.

Vogliamo chiedere a voi tutti di prendervi un momento adesso e di diventare consapevoli, nel silenzio che segue queste parole, della bellezza e della perfezione di voi stessi e del fatto che non siete mai soli.

Vi chiediamo di rimanere nel silenzio e di sperimentare voi stessi.

Vorremmo anche che vi apriste a ricevere informazioni al livello silenzioso. Come colui noto come Joshiah [1] dice, la comunicazione silenziosa è notevolmente più eloquente delle parole, perché le parole sono miseri tentativi di tradurre il potere forte e vivo del concetto nelle piatte strutture del linguaggio.

Adesso faremo una pausa. Siamo quelli a voi noti come Q’uo.

(Pausa)

Vi ringraziamo, amici miei, per esservi spostati con noi in questo spazio di grazia e sacralità. Noi di Q’uo vi siamo molto riconoscenti, poiché riusciamo a condividere con voi a questi livelli silenziosi. Nel silenzio, ci sono veramente molte fonti di informazioni positive che sono, a loro volta, felici di interagire con voi. E’, tuttavia, sempre necessario invitare la presenza di tali entità nelle vostre meditazioni. Questo per evitare qualsiasi infrazione al vostro libero arbitrio.

Ci diverte lo smarrimento di questo strumento, perché lei, naturalmente, non ha idea di ciò che andremo a dire. E per ciò che desideriamo dire non ci vorrà molto tempo. Vi incoraggiamo semplicemente a osservare ed essere sempre più disposti a essere estasiati negli avvenimenti della giornata.

Sulla superficie può sembrare che l’esperienza della vita è fatta di brutte notizie dal mondo, da situazioni difficoltose nella vita personale e aziendale, e così via. Eppure il grande segreto della vita è guardare più da vicino, andare oltre la superficie con il suo abbagliante assortimento di catalizzatori ed entrare in quei boschi tranquilli, vie d’acqua e caverne del vostro stesso essere.

Non vi stiamo incoraggiando ad allontanarvi dal mondo. Non vi stiamo incoraggiando a separarvi dalla società. Vi stiamo incoraggiando, però, ad arrivare ad apprezzare voi stessi in un modo diverso da quello in cui la società vi apprezzerà mai.

La vostra cultura è una cultura che vi priva del potere, secondo la nostra umile opinione. Sembra incline a rimuovere dalla vostra mente ogni pensiero che non ha a che fare con il mantenimento dello status quo come consumatore. Tuttavia, amici miei, nel cuore non siete semplicemente un consumatore. Potenzialmente siete un co-creatore, un essere magico e potente capace di funzionare in un modo che può cambiare, a livello metafisico, la natura di base del pianeta Terra.

È una vera sfida prendersi seriamente quando il velo è così spesso. Inoltre, è difficile prendersi seriamente quando si fanno così tanti errori, almeno errori che si percepiscono come tali. Eppure, sotto i pensieri, i giudizi e i dettagli di superficie della vostra personalità si trova una parte di voi che condividete con ogni altro essere vivente nell’universo. Condividete la coscienza dell’amore incondizionato.

Questa coscienza è in comune con tutte le anime. Come colui noto come A ha notato recentemente, questa è una democrazia spirituale. Siete esattamente uguali a tutte le altre anime. Siete tutti una parte dell’infinito Creatore. Quando tentate di formare una regola di vita, come ognuno di quelli presenti in questa stanza sta tentando di fare, lasciate che il cuore e l’anima di questa regola di vita sia l’amore. Lasciate che il centro sia la coscienza.

Che cos’è la coscienza? Nei vostri scritti spirituali, ci sono vari modi di osservare qual è veramente il terreno dell’essere. Nella fede Cristiana di questo strumento il terreno dell’essere è incorporato in una persona, la persona di Gesù il Cristo. Nella sua storia, quell’entità trasporta la vibrazione dell’amore incondizionato in un modo che chiunque può capire, almeno nella grande caratteristica che è dare la propria vita per servire gli altri e per rendere la vita più abbondante per gli altri.

Di nuovo, vedete l’importanza e la sacralità del catalizzatore che ricevete nella vita. Molte volte, nella vita di ogni persona, c’è la sensazione di trovarsi sulla croce e di soffrire. Ricordate il resto della storia, amici miei, quando vi sentite in quel modo. La coscienza Cristica non rimane sulla croce del sacrificio, anzi, poiché ha accettato che quel sacrificio è connesso alla crescita, alla trasformazione e al servizio, l’entità conosciuta come Gesù il Cristo ha spiccato il volo verso i mondi celesti.

E potete farlo anche voi, quando sperimentate la sensazione d’essere sulla croce, quella sensazione di sofferenza. Inoltre siete anche coscienza, e la coscienza vi può aiutare a spiccare il volo. Di conseguenza, c’è un potere straordinario nel vostro riuscire a ricordare, qualsiasi siano i dettagli della vostra regola di vita, che ogni centro e cuore della vostra pratica è la sbalorditiva consapevolezza e il costante ricordo di chi siete. Siete l’uno infinito Creatore in una forma molto giovane e molto poco istruita. State ottenendo esperienza. State cominciando a creare per voi stessi, in questa incarnazione, una sensazione sempre più solida di chi siete e del perché siete qui.

È un’ottima idea avere una regola di vita. La regola di vita di questo strumento, per esempio, la invita a pregare al mattino e alla sera. Brevemente al mattino e ancor più brevemente alla sera, questo strumento (Carla) mette da parte tutte le cose della sua vita fisica, mentale ed emozionale. Fa suonare una campana premendo insieme le due parti di un gong per dare un inizio ai momenti sacri. È un momento di ricordo e un momento di centratura. Tali devozioni quotidiane sono molto utili in una regola di vita e lodiamo colui noto come M poiché afferma che desidera lavorare ulteriormente su questo.

Nel lavorare con una regola di vita, inoltre, è una buona tecnica riflettere su quei momenti che arrivano in cui si sente che è accaduto qualcosa di importante a livello vibrazionale anziché verbale o cosciente. Quando avvertite quei momenti, prendetevi il tempo di entrare dentro di loro più profondamente, di rallegrarvi nel dono del momento presente e di usare ulteriormente quel momento d’ispirazione, per dedicarvi all’amore e alla luce dell’uno Creatore e per essere agenti di quell’amore e di quella luce.

Quando c’è molta capacità intellettuale in un’anima ricercatrice, i momenti nel silenzio – che sono anti-intellettuali e si muovono profondamente in zone di mistero e paradosso – sono molto utili per equilibrare e rendere più flessibile quella personalità che vi porta attraverso l’esperienza.

È un dono ben determinato sia prendere seriamente il sé, seriamente abbastanza da fare il lavoro di ricerca spirituale, e del prendersi con leggerezza, così da non essere bruciati dai rigori della strada. Quando chiedete a voi stessi di diventare più disciplinati, trattenete la capacità di lasciare andare tutta la disciplina e di godere del momento.

Non siete una macchina. Non vi servirà, alla fine, forzarvi in devozioni che per voi sono vuote. Vi incoraggiamo invece a seguire, come questo strumento spesso dice, la linea di risonanza della vostra esperienza. Riceverete moltissime opportunità di lavorare con il vostro processo. Vi arriveranno ogni giorno se le lasciate arrivare.

Concedetevi anche momenti di libertà, momenti in cui siete una farfalla nel vento, una nuvola che passa, una bolla sull’oceano. A questo strumento piace un canto di Paramahansa Yogananda le cui parole sono: “Sono una bolla, rendimi il mare”. Questo è il vostro viaggio.

Vi ringraziamo per averci permesso di parlare ancora. È stato nostro privilegio e nostra benedizione condividere con voi la nostra devozione all’uno infinito Creatore e al nostro intenso desiderio di essere di servizio a entità come voi, che ammiriamo moltissimo per la perseveranza che dimostrate nel cercare la verità.

Siamo quelli a voi noti come il principio di Q’uo. Vi lasciamo come vi abbiamo trovati, nell’amore e nella luce dell’uno infinito Creatore. Adonai. Adonai.

Nota:

[1] Joshiah—Conscious Creation (Joshiah - Creazione Cosciente) è un libro di canalizzazioni di Bub Hill.

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Trascrizione originale in inglese: http://www.llresearch.org/transcripts/issues/2007/2007_0422.htm

Tradotto da Susanna Angela per StazioneCeleste

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