)* (Stazione Celeste)

 

 

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Conscio

 

 

 

Voci

 

Dentro, nel profondo, sento una parte di me che si sente in colpa perché mi permetto di sentirmi calma e allegra.

 

“Dovresti lavorare. Dovresti tentare,” dice la voce della colpa.

 

“Tentare di fare cosa?” domando dal mio sé tranquillo e pacifico.

 

“Non lo so,” risponde. “Ma essere soltanto calmi e allegri… beh, è una perdita di tempo. Che cosa stai realizzando?”

 

“Sto realizzando quello che ho sempre pensato avrei realizzato dopo una lunga e dura lotta: la GIOIA! Dopo il “duro lavoro” sono state la stanchezza e la delusione ad accogliermi.”

 

“Quindi immagino che pensi di poter stare soltanto lì seduta a bearti,” ribatte secca la voce della colpa. “Stai proprio rinunciando?”

 

“Rinunciando a cosa?” risponde il mio sé tranquillo. “Tutto quello a cui sto rinunciano è la stanchezza, il duro lavoro, la lotta e la delusione. Sì, mi piacerebbe molto rinunciare a tutti quei tormenti.”

 

“Ma che cosa mi dici della tua vita, del tuo servizio, della tua missione… non hai intenzione di dare nulla al genere umano?”

 

“Il genere umano possiede già la lotta e la delusione. Se io riesco a trovare la pace e la gioia, allora, forse, posso condividerla. Certo, non sono sicura di poter condividere la pace e la gioia. Può essere che ciascuno di noi debba trovarle da sé. Tuttavia se io posso ESSERE tranquilla e allegra, allora, forse, posso essere di ispirazione agli altri.”

 

“Sii un’ispirazione,” sbuffa la voce che adesso è evidentemente arrabbiata. “Chi credi di essere? Sembri propria piena di te.”

 

Quasi istantaneamente la paura circonda la mia pace e la mia gioia come una tempesta incombente. Mentre la mia pace inizia a diminuire, mi sento lottare per recuperarla. Il mio umore diventa nero e nuvole di dubbio entrano nella mia mente. Riesco a sentire la gioia scivolar via come gli ultimi raggi di luce dopo che il sole è tramontato.

 

“Chi credo di essere?” La domanda riecheggia nella mia mente.

 

Sento il mio cuore chiudersi e la confusione bloccare la mia mente. Il mio stomaco si stringe a una paura sconosciuta. Il più grande nemico ha colpito… il nemico interiore!

 

Faccio lenti e profondi respiri e cerco di riottenere uno stato di calma, ma lo sforzo di respirare diventa lavoro e la frustrazione cresce mentre sprofondo in un buco nero.

 

“NO!” Grido a squarciagola. “Non ritornerò indietro. Non ritornerò al dubbio e alla paura.”

 

Nel mio centro la determinazione aumenta.

 

Chi credo di essere? Chi credo di essere? Perché questa domanda mi dà così fastidio?

 

“Perché non è la tua domanda,” risponde un’altra voce dentro di me.

 

Questa voce è amore. È dolce e familiare come il sole che penetra attraverso una foresta buia. Raggi di luce si fanno strada attraverso la paura ed entrano nel mio cuore. Inspiro la voce, grata per il suo aiuto. Man mano che la mia gratitudine aumenta, riesco ad accettare l’amore incondizionato che vibra da questa voce dolce e semplice.

 

Sì, mi rendo conto ora che “Chi credo di essere?” non è una MIA domanda. È una domanda chiesta al di fuori di me, una domanda posta da chi giudica e da chi critica.

 

“Mia cara,” dice dolcemente la voce dell’Amore, “chi credi di essere?”

 

“Sono te!” rispondo con voce calma e tranquilla.

 

“L’avevo dimenticato, ma ora mi ricordo.”

 

 

Continua: "Ritorno ad ACEA"

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Originale in inglese: http://www.multidimensions.com/Conscious/con_spiritual_voices.html

 

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

 

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