)*(Stazione Celeste)
Spiritual School of Ascension
MESSAGGI DALLE PIANTE E DAGLI ALBERI
Dagli Alberi che Portano Frutti
Il Regno degli
Alberi che Portano Frutti
attraverso Karen Danrich "Mila"
4
Gennaio 2005
Benedizioni per Comunicare
con l'Ambiente Naturale
Cari
Amati umani in ascensione,
Oggi
sono gli Alberi Che Portano Frutti che desiderano comunicare con voi. Gli
alberi che portano frutti includono tutte le piante in forma di albero che
mettono fiori e che poi producono noci, semi oleosi, verdura o frutta. Gli
alberi generalmente hanno un tronco e molti rami, il che li distingue dai
cespugli o dagli arbusti; tuttavia anche i cespugli che fruttificano, spesso
sono provvisti di tronco. E quindi taluni di loro, come ad esempio il Kiwi e
la vite, sono parimenti associati ai nostri regni collettivi sulla Terra.
Gli
attuali alberi da frutto della terra provengono da molti sistemi stellari.
Per molto tempo, gli umani hanno percepito la terra come un terrarium, un
luogo fantastico dove ogni genere di pianta cresceva rigoglioso. Al pari
degli umani di oggi che usano introdurre arbusti, alberi e cespugli di
regioni diverse, vuoi per bisogno, o per profitto, od anche solo per
capriccio, per trapiantarli in altre zone a clima e terreno compatibili, gli
umani di altre epoche prelevarono certi tipi di arbusti, di cespugli e di
alberi da altri sistemi stellari perché mettessero radici sulla Terra. Ed è
forse per questo motivo che certe piante, alberi e cespugli sono autoctoni
ad aree ben definite, perché lì erano stati originariamente e
deliberatamente piantati dai viaggiatori umani alieni che misero piede sul
nostro pianeta.
Quando
la terra avrà rivoltato come un calzino la sua superficie tramite massicce
eruzioni vulcaniche e lo spostamento delle placche tettoniche futuri che
faranno sprofondare gli attuali continenti, solo i semi scampati ad un tale
sconvolgimento avranno la possibilità di ri-radicarsi. Nelle epoche
precedenti, è stato il sovvertimento della superficie terrestre che ha
indotto molte piante, come anche molti animali a rimanere intrappolati in
determinati territori privandoli della libertà di vagabondare liberi di
continente in continente intorno al globo. L’ultima grande trasformazione
della crosta terrestre fece seguito alla caduta di Atlantide di circa 10.000
anni fa (40.000 anni secondo la misurazione umana del tempo.) Un radicale ed
ineluttabile cambiamento che si era reso indispensabile per fare piazza
pulita dell’inquinamento ambientale causato dal massiccio sviluppo della
tecnologia umana di allora, venefica per la terra e per l’ambiente. Tale
tecnologia, al pari di quella odierna, aveva contaminato la superficie della
Terra e le sue vie d’acqua.
Le
tossine sono nocive e non di rado letali unicamente in virtù dei materiali
impiegati nella costruzione della tecnologia umana, materiali autoctoni ad
un altro sistema solare e quindi privi di quella base carbonica di cui è
fatta la Terra. Plastica e petrolio non sono altri che i resti dei dinosauri
e degli umani a base silicea. Anche gli umani di oggi hanno un DNA a base
silicea, specialmente se il loro lignaggio è di derivazione Anu ed hanno la
pelle chiara. Il DNA a base silicea, vale a dire le cellule, non si
decompone in un sistema a base carbonica. Sia i resti dei dinosauri che i
resti umani con DNA a base silicea contengono olio, ossia i combustibili
fossili che fuoriescono dai vostri attuali pozzi petroliferi. Gli umani a
base silicea morirono nel corso di varie epoche dopo che intere coltivazioni
furono irrimediabilmente devastate dall’olocausto nucleare. I loro resti,
stante il fatto che la Terra non possiede la biochimica adatta allo scopo,
non poterono mai essere completamente abbattuti, e divennero quella
sostanza energetica e vischiosa che oggi chiamate petrolio.
Di
conseguenza, come gli umani prelevano l’olio che deriva dalle passate
civiltà umane, essi prelevano anche il sogno per la tecnologia ad esse
associato. Nei sistemi e nei meccanismi di molto tempo fa, la tecnologia
poteva facilmente essere perfezionata attraverso il sogno associato al
petrolio. Ed è molto interessante per il Regno degli Alberi poterlo
testimoniare una seconda volta; perché la terra era certa che gli umani
fossero scesi troppo in basso in consapevolezza per poter mettere in scena
un’altra era tecnologica simile alle precedenti. Ma nel secolo appena
trascorso, al primo accenno di ascesa del pianeta, gli umani risposero
inesorabilmente con un’evoluzione che non aveva precedenti nella storia
moderna tanto da recuperare l’informazione perduta utile a ricreare ancora
una volta una rivoluzione industriale.
Uno
sviluppo tecnologico umano che la Terra non aveva messo in conto nel suo
futuro e che la costringerà ora a cambiare il futuro della sua ascensione.
Un futuro denso di cambiamenti, dunque, rivolti per la maggior parte a
purificare il suo corpo da tutti quei veleni tecnologici connessi
all’attuale civiltà umana. Questo comporterà un vero e proprio sovvertimento
della sua superficie, un lungo periodo di rigenerazione della durata di
1.000 anni che prevede fra l’altro l’inabissamento degli attuali continenti,
per sgombrare la sua superficie dalle sostanze venefiche, e l’emersione di
nuovi continenti. Alcune zone attuali non saranno toccate dalla distruzione,
e sarà proprio con i loro frutti, i loro semi ed i loro arbusti che potrete
procedere a riseminare la nuova terra di vita vegetale, una volta che essa
si sarà raffreddata a sufficienza per permetterne l’attecchimento.
Mila
ed Oa si sono resi conto di persona di quanto tempo sia necessario alla
terra per far crescere di nuovo qualcosa. Sull’isola principale, c’è una
gran quantità di lava indurita lasciata dalle colate più recenti della
storia del pianeta. Talune di queste colate hanno dai 300 agli 800 anni e
sono tuttora prive di vegetazione, foss’anche un filo d’erba. Occorrono
secoli e secoli prima che la nuova lava raggiunga l’appropriata biochimica
che dia asilo ai semi che schizzano dai regni delle piante e degli alberi. A
che tipo di cambiamento biochimico deve sottostare la lava per riacquistare
fertilità? Innanzitutto la massa indurita deve decomporsi e quindi
sgretolarsi sotto l’azione del sole e della pioggia. Con lo sgretolamento si
creano delle crepe attraverso le quali penetrano i semi che poi prenderanno
a germogliare. Una volta che nella dura roccia lavica si saranno formate
crepe a sufficienza per consentire l’attecchimento della pianta, il suolo
sarà tutto un germoglio, perché cespugli ed alberi inizieranno a mettere
radici, e, gli apparati radicali, a loro volta, sgretoleranno la lastra di
lava in tanti minuscoli sassolini.
Gli
Hawaiani un tempo si servivano delle lastre di lava per costruire le loro
strade e le loro recinzioni ed anche le fondamenta delle loro abitazioni.
Uno sfruttamento intelligente che permise loro di avere più terreno fertile
a disposizione nelle isole per lo sviluppo della vita vegetale. Da Tahiti,
loro originaria dimora, gli Hawaiani introdussero sulle isole, palme, alberi
di papaia, come pure gli uccelli preferiti di casa. Le palme crescono
velocemente nella roccia lavica, favorendone lo sgretolamento e quindi la
formazione di nuove crepe pronte ad accogliere nuovi semi. Gli Hawaiani
hanno piantato molti alberi di palma nei campi di lava lungo le coste e
questo è servito a farne crescere innumerevoli altri. Al successivo
sgretolarsi della lava, gli Hawaiani decisero di collocare nel terreno
un’altra pianta da frutto particolarmente amata, il Noni.
Il
Noni è di recente tornato alla ribalta per le proprietà tonificanti del suo
succo. Il Noni ha un alto contenuto di potassio, bere il suo succo può
rivelarsi periodicamente utile, se il test del muscolo risponde
affermativamente. Mila ed Oa hanno constatato di persona quanto sia
rigogliosa la crescita degli alberi di palma e di Noni nel sacro spazio un
tempo dimora del Re Kemehameha sull’Isola principale; ci sono centinaia, se
non addirittura migliaia di palme allineate stracolme di noci di cocco,
affiancate a loro volta da arbusti di Noni pieni di frutti, tutti cresciuti
affondando le radici nella roccia lavica.
Voi
umani potete talvolta aiutare la natura a rinfoltirsi ed a replicarsi,
perché con le vostre mani e la vostra consapevolezza avete la possibilità di
spostare le piante in luoghi nei quali, diversamente, non avrebbero mai
messo radici. I Regni delle Piante e degli Alberi percepiscono che tale sarà
nel futuro, ed in particolare come gli umani si vedranno costretti ad
emigrare per gli sconvolgimenti ambientali venturi, perché essi porteranno
seco grani e semi delle loro piante preferite per farli poi ricrescere nel
punto di arrivo, anche e soprattutto per avere di che sopravvivere nel corso
dell’ascensione.
I
regni degli alberi che portano frutti suggeriscono pertanto che gli iniziati
umani prendano a pianificare una tale eventualità. Forse lo farete ad un
certo punto della vostra vita nelle comunità in ascensione, mettendo da
parte una certa una quantità di semi ad ogni determinato ciclo vegetativo
delle suddette specie, sì da riuscire, ove vi fosse la necessità di sfuggire
all’incombente minaccia di un disastro ambientale sull’area della comunità,
ad allontanarvi prontamente con addosso i semi da piantare nella nuova sede.
L’abbondante disponibilità di semi di ogni sorta di cibo gradito agli umani
fa del periodo odierno un periodo ideale per creare l’indispensabile orto,
vero e proprio pilastro a garanzia della sopravvivenza della comunità che
vorrà prosperare all’indomani dei tempi di purificazione. Sarebbe più che
mai utile, se ne avete la possibilità, che vi impegnaste a raccogliere sin
da ora tali semi per il futuro, onde evitare di essere potenzialmente nel
bisogno in epoca successiva.
Gli
anni a venire porteranno molti disastri naturali. La recente esperienza
dello tsnunami che ha colpito pesantemente le regioni costiere dell’Oriente
è un esempio del genere di disastri che possono davvero costituire un luogo
comune al giro di boa di questo quarto di secolo che state attraversando e
lo diciamo non certo per inculcare la paura negli iniziati in ascensione, ma
solo per rimarcare la necessità che rientriate in voi stessi ad ascoltare la
terra (l’ambiente). Ascoltando la terra, la terra vi riferirà di un
potenziale disastro anni prima del suo effettivo accadere, un orizzonte
temporale ampio a sufficienza per permettervi di pianificare nel dettaglio
il trasferimento prima del verificarsi della calamità.
Nello
Sri Lanka, dopo la furia dello tsunami, i guardiani di un vasto parco safari
sono rimasti sbalorditi del fatto che nessun animale fosse annegato
nell’esperienza, nemmeno un coniglio. Sapevano gli animali dell’incombere
dello tsunami? La terra vi dirà di sì, tutti gli animali e le piante
sapevano già da 8 anni che un’onda anomala avrebbe colpito quelle coste.
Sfortunatamente, le piante non si sono potute sottrarre al disastro perché
ancorate con solide radici al suolo ed impossibilitate a muoversi. Allo
scatenarsi dello tsunami, gli animali si sono invece spostati più in alto
possibile sul livello del mare. Forse, se anche le piante avessero avuto la
possibilità di correre, gli stessi umani si sarebbero preoccupati di mettere
quanto più spazio possibile fra loro e l’onda assassina.
Perché
il genere umano è così fuori contatto? Perché, a differenza degli animali,
non sa che un sogno per un disastro sta per dirigersi sulla sua strada?
L’umanità ha perso il suo contatto primariamente perché esiste in un sogno
dissociato dal mondo naturale. Il mondo naturale ha il suo sogno. Il sogno è
sostenuto dal regno degli alberi, e primi fra tutti, dai pini e dalle
sequoie. Come vi sintonizzate al sogno che i pini e le sequoie sostengono
per l’ambiente, sarete in grado di percepire in maniera chiaroveggente i
prossimi 100 anni di cambiamento connessi alla vostra regione di residenza.
Un’occasione unica che vi darà la possibilità di non farvi cogliere
impreparati dagli eventi globali che sono dietro l’angolo.
Gli
umani tendono a piantare alberi coltivati in vivaio, i quali hanno una
minima connessione al sogno al quale sono collegate le specie selvatiche.
Mila ha scoperto che molti dei pini e delle sequoie Hawaiani erano stati
piantati dagli umani e per questo erano privi di connessione al loro regno;
una volta che li ebbe riconnessi ai pini ed alle sequoie che aveva
conosciuto in California, essi presero repentinamente a sostenere il sogno
associato al futuro del territorio. Allora Mila poté sintonizzarsi in avanti
e vedere ciò che serbava il futuro per le sue amate Isole Hawaiane. In tal
modo le fu dato sapere che nel futuro le Hawaii non sarebbero state
sommerse; e soprattutto che le colate laviche dei vulcani in attività
avrebbero creato nuove terre.
In
meno di 100 anni, Honolulu sarà sommersa sotto una colata lavica conseguente
ad una grossa eruzione del Diamnodhead, un vulcano oggi apparentemente
spento. Questo, sicuramente, non accadrà domani; i primi segni di eruzione
faranno la loro comparsa non prima del 2018. Mila, percependo l’assenza di
rischio imminente nel suo soggiorno Hawaiano, si è alquanto rasserenata. Le
colate laviche avrebbero colmato lo spazio fra isola ed isola, dando forma
ad un nuovo continente, ma solo fra 1.000 anni. Questo nuovo continente
esordirà come un grappolo di isole limitrofe. Poi, quando il suolo si alzerà
a causa degli assestamenti delle tavole continentali e l’inabissamento del
Nord America, quello che un tempo era sott’acqua sarà pressato verso l’alto
e le predette isole diverranno le nuove regioni montuose. Così si sono
formati anche in vostri attuali continenti nell’ultimo sovvertimento della
superficie terrestre seguito alla devastazione nucleare di Atlantide.
Gli
umani ed i loro futuri lignaggi hanno ancora parecchio tempo a disposizione
per trasferirsi in zone sicure dove vivere tranquilli per molte generazioni.
Per tutto il tempo in cui le future generazioni resteranno sintonizzate al
sogno naturale per la terra, esse avranno modo di cogliere le avvisaglie
dell’imminente disastro molto prima del suo verificarsi, perché saranno in
comunione con la terra. Chiunque abbia intenzione di trasferirsi o di
acquistare il sito per la comunità può quindi desiderare di spendere del
tempo per entrare in comunione con gli alberi, onde ricevere una visione ed
un sogno per detta regione; nonché un’adeguata informazione sul tipo di
disastro naturale che può lambirla nel prossimo ciclo di 100 anni. Quelle
regioni che non saranno toccate da disastri, si riveleranno la scelta
migliore per la costruzione delle comunità in ascensione.
Nei
futuri tempi di caos, gli umani in preda alla paura lasceranno a frotte le
città per dirigersi verso la campagna. I piccoli paesi di campagna, un
tempo pacifici, saranno praticamente invasi e subiranno duri contraccolpi e
devastazioni per la migrazione di queste orde di disperati. Taluni non
esiteranno a far ricorso alla violenza, a saccheggiare ed a rubare,
sconvolgendo drammaticamente la vita di coloro che prima vivevano in un
tranquillo contesto rurale. Già ci sono crimini e disordini nelle regioni
duramente battute dal recente tsunami. Perché gli umani reagiscono in questo
modo nel caos? Perché non possono invece operare insieme in modo pacifico?
Gli
umani tendono all’egocentrismo. Se c’è penuria di cibo, essi possono uscire
di senno ed attaccare i loro simili per un tozzo di pane. Nel mondo
occidentale industrializzato di oggi, gli umani nel loro complesso, non
hanno mai sperimentato veramente la fame, e la maggior parte di loro vede
soddisfatto quotidianamente il proprio fabbisogno alimentare. Togliete il
cibo, e centinaia, se non migliaia possono montare su tutte le furie per la
paura di morire di fame. Chi non avrà famigliarità con la fame o con le
modalità per nutrire il corpo attraverso il respiro, andrà fuori di testa ed
in caso estremo potrà anche uccidere i suoi simili per un pezzetto di frutta
o di altra risorsa alimentare. Sarebbe quindi saggio posizionare la vostra
comunità nell’entroterra più profondo ed in un luogo difficilmente
raggiungibile a piedi.
Per
coloro che sono in ascensione, lo sviluppo del diaframma cristallino sarà
sufficiente a fornire l’apporto nutritivo di cui hanno bisogno senza dover
consumare alcunché di ogni cosa. Il diaframma cristallino preleva
l’ossigeno raccolto dai polmoni e combinandolo con certi enzimi produce 8
tipi di zucchero per nutrire la struttura cellulare. Tutto quello che dovete
fare è ricordarvi di respirare. Sovente, quando avvertono la fame, Mila ed
Oa fanno semplicemente pochi grossi respiri sufficienti a far rientrare il
senso di fame;respirando, sono in grado di fabbricarsi lo zucchero di cui il
corpo ha estremo bisogno e dalla cui carenza nasce lo stimolo della fame.
Gli umani in ascensione del futuro, memori di ciò, sapendo che possono
contare sul respiro per soddisfare ogni esigenza nutrizionale del corpo, non
dovranno così angustiarsi troppo per la penuria di risorse alimentari.
Anni
fa, durante un suo soggiorno a Copenhagen, il regno del cigno mostrò a Mila
un futuro sogno in cui quelli che soffrivano la fame per via dei molti
disastri naturali, si sarebbero scagliati violentemente sui loro simili per
accaparrarsi il poco cibo rimasto. Il cigno ponderò insieme a Mila su quanto
fosse triste e squallido il futuro che aveva visto, data l’abbondanza di
risorse che c’era nelle foreste circostanti; perché agli umani sarebbe
bastato fare qualche passo in più ed allungare le mani per rimanere sazi, ma
erano oramai arrivati al più completo analfabetismo alimentare da morire
letteralmente di fame. L’umanità, infatti, è stata anche così pesantemente
programmata a credere che il cibo provenga dal negozio e non dalla terra, da
diffidare dei frutti, delle bacche o dei funghi che spuntano in natura.
In un
loro recente viaggio nel Montana, Mila ed Oa scoprirono intere famiglie di
funghi nelle foreste della regione. Un ristoratore locale li invitò a
desistere dall’acquistare funghi secchi dai rivenditori locali, perché
potevano essere ammuffiti o problematici. “ Si dovrebbe comprare solo ciò
che è certificato ed ispezionato” aggiunse. Mila non gli diede ascolto e
ritornò alle isole con una grossa borsa di spugnole, con le quali preparò
poi dei gustosi piatti di riso o di pasta ai funghi nel corso delle sue
avventure culinarie. I funghi selvatici forniscono anche determinate
sostanze che sono di supporto alla loro ascensione, di difficile
reperibilità nei funghi coltivati. Perché gli umani hanno paura del cibo
selvatico? Un altro loro associato nel community program notò la crescita di
funghi selvatici nel giardino del suo vicino, dopo che lo stesso aveva
trapiantato la vegetazione servendosi di un nuovo compost ricco di micelio.
Questo associato conosceva bene quei funghi e li sapeva commestibili. Il
vicino fu lieto di vedere qualcuno raccogliere i suoi funghi, quei funghi
così gradevoli a vedersi, ma che non avrebbe mai osato mangiare. Perché gli
umani hanno paura del cibo che si trova in natura?
L’industria alimentare globale ha conquistato un ruolo sempre più potente
nel sogno umano. Le fattorie sono divenute un grande affare, e negli Stati
Uniti, le compagnie più importanti, con la loro politica dei prezzi
perennemente al ribasso, stanno soppiantando le fattorie familiari che
vedono sfumare ogni loro profitto. Ma la produzione alimentare industriale
su larga scala ha fatto anche perdere consapevolezza al cibo. Tale
consapevolezza è in declino perché la grande industria sta letteralmente
consumando quel poco che rimane della coscienza dell’alimento prodotto in
siffatta maniera. Di non trascurabile entità è anche il problema delle
modificazioni genetiche sugli alimenti effettuate per mano dei vostri
scienziati. Nella maggior parte dei casi, i cibi geneticamente modificati, o
non consapevoli che dir si voglia, non possono ascendere. Tali alimenti
prenderanno via via ad ammalarsi ed ad estinguersi creando quella vera e
propria crisi alimentare che vediamo scendere dai piani del sogno verso
l’umanità in un futuro non tanto distante.
Tutto
il cibo raccolto dalla grande industria e poi confezionato, contiene una
programmazione che proviene dal gruppo di anime che le è connesso.
Programmazione che ha principalmente due scopi; il primo è quello di
stimolare gli umani a consumare unicamente il cibo inscatolato ed
impacchettato dall’industria, il secondo è quello di far lievitare i
profitti dell’industria alimentare stessa. Il risultato è sotto gli occhi di
tutti, ovunque umani diffidenti di qualsiasi cosa che non sia dotata di
etichetta e che non sia stata acquistata in drogheria od al supermercato. La
programmazione è così massiccia ed il cibo così a buon mercato che pochi di
voi sono disposti a prendersi la briga di crearsi un orto per proprio conto,
pur avendo uno spazio sufficiente per farlo. La stessa cosa accadde nell’era
Atlantidea, ed una volta che i disastri naturali furono all’ordine del
giorno, molti perirono per fame. Forse quelli che stanno ascendendo
rilasceranno il loro karma per le morti per fame di quell’epoca e, grazie
alla migliore preparazione in merito ai tempi di purificazione futuri,
saranno in grado di ridirigere la loro vita in tutt’altra direzione.
Nemmeno la popolazione delle isole Hawaiane è sfuggita alla programmazione
di cui abbiamo accennato prima. Come Mila ha potuto notare, non sono rari
gli alberi quali il mango, il guavas, la papaia, il mandarino, l’arancio ed
il pompelmo che hanno messo radici sul suolo Hawaiano e che restano con i
loro bei frutti maturi attaccati ai rami, senza che nessuno si dia pena di
raccoglierli. Anche la popolazione locale è stata programmata dall’attuale
sistema produttivo alimentare ad acquistare la frutta dal fruttivendolo,
invece che raccoglierla direttamente dall’albero che ha a portata di mano.
E’ tempo per l’umanità di riprendere a lavorare l’orto di casa.
Gli
umani in ascensione possono fare intenzioni che dispiegano i loro effetti su
scala globale. Negli anni a venire, come più umani in ascensione
allestiranno il loro orto, gli umani nel loro complesso prenderanno
interesse all’orticoltura. Ciò li aiuterà a ricontattare la Terra, il suolo
ed i regni della natura associati alla frutta, ai vegetali ed ai semi oleosi
in genere che coltiveranno da sé. Una volta ripreso contatto con la
consapevolezza dei regni delle piante, in essi cadrà la paura di mangiare il
cibo cresciuto sul campo, come tale imparando a sintonizzarsi ad un nuovo
sogno proveniente dalla natura che condividerà con loro tempi e modalità
degli imminenti prossimi cambiamenti del pianeta. Forse questo sogno non
giungerà alla coscienza vera e propria, ma resterà a livello di
subcosciente, lasciando gli umani meglio preparati sul da farsi per
sopravvivere ai futuri tempi di purificazione.
Giusto
ora c’è un limitato numero di disastri ed umani che volano in soccorso dei
sopravvissuti con cibo ed altri generi di conforto. Nel futuro, tanti e tali
saranno i disastri che accadranno in concomitanza l’un l’altro da rendere
pressoché impossibile una tale rete di solidarietà programmata. Pertanto è
forse meglio ascoltare l’ambiente naturale che vi ospita e mettere in conto
un trasferimento, se avete sentore che in capo a 5 anni od anche meno la
zona sarà sconvolta da una qualche calamità di vaste proporzioni. Se il
disastro si preannuncia in un futuro più distante, potete iniziare già da
ora a pianificare il trasferimento.
Gli
umani sono ampiamente meccanizzati. Nella meccanizzazione, c’è la tendenza a
ripetere giorno dopo giorno gli stessi gesti e la stessa danza di vita.
Nella meccanizzazione c’è poco spazio per il cambiamento, perché le macchine
non crescono, né cambiano, e gli umani a 2 basi di DNA sono divenuti al pari
di macchine viventi. Ma una volta che essi inizieranno ad ascendere, la
meccanizzazione verrà via via smantellata, consentendo un ritorno alla
consapevolezza sufficiente a garantire lo schiudersi di un altro futuro e la
possibilità d’intendere un futuro del tutto nuovo in una regione meno
battuta dalla furia degli elementi con spazi adeguati per crescere il
proprio cibo. Questo è il sogno che gli alberi portatori di frutti stanno
sostenendo per l’umanità futura, un sogno che ha a cuore la sopravvivenza
della vostra specie nei secoli a venire.
Attraverso l’ascensione, la maggior parte degli alberi che danno frutti
possono modificarsi per adeguarsi alle necessità nutrizionali umane. Gli
alberi da frutto più popolari di oggi hanno fornito sostentamento agli umani
sin dal tempo della loro semina sulla terra, essi furono seminati unitamente
a molti alberi da frutto di origine Siriana. Meli, aranci, limoni, limes,
peri, ananas, papaia, mago, noci di cocco, kiwi, fanno risalire le loro
tracce sino a Sirio. Lo stesso dicasi per il mandorlo, la noce americana, la
macadamia, l’arachide, l’olivo ed il nocciolo. Tali alberi hanno accordi per
sostenere la forma umana originatasi su Sirio e continueranno pertanto a
farlo nel futuro.
Gli
alberi da frutto ne sono consapevoli e si ristruttureranno fino a contenere
quei nutrienti indispensabili alla vita degli umani in ascensione. Secondo
Mila, già adesso gli aranci ed i limoni ed i limes locali stanno
incrementando la loro acidità. L’acido aggiunto aiuta a dissolvere il
tessuto cicatrizzato ed il decadimento in una forma in ascensione per darle
modo di trasformarsi quanto prima in cristallina. Anche le noci sembrano più
ricche in grassi, le noci macadamia e le noci di cocco in particolare; e,
dall’esperienza di Mila, tale è il loro contenuto lipidico che basta
mangiarne un pezzettino per rimanere sazi. L’olio estratto dalla macadamia
in ascensione fornisce i grassi necessari per la costruzione del sistema
nervoso cristallino. Anche la noce di cocco, per il suo alto contenuto in
colesterolo, che in una biologia in ascensione deve circoscrivere ogni
cellula cristallina, è quindi un ottimo alimento per l’ascesa. Quando più
umani lavoreranno con gli alberi e le piante da frutto, i vegetali, le noci
e la stessa frutta ascenderanno assieme a loro nella nuova biochimica a
tutto vantaggio della loro continua evoluzione.
Come
gli umani benediranno la terra del loro orto o del loro giardino, la
quantità di frutta raccolta in ogni determinato ciclo produttivo sarà tale e
tanta da soddisfare le esigenze alimentari di un esteso nucleo di persone
sempre più vasto. La benedizione consente uno scambio d’amore. Più amore
ricevono le piante, più fiori e frutta andranno a produrre. Nel tempo la
matrice cristallina richiamerà due od anche quattro raccolti per anno,
invece che uno. A matrice cristallina incorporata, gli alberi che portano
frutti daranno una raccolta primaverile ed una autunnale nei climi che
prevedono le stagioni; ed una raccolta estiva ed una invernale nei tropici.
Mila è rimasta alquanto sorpresa nel vedere degli alberi di mango pieni di
frutta matura quest’inverno nelle isole. Un segno evidente che questi alberi
sono ascesi in modo molto più completo nella matrice cristallina, perché ora
stanno avendo una produzione estiva ed una invernale. Il fenomeno non va
però generalizzato, perché circoscritto ai soli esemplari di mango ascesi
quanto basta nella matrice cristallina per raddoppiare la loro produzione
annuale.
Al
pari degli umani di oggi, dove uno può ascendere ed un altro no, e dove ci
sono diversi livelli di ascensione che ognuno può padroneggiare in forma
adulta, tale si verifica per gli alberi da frutto e tutti gli altri alberi
nel loro complesso. Mila è stata testimone della quantità di pini che stanno
morendo nelle Montagne Rocciose Canadesi; essi stanno morendo per consentire
al calore del sole di raggiungere le piante più giovani che devono crescere.
I giovani alberi stanno ascendendo, laddove gli alberi più vecchi ne sono
impossibilitati; e così la foresta si sta rigenerando e nello steso tempo
sta ascendendo attraverso la nascita delle giovani piante. Le giovani piante
hanno anche un colore diverso degli aghi rispetto alle piante più mature;
gli aghi di pino degli alberi più vecchi sono di un profondo colore
giallo-verde; i giovani pini hanno invece aghi di un colore che si avvicina
al verde od al turchese della compassione del Linguaggio di Luce. Anche
questo è un segno inequivocabile che la nuova foresta sostiene il tono della
compassione per l’ascensione della terra. Gli alberi decidui stanno
attraversando un parallelo mutamento in consapevolezza. Qualche esemplare di
albero maturo può ascendere, e qualche altro no. Nel tempo, vedrete gli
alberi che non sono in grado di ascendere tirare via la loro forza di vita
dai rami sino a spegnersi completamente, per far sì che l’energia per la
vita possa servire a far maturare le giovani piante che vivono accanto.
Anche qui la diversa tonalità del colore delle loro foglie non sarà che un
riflesso del momentum verso l’alto in vibrazione e dell’accesso al
Linguaggio di Luce nel fisico. Le foglie verdi possono assumere un colore
che si avvicina al turchese negli esemplari più giovani. Lo stesso dicasi
per gli altri alberi con foglie di altri colori, come il prugna scuro ad
esempio, che nei loro discendenti in ascensione si girerà in rosa magenta.
Per
quanto detto, gli umani non devono essere preoccupati in merito al processo
di disfacimento delle foreste, devono anzi considerare la circostanza come
un segno inconfutabile che i tempi di purificazione hanno avuto inizio. I
tempi di purificazione valgono per tutte le specie; qualsiasi specie che
sostiene una genetica ed un DNA a base silicea e che quindi non è
assolutamente in grado di trasmutarsi in una biologia a base carbonica ed al
successivo livello di ascesa richiesto dalla terra, si sta ritraendo dal
piano fisico. Quelle specie che hanno il giusto lignaggio stanno generando
discendenti che possono ascendere al futuro livello. Di contro, quelle che
non hanno l’appropriato lignaggio per sostenere una biologia a base
carbonica, moriranno fino a completa estinzione dell’intera specie. Per la
maggior parte dei regni delle piante e degli alberi ciò accadrà in un ciclo
di 100 anni.
Perché
mai gli alberi e piante da frutto stanno per estinguersi? L’Hemp
(marijuana) è un esempio di pianta di sicura estinzione. L’Hemp è una pianta
importata dalle Pleiadi ed era usata per confezionare vestiti per gli
schiavi Anu. Gli schiavi ne fumavano anche le foglie e questo li rendeva
docili e meno propensi a sollevarsi contro i loro padroni per reclamare
migliori condizioni di vita. I vestiti attuali fatti con l’hemp o l’olio che
può essere impiegato nella fabbricazione di candele o nella preparazione di
prodotti cosmetici sono a base silicea. Al pari dei prodotti del petrolio, i
prodotti dell’hemp possono non risuonare con gli umani in ascensione che si
stanno movendo in modo sempre più accelerato verso una biologia basata sul
carbonio. Altre piante od alberi che producono frutti destinati ad
estinguersi saranno i guavas, talune qualità di pesche o nettarine, come
pure talune forme d’uva. Ognuna delle associate specie ha preso origine in
creazioni a base silicea e molto probabilmente furono introdotte sulla terra
via navi spaziali pleiadiane.
Prima
di impiantare nuovi alberi da frutto nel proprio giardino, ogni umano in
ascensione ha quindi la possibilità di verificare se l’albero ed i suoi semi
sono in grado di ascendere. Se il test del muscolo od il pendolo rispondono
affermativamente, allora si può procedere ad interrare il frutto nel suo
stato integro, anziché servirsi unicamente dei semi. Dall’intero frutto
comprensivo dei semi, nascerà un albero da frutto molto più vigoroso, in
risultato. Il frutto fornisce i nutrienti necessari alla costruzione di un
sano alberello. Come tale, l’albero sarà meno soggetto a malattie e sarà più
incline ad ascendere insieme alla terra ed al suo proprietario.
L’avocado è un frutto che dona un notevole supporto al sistema nervoso
cristallino. Troverete anche avocadi in ascensione che hanno già incorporato
la matrice cristallina per essere più alti in colesterolo. Ciò potrà
sembrare contraddittorio ed inspiegabile da un punto di vista scientifico
futuro, visto che l’olio dell’avocado è da sempre considerato privo di
colesterolo. Tuttavia, resta un buon albero da frutto per un giardino in
ascensione ed una volta che la matrice entrerà nella danza, nei tropici, un
albero di avocado di una certa dimensione potrebbe produrre frutta
sufficiente a nutrire un’intera comunità, perché la matrice cristallina al
gran completo consentirà quattro raccolti l’anno.
La
dimensione degli avocadi delle isole ha sorpreso anche Mila: essi
raggiungono la grossezza di un pompelmo, se non di più, ed hanno un gusto da
noce ed una struttura interna più cremosa. Talune varietà di avocado sanno
meno da noce e contengono più liquido od acqua nella polpa. Questa varietà
di avocado viene spesso coltivata in Florida. E’ comunque un genere di
pianta che non può ascendere e certamente non è un buon albero da frutto da
piantare nel proprio giardino o comunità in ascensione, perché è una varietà
di avocado importata da una creazione basata sul silicio.
Anche
il grosso seme interno dell’avocado risulta commestibile, ma la maggior
parte della gente preferisce scartare questa parte del frutto. Sarà forse
l’amarezza del seme, dopo la tostatura, a far desistere gli umani dal
mangiarlo. I semi di avocado forniscono un’utile forma di grasso e di
proteine, e forse nel tempo il Regno dell’Avocado lavorerà con gli iniziati
in ascensione per alterare la biochimica onde migliorare il gusto del grosso
seme che sta al suo interno. Questo è il dono dell’ascensione. In tempi più
remoti, comunque, il seme era preferito alla polpa.
Gli
alberi di banana, di papaia e di mango abbondano nei tropici. I banani e le
papayas producono frutti lungo tutto l’arco dell’anno e sono un duplice
esempio di alberi da frutto che conservano ancor oggi i loro cicli
cristallini. Un grosso albero di mango può tranquillamente nutrire una
comunità di persone. Una volta che gli alberi del mango avranno incorporato
la matrice cristallina, anche per essi sarà del tutto normale produrre
frutta in tutto l’arco dell’anno. Con l’abbondanza di frutta fresca a
disposizione in tutte le stagioni, verrà meno la necessità di inscatolarla o
di trasformarla in gelatina o di seccarne la polpa, salvo i casi in cui non
si preferisca un gusto più dolce od un formato più adatto da portare in
viaggio. Nel Sud America vengono mangiati anche i mango ancora verdi con
l’aggiunta di un po’ di sale sopra. Al pari dell’insalata di papaia verde
delle ricette Tailandesi, il mango verde ha una diversa serie di enzimi
utili alla digestione ed alla pulizia delle pareti intestinali.
L’Ulu
od Albero del Pane diverrà molto popolare nelle culture degli umani in
ascensione del futuro. L’albero del pane è un cibo popolare fra gli
Hawaiani, come pure fra coloro che popolano i Tropici del Sud America. Il
suo frutto è grosso quanto un pompelmo, e la sua polpa è ricca di amido al
pari della patata. L’albero del pane è un altro albero da frutto importato
da Sirio al tempo della semina umana siriana sulla Terra. Il suo frutto può
essere tostato per intero con tutta la sua scorza; o fatto a pezzi e
seccato. Se tostato, esso ha un sapore simile al cuore di carciofo, secondo
l’esperienza di Mila ed Oa, ed è ancora più delizioso se accompagnato da un
velo di burro.
Su
Sirio, il frutto di questa pianta veniva seccato e poi trasformato in farina
e quindi usato come amidaceo per confezionare il pane. Nel futuro, una volta
che gli attuali macchinari e modalità di coltivazione sulla quali si basano
gli umani cadranno in disuso, risulterà molto più facile far crescere
quest’albero, raccoglierne i frutti e seccarli per ricavarne farina. Il
Regno degli Alberi percepisce inoltre che l’albero del pane ha la
possibilità di attecchire anche in altre fasce climatiche più temperate, a
latitudini dove non arriva la neve, in qual caso fruttificherà una sola
volta a stagione invece che in tutto l’arco dell’anno come ai tropici. E’
interessante notare che gli umani associano simbolicamente il frutto
dell’albero del pane all’ ”Albero della Vita” . Probabilmente lo era per i
vostri antenati siriani, perché esso è stato forse uno degli alimenti più
antichi di cui si sono serviti gli umani su molte dimensioni dopo che la
vita era caduta nella necessità di consumare cibo per sopravvivere.
La
noce di cocco è un frutto comune a tutte le regioni tropicali. Mila rimane
spesso sconcertata nel vedere come il frutto di tali alberi sia generalmente
strappato dalla pianta e buttato via prima della sua maturazione. Gli umani
sono più interessati al colpo in testa che potrebbe provocare cadendo dai
rami che non all’alimento in se stesso. Gli antichi Hawaiani mai avrebbero
concepito di privare in tal modo le palme del loro cibo; un cibo, che per
quanto semplice, permetteva loro di prosperare e di sopravvivere in relativa
facilità. Le noci di cocco hanno un alto contenuto in colesterolo. Le
registrazioni di ascensione hanno rivelato che fino a 2200 anni fa, gli
Hawaiani possedevano una biologia cristallina. Essi sostenevano la loro
matrice consumando grosse quantità di noci di cocco, ricche
dell’indispensabile colesterolo essenziale alla vita delle loro cellule
cristalline. Nella prossima decade, la noce di cocco può quindi divenire un
altro di quei frutti privilegiati da coltivare e da raccogliere per le
comunità in ascensione
Il
Jackfruit cresce su di un grosso albero tropicale chiamato “Nagka” in
Malaysia. Gli alberi di jackfruit appartengono al Regno dell’albero del
Pane. Il Jackfruit è un altro frutto molto popolare in Oriente, come lo è
del resto anche in Occidente. Quest’ albero produce un frutto della
dimensione di un’anguria ed in Oriente di solito viene seccarlo, candito od
usato come dolcificante nella confezione di gelati. Il Jackfruit ha molte
sacche di polpa piene di grossi semi. Una volta bolliti e rimossa la
pellicola che li avvolge, essi vengono tostati nel forno con sale ed olio.
Mila ed Oa, hanno trovato delizioso il loro sapore che ricorda vagamente
quello della castagna.
Il
Jackfruit, al pari dell’albero del pane, conserva una biochimica associata
alla forma cristallina. In ognuno di questi frutti si troveranno pertanto
molti nutrienti a supporto dell’ascensione. Uno di questi è una particolare
forma di sale, reperibile sia nella polpa del jackfruit che in quella del
frutto dell’albero del pane, di una certa utilità in ascensione. Gli
iniziati in ascensione devono imparare a creare questo sale nella loro
biologia, perché raramente rintracciabile nelle attuali fonti alimentari. I
semi del jackfruit contengono un tipo di olio particolare benefico nei
confronti del sistema nervoso cristallino. Quest’olio si può reperire anche
negli avocadi, nelle mandorle, nelle nocciole, nelle noci pecans e nella
macadamia.
L’elenco degli alberi da frutto altamente produttivi, pressoché sconosciuti
o che godono di scarso interesse negli stessi negozi occidentali, non è
finito. Uno di tali frutti è lo star fruit, il cui gusto è una misto di pera
e kiwi. Mila li trova deliziosi sulle insalate o sulle macedonie. C’è poi un
albero nei tropici che produce una bellissima uva rossa sulla sua corteccia;
questa specie di vite viene chiamato
“Jaboticaba”. Mila ne ha gustato i freschi grappoli direttamente
dall’albero sulla Big Island. Gli acini hanno una buccia resistente e sono
ricchi di tannino. Talune cantine dell’isola ottengono da quest’uva un
delizioso vino rosso, compresa la Volcano Winery sull’isola principale. Mila
ne ha assaggiato anche il vino. Ad una certa altitudine, nei pressi del
vulcano crescono anche mele di montagna. Queste mele sono di un bel color
verde o rosso, hanno la polpa morbida di una pera ed il loro gusto è una
combinazione di mela e pera insieme.
Molte
delle varietà di alberi commercialmente insignificanti in Occidente
conservano memoria della genetica cristallina, perché nel tempo ed in
quest’era hanno perduto meno consapevolezza. Ricercate una tale flora e
fauna e scegliete di piantare specie meno comuni, ma ugualmente utili alle
comunità in ascensione del futuro. Il frutto o le noci delle varietà meno
commercializzate avranno molto probabilmente la biochimica adeguata per
supportare l’ascesa nella struttura cellulare cristallina, ed ascenderanno
più prontamente perché non hanno perso consapevolezza così rapidamente come
gli altri cibi comunemente raccolti dall’umanità.
Gli
umani tendono ad asportare il DNA dal cibo che consumano. A Mila non è
sfuggito, come del resto non sarà sfuggito a molti di voi, il livello di
insipidità, di carenza nutrizionale e di forza di vita raggiunto dal cibo
coltivato con modalità agricole intensive. Tutto questo a causa della
perdita in consapevolezza e del modo in cui tali specie sono coltivate. La
consapevolezza richiede uno scambio d’amore. Se gli umani amassero le loro
fattorie, i loro poderi, la consapevolezza potrebbe far ritorno alla frutta,
alle noci ed ai vegetali coltivati. Col ritorno della consapevolezza, il
cibo avrebbe la possibilità di evolversi, migliorando enormemente il suo
valore nutritivo ed il suo sapore. Ma per l’insensibilità degli umani verso
i loro campi e le loro fattorie, durante il secolo appena trascorso la
consapevolezza è andata via via scemando.
Forse,
in un’epoca diversa dalla vostra, gli agricoltori e le loro famiglie amavano
la loro terra. Ma da quando l’agricoltura è divenuta un grande affare, non
c’è nessuno al presente capace di amare veramente la terra. La mancanza
d’amore agisce anche da vacuum tramite il quale viene levato il DNA della
pianta. Il DNA delle piante, della frutta e dei vegetali, è sceso così
significativamente oggigiorno da lasciare solo un minimo valore nutrizionale
nella matrice genetica. Un peggioramento della qualità e dei contenuti che
fa da motore alla massiccia domanda di integratori largamente in uso nella
comunità umana, quasi a compensare in modo artificiale quei nutrienti che il
cibo coltivato in modo intensivo ha pressoché completamente smarrito e che
oramai non bastano a sostenere la vita.
In
tutta la loro storia terrestre gli umani sono stati principalmente
vegetariani. In quest’ultima era, a partire dalla caduta di Atlantide, non
sono però stati in grado di ritornare ad una stretta dieta vegetariana. Essi
continuano invece a consumare carne per compensare la loro perdita di
consapevolezza. Gli umani, al pari dei loro agricoltori sui quali fanno
assegnamento per il cibo, sono stati privati del loro DNA. Mangiare carne
non è che un tentativo di sostituire il DNA perduto e così pesantemente
sfilacciato dopo l’ultima devastazione nucleare di Atlantide. Ed ancora oggi
il DNA dell’umanità non dà cenni di miglioramento.
Perché
in questa vostra epoca persiste il degrado del DNA umano? Miei cari, state
cadendo ancora una volta in consapevolezza. Pur in assenza di un disastro
nucleare globale, la radiazione prodotta da tutti i vostri marchingegni
tecnologici è tale e tanta da pareggiarne il carico. La soluzione a tutto
questo è intendere di ascendere. Attraverso l’ascensione, comincerete a
ripristinare la vostra coscienza ad un livello di maggior consapevolezza.
Nell’epoca attuale, la terra si sente di suggerire agli iniziati in
ascensione una dieta che sia almeno al 90%, vegetariana, ricorrendo a
piccole quantità di pesce o di cacciagione nei momenti in cui il corpo
necessita di un maggior apporto di aminoacidi per ascendere. Al punto in cui
siete, la Terra raccomanda inoltre di preferire i vegetali biologici a
quelli coltivati in modo intensivo che si trovano prontamente disponibili
nella piccola e grande distribuzione, o meglio ancora di coltivare da voi il
vostro cibo. I mercatini degli agricoltori, dove si possono acquistare
vegetali e frutta biologici coltivati in modeste quantità, possono
costituire un’altra valida alternativa per un miglior supporto per gli umani
in ascensione. Ma la soluzione ottimale resta sempre e comunque
l’allestimento di un proprio orto in ascensione, sì da iniziare a lavorare
con le proprie piante per ascendere e per ricevere da esse il necessario
nutrimento per evolvere.
Nei
futuri articoli di questa sezione, i Regni delle piante si soffermeranno in
modo più ampio sui passi da intraprendere per la costruzione di un orto e di
un giardino in ascensione, secondo il loro particolare punto di vista. E’
nostra speranza e sogno che l’umanità si risvegli e riprenda a lavorare in
armonia ed unità con la terra e l’ambiente. Coltiviamo inoltre la speranza
che tutte le specie possano riprendere a vivere in unità e pace reciproche.
Ci sono stati periodi in cui gli umani hanno vissuto con gli altri regni in
armonia e pace; periodi che li hanno visti camminare uniti nel sogno del
mondo naturale completamente coinvolti alla nostra consapevolezza e danza di
vita. Più gli umani sono andati fuori armonia in ogni determinato ciclo, più
si sono discostati dal sogno naturale. Senza tema di smentita, si può quindi
affermare che è stato proprio il comportamento dissonante e guerrafondaio
dei secoli recenti a spingere gli umani fuori dal sogno del mondo naturale.
Persino i Nativi Americani e molte altre tribù indigene attorno al globo si
sono dichiarati guerra l’u l’altro nei secoli passati. Come la loro vita
divenne un campo di battaglia, automaticamente essi furono esclusi dal mondo
naturale, perché il mondo naturale per sua scelta decise di non combattere.
Se noi consentissimo agli umani di risiedere nel nostro sogno con intenti
bellicosi, noi distruggeremmo la nostra stessa realtà, perché anche noi
entreremmo in una grande discordia. Se questo dovesse succedere, non ci
sarebbe null’altro a sostenere la pace e la possibilità di ascensione per
una danza di ritorno a “casa” nel Grande Sole Centrale. Per tutto questo,
nei periodi di grande dissonanza il mondo naturale ha dovuto togliere dal
suo sogno gli umani.
Come
gli umani ascendono e pervengono ad una sufficiente armonia interiore, essi
potranno nuovamente danzare con noi nel mondo naturale. Questo, però, solo
se saranno ascesi sufficientemente dalla discordia. Ascendere nella pace
richiede una completa ascensione con tutte le parti della biologia
trasmutate alla forma cristallina. C’è stata la tendenza umana a desiderare
una ascensione rapida, ma incompleta, come se l’ascensione fosse una gara.
L’ascensione non è una gara, né può compiersi più velocemente di quanto la
biologia sia in grado di disintossicarsi per incorporare la nuova struttura.
La natura comprende tutto questo; noi sappiamo che siamo qui per una lunga
tirata. L’ascensione dai nostri collettivi declini in consapevolezza esigerà
non meno di 1.000 anni di continua evoluzione per trasmutarli pienamente.
Solo allora ci sarà una possibilità di un ritorno a “casa” dal Tao.
Vi
ringraziamo per esservi soffermati su quanto avevamo da condividere. I
nostri regni vi assisteranno nel fornirvi le sostanze di cui avete bisogno
per ascendere nella biologia cristallina. Rivolgetevi a noi per
sintonizzarvi al territorio sul quale vivete onde discernere se lì sarete al
sicuro per continuare a prosperare nella decade a venire.
Namaste
I Regni degli Alberi che Portano Frutti.
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Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/Community/Plants&Trees/FruitBearingTrees.htm
Tradotto da Sonia per Stazione Celeste