)*(Stazione Celeste)

 

Spiritual School of Ascension

 

 

MESSAGGI DALLE PIANTE E DAGLI ALBERI

 

 

Dai Baniani


Il Regno del Baniano attraverso Karen Danrich "Mila"
19 Marzo 2005


Benedizioni per le Relazioni Simbiotiche

Cari amati umani in ascensione,

Oggi sono i Baniani a salutarvi. I Baniani abbondano nelle Hawaii, benché non sia questa la loro zona di origine. Essi venivano spesso importati dall’India per omaggiare  le Regine ed i Re Hawaiani di molto tempo fa. Comunque i Baniani, grazie al clima tropicale, crescono qui rigogliosi tanto quanto nella loro terra natia. Il Parco Queen Kapiolani di Honolulu, retrostante uno dei residence dove vissero anche Mila ed Oa, ne ospita molti esemplari. Dai rami semi orizzontali dei Baniani pendono  molte radici che col tempo si allungano sino a radicarsi nel terreno, creando nuovi fusti  senza dover produrre fiori, frutti o semi per moltiplicarsi. Si forma quindi un vero e proprio muro di colonne lignee che delimitano anche spazi molto vasti simili alle stanze di una casa.

Quando viveva ad Honolulu, la presenza degli imponenti baniani del parco, grandi quanto il suo appartamento di allora,   alimentava in Mila l’idea che essi fossero una buona casa per abitarci. In realtà noi siamo stati la casa di molti umani nei tempi remoti in circostanze di vita più tribali, le nostre foglie proteggevano tali umani dal sole e dalla pioggia ed i nostri grossi tronchi, che crescevano uniti in molti luoghi, costituivano una valida barriera contro il vento e consentivano di vivere una vita decisamente confortevole al loro interno. Forse, per le stesse motivazioni, i vostri antenati del futuro impareranno a vivere di nuovo in mezzo a noi.

Nelle Hawaii  sono state importate molte piante nel corso dei secoli. Gli Hawaiani originali si portarono appresso l’albero della noce di cocco, della papaia, le ti plants, come pure i maiali ed i polli. In epoca successiva gli immigrati Tahitiani introdussero il banano; mentre il mango, il guavas e la noce di macadamia furono importati dai coloni asiatici giunti lì  nel 1700 e nel 1800 per lavorare nelle piantagioni di ananas e di canna da zucchero.  I mango, i guavas e le noci della macadamia sono una prelibatezza che gli Hawaiani amano gustare ancor oggi. La realtà è che la larga parte  delle fonti alimentari vegetariane che gli umani mangiano con piacere sono state importate nelle Hawaii e non sono specie autoctone di questa terra; lo stesso dicasi per molte altre regioni della terra.

Negli anni ’20 dopo la grande depressione, furono allestiti accampamenti che ospitavano i giovani  in cerca di lavoro; costoro crearono dei percorsi usati ancor oggi in molte parchi nazionali delle isole. In questo periodo vennero piantati molti alberi provenienti da regioni diverse, quali i baniani, le sequoie, gli abeti rossi, altri tipi di conifere ed anche alberi da frutto come i susini. Ma oggi c’è una grande controversia, perché molte specie importate e quindi non indigene, sembrano voler sopraffare gli alberi autoctoni delle foreste di Ohia.  Per quanto riguarda le riserve naturali ed i parchi nazionali, la letteratura specializzata va spesso nel senso di considerare le piante importate come aggressive, viziose, soffocanti, se non addirittura letali per le specie native. I Baniani trovano tutto questo tendenzioso e bizzarro e percepiscono che in tali insinuazioni gli umani non fanno che proiettare la loro connaturata violenza sui regni della natura. 

Gli alberi non si aggrediscono l’un l’altro. Piante e rampicanti non soffocano gli alberi, benché a prima vista ciò possa apparire tale in molte foreste. I rampicanti e gli alberi coesistono in collaborazione reciproca. Come tale, l’albero mette il suo tronco  a disposizione dei rampicanti perché essi abbiano un sostegno al quale aggrapparsi e salire a catturare l’indispensabile luce solare che li fa germogliare e prosperare; mentre i rampicanti, dal canto loro, provvedono a nutrire  l’apparato radicale dell’albero ed a proteggere dal sole rami e tronco, nonché a fornire l’elemento acqua lungo la corteccia, il che è alquanto confortevole. Nella sostanza dei fatti, dunque, vi è una vera e propria relazione simbiotica dove ognuno è in supporto alla vita dell’altro.

E nel caso in cui i rampicanti dovessero invadere la pianta fino ad apparentemente soffocarla, ecco che da una prospettiva umana  il fatto viene interpretato come causa di morte dell’albero. In realtà, l’albero, vuoi per l’azione di qualche virus, o vuoi, in caso di vetustà, per la sua libera scelta di uscire dalla fisicità perché incapace di divenire cristallino, aveva già scelto molto prima di ritirare la sua forza di vita. Quegli alberi che si trovano nell’impossibilità di divenire cristallini moriranno perché il regno associato ritirerà la forza di vita da ogni incorporazione inadeguata all’ascensione. Un fenomeno che andrà certamente evidenziandosi nel corso del secolo.

Benché i pini e le sequoie od i susini non facciano parte del panorama originale delle isole, essi rendono un servizio nel sostenere il vuoto della terra. Anche se questi alberi sono stati introdotti sulle isole da mani umane, era ancora il sogno degli alberi a trasferirsi verso una nuova terra, affinché ogni regno di  pianta ed albero potesse di nuovo mescolarsi insieme. Perché, vedete, anche noi abbiamo bisogno di trovare la nostra interezza. Al pari degli umani che migrano in altre parti del mondo e si sposano fra loro creando discendenti o razze miste, tutte le specie di piante hanno bisogno di riunirsi in ogni angolo del pianeta.

Questo perché nel mescolamento delle razze, molto probabilmente gli umani saranno in grado di creare la necessaria genetica per ascendere in questo periodo di fine ciclo. Nel riunire insieme molti regni di alberi e di piante nella stessa foresta, zona umida, giardino botanico o riserva, anche noi abbiamo più probabilità di condividere la nostra storia genetica a beneficio della nostra ascesa. Gli umani, a modo loro, ci hanno fatto un grande favore nel creare giardini botanici in tutto il mondo con piante ed alberi di regioni e climi diversi collocati tutti in un unico posto, perché attualmente ciò serve all’ascesa dell’intera specie arborea, ed in tal senso essi hanno contribuito al nostro viaggio evolutivo.

Piante ed alberi stanno recuperando il loro potere per scegliere consapevolmente quali delle loro incorporazioni dovranno vivere e quali invece dovranno morire, predisponendo con ciò la loro biochimica per l’ascensione. Questo determinerà molti cambiamenti che ai vostri scienziati futuri potranno risultare incomprensibili. Vi vogliamo dare un esempio. Nella passata decade, gli scienziati modificarono a livello biochimico qualche pianta di papaya per consentire al frutto di divenire più resiliente a certi virus e funghi  preponderanti nelle Hawaii. Il regno della papaya pensò che queste modifiche fossero un buon cambiamento e scelse di abbracciare la variante genetica in tutte le sue specie.

A poco a poco, i coltivatori biologici si accorsero che le loro papayas si stavano modificando nella biochimica ad immagine e somiglianza delle papayas “OGM”. Alcuni di loro ripiantarono l’intero assortimento e trovarono che le nuove piante andavano verso un cambiamento analogo. I coltivatori misero sotto accusa il polline delle papayas geneticamente modificate coltivate nei dintorni, reo di aver “infettato” le loro piantagioni biologiche. In realtà, ritenendo soddisfacenti le modificazioni genetiche delle nuove piante, il regno della papaia aveva deciso di abbracciarle in toto, perché il frutto ne aveva guadagnato in resistenza. Forse questo è un esempio per come gli agricoltori umani e le consapevolezze di certe specie potrebbero imparare a lavorare insieme nel futuro, ricercando cambiamenti che potrebbero rivelarsi utili alle piante per sostenere quella salute e vibrazione migliori che l’ascensione comporta.

Recentemente Mila ed Oa hanno acquistato molte papayas biologiche; la papaya ha un’ampia cavità centrale che ospita centinaia di semi. Le papayas biologiche contenevano solo pochi semi ed in qualche caso anche uno solo, e le cavità erano pressoché vuote. Il fatto non sfuggì a Mila che chiese al regno della papaya un sollecito ragguaglio. Mila si sentì rispondere che non era più  il caso di produrre l’eccessivo numero di semi di prima, tanto più che la maggior parte di essi  veniva comunque gettata via dai consumatori umani. La papaya  stava dirottando l’energia necessaria per produrre quella miriade di semi nell’ascensione del tronco, dei frutti e delle foglie al successivo stadio di struttura cellulare cristallina. Talune papayas di questa natura sono state testate come esemplari a 6000 basi di DNA e quindi di livello Bodhisattva.

Mila reputò molto saggio il comportamento della pianta. Tuttavia, il regno della papaya le ricordò che il controllo della “riproduzione” era un attributo cristallino. In maniera analoga, anche le donne che stanno divenendo cristalline e che arriveranno a padroneggiare le 6000 basi di DNA, potrebbero interrompere il loro flusso mestruale  e la produzione di ovuli mensili. I cicli della riproduzione si appropriano di così tanto CHI da portarsi via l’energia necessaria per ascendere ed al tempo in cui siete, non ci può essere intenzione più saggia da parte delle donne in ascensione.

L’ascensione tende a salvaguardare i nutrienti utili a creare una struttura cristallina più completa. Le sostanze espulse nella produzione di ovuli o di sperma vanno ad incidere sulla produzione di cellule cristalline. Per lo stesso motivo, anche gli uomini possono scegliere di astenersi dall’eiaculare, concentrando la loro energia ed i loro nutrienti nell’ascensione. Ci sono pratiche tantriche in cui l’eiaculazione è ri-circolata senza quindi palesarsi nell’atto sessuale; Il Regno del Baniano  le percepisce come rimembranze di un tempo in cui gli umani che si coinvolgevano in tali pratiche stavano tentando di ascendere e non potevano quindi  permettersi  lo spreco di nutrienti attraverso la continua eiaculazione di sperma.

Molti altri regni di alberi e di piante possono produrre meno frutti, semi o noci nei tempi futuri e concentrare la loro attenzione sull’ascensione della pianta, invece che sulla riproduzione. Un cambiamento di rotta che lascerà sconcertati  gli scienziati umani del futuro, convinti che tutto dovrebbe rimanere eternamente così come è stato conosciuto; miei cari,  se tutto rimanesse tale e quale l’avete conosciuto, non vi sarebbe alternativa all’estinzione, perché con l’ascensione, evoluzione ed estinzione sono le due facce della stessa medaglia.  Non esistono tali cose come la via di mezzo dell’immutabilità, perché se fosse così, la terra e finanche l’umanità, non avrebbero avuto continui cali in consapevolezza nei passati 50.000 anni di storia (200.000 anni umani)

I Baniani sono dei sempreverdi, così come il ficus, una loro relazione. Ogni sempreverde ha mantenuto una porzione della conoscenza cristallina che via via si è persa per strada. I Pini conservano un particolare tipo di fluido cristallino resiliente al gelo che dà facoltà ai loro aghi di rimanere verdi e di produrre ossigeno per tutto l’arco invernale. I Bambù hanno conservato la struttura cristallina che permette loro di costruirsi un solido fusto privo di quella densità che caratterizza un comune tronco legnoso. I Bambù, pur essendo composti da molti segmenti compartimentalizzati internamente cavi, hanno doti di robustezza tali da essere impiegati anche nella costruzione di edifici di 10 o più piani, tutti tassativamente in bambù, dai maestri costruttori orientali.  Il bambù resiste agli attacchi dei parassiti o degli insetti, quali le termiti ad esempio, ed assorbe l’umidità ed i putridume del terreno; ed è quindi un ottimo materiale per costruire le case nei tropici. Perché mai nelle Hawaii venga importato il legno, invece che usare  la canna di bambù, è pertanto una cosa che lascia Mila alquanto perplessa.

I Baniani conservano memoria del metodo cristallino di procreazione che non si avvale del contributo dei frutti, dei semi o delle noci per generare la vita. In un lontano futuro, quando uomini ed animali non avranno più bisogno di alcuna fonte alimentare per sussistere, perché la biologia sarà diventata fotonica  e di natura auto sostentante, le piante e gli alberi non saranno più stimolati a produrre frutti, noci e semi per nutrire altre specie. Una volta che tutto questo sarà realtà, piante ed alberi impareranno a generare i loro piccoli con un metodo che parte direttamente dalle radici, così come ha sempre fatto la nostra specie sin dai tempi  più antichi su altre dimensioni in cui la terra ha conosciuto la vita.

Il metodo di procreazione via apparato radicale è un modo molto più facile di espandere la vita di una foresta o di un particolare regno vegetale, che non quello che si serve dei frutti, dei semi e delle noci per farlo. Attraverso le radici, il genitore crea direttamente  la propria discendenza alimentandola fino a che non sarà in grado di provvedere autonomamente a se stessa. Al pari della donna che nutre il feto che ha in grembo tramite il cordone ombelicale, la pianta o l’albero fornirà i nutrienti alle sue piantine attraverso la loro diretta connessione alle sue radici. Le giovani piante od alberi  generati per mezzo dei frutti, dei semi o delle noci, devono invece rendersi autonomi già da subito e contare solo su se stessi senza assistenza di sorta da parte del genitore. Rispetto al metodo radicale, questo è un modo di riproduzione assai più problematico.

La vita è divenuta più difficile da quando ogni specie ha perso la sua piena matrice cristallina. Gli umani e la natura sono prigionieri e testimoni diretti delle molteplici facce di questa asperità, quale ad esempio il bisogno di mangiare per sopravvivere. Per quasi tutte le specie è il procacciamento del cibo l’attività quotidiana più importante. Quelli che consumano erba od altra vegetazione, dedicano l’intera giornata al pasto, o solo per completare il tragitto da un pascolo all’altro. Per quelli che consumano carne,  le energie spese per inseguire e braccare la preda superano di gran lunga quelle spese dalle specie vegetariane, la caccia può durare tutto l’arco del giorno, talvolta catturando la preda e talvolta no, costretti a digiunare anche per intere settimane in certi periodi dell’anno. Gli umani e la natura sono vincolati al bisogno di consumare per sussistere.

Gli umani di oggi si trovano in una situazione che li costringe a lavorare settimana dopo settimana per pagarsi vitto ed alloggio. Questo lascia loro poco tempo da dedicare alla necessaria focalizzazione spirituale interiore per ascendere, ossia al sentiero spirituale. Ma non è sempre stato così; c’è stato un tempo nella nostra antica memoria della vita sulla terra dove ogni cosa sussisteva mediante il respiro. Per mezzo del respiro veniva introdotto tutto quello che serviva ad alimentare e sostenere la vita. I Grandi Maestri umani seminati in tempi remoti su questo pianeta sussistevano per mezzo del respiro. La loro padronanza della legge fisica li abilitava a manifestare con la forza del pensiero qualunque cosa avessero in mente. Questi Maestri, se assetati o se anche solo desiderosi di farsi una nuotata, si servivano dell’intenzione per attirare a loro un fiume; foreste e territorio, tutto era stato plasmato per assecondare le loro necessità vitali ed ambientali, le loro case erano state concepite con la mente. Attraverso la padronanza spirituale, tutti gli umani un giorno ritorneranno ad una tale semplicità, e vivranno nuovamente in comunione ed in gioia con la natura.

Le piante e gli alberi sono tutto quello che resta della semplicità del vivere del respiro, perché noi consumiamo l’anidride carbonica che tutti i regni animali,  delfini e balene inclusi, esalano; ed a nostra volta esaliamo l’ossigeno che tutti loro potranno inalare. In un altro tempo l’ossigeno bastava a nutrire la vita. Per mezzo dell’ossigeno raccolto nell’atto respiratorio, il corpo di ogni animale, di ogni umano o di delfino o balena che fosse, manifestava lo zucchero nel sangue in svariate forme. Con l’ascensione ogni specie si riapproprierà di questo stato d’essere, perché ritornerà a sviluppare il diaframma cristallino.

Come ogni regno animale avrà pienamente sviluppato un diaframma cristallino, ogni specie, vegetariana o carnivora che sia, cesserà di mangiare. Mila ed Oa hanno un diaframma cristallino nel vero senso del termine; essi continuano a consumare vegetali per darsi i nutrienti necessari al proseguo dell’ascesa. Ma se smettessero di ascendere, non avrebbero alcun  bisogno di mangiare in questo momento, né tanto meno sentirebbero i morsi della fame. Mila lo ha sperimentato su di sé consumando per giorni null’altro che un po’ d’acqua e tè ghiacciato, senza provare fame; la sua capacità di governare il livello degli zuccheri del sangue attraverso il respiro e lo speciale tipo di metabolismo che conta su molte forme di insulina per nutrire le cellule, sono così completi da rendere nulli i disagi di un prolungato digiuno.

La struttura cellulare cristallina non è nuova; essa è un’antica struttura cellulare che, in un’altra epoca remota, era a corredo di tutti i regni.  Alcuni regni conobbero una tale struttura su di un’altra dimensione di vita. Per quanto riguarda, invece, taluni umani seminati, essi avevano conosciuto questa struttura su altre dimensioni od in altre creazioni, perché nemmeno la razza rossa seminata possedeva una biologia cristallina pienamente rigenerativa. Furono i Grandi Maestri seminati in epoca successiva i primi a godere di una forma cristallina completa e quindi rigenerativa. Quelli fra voi che hanno relazioni nei confronti di questi umani oggi, porteranno l’umanità ad un nuovo stato d’essere, perché un giorno tutti gli umani saranno pienamente cristallini.

Cos’è una struttura totalmente cristallina? Una struttura cristallina compiuta è simbiotica, un apparato a ciclo completo dove uno scarto biologico di un sistema fa da cibo per altri sistemi.  Ogni sistema, organo, ghiandola funziona in modo da supportare tutti gli altri sistemi organi e ghiandole. Se vi sono problemi di salute, ogni cellula ha in sé la capacità di rigenerarsi; la rigenerazione avviene con il concorso di nutrienti chiave in grado di riparare la cellula ad evitare, così come accade attualmente nell’organismo umano, che la stessa debba essere parzialmente o totalmente sostituita. Un sistema rigenerativo non contempla né l’invecchiamento, né tanto meno la morte, almeno fino a che l’umano od un altro regno, sentendosi completo con l’esperienza sul piano fisico, non scelga di evolversi in un  tipo di forma differente.

I Grandi Maestri dalla grossa testa che vivevano su Sirio, noti come l’Elite Spirituale Siriana, avevano una biologia pienamente cristallina quando vivevano nella terza dimensione ed una vita che superava agevolmente i 2000 anni. Alla fine della loro incarnazione tridimensionale alcuni di loro optarono di ascender in un’altra dimensione di vita, preferendola alla morte. Stiamo parlando, comunque, di una casta elitaria perché non tutti gli abitanti di Sirio godevano di una simile aspettativa di vita. Anche lì era stata appositamente creata una razza inferiore geneticamente modificata per servire ed accudire  l’apparentemente “superiore” Elite Spirituale Siriana.

Purtroppo, questo fu e rimane un grosso errore, perché, a parte tutto, quando gli umani vanno ad intaccare il materiale genetico umano, sia in sede di laboratorio scientifico, sia tramite l’intenzione consapevole di chi, ritenendosi superiore, pensa che altri debbano servirlo, è l’intera realtà di consenso a  farne le spese; tutti,  in qualsivoglia creazione, declineranno in consapevolezza, perché gli umani nella loro ignoranza degli effetti perversi di una tale danza, non fanno altro che intendere una caduta in consapevolezza per la loro intera specie. Se nell’ambito di una creazione olografica, una qualsiasi specie intende una caduta in consapevolezza, similmente, in virtù della interrelazione olografica fra tutte le cose, anche tutte le altre specie la sperimenteranno.

Questo modello che fa intendere una caduta in consapevolezza, si è ripetuto anche sulla terra, ed in svariati modi . Il karma per gli umani dalla testa piccola e per gli umani dalla testa grossa fu esportato da Sirio attraverso la nazione rossa  e quei Grandi Maestri che Sirio stesso provvide a seminare sulla  terra. Questo karma richiamò sulla Terra  una famiglia pleiadiana, gli Annanuki. Gli Annanuki furono maestri in tale tipo di manipolazione tanto da creare per se stessi in laboratorio, come già aveva fatto in epoca più antica l’Elite Spirituale Siriana su Sirio attraverso l’intenzione consapevole, una razza inferiore di esseri da sottomettere in schiavitù. Ciò causò una caduta in consapevolezza per tutti gli umani della terra e per la stessa terra, perché l’incubazione di un umano inferiore non è diversa dall’intendere un umano inferiore nel grembo materno; l’effetto è il medesimo, e pari sarà la caduta inflitta alla natura.

Migliaia di anni dopo la tragica fine del regno degli Annanuki, anche i superstiti degli umani dalle grosse teste intesero una caduta in consapevolezza. L’epoca era quella dei Faraoni dell’Antico Egitto. I Faraoni occupavano la regione sulla quale sorgevano le imponenti piramidi, ora territorio Egiziano; ma il continente di cui parliamo si trovava nella odierna regione Canadese di Banff. Questo accadeva 18.000 anni fa (72.000 anni umani) ed i continenti hanno ruotato in modo sostanziale da allora. La regione conosciuta come Egitto non aveva le connotazioni odierne, era invece una terra fertile bagnata da molti corsi d’acqua, con precipitazioni abbondanti, foreste rigogliose, colline e vallate che costituivano l’habitat naturale di vita delle tribù umane rosse.

I Faraoni erano il risultato dell’incrocio fra i lignaggi Annanuki ed i lignaggi dei Grandi Maestri, una logica conseguenza delle pratiche e violenze sessuali di due membri della famiglia Anu, Zeus ed Innana. I Faraoni, al pari dei loro predecessori, Zeus ed Innana, desideravano dominare e decisero di riunire delle armate per conquistare e far indebitare la gente delle nazioni rosse confinanti. Una volta conquistata, la gente rossa si vide obbligata a versare i tributi sottoforma di prodotti della terra o manufatti e prodotti artigianali alle casse  ed ai magazzini del Faraone e del suo regime. Come ultimo atto di questa offensiva, i Faraoni ordinarono ai soldati di rastrellare da ogni tribù rossa gli ultimi rappresentanti rimasti degli umani dalle grosse teste e di condurli in un luogo particolare all’uopo predisposto, che Mila ha coniato come “L’isola dei Faraoni”

Molti furono i faraoni che si susseguirono nell’arco temporale di 4 millenni. Ogni Faraone, al pari delle sue relazioni Anu, estese la sua vita per molte centinaia di anni, ma il record, 1200 anni, spetta al Faraone Tutt. Tutt morì avvelenata da suo figlio, che arrivato alla soglia dei 600 anni, aveva deciso che era oramai arrivato il momento di sostituire il padre alla guida dell’Egitto. Una lunghissima vita di piaceri e di sesso quella di Tutt, sesso che praticò fino all’estremo, servendosi, al pari di Innana, del flusso dell’energia sessuale per rigenerarsi e per mantenersi giovane. Durante il suo regno, orge e conviviali a sfondo erotico erano parte integrante dell’Isola dei Faraoni. Molti umani che hanno rimembranza di pratiche tantriche stanno realmente ricordando quest’era dell’Antico Egitto sotto il regime del Faraone Tutt.

Il Faraone Tutt introdusse le concubine, femmine con teste più piccole di quelle delle donne rosse, per il piacere suo e di  tutti gli altri ospiti dell’Isola dei Faraoni. Queste donne erano bellissime e spesso danzavano, cantavano e suonavano con gli uomini dalle teste più grosse, diventando poi anche le loro partners tantriche e le loro amanti. Queste donne dalla testa più piccola avevano una folta e lunga capigliatura. Le donne dalle teste più grosse del tempo tendevano invece alla calvizie. L’impatto dei lunghi capelli  ebbe un effetto sconvolgente sulle donne dalla grossa testa; ben presto esse presero a vergognarsi della loro calvizie e cominciarono a fasciarsi il capo con lunghe sciarpe ornate di perle, così come sono state spesso raffigurate nell’arte egizia. Forse questo ha fatto da sfondo all’usanza di portare il velo delle donne del  Medio Oriente.

Tuttavia, il danno causato a queste bellissime e spirituali donne consapevoli fu ben più serio della banale questione inerente i capelli. Le donne Mahavishnu si sentirono rifiutate dai loro partners, ossia dagli uomini dalla grossa testa che stanziavano sull’Isola dei Faraoni, perché, improvvisamente, esse non erano più per loro le consorti o l’ambito incontro sessuale di un tempo. Le donne Mahavishnu preferivano un partner per la vita ed uno che potesse comprenderle e condividere insieme le pratiche spirituali. Disgraziatamente, durante il regno di Tutt, gli uomini Mahavishnu, invece che prendersi una compagna per la vita,  trovarono più attraente abbandonarsi totalmente alle compagne di piacere dalle teste più piccole. Gli uomini Mahavishnu trattavano le compagne di piacere dalle teste piccole con più dolcezza e cortesia di quella solitamente riservata alle femmine del loro stesso tipo. La verità è che le donne dalla testa più piccola erano percepite alla stregua di un bambino e come tale erano trattate. Inutile dire che un tale comportamento gettò nello sconforto le donne Mahavisnu dall’ampia testa che, improvvisamente, si sentirono insignificanti e trascurate.

Fatalmente, una certa fetta delle donne Mahavishnu prese a desiderare una testa più piccola, perché ciò sembrava promettere una vita migliore. In questa loro intenzione, esse intesero anche una caduta in consapevolezza per la loro stessa genia. Infatti, nell’arco di sei generazioni susseguitesi al regno di Tutt, questa particolare genetica andò irrimediabilmente perduta e più nessun umano dalla grossa testa fu in grado di vedere la luce alla corte dei Faraoni e dei Mahavishnu. Da allora si son perse le tracce sia del grosso cranio, sia della somma consapevolezza spirituale degli originali Grandi Maestri seminati da Sirio sulla terra.

Per quanto esposto, vi sarete resi conto del modo in cui gli umani dalle grosse teste smarrirono la loro cognizione delle relazioni simbiotiche sotto il regno dell’Antico Egitto. Le relazioni simbiotiche non avrebbero mai permesso che una cosa problematica nei confronti del tutto avesse motivo di accadere. Le relazioni simbiotiche implicano l’uguaglianza; nella simbiosi, tutto è uguale. La stazza o la mole non sono determinanti; dal più minuscolo degli insetti che nutre il suolo o che con i suoi rifiuti concorre all’alimentazione delle piante; al più grosso degli alberi, tutto è considerato uguale, perché tutto è necessario al tutto a sostegno della vita. Se le relazioni simbiotiche avessero avuto il debito sostegno durante l’era dei Mahavishnu, gli uomini dalle grosse teste sarebbero rimasti indifferenti al fascino delle donne dalla testa piccola ed avrebbero invece scelto le loro compagne fra le donne del loro stesso tipo, perpetuando così la loro genetica ed il loro futuro lignaggio dalla grossa testa. Le relazioni simbiotiche vertono sul portare avanti l’esistenza di ogni specie e di ogni regno nell’intera realtà di consenso di cui fanno parte, attraverso gli stadi nascita/morte e procreazione.

Le relazioni simbiotiche vogliono dire anche biologia cristallina. Nella biologia cristallina, la biologia s’incarica di dare sostegno alla salute ed al benessere di ogni cellula, organo, ghiandola e sistema, eliminando invecchiamento, deterioramento, malattia o morte. Nella biologia cristallina, un organo, una ghiandola, od un sistema non è mai superiore all’altro in importanza; tutti hanno un ugual peso, perché ogni cellula, ormone o nutriente è indispensabile al tutto. Una volta che ogni parte del tutto è parificata alle altre, nessuna di loro viene deliberatamente distrutta, dando così continuità alla vita della forma, ed anche al futuro della stirpe e della specie associata.

Non appena le donne dalle teste più grosse aspirarono ad una testa più piccola, esse intesero, senza volerlo, anche la perdita della  residua biologia cristallina che conoscevano. Forse se avessero saputo prevedere le conseguenze delle loro intenzioni, avrebbero evitato di abbandonarsi ad un tale pensiero, ma ormai il dado era tratto e con la biologia cristallina andarono definitivamente perdute anche le relazioni simbiotiche degli uni verso gli altri, come pure fra  tutti gli altri regni. Quando gli umani deviarono dalle relazioni simbiotiche, la dissonanza e la violenza divennero la norma. Fino alla definitiva scomparsa dei Mahavishnu sul piano fisico, c’erano ancora dei superstiti in forma umana che comprendevano la pace, l’unità e l’amore incondizionato, come anche una vita di armonia in comunione con gli altri regni. Ma allo scomparire della genetica per la grossa testa, sparì anche la residua possibilità di un sogno di unità per l’umanità parimenti perduta.

E non è tutto, perché anche la natura in conseguenza dell’intento di perdere la consapevolezza, perse a sua volta la sua biologia cristallina declinando nella genetica come la sua controparte umana dalla grossa testa. Perché questo? La vita è olografica, e se gli umani intendono una tale cosa come la caduta in consapevolezza, tutti i regni seguiranno a ruota, perché tutto è intrecciato in una danza di vita unificata basata sulla risonanza. La risonanza richiede toni costanti di armonizzazione o suoni per sostenere l’insita vibrazione. Se una specie diviene stridula a causa della sua caduta in consapevolezza, ciò si ripercuoterà su tutta la musica e tutte le altre specie cadranno a loro volta inconsapevolezza.

E’ interessante notare che fino al regno del Faraone Tutt,  molte specie animali non consumavano né vegetazione, né carne per sopravvivere, essendo in forma cristallina. Questi regni vivevano del respiro come nei tempi antichi. Alla perdita della biologia cristallina dei Mahavishnu, seguì a ruota la scomparsa della biologia dei restanti regni che sussistevano per mezzo del respiro, dopodiché tutto cadde definitivamente nel consumo.. Molti dei regni cristallini furono riuniti e mummificati per essere collocati nelle camere situate all’interno delle piramidi usate dai Faraoni per le loro pratiche prolunga-vita. Nel processo di mummificazione, la genetica della biologia cristallina e della vita tramite il respiro furono salvaguardate. Senza la mummificazione di questi regni animali, sarebbe stato più complicato in questo tempo di ascensione mettere insieme l’informazione. Attraverso l’ascensione, gli umani e la natura possono ritornare alle relazioni simbiotiche, come anche alla biologia cristallina di antica memoria. Per mezzo dell’intenzione gli umani hanno la possibilità di invertire l’intento di cadere in consapevolezza  messo in azione così tanto tempo fa e, molto probabilmente, senza consapevolezza, dalle donne Mahavishnu. Con l’ascensione tutta la genetica umana ritornerà non solo alla sua struttura cristallina, ma anche al grosso cranio ed alla somma consapevolezza spirituale ed alla natura amorevole dei Grandi Maestri dell’antichità. Solo allora gli umani contribuiranno sinceramente e simbioticamente a questo consenso conosciuto come Terra al massimo della loro capacità.

La terra ha deciso che nel suo consenso del futuro  non sarà tollerata la presenza  di umani superiori od inferiori nella forma più grande o più piccola del cranio. Dovrà esserci un unico tipo di umano dotato della piena magnificenza dell’ologramma umano pertinente alla specie umana. Il solo fatto di essere un parziale riflesso dell’ologramma umano, ha reso gli umani degli esseri violenti, abusivi, inconsapevoli ed all’oscuro del periodo di tempo spirituale in cui  siamo entrati. E’ la frammentazione dell’ologramma che ha dato vita ad un essere inferiore, o ad un regno o ad una qualsiasi altra specie,  vegetale, animale, minerale, delfino o balena che sia, inferiori.  Attraverso l’ascensione, l’ologramma è rimesso insieme in quel contiguo e magnifico tutto del tempo che precedette il distacco della terra e di ogni suo regno dal Grande Sole Centrale. A ricomposizione avvenuta, tutti i regni, umanità inclusa,  ridiverranno pienamente consapevoli; e tutti vivranno nella pace, nell’unità, nell’abbondanza e nella totalità dell’essere.

Con questi pensieri vi lasciamo. Appellativi al nostro regno per avere assistenza in merito alla padronanza delle relazioni simbiotiche e della forma cristallina attraverso l’ascensione. Noi siamo al servizio del tutto e di chiunque stia scegliendo di evolvere in questo ciclo finale del tempo.

Namaste

Il Regno del Baniano

 

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Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/Community/Plants&Trees/BanyanTrees.htm

Tradotto da Sonia per Stazione Celeste

www.stazioneceleste.it