)*(Stazione Celeste)

 

Spiritual School of Ascension

 

 

MESSAGGI DALLE PIANTE E DAGLI ALBERI

 

 

Dal Regno dell'Artemisia Tridentata

 

Il Regno dell'Artemisia Tridentata attraverso Karen Danrich "Mila"

7 Luglio 2007

 

Benedizioni per un'Ascensione fuori dalla Depressione e dalla Malattia

Cari Amati Umani in Ascensione,  

Il Regno dell’Artemisia Tridentata desidera parlare oggi attraverso Mila a quanti sono interessati agli studi offerti dai Regni degli Alberi e delle Piante. L’Artemisia è un antico cespuglio in grado di ricordare i tempi nel Grande Sole Centrale, dove la luce e l’amore venivano emanati in una luminescenza d’oro e d’argento nell’ambito di tutti i regni. Uno sfavillio di piccole luci che emanava dall’interno di ogni pianta, fiore, foglia, tronco d’albero ed anche dal fondo dell’oceano, dai fondovalle e dal ventre delle montagne, perché tale era la natura degli antichi tempi di cui conserviamo il ricordo. Oggigiorno, siamo caduti così lontano in vibrazione ed in dimensione, che la luce emanata nel fisico è nulla in confronto a quella a cui vi abbiamo dianzi accennato. E questo ci causa sconforto, date le nostre rimembranze di un’epoca precedente in cui era l’amore a dirigere la danza fra tutti i regni. 

 

Anche Mila si rammenta di questo passato che vide i suoi antichi antenati vivere sulla Terra. I suoi antenati conservano memoria non solo della luce che filtrava da ogni regno, ma si ricordano anche che il pianeta stesso era un composito di minuscoli minerali di ogni possibile ed immaginabile sfumatura pastello. I minuscoli minerali riflettevano la luce attraverso il suo nucleo, il quale si muoveva a spirale nell’ambito della sua stessa aurora lasciando ampie caverne in cui trovava spazio una ridondante natura composta da vaste foreste pluviali, vallate, cascate, laghi, fiumi e ruscelli, come anche i regni umani, di delfino e di balena, animali e minerali. Tanta era la luce, che, grazie al bagliore che filtrava persino sulla superficie della crosta terrestre, si poteva ammirare lo splendore della fiamma dell’aurora.

 

Oggi come oggi, l’elemento del fuoco non è più lo stesso di allora, perché a quel tempo non bruciava. Il fuoco che brucia è un elemento fuoco che proviene da un’altra creazione non risonante alla Terra. Al tempo in cui siamo, come del resto in tutte le svariate sottostanti dimensioni in cui la Terra è caduta, l’unico elemento fuoco che conosciamo è quello che arde. Vorremmo anzi aggiungere che la combustione del fuoco è stato il fattore che più di tutti ha concorso alla rovinosa caduta della Terra nel corso dei millenni. Ma da dove è cominciata la combustione dell’elemento fuoco? Primariamente, essa risale all’annichilimento nucleare, in qualsiasi creazione, frutto avvelenato del concatenarsi delle vicissitudini umane. Questo è karma umano, miei cari, e voi  ed i vostri lignaggi siete una delle principali cause di tutte le cadute della Terra, come anche di ogni consenso che nel tempo ha perso consapevolezza.

 

Da quanto ci è dato osservare, la lotta per ascendere è in tutto e per tutto riconducibile alla causa distruttiva che, come umani, vi portate dietro nel vostro esteso lignaggio. Se guardate lo specchio del vostro attuale mondo, quello che percepite è una continua vittimizzazione di qualche gruppo umano nella guerra e nella sofferenza, ed un progressivo innalzamento della ricchezza, della fama e della bellezza in un altro. In realtà, però, la crescita della ricchezza e della guerra sono correlate fra loro e vogliamo spiegarlo a beneficio di quanti in questo particolare momento vogliono trascendere la danza nella loro personale forma-pensiero.

 

Che cosa ha a che fare la guerra con la ricchezza? Diciamo che sono due geometrie in antitesi tra loro. Supponiamo che la povertà e la ricchezza siano collegate in formazioni geometriche, sotto questo punto di vista, la povertà non è che l’inversione della forma-pensiero di consumo. La forma-pensiero di consumo sovra-consuma su di un lato della polarità, nel mentre sull’altro obbliga altri a sotto-consumare, condannandoli alla povertà ed alla morte per fame. Spesso, il ricco consuma fino all’estremo, e come tale, essendo consumo e povertà due forme-pensiero contrapposte nella danza della polarità, la ricchezza è divenuta associata alla povertà. 

 

La guerra e la ricchezza hanno a che fare con la polarità dell’amore e dell’odio. L’odio porta alla guerra in tutte le sue forme, dalla violenza verbale, alla vergogna, al biasimo, alla tortura, od all’omicidio al singolare o di massa sui campi di battaglia. L’odio interiorizzato porta a sentimenti di vittimizzazione, a perdita di potere ed alla malattia. L’amore, dall’altro lato, porta alla gioia, alla felicità, all’accettazione incondizionata, al nutrimento, alla pace ed all’abbondanza, come pure alla salute. I ricchi e benestanti accumulano per se stessi l’amore della Terra e delle masse umane, ed usano l’amore per manifestare più di quello che potrebbero usare in una singola vita. Gli umani ricchi e famosi, in controbilanciamento all’amore che hanno ammassato nel fisico, differiscono su altri l’odio che hanno accumulato nell’inconscio, spostandolo sulle genti di altre terre. Quanti assorbono l’odio inconscio dell’individuo opulento, odiano poi talmente da scendere in guerra, o sperimentare il caos od i tumulti in seno alla loro civiltà.

 

Il problema con la guerra, pertanto, è che essa è direttamente correlata ai più ricchi del pianeta, come anche alle regioni più ricche dell’Occidente, quelle nazioni cioè che hanno conosciuto il massimo livello di prosperità che reggono l’altro capo della polarità dell’amore, e che inviano la polarità opposta dell’odio verso altre nazioni che cadranno nella sofferenza, intesa sia come fame, sia come mancanza, disordini sociali o guerra vera e propria. L’unico modo per porre fine ai conflitti armati ed alla fame è di rimettere in equilibrio le risorse e l’amore, perché, una volta equamente distribuiti a livello globale, siano a patrimonio di ogni umano, nazione e regione del pianeta. 

 

Non potete aspettarvi che i ricchi improvvisamente si trasformino in filantropi e che elargiscano la maggior parte dei loro averi, per mettere di nuovo in equilibrio i modelli geometrici dell’amore e dell’odio. Questo perché i ricchi non ne sanno abbastanza di spiritualità per procedere in tal senso; ed è loro karma in questo ciclo ammassare ricchezza. Così, per qualche tempo, essi sperimenteranno il loro karma per accumulare e per essere ricchi;  e poi, per l’inversione della polarità sottostante all’ascesa globale della Terra, sperimenteranno l’opposto. Nello sperimentare l’altra faccia della medaglia, essi cancelleranno il loro karma per la ricchezza, ed impareranno la lezione spirituale in merito alla dissennata idea dell’accumulo; dato che ogni vita di ricchezza ne assicura migliaia di altre minate dalle esperienze di povertà, di malattia e di guerra in ritorno karmico.

 

Diversamente, quelli che risiedono nelle regioni tormentate dalla guerra o che si dibattono nella miseria o nella fame, stanno sperimentando il polo opposto di una vita precedente che li ha visti vivere in una nazione più pacifica e più ricca, od in condizioni sociali più che agiate nell’ambito del loro lignaggio. Questo è il karma di gruppo e del territorio, e come esso viene rilasciato nell’ascensione globale, il sogno a sua volta cambierà e la pace e l’abbondanza ne saranno a corollario.

 

Il Venezuela è una nazione che si è di nuovo messa in gioco per spostarsi dalla povertà ad uno stato di autosufficienza, ed il suo presidente sta tentando di farlo attraverso una forma di socialismo. Il sogno per il socialismo od il comunismo, che, nel suo stato ideale, dovrebbe creare a sufficienza per tutti ed uguaglianza fra tutti, raramente ha funzionato in questo ciclo. Questo a motivo che in un’estrema polarità qual’è la vostra,  non si può raggiungere l’uguaglianza, e che persino in un sistema fondato sul socialismo e sul comunismo che lotta per l’uguaglianza, ci sarà sempre chi ne avrà di più e chi ne avrà di meno. Sempre e comunque, coloro che sono in cima alla piramide sociale se la passano  molto meglio di coloro che, essendone alla base, devono lottare con la miseria, foriera a sua volta di insurrezioni popolari e rivoluzioni sociali.  

 

Nei sistemi democratici, le oscillazioni in ricchezza ed in povertà vengono previste ed accettate. C’è chi è al vertice e chi alla base della famosa piramide, e finché regna un ciclo di prosperità comprensivo di più amore e più sogno, il sistema è più o meno in grado di sostenere la gente. In tal caso, la democrazia funziona al meglio in presenza di una vasta classe media. Nel ciclo seguente, ove vi sia meno sogno e meno amore, la democrazia mostra le sue crepe, perché  essa tende a favorire quanti sono al vertice della piramide sociale, ossia i più abbienti. Se i numeri dell’impoverimento crescono per il cambio di fortuna e di sogno, l’ingrossamento delle file dei poveri, esasperati, può arrivare a ribaltare l’elite al comando od il sistema e lottare per qualcosa di nuovo. Un evento che si è verificato anche in Venezuela, dove l’alto numero di indigenti ha eletto il suo rappresentante che è più un riflesso della loro verità che non della ricchezza del paese. Così è accaduto in Bolivia, dove è stato eletto un presidente indigeno.

 

Nell’estrema polarità, il ciclo oscillerà di nuovo e come la povertà cesserà d’essere un problema per l’emergere di una classe media sempre più estesa, si farà impellente il desiderio per un nuovo tipo di presidente, una spinta irrefrenabile al cambiamento che, con la rivoluzione, spazzerà via il precedente status quo. Un’evenienza che potrà verificarsi più avanti anche nello stesso Venezuela, dopo che la nuova struttura governativa avrà favorito il sorgere di una nuova classe media. Occorrerà una decade o più per tradurlo in realtà, ma tale è la natura del cambiamento dei cicli, nel corso del tempo. Tenete presente che i cicli si stanno ora muovendo più rapidamente che non in passato grazie alla compressione del tempo. Laddove in un’epoca precedente a questa, potevano volerci venti o trent’anni per sovvertire un ciclo, ora i cicli vanno e vengono nell’arco di una decade. E via via che il tempo continua a comprimersi, i cicli andranno e verranno nell’arco di pochi anni. La compressione del tempo consentirà al residuo karma nel sogno umano di completarsi più rapidamente; indubbiamente, un fatto di cruciale importanza per la Terra per entrare più avanti nel nuovo Sogno del Grande Sole Centrale.  

 

In questo senso, la guerra civile Americana o di secessione, va letta come un riflesso di un cambiamento ciclico accaduto qualche centinaio di anni fa. Nel  diciannovesimo secolo, gli Stati Uniti erano passati da un paese in larga misura composto da poveri che lavoravano la terra e che stentavano a sopravvivere, ad un paese che aveva visto crescere al suo interno un ceto abbiente ed un ceto medio, che, talvolta, soprattutto negli stati del sud, prosperava grazie alla schiavitù. Gli stati del Nord, convinti che la schiavitù fosse una cosa ingiusta, dichiararono guerra agli stati del Sud per cancellarla dal loro paese. Ma il vero motivo, benché la guerra avesse eliminato la schiavitù, più che con l’idea che nessun uomo poteva essere schiavo di un altro, aveva a che fare con la distribuzione della ricchezza. Una volta che gli agricoltori del Sud, grazie agli schiavi, erano diventati più ricchi delle famiglie più ricche che facevano capo al governo del Nord, la ricchezza degli esordi ebbe paura della nuova ricchezza e come tale decise di mettere strategicamente fine alla modalità che aveva consentito agli agricoltori del Sud di arricchirsi sulla pelle degli schiavi, abolendo la schiavitù. 

 

Gran parte della storia umana si è ispirata ad analoghi modelli di comportamento in cui quelli delle vecchia ricchezza, per timore di perdere la loro supremazia e di essere travolti e superati, erano scesi in campo per delimitare o distruggere la nuova ricchezza che in tal senso veniva avvertita come una minaccia. I più ricchi hanno sempre scatenato le guerre in ossequio a questo principio. Perciò, chi pensate realmente ci sia dietro la guerra in Iraq e la destabilizzazione del Medio Oriente?  Non sono ancora una volta i più ricchi di turno che hanno paura della nuova ricchezza del cartello del petrolio e degli sceicchi Arabi? Ma sicuro, ancora una volta è la stessa vecchia storia che torna a galla, e chi è al potere trova sempre il pretesto per fomentare la guerra quando si fa urgente il bisogno di limitare, contenere, e circoscrivere la ricchezza dei suoi più diretti antagonisti. Così è stato, ciclo dopo ciclo e sotto molti aspetti, la saga familiare degli Anu, anch’essi in lotta l’uno contro l’altro per questioni di ricchezza e di supremazia. Gli attuali miliardari non sono che i discendenti degli Anu che, nel presente ciclo, stanno ancora una volta recitando sino in fondo brandelli dello stesso karma.

 

Come mettere fine a questa tragica sequenza di eventi? La danza può concludersi attraverso il perdono e l’evoluzione della specie umana. Ed è il traguardo a cui la Madre Terra e tutti i suoi regni aspirano arrivare onde porre irrevocabilmente fine a questo ciclo di opulenza e di guerra, e richiamare al suo posto un nuovo ciclo che contempli la possibilità di un’ascensione a casa dell’umanità nel Sogno del Grande Sole Centrale. Quanti stanno giocando i loro giochi di ricchezza non sono interessati all’evoluzione e si guardano bene dal manifestare un tale sogno, questo a motivo della loro creazione di origine che non può ritornare in questo sogno del Grande Sole Centrale. Così, cercare una leadership nell’ambito dell’attuale paradigma perché guidi l’umanità alla pace ed alla ridistribuzione della ricchezza, fermo restando che nell’attuale ciclo soltanto chi è di retaggio Anu può aspirare a salire al vertice della scala sociale come primo ministro, presidente, re o regina, è una cosa seriamente improbabile. Per quanto bisogna  riconoscere il fatto che anche la famiglia Anu contasse al suo interno alcuni membri meno bellicosi degli altri; soprattutto per quello che riguarda l’archetipo di Athena e di Apollo.

 

Una volta che verrà eletto un leader riconducibile alla natura di Athena o di Apollo, costui tenderà a condurre il mondo attraverso l’accordo, e la negoziazione, e non con la forza delle armi, favorendo un’era di pace e di prosperità nello specchio globale del pianeta. Nel passato, molti sono stati i leaders basati su Athena che si sono alternati a leaders di natura guerrafondaia. Questo, con tutta probabilità, tornerà a verificarsi a causa del triste sogno e della triste storia dell’Iraq. I nuovi leaders della natura di Athena si attiveranno per la pace mediante l’apertura di negoziati, ripristinando la pace nelle aree martoriate dalla guerra. Può anche darsi che gli USA debbano spendere più soldi nella ricostruzione dell’Iraq di quelli che hanno sin qui spesi per la loro guerra del terrore; e così è andata sulla terra, ciclo dopo ciclo, durante i cicli ispirati agli Anu.

 

La guerra che  imperversa sulle regioni come l’Iraq esprime la forma-pensiero della vittima fino al suo estremo. Le vittime sono realmente coloro che assorbono l’odio degli altri. L’Iraq è un paese vittima che assorbe l’odio dei più ricchi del globo, incluso i più ricchi del Medio Oriente. Perché, vedete, la ricchezza non si preoccupa su chi andrà a depositare il suo odio inconscio, essa semplicemente cerca di non sperimentare l’odio che prende a generarsi quando l’amore è accumulato fino all’estremo, pressandolo altrove.

 

A livello personale, c’é da dire che anche molti aspiranti all’ascensione tendono ad assorbire l’odio degli altri. Questo porta a sentimenti di vergogna, di biasimo, di inadeguatezza interiori, di vittimizzazione, di autocommiserazione, di impotenza ed inclinazione al suicidio.  Forse, il primo passo per trascendere la forma-pensiero di vittima è di capire che buona parte delle proprie sensazioni non proviene in realtà da dentro, ma viene proiettata  su se stessi da un altro o da un gruppo di altri dai quali si è assimilato l’odio. Dopo che avrete inteso di restituire ogni goccia di odio che non vi appartiene, sarete sulla buona strada per iniziare a ripulirvi dalla forma-pensiero di vittima.

 

La cosa interessante per quanto attiene coloro che tendono ad assumersi l’odio degli altri è che il mondo sovente concorderà che uno che odia se stesso sia anche detestato. Questo perché in uno che fa sua l’oscurità degli altri, l’altro vedrà riflessa nel campo di costui la sua stessa oscurità, e, detestandola, lo respingerà. Né più né meno che la danza degli Anu, i quali proiettavano il loro odio su tutti gli altri, persino in seno alla loro famiglia, respingendosi l’un l’altro, che, in definitiva, fu il fattore scatenante della loro guerra intestina.

 

Quali erano i motivi per cui la famiglia degli Anu non voleva avere nulla a che fare con il suo odio e la sua distruttività interna, come tale, decidendo di trascenderli? Gli Anu non erano altro che un branco di pirati giunti sulla Terra per far razzia del suo oro ed arricchirsi in  moneta pleiadiana per diritto di nascita. Che cosa conoscono i pirati sulla trasformazione o sulla causa spirituale? Assai poco, proprio come i nababbi odierni, a prescindere da quanto possa essere bene espressa la loro informazione scritta, essi ignorano i dettami della vera trasformazione, perché sono correlati agli Anu che nulla sapevano su tale argomento nella loro tappa terrestre.

 

La trasformazione verte sul guardarsi dentro a percepire la propria luce e la propria oscurità per scegliere di trasmutare l’oscurità in uno stato amalgamato dove luce e buio coesistono in armonia ed in equilibrio. Gli Anu non guardarono mai alla loro interna oscurità nei 18.000 anni di vita che due dei loro membri vollero regalarsi. Se  essi in 18.000 anni costellati talvolta da difficili esperienze di vita, non trovarono mai il tempo per rientrare in se stessi, è alquanto improbabile che lo facciano i loro discendenti odierni. Perché gli Anu non riuscirono a percepire la loro stessa oscurità? Perché nei millenni passati sulla Terra, gli Anu s’intrecciarono con le popolazioni dei loro schiavi che nel frattempo erano cresciute a miliardi d’individui, e come tale, la loro oscurità rimase impercepita, perché considerata una forma-pensiero da schiavo. La forma-pensiero degli schiavi divenne sempre più oscura e barbarica ed alla fine guerrafondaia proprio a causa dell’oscurità che i loro “dei” ossia gli Anu, avevano differito su di loro.

 

Oggi come oggi, in virtù di questa antica danza, c’é talmente tanta mescolanza nell’inconscio, che uno al suo interno può percepire l’oscurità di un altro o di molti altri, come anche la luce. Così il Regno dell’Artemisia suggerisce che il primo obiettivo per l’iniziato in ascensione che sta appena cominciando a guardarsi dentro, sia di cominciare a restituire l’oscurità e la luce che non gli appartengono, e di recuperare l’oscurità e la luce che gli sono proprie. In questo modo, ciascuno avrà la luce ed il buio di pertinenza  per trasmutarli ed ri-amalgamarli in equilibrio. Non si può trasmutare l’oscurità degli altri e la luce degli altri, né le si possono amalgamare, perché soltanto la propria forma-pensiero può essere trasmutata nell’atto di ascensione.

 

In che modo l’oscurità si compila nell’inconscio? L’oscurità è correlata a tutti i sogni oscuri, dai sogni di distruzione, a quelli di malattia, di incidenti, di depressione e di pensieri suicidi. I sogni oscuri esistono in virtù dei molti antenati ai quali fate capo che aderirono nel tempo a tali sogni oscuri. Come si rilascia il karma per tutti i sogni oscuri sperimentati dai propri antenati attraverso il perdono, tutti questi sogni possono essere trasmutati in sogni equilibrati di pari luce e buio che indurranno esperienze basate sull’unità a palesarsi sul piano fisico. Tale è il modo in cui la miscela di luce e buio porta all’unità interna ed esterna.

 

Molti individui che attualmente soffrono di depressione si sono fatti carico della depressione di uno o di molti altri e si domandano perché si sentano così spossati, oppressi e sopraffatti nel vivere le proprie vite. Generalmente, quanti oggi si assumono la depressione di altri, lo hanno fatto in molti lignaggi; tuttavia, una volta perdonato il karma, essi hanno la facoltà di trasmutare le vibrazioni più dense nel proprio campo ed i sogni depressivi dei propri antenati e trascendere il tutto dentro un ritrovato equilibrio foriero di maggiore gioia.

 

Lo stesso karma di malattia può essere stato stornato da uno o da molti altri. Parecchi di coloro che oggi soffrono di una qualche patologia, possono essere portatori di un karma di malattia di natura parallela a qualunque infermità manifestatasi nel fisico di altri 20 o 30 individui. E questo può ingenerare confusione in chi soffre nel vedere un altro soffrire; tuttavia, la possibilità di guarigione si fa più consistente se quella parte del karma e di forma-pensiero di malattia avulse al proprio essere, possono essere restituite al mittente. A quel punto, avrete soltanto a che fare con un qualcosa che vi appartiene; e, come tale, attraverso il perdono e l’ascensione, potrete rilasciarlo, scatenando l’autoguarigione.

 

Anche quanti si sentono sull’orlo del suicidio o vittimizzati, possono essersi fatti carico della densità di molti altri che altrimenti avrebbero sofferto di mania suicida o sarebbero stati le vittime di turno. Come la densità che non è propria viene restituita, si può procedere a trasmutare le vibrazioni ed i sogni correlati alla forma-pensiero di suicidio o di vittima e perdonare il karma del proprio lignaggio, e dare il via all’autoguarigione per mezzo dell’ascensione.

 

La forma-pensiero di vittima era una delle forme-pensiero inglobate di proposito dagli scienziati Anu nel DNA della loro nazione schiava concepita in laboratorio. Perché mai gli Anu avrebbero voluto limitare gli schiavi nella vittimizzazione? La forma-pensiero di vittima garantiva che gli schiavi non si sarebbero mai rivoltati contro i loro “dei”. Molti di coloro che stanno ascendendo si scontrano con la forma-pensiero di vittima incastrata nel loro DNA schiavo, dato che, oggigiorno, la maggior parte degli umani sono una miscellanea di molte genealogie diverse. Come si ascende, la forma-pensiero di ogni genealogia correlata a se stessi, dev’essere necessariamente trasmutata perché dopo e solo dopo può essere abbracciata al suo posto la forma- pensiero del Linguaggio di Luce,  basata sull’unità.

 

I sogni di guerra si nutrono di quegli individui che al loro interno covano il sentimento della vittima. Quando scendono in guerra, e sino a che non vengono feriti, od un numero sufficiente di loro commilitoni cade sul campo di battaglia, i soldati si sentono potenti ed invincibili. Poi, improvvisamente, voltano pagina, e passano da un senso di onnipotenza ad un sensazione interna di annientamento. L’annientamento interiore porta ai sistemi di credenza della vittima e riduce i soldati alla sottomissione nella danza di vita. Una credenza che non li abbandona nemmeno quando fanno ritorno in patria e che induce questi soldati, oramai sfiduciati ed inadeguati ad affrontare il mondo per crearsi una posizione sociale od il loro stesso sistema veterano che non sa prendersi cura di loro e del loro trauma post bellico, a ribellarsi ed a protestare.

 

Terminata la guerra del Vietnam, i veterani USA furono tenuti per anni ed anni all’oscuro del trauma interno connaturato alla loro esperienza sul campo di battaglia (nota anche come sindrome post traumatica); ed ancor oggi molti veterani ne soffrono le conseguenze. Il parrucchiere di Mila ed Oa di qualche anno fa, di quando risiedevano sulla Big Island, soffriva di un trauma post bellico per la guerra del Vietnam, e per giorni e giorni doveva come barricarsi in casa. In quei momenti riandava ad un particolare momento traumatico accaduto sul campo di battaglia ed il suo corpo rimaneva letteralmente paralizzato dalla paura costringendolo a letto. Mila ed Oa lavorarono con il suo spirito per farlo ascendere oltre il fratturato “momento del tempo” ed integrare l’esperienza, e piano piano, ma ineluttabilmente, egli uscì dalla palude dal suo disturbo post traumatico. Stante la sua particolare condizione psicologica, egli ebbe anche difficoltà ad essere accettato o riconosciuto dall’attuale Amministrazione dei Veterani di Guerra, o a riscuotere un qualsiasi sussidio.

 

Il punto qui è che il trauma post bellico, come anche ogni esperienza infantile od adulta può guarire da sé, integrando i pezzi fratturati del sé andati in frantumi nel momento dello scompiglio. Nell’autoguarirsi, non ci si sente più “vittimizzati” e si può cominciare ad ergersi nella pienezza del  proprio potere. Il parrucchiere in questione, una volta guarito, riuscì a vincere la sua causa contro la Veterans Administration che alla fine lo risarcì finanziariamente per i suoi anni di trauma post bellico. E questo fa capire come, in ascensione, reagendo ed uscendo dalla forma-pensiero della vittima attraverso l’auto guarigione, e prendendo posizione per quello in cui si crede, grazie ad un ritrovato stato di fiducia e potere nei confronti di se stessi,  possiate dare una svolta alla vostra vita.

 

La vittimizzazione è tenuta insieme da fratturati stati d’essere in cui ci si sente puniti o traumatizzati od in qualche modo violentati. Molte esperienze sul campo di battaglia sono una forma di violenza così eclatante da annientare in larga misura lo spirito ed il flusso dell’energia dell’umano coinvolto. Lo stesso dicasi per la violenza sessuale sulle donne, o nelle esperienze di molestie commesse sui bambini, od in qualsiasi altra drammatica circostanza di natura aggressiva, violenta e detestabile che possa aver adombrato il cammino della vostra vita. Una volta scelto di riunire tutti i pezzi fracassati fratturatisi in ogni specifica esperienza di vita, rilasciato il dolore, la paura, la vergogna, il tormento, lo scompiglio ed altre emozioni coinvolte, i pezzi possono rimettersi insieme, portando alla guarigione interiore. 

 

La tortura frattura lo spirito umano in modo ancor più marcato. Quanti vivono in prima persona l’esperienza della Prigione della Baia di Guantanamo, o qualsiasi altra danza di tortura, sono enormemente fratturati dentro. La frattura dello spirito non è realmente di nessuna utilità, perché essa non fa che esacerbare l’odio interno. L’astio che cova all’interno può comunque non essere espresso da colui che viene vittimizzato, ma da quelli che sono in ansia per la sua sorte. Questo è il motivo per cui la tortura incrementa il terrorismo, perché essa fa da nutrimento all’odio, e l’odio porta a più terrorismo in tutte le forme in cui si esprime al giorno d’oggi. Ed è per questo che la guerra in Iraq e la prigione della Baia di Guantanamo stanno fomentando il terrorismo, invece che ridurlo, perché fomentano l’odio inconscio. Dopo che la prigione verrà chiusa, cosa che gli Usa sembrano intenzionati a fare, il terrorismo inizierà a perdere mordente.

 

Terrorizzare un bambino con un abuso verbale è la stessa cosa che frammentare lo spirito di un recluso all’interno di una cella con la tortura. Anche chi pratica la tortura, nella maggior parte dei casi, è stato a sua volta torturato in tenera età e da adulto persegue a torturare, perché questo è il modello di comportamento che gli è stato inculcato in gioventù. Talvolta la tortura è un semplice abuso verbale, talvolta essa coinvolge la violenza fisica, e talaltra raffinate tecniche vessatorie che portano l’abuso a livelli così agghiaccianti che fanno nascere dubbi più su quelli che lo eseguono, che non su quelli che lo subiscono. Sovente, chi tortura è talmente carico d’odio da provare piacere nell’assistere alla sofferenza ed alla frammentazione degli altri. E lo è maggiormente, almeno tanto quanto lo è fra le mura di una prigione dove si pratica la tortura “ufficiale” per acquisire informazioni, nel caso del genitore che ha abusato del suo bambino.

 

Mila ed Oa e gli studenti del loro study program hanno scoperto che il sogno originale per la tortura per la Prigione della Baia di Guantanamo era il frutto di un ennesimo esperimento fatto da Marduk nel suo laboratorio per produrre una razza schiava da contrapporre agli schiavi della sorellastra Innana. Gli schiavi terroristi furono concepiti in 11 diverse genealogie e torturati a bella posta per vedere quali di queste 11 non si fosse “spezzata” sotto condizioni di estrema crudeltà. Soltanto 3 di queste genealogie non si piegarono emotivamente sotto le sevizie più brutali. E queste 3 genealogie andarono poi a costituire il “ceppo” biologico originale dal quale venne tratta la gran massa degli schiavi da opporre agli schiavi di Innana. Tali genealogie hanno continuato sino ad oggi a terrorizzare il prossimo. Il sogno per gli esperimenti di Marduk è stato cancellato lo scorso anno durante l’evento annuale del Conclave di Mila ed Oa. In risultato, la Prigione della Baia di Guantanamo chiuderà in un lasco di tempo di circa quattro anni, perché il sogno, ora che il karma è stato perdonato, non ha più ragione di esistere.

 

Il piacere di vittimizzare gli altri scaturisce dagli individui che hanno avuto in dote la natura da terrorista di questi schiavi. Ma, nell’ottica del Regno dell’Artemisia Tridentata, non sono soltanto le genealogie schiave terroriste che si dilettano a tormentare il prossimo. Anche gli Anu si godevano a tormentare i loro schiavi. Erano pochi i membri della famiglia Anu che si mostravano umani verso i loro schiavi.  Innana stessa provava piacere nel picchiare i suoi schiavi, come anche ad ucciderli, se riteneva che l’offesa nei suoi confronti fosse stata sufficientemente grave da giustificare la “pena capitale”. Da qui il concetto della regina che sentenzia: “mozzateli la testa”. Più gli anni passavano, più Innana andava vacillando con la sua mente, arrivando persino ad uccidere i suoi amanti schiavi, se la facevano arrabbiare più di tanto. Le chiacchiere  intorno alle morti dei suoi amanti cominciarono a girare e ben presto non ci fu nessuno disposto a partecipare al gioco.

 

Nella seconda e soprattutto nella terza generazione, Zeus diventò via via sempre più irruente nei confronti degli schiavi. Lo Zeus di terza generazione amava avere rapporti sadomaso con i suoi amanti schiavi, al punto da trarre godimento nel soffocarli durante l’orgasmo. Risale a Zeus III e Marduk l’idea di tirar su degli schiavi col nome e la genetica di ogni membro della famiglia Anu da sacrificare ogni anno in elaborati riti sanguinari macabro-sessuali. Con tali sacrifici, gli Anu  disperdevano il loro karma sugli schiavi allevati nel loro stesso nome, con ciò estendendo le loro vite di un altro ciclo.

 

Molti degli individui che stanno vivendo una relazione con coloro che hanno un archetipo collegato ad Innana o Zeus, possono scoprirsi tormentati nella loro odierna danza a causa del karma che scorre sotterraneo fra i lignaggi di padrone e schiavo nelle loro rispettive stirpi.  Imparare a recuperare il proprio potere da quanti possiedono un retaggio padronale è un primo passo per trascendere la forma-pensiero della vittima. Il secondo passo è quello di rilasciare, attraverso l’intenzione, sistemi di credenze sostenuti in seno ai lignaggi degli schiavi. Il rilascio quindi del karma per tutti gli antenati che furono tormentati in maniera analoga, consentirà di sollevarsi dalla danza  di vittima- carnefice e dalla depressione di cui essa è il motore.

 

Coll’andar del tempo, la pazzia raggiunse punte così elevate fra i membri della Famiglia Anu, da costringere Innana a dichiarare  guerra a Marduk. Marduk per ben tre volte aveva ordito degli attentati per sbarazzarsi della sorellastra, e quando Innana seppe dare un nome ed un volto al vero mandante, la follia della guerra ebbe il sopravvento. La guerra venne combattuta dagli schiavi, anch’essi oramai rotolati in una grande oscurità per essersi fatti carico del karma  distruttivo della famiglia Anu dirottato su di loro nell’inconscio. Gli Anu si erano andati via via fratturando nel corso del loro soggiorno terrestre a causa della non risonanza del  loro flusso energetico nei confronti del flusso magnetico della Terra. I pezzi perduti dell’inconscio aderirono all’inconscio collettivo degli schiavi costringendoli a prendere le parti di uno o dell’altro di quelli che consideravano i loro “dei”.

 

Gli schiavi si schierarono o per Innana o per “Marduk” durante il conflitto, mettendosi quindi in fila per combattere la battaglia per il“dio” che avevano scelto. Un vero e proprio riflesso della follia della guerra degli Anu che si era incuneata nel sogno degli schiavi e che aveva aizzato un gruppo contro l’altro, quando in precedenza tutti loro vivevano in pace e trattavano in termini di commercio.

 

Oggigiorno, la danza non è molto diversa. Ognuno di voi ha potuto osservare come gli americani si siano improvvisamente scagliati senza giustificazione contro altre nazioni del Medio Oriente, ma il desiderio di trovare un colpevole era tale, che i più appoggiarono il presidente nella sua decisione di andare in guerra. Adesso, la maggior parte degli americani ha capito che questa non è stata una scelta saggia, tuttavia, al pari degli schiavi, non esitarono ad appoggiare il desiderio di guerra dei loro “dei” , senza pensare alle ramificazioni od alle conseguenze che potevano derivarne. Tale è la natura  del karma e dei sogni collettivi e di come l’oscurità, pressata sul popolo, indurrà a catturare ed a vivere i sogni di guerra.

 

Nell’era degli Anu, anno dopo anno di violente battaglie, il sogno di guerra cominciò a perdere inesorabilmente di mordente, tanto che fra coloro che avevano combattuto o che avevano perso i loro cari nel conflitto, o che soltanto avevano dato il loro appoggio alla guerra, cominciò a serpeggiare il dubbio che non solo la guerra fosse sbagliata, ma anche se valesse ancora la pena di continuare a combattere. Un tale dubbio s’insinuò  nelle consolidate convinzioni degli schiavi che tornavano dalla guerra di Innana e di Marduk. Per anni ed anni, gli schiavi avevano sperimentato unicamente brutalità nell’infuriare dei combattimenti, ritornando alle loro case feriti o mutilati; e le loro famiglie avevano perso figli o mariti. Nel tempo, il dolore della perdita raggiunse punte così elevate, da troncare negli schiavi ogni ulteriore desiderio di lottare per i loro “dei”. A quel punto, una volta apprese le lezioni della guerra, essi potevano aspirare alla pace. Ma fu proprio allora che Marduk fece uscire dai suoi laboratori una nuova razza schiava dominata dagli istinti più brutali, delle vere e proprie macchine da guerra d’inaudita ferocia che provavano piacere ad uccidere e massacrare. Questi schiavi, entrando nelle città favorevoli ad Innana, le conquistarono una ad una, sino a lasciare Innana senza un castello in cui rifugiarsi.

 

Questa poteva diventare la danza di guerra del Medio Oriente, con il terrorismo da eliminare in altre nazioni e le nazioni da conquistare; per quanto, sotto un certo aspetto,  tale sogno sia andato avanti ed indietro fra la Palestina ed Israele per più di 50 anni.  La stessa cosa potrebbe succedere anche in Iraq; a meno che l’umanità non faccia tesoro della lezione che soggiace alla guerra. Ma qual è la vera lezione che soggiace alla guerra? La vera lezione della guerra è che la guerra crea grande dolore nell’ologramma umano collettivo. Chi soffre per la guerra va ad alimentare la sofferenza nell’ambito dell’ologramma umano collettivo; più sofferenza si compila nell’ologramma umano, più sofferenza ci sarà nella vita di ogni giorno distante dalla guerra per ciascun umano che ne è correlato.

 

Gran parte del dolore, della sofferenza e della depressione di cui è vittima l’umanità, è l’amara conseguenza delle passate due guerre mondiali e di tutte gli altri focolai di guerra e disordini di ogni genere intorno al denaro ed al potere che hanno contrassegnato ed insanguinato il ciclo che si è appena concluso. La sofferenza di ogni guerra è stata registrata all’interno dell’ologramma umano, ed ora gli umani la stanno percependo in grandi numeri come oppressione e depressione. All’epoca della guerra degli schiavi Anu, tutti gli schiavi caddero in una sorta di indolenza e di depressione. Questo per i molti che avevano perduto la vita sui campi di battaglia, o che erano rimasti invalidi o sconvolti dal dolore per la perdita dei loro cari al perdurare della guerra fra Innana e Marduk. La sofferenza s’impresse nell’ologramma degli schiavi, e quando questa venne percepita individualmente unitamente al dolore registrato nei loro ologrammi, molti di loro entrarono nel tunnel della depressione.  

 

La sofferenza della guerra si è ripetuta ancora una volta nel ciclo che stiamo vivendo, con gli umani che ne sono olograficamente correlati sprofondati nella depressione. Di qui, l’incremento dei numeri dei depressi in tutto il pianeta. Analogamente, questo trovò riscontro anche nell’era dei Faraoni che usarono la guerra come  mezzo per conquistare altre nazioni allo scopo di raccogliere le imposte per rimpinguare le casse statali e mantenere l’elite ed i suoi privilegi. La sofferenza delle tribù della nazione rossa,  martoriate e mutilate nella guerra, venne registrata olograficamente, ed anch’esse caddero nella depressione per gli stenti e le sofferenze imposte dalle incursioni degli eserciti del Faraone.

Gli umani devono ancora ricordarsi della reciproca interrelazione. Nessun umano può soffrire senza che tutti gli altri umani debbano soffrire a loro volta. E gli umani non possono soffrire senza che la Terra ed ogni altro regno debbano soffrire a loro volta, perché anche noi, Terra e regni, siamo tutti olograficamente interrelati. Una volta che gli umani avranno richiamato alla memoria il concetto che dice che non si può far soffrire nessuno, senza soffrire a propria volta, le lezioni della guerra saranno spiritualmente comprese. E dopo che la massa critica di coloro che sono in ascensione, avrà perdonato le lezioni della guerra, la guerra finirà per far posto ad un nuovo giorno di unità e di comprensione.   

Con l’accelerazione del risveglio della coscienza umana, potete già testimoniare l’affacciarsi di un tale discernimento. Negli Usa, i movimenti ed i loro leaders stanno facendo pressione per  un cambiamento che ponga fine all’invasione dell’Iraq. Forse, un primo accenno di crescita della coscienza umana in seno al movimento psicologico renderà testimonianza al trauma dei soldati reduci dall’Iraq; o di quello dei bambini vittime innocenti di tale conflitto. Già la televisione Iraniana ed una nuova stazione televisiva di lingua inglese hanno al vaglio la presentazione di uno studio sui bambini Iracheni e sulle gravi ripercussioni fisiche e psichiche causate dalla guerra e dal terrorismo in apparenza senza fine che insanguinano la loro nazione. Anche questo è un segno inequivocabile che i Medio Orientali stanno diventando, a modo loro ed in aderenza alle loro tradizioni, più autoconsapevoli.

 

L’altra lezione della guerra è quella di riconoscere e consentire la diversità multiculturale  esistente sul pianeta, e fors’anche d’imparare da essa, ad indurre più comprensione al posto della paura che istiga ad attaccare preventivamente. Forse, le persone più facoltose o più potenti potrebbero prendersi più tempo per consentire ai sociologi di studiare e spiegare le eterogenee differenze fra le culture Orientali ed Occidentali; ed una volta afferrato il vero significato della negoziazione, si potrebbero risolvere le diversità senza ricorrere alla forza.  Anche questo è uno scenario futuro che vediamo aprirsi in virtù dell’innalzamento della coscienza connaturato al risveglio dell’umanità; vi sarà più interesse a capire le diversità, che non a vivere nella paura delle diversità, fonte, come abbiamo già visto, di attacchi immotivati ed inutili e di ulteriore conflittualità.

 

E qual è la lezione della grande ricchezza? La grande ricchezza  non porta alla felicità. Molti fra i più ricchi del pianeta, a dispetto di tutto ciò che possiedono, possono essere anche gli umani più depressi della Terra. Questo perché nella polarità, si fa strada il contrario, i più ricchi percepiscono la depressione dell’ologramma umano in tutta la sofferenza dell’attuale sogno umano. La depressione è realmente il dolore di tutti quelli che stanno soffrendo individualmente e collettivamente intrecciato come un vasto piano di angoscia. Come l’angoscia si deprime sull’umanità ed in particolare su coloro che ne sono la causa, subentra la depressione. E chi causa l’angoscia? Non soltanto i più ricchi, ma anche le nazioni più ricche ne sono parimenti responsabili;  e tale può essere il motivo sotterraneo alla pesante situazione depressiva che si registra fra le classi più abbienti che vivono nella parte occidentale del pianeta.

  

Quale può essere la soluzione? La soluzione è ascendere. Perché ascendendo, si ascenderà oltre l’angoscia collettiva dell’umanità, in un’altra vibrazione in grado di ridare serenità alla tormentata specie umana. Nell’ascensione, si processerà l’angoscia e si rilascerà il karma di quegli antenati che ai loro tempi parteciparono alla guerra ed alla ricchezza.  Una volta rilasciato il dolore del lignaggio connesso alla sofferenza, si trascende e si va oltre i piani olografici dell’angoscia che si sono ricomposti nel ciclo appena trascorso a causa della guerra, dell’avidità, della grande povertà, della fame, del terrorismo e della violenza, della malattia e del decadimento così prevalenti nell’esperienza umana.  Al superamento delle vibrazioni della sofferenza del proprio retaggio, ci si eleva anche oltre la sofferenza collettiva dell’umanità odierna, lasciandosi alle spalle la depressione.

 

Che cos’é la depressione? La depressione è come una nuvola nera in cui gli umori ed i pensieri ristagnano in un mare di negatività, come se il sole non dovesse mai splendere e mai fosse possibile operare un cambiamento. Uno stato d’essere che fa pensare di essere inadeguati, vittime delle circostanze e potenzialmente incapaci di uscirne. L’ascensione, d’altro canto, esige che voi recuperiate il vostro potere, quel potere che i vostri antenati hanno perduto e che vi ha fatto sprofondare in un tale stato di depressione e di apatia, da precludervi la strada ad ogni qualsivoglia cambiamento in grado di ribaltare la situazione esistenziale che vi rende così infelici. Ora, nel riscatto del nostro potere, ci sgraveremo della nostra condizione patologica e dal senso di apatia che l’accompagna, trovando la forza per uscire dall’insopportabile circostanza di vita che ci è così antipatica da indurci in depressione. Ora possiamo lasciare il marito o la moglie, o cambiare il lavoro, o cercare riparazione o risarcimento se siamo stati trattati in modo iniquo, o spostarci verso una nuova regione che ci riempie il cuore di gioia. Questo, secondo il punto di vista del Regno dell’Artemisia Tridentata, è ciò che la vera ascensione rende possibile.

 

Cos’è la malattia? La malattia è come una nuvola nera che si allunga sul sogno fisico per il corpo. Il sogno della malattia non è dissimile dal sogno per la depressione, fatto salvo che il corpo si sente privo di potere per cambiare la sua circostanza biologica. Come si ascende, si riacquista quell’informazione genetica che, biologicamente parlando, può apportare gli opportuni cambiamenti o modifiche alle parti dell’organismo che hanno necessità di guarire. Questo dà al corpo l’opportunità di superare la depressione biologica che lo fa sentire vittima della sua stessa struttura cellulare. Nel recuperare la nuova informazione genetica e la capacità di ascendere in una tale struttura, il corpo ritrova la sua speranza e sceglie la vita al posto della morte, regalandosi, pel tramite dell’ascensione,  una preziosa occasione di autoguarigione.

 

I modelli della malattia e della depressione importunano spesso gli umani in ascensione legati al lignaggio della nazione rossa o di coloro che, pur avendo la pelle chiara, hanno in qualche ramo del loro arazzo ancestrale, un antico lignaggio di nazione rossa. Quali ne sono i motivi? I motivi sono impliciti alla genetica della gente della nazione rossa, una natura per un lato introversa che li porta a non rivolgere il danno all’esterno, ed a somatizzarne le conseguenze all’interno abbinando ai disturbi emotivi anche sintomi fisici come la depressione e la malattia. Interiorizzare la discordia e profondere ogni sforzo per guarirla negli altri o fra un gruppo di altri, è una dote che fa capo alla natura della nazione rossa. Se vi caricate della discordia altrui, sia singola che di gruppo, vi troverete a vostra volta depressi od ammalati, miei cari.

 

Abbastanza interessante è che questa fu la chiamata d’esordio del risveglio di Mila. Essa sentì chiaramente dentro di sé che era tempo di lasciare l’azienda di famiglia e di trovarsi uno sbocco professionale autonomo, altrimenti ci avrebbe rimesso la salute e la vita perché si stava caricando di troppa discordia familiare. Decise pertanto di prendere la licenza di agente immobiliare e di andarsene da casa, forgiando per se stessa una nuova vita di stampo indipendente che alla fine la avviò agli studi con la sua  insegnante spirituale, e gli aprì le porte ad una vita di ascensione alquanto appagante. Nel tempo, Mila, e lo stesso Oa, pure lui di natura rossa, si resero conto di non poter guarire un altro nell’inconscio, come avevano tentato di fare nella loro scuola nell’assumersi la discordia dei loro studenti, ammalandosi per questo di cancro. Quella di astenersi dal guarire gli altri accollandosi la loro discordia, e d’imparare a trovare la gioia e l’appagamento dentro se stessi, è forse una delle lezioni più importanti per quanto riguarda gli attuali iniziati in ascensione. Una volta appresa tale lezione, non ci sarà bisogno in avvenire d’ascendere nella depressione o nella malattia. 

 

L’inconscio è straordinariamente vasto ed intrecciato per cui, anche se in modo consistente, dev’essere districato dagli altri nella loro scelta di ascendere. Molto del lavoro che hanno fatto Mila ed Oa ha portato alla consapevolezza il vasto ingarbugliamento dell’inconscio e la pletora di modelli che andavano avanti ed indietro fra individui  in questa regione di dominio. E’ soltanto arrivando a capire il complesso modo in cui è intessuto l’inconscio, che può indurvi ad uscire dalla danza nel rilasciare il karma ancestrale per come il proprio retaggio ha contribuito al danno inconscio nei tempi precedenti. E’ il danno inconscio che soggiace alla malattia ed alla depressione. Uscite da questo gioco perverso e trascenderete anche la malattia e la depressione.

 

La Madre Terra ha compilato un saggio sulla natura del danno inconscio degli umani e dei gruppi umani partecipati nel Complete Ascension Workbook I. Questo Manuale non è per tutti; ma soltanto per coloro che sono sinceramente dediti alla loro vera ascensione in questa vita. L’ascensione verte sul risorgere dal dolore e dalla sofferenza, dalla colpa e dal possesso, dal controllo e dalla manipolazione che accadono nella danza inconscia fra gli umani. La vera ascensione significa rientrare in se stessi ad esaminare la forma pensiero sottesa ai motivi che hanno indotto la vostra vita ad assumere questa piega, scegliendo di modificarla in un altro stato d’essere basato sull’unità. Nell’alterare la forma-pensiero in un flusso d’energia basato sull’unità, la vita ed il sogno per la vita cambieranno, con più gioia ed appagamento nella danza.

 

Il Manuale Completo dell’Ascensione II - che sarà rilasciato entro la fine di quest’anno, è un viaggio esplorativo sui modelli emotivi inconsci che stanno dietro le dinamiche energetiche analizzate nel Manuale I°. Mila spera di completarlo, una volta superate le difficoltà dell’ultimo capitolo, entro l’autunno. Il Regno dell’Artemisia raccomanda caldamente a chiunque stia seriamente perseguendo il proprio personale sentiero di ascensione in questa vita, di servirsene. Quanti frequentano la SSOA (Spiritual School of Ascension), lavorando con detti materiali, hanno avuto prova della loro utilità, perché hanno contribuito a creare una maggiore chiarezza ed armonia di tono, di colore, di suono e di movimento, nella rotazione del campo. I livelli di ascensione padroneggiati sono alla fine misurati in base alla chiarezza, al tono, al colore ed al movimento del campo, come anche in base alla forma-pensiero di unità espressa nella danza di vita.

 

Alla luce di quanto esposto, cosa vuole dire il Regno dell’Artemisia Tridentata per concludere il suo intervento? Molti nel movimento metafisico equiparano il successo spirituale al successo  finanziario. I guru ricchissimi e famosi devono essere seguiti  o no? Non è forse il vero scopo dell’ascensione o del sentiero spirituale raggiungere una prosperità illimitata? No, miei cari, il vero scopo dell’ascensione è raggiungere la chiarezza del campo e la padronanza dei principi dell’unità nella danza di vita. L’ascensione è imperniata sull’equilibrio, e la grande ricchezza, come anche la media ricchezza, è estremamente fuori equilibrio. Lo squilibrio della ricchezza serve unicamente a perpetuare un altro squilibrio che porta alla guerra; e quindi, in qualsiasi periodo di tempo o nell’ambito nel sogno umano su qualsiasi dimensione, non è una sincera meta spirituale.

 

Il vero sentiero spirituale è il momentum verso l’unità che si traduce in equilibrio. Un sincero stato di equilibrio consente di manifestare giusto quello che serve al proprio sogno sul piano fisico. Un sincero stato di equilibrio consente l’unificazione di luce e buio in un amalgamato stato d’essere che ponga fine alle oscillazione fra i due poli estremi di consumo e povertà o di ricchezza e guerra. Un sincero stato di equilibrio si manifesta dapprima come un flusso di energia bilanciato che non oscilla; il quale, a sua volta, porta ad un sogno di vita privo anch’esso di oscillazioni e perfettamente equilibrato; questo, in parole povere, è il vero sentiero spirituale dell’ascensione.

 

Con questi ultimi pensieri, vi lasciamo.

Namaste

Il Regno dell'Artemisia Tridentata

 

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Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/Community/Plants&Trees/SageBush.htm

Tradotto da Sonia per Stazione Celeste

www.stazioneceleste.it