)*(Stazione Celeste)

 

 

Madre Terra "Gaia"

attraverso Pepper Lewis

 

 

 

 

 

"Bottinatrice" - Foto di © Luca Mazzocchi - www.mondoapi.it

 

 

“L'Ultimo Ronzio sulle Api”

È la mia immaginazione o sei stata stranamente silenziosa sul soggetto del declino della popolazione delle api? È quasi come se ci sia stato un passaparola generale e le informazioni, come sempre, hanno percorso l’intera gamma della diversità. Non voglio ammetterlo, ma, nonostante tutto quello che è già stato detto, mi sento ancora insoddisfatto. Scusa il gioco di parole, ma come lettore di vecchia data della tua rubrica, ho avvertito la dolcezza mielosa delle tue parole, così come, ogni tanto, il pungiglione dell’ape. Puoi, per favore, esprimere un’opinione su questo soggetto?

A dire il vero, il mio essere senziente, che si esprime in innumerevoli modi, di cui soltanto uno attraverso questa rubrica, non potrebbe essere più schietta su questo soggetto. Detto questo, talvolta la voce più forte è quella che si trova nel silenzio. Attraverso la loro assenza, le api si sono espresse, e continuano a farlo. La loro offerta all’umanità è cosa squisita e rara, perché il loro scopo è ineguagliato e la loro perdita incommensurabile. Chi o cos’altro può farsi carico dei loro infiniti compiti per conto della natura o produrre i risultati che esse ottengono su base quotidiana? Il loro mistero ha tormentato allo stesso modo filosofi e poeti, matematici e metafisici. Secondo la tua stessa ammissione, è rimasto poco che non sia stato sintetizzato o teorizzato.

Le api sono abitanti della terra di vecchia data e sono qui da più tempo dell’umanità. Sono esistite anche altrove, in modo particolare anche quando l’umanità (o una sua versione) era presente, incluso su altri pianeti di questo sistema solare. Come e perché arrivano è un altrettanto interessante argomento quanto perché se ne vanno. Mentre esploriamo il loro messaggio, troverete, forse, e seguirete il collegamento dimensionale.

Le api sono pure quanto il miele che producono. Sono una specie evoluta dimensionalmente, si sono elevate e inserite in tutti i regni della natura e all’interno della rete della vita. La loro società è superiore e, in molti modi, ideale. Simbolicamente rappresentano il vero discepolo, che lavora per migliorare il tutto, perché il tutto serve i molti così come il singolo. Il discepolo (il lavoratore) prepara il miele (il nettare), l’alimento più delizioso e unico che viene estratto dal fiore (universo). Se osserverete le api abbastanza a lungo, vi insegneranno come estrarre il miele dalla vostra vita, elevando il vostro spirito e colmandolo di un profumo delizioso e inebriante.

Nessun insetto può essere paragonato alle api. Esse non sono native di questa terra, non più di voi, e i misteri che proteggono non sono diversi da quelli che ancora vi sfuggono. La natura offre sempre uno specchio, un riflesso di se stessa, come per imitare l’illusione che la vita è singolare. Per quanto riguarda le api, la natura ha offerto la vespa come controparte o cugina di frequenza inferiore. Le vespe sono capaci di costruire celle di cera, ma non di produrre il miele. Simbolicamente rappresentano il lato inconscio dell’uomo che prende ma non ha imparato a dare, il discepolo non-risvegliato che si nutre di miele, ma non può prepararlo. Le vespe rappresentano l’illusione dell’egoismo, o coloro che servono il sé inferiore mentre il sé superiore soffre la fame. La natura continuerà a proteggere i suoi segreti e i suoi misteri fino a quando l’uomo non solleverà i veli della percezione falsata che offuscano la sua visione.

L’umanità teme il pungiglione dell’ape, ma dall’aculeo fluisce una sostanza che mantiene puro il miele, in ogni circostanza. Senza questo ingrediente unico il miele è condizionato e soggetto alle variazioni e alle modificazioni degli aspetti minori della natura. Una volta modificato, il miele non è più appropriato per il consumo umano. È vero che una volta che un’ape ha utilizzato il pungiglione la sua vita è perduta, tuttavia, se non può servire il tutto (l’alveare) producendo miele puro, allora la sua vita non ha valore e servire una capacità minore è diminuire il valore della vita.

Le api sono architetti e costruttori perfetti. Lavoratrici instancabili, hanno una bussola incorporata che si basa sulle griglie magnetiche della terra. Per loro è impossibile perdersi, sebbene siano in grado di simulare il disorientamento se solo serve uno scopo superiore. Le api possono riconoscere e identificare le energie sottili, incluse la disarmonia e la disonestà. Dato che il loro scopo è rendere sia l’alveare sia il miele più perfetti, raramente costruiranno un alveare all’interno o in prossimità di un ambiente iniquo. Esse riescono a distinguere tra condizioni ambientali tranquille e caotiche e possono anche rilevare le vibrazioni della paura, che detestano. Molte delle punture delle api sono il risultato di un’opprimente e caotica vibrazione di paura, esasperata dall’agitazione delle braccia e da altri acrobatici tentativi umani di sottrarsi all’interesse dell’ape. Le api hanno una sorprendente ampiezza d’attenzione e questi disperati tentativi sono comici per tutte tranne per quelle che si considerano a rischio come potenziali vittime.

In tutte le cose le api preferiscono la simmetria. Sono insetti scienziati e sono in grado di riconoscere la quantità così come la qualità. Possono distinguere tra vasti assortimenti di colori, incluse tavolozze e sfumature a malapena visibili all’occhio umano. L’abilità delle api di vedere un tale ampio gradiente nelle variazioni di colore, le rende rappresentanti di uno spettro di luce completo, il prisma perfetto che distribuisce luce (amore) equamente attraverso le benefiche forze della natura. Queste sottigliezze le rendono anche il totem patrono dei “nati-due-volte”, o coloro che ritornano da un viaggio alquanto cambiati dai percorsi che hanno scelto. I nati-due-volte vivono come gli altri, forse, però, più semplicemente e vicino ai margini dei luoghi dove gli altri scelgono di abitare, non perché temono di rimanere intrappolati nella vita che conducevano in precedenza, ma perché decidono di vivere diversamente.

Le api sono i veri alchimisti della natura e nessun’altra creatura, grande o piccola che sia, può proteggere o proiettare la conoscenza nel loro stesso modo. Sono figlie della natura e progenie della saggezza e il loro ritiro è rilevante, particolarmente perché l’uomo non sa ancora come preparare il miele. Tuttavia lo vediamo come la vespa, là sopra il campo del vicino che costruisce fortezze di paura anziché di simmetria e pace, ampliando la minaccia del suo pungiglione, e rivendicando il suo diritto su finte risorse, mentre la natura continua a sfuggirgli. La vespa, intrappolata nella sua stessa illusione non può fare a meno di pungere anche chi giunge per liberarla.

Come insetti scienziati, le api sono strumenti della natura, e come tali rispondono ai vostri stessi codici evolutivi invisibili. Quando il percorso evolutivo dell’umanità accelera, anche quello di ogni altro aspetto deve accelerare. Sarebbe un falso percorso se fosse altrimenti, vedete? Gli umani si sono abituati a misurare la loro crescita paragonandosi a qualcosa o qualcun altro. In altre parole, guardandosi indietro o nel passato per vedere quanto sono andati lontano. Quando si guarda nel passato tutto ciò che è stato lasciato indietro sembra rimanere uguale, perché la velocità della vita (luce) riflette una velocità di cambiamento costante, mostrando il cambiamento come nuovo, o adesso successivo. Poiché quello nuovo sembra singolarmente diverso dall’ultimo momento il contrasto tra i due viene percepito come crescita o evoluzione. Siete confusi? Ecco un esempio semplice: Vi ricordate l’ultima volta che avete partecipato a una riunione familiare o scolastica? Vi sentivate come se aveste compiuto un salto evolutivo in avanti rispetto a coloro che partecipavano alla stessa riunione?

Che cos’ha a che fare questo con le api? Tutto, perché il ritmo del vostro ciclo evolutivo è collegato al loro e viceversa. Le api sono incapaci di riflettervi una falsa realtà, poiché sarebbe contraddittorio rispetto al loro modello del battersi per la perfezione, ma se continuate a osservarle e a studiarle, cominceranno a mostrarvi una metamorfosi nel modo in cui vivono e, forse, persino a offrirvi qualche soluzione ad alcune delle difficoltà future dell’umanità. Vi abbiamo spiegato le inconvertibili qualità delle api e le abbiamo rese più indispensabili che mai, ma non abbiamo ancora risposto esaurientemente alla domanda: nel mondo, cosa c’è che non va con le api e dove stanno andando? Detto semplicemente, l’allarme interiore dell’intera specie è scattato e loro stanno rispondendo in massa alla chiamata della natura.

Ricordate che abbiamo detto che le api lavorano instancabilmente verso la perfezione dell’insieme, ma se l’insieme (l’alveare) non può più essere rappresentato in modo perfetto, allora il loro scopo si deve trovare da qualche altra parte. Ecco perché alcune api perdono il senso del disorientamento quando si trovano vicino al loro alveare e altre lo abbandonano completamente. Se l’alveare non è più conforme al loro scopo, allora l’alveare o lo scopo deve cambiare. Le api non hanno personalità individuali, sebbene ogni alveare abbia le proprie caratteristiche uniche. Le api europee sono diverse singolarmente da quelle nordamericane, e le api sudamericane sono diverse da quelle australiane. Le api non sono arrabbiate, poiché sono incapaci di una simile emozione, ma sono disorientate e dissociate dal loro modello precedente. Il loro rapporto con l’alveare non è più fondato sugli stessi processi, o quelli che l’umanità considererebbe normali.

Ogni continente vedrà i cambiamenti riflessi nella popolazione delle sue api in maniera differente. La maggior parte dei paesi alla fine sarà colpita, ma soltanto alcuni ne saranno afflitti. Il Nord America soffrirà le perdite più elevate perché il loro numero era maggiore tanto per cominciare e perché su questo continente lo stress dell’evoluzione è più pronunciato. Per diversi decenni c’è stata una quantità davvero minima di alveari normali. Api inscatolate vengono spedite insieme a ogni altra cosa che si sposta lungo le strade principali e secondarie del mondo. Non più un simbolo di saggezza, la prosperità che offrono sembra riservata a coloro che controllano i campi che devono impollinare. Potremmo enumerare i fardelli che l’umanità ha scaricato sulla loro specie, ma non ci sarebbe alcuno scopo nel farlo, soprattutto perché non nutrono alcun risentimento, ne sono incapaci.

Gli stress, dall’altro lato, non sono diversi da quelli cui voi rispondete quotidianamente. Né lo sono i parassiti, i pesticidi e i virus cui sono esposte. Vedete? Capita alle specie più vicine a quelle che servono non solo per agire come messaggeri, ma anche per far strada verso il cambiamento, ogni volta che è possibile. Tutta la natura non è che un riflesso di se stessa. Nella natura l’umanità ha molti esempi da cui attingere in questo momento, deve ora chiedere il meglio di se stessa per andare avanti e creare il migliore di tutti i possibili futuri. Anche la sveglia evolutiva dell’umanità è suonata e presto anche il minimo allarme dovrà aprire i loro occhi.

Dove sono andate le api? La natura ha diretto le più forti tra loro verso l’emisfero meridionale. Guidate da griglie magnetiche in cambiamento, si stanno dirigendo verso le regioni equatoriali e anche oltre, verso sud. Queste api meno colpite guadagneranno forza dalle loro nuove colonie e formeranno alleanze evolutive con le api indigene. Esse contengono una nuova serie di istruzioni codificate basate su uno schema ambientale più nuovo. Lo utilizzeranno per creare un nuovo modello operativo della natura in equilibrio. Seguendo uno scopo più grande, costruiranno un alveare migliore e saranno più produttive in modi che saranno maggiormente di beneficio per l’umanità.

Che cosa succederà alle api nordamericane? In modo interessante, in Nord America vengono importate in gran numero api dall’Oceania [Australia e Nuova Zelanda], nel tentativo di ritardare una fine brusca a un vecchio modello. Molto di ciò che accadrà poi dipende dai moderni Apicoltori, Fattori, Proprietari di Ranch e altri che fungono da interfaccia tra il regno umano e tutti gli altri. Molti che occupano queste posizioni oggi, hanno interpretato ruoli simili in precedenza, almeno per quanto riguarda la natura. Essi, forse molto oltre altri, capiscono che il vecchio modello non può continuare allo stesso modo. Coloro che lavorano all’interno dei regni della natura, come protagonisti o antagonisti, sono a conoscenza sia delle leggi sia dei misteri che la governano. Anche chi manipola queste leggi per profitto personale o professionale sa che le probabilità impongono che un giorno il pendolo oscillerà nella direzione opposta. La prolungata ignoranza dell’umanità delle leggi della natura non la esentano dal bisogno di trovare soluzioni che riporteranno l’equilibrio alla natura e nutriranno anche un mondo affamato.

Ristabilire la salute della popolazione delle api nordamericane, sarà d’aiuto anche per il ripristino della salute del mondo. Forse è diventato ovvio che intessute all’interno di queste parole ci sono esempi che collegano i cambiamenti nel modello/scopo delle api con i cambiamenti attuali e imminenti all’interno del modello/scopo umano. Per essere chiari, le api non stanno offrendo un avvertimento, stanno stabilendo un esempio. Le api si rifiutano di assumere dello stress aggiuntivo imposto da un modello più vecchio che non serve più l’insieme. Le più piccole tra loro soccombono alla malattia e al mal nutrimento dovuto a invasori parassitici. Respingono i placebo chimici e artificiali che il vecchio modello continuerebbe altrimenti a imporre su di loro. Stanno cambiando il modo e il luogo in cui vivono. Si stanno spostando, talvolta a grandi distanze, per stabilirsi in ambienti più salubri che assicureranno il futuro della loro specie.

Stabilite queste condizioni irrevocabili, i mercati dell’agricoltura mondiale cambieranno e i sistemi economici che sostengono, di necessità, si sposteranno altrove. Le pratiche agricole del vecchio modello cominceranno a cambiare, ma più lentamente di quanto detterebbe la preferenza. Nello sforzo di conservare la sua posizione commerciale e nella speranza di mantenere una presa su una popolazione di api in continua diminuzione, le imprese cooperative faranno esperimenti con pratiche agricole in serra. La grande spesa associata a questo sforzo unito a un cambiamento nell’economia mondiale, aumenterà il prezzo di molti articoli in modo significativo. Su una nota positiva, ci sarà un ritorno più pronunciato alle pratiche organiche quando i suoi benefici diventeranno evidenti, soprattutto per quanto riguarda le pratiche agricole in serra. Altre industrie saranno ovviamente influenzate man mano che il risultato di questi cambiamenti si sviluppa, ma questi potranno essere valutati in un altro momento.

Il futuro delle risorse mondiali, inclusi il cibo e l’acqua che sono di vitale importanza, dipende da un mondo collaborativo che è disposto a servire e a supportare i suoi vicini, così come da un mondo che è disposto a onorare la forza e la debolezza di ogni regno. Deve essere data una rilevanza specifica a ogni specie e al servizio che fornisce. Aiutare e supportare una o più specie deve controbilanciare lo sterminio di un’altra non necessaria. La ripetuta manipolazione della natura da parte di coloro che pretendono di possederla non può persistere, né possono i perseguimenti ugualmente dannosi di coloro che distruggerebbero anziché proteggere la proprietà degli altri perché non sono d’accordo con il suo scopo corrente. Alimentare l’ignoranza con una fratellanza collaborativa, seminerà il mondo con generazioni future che promuoveranno il benessere nelle parole e nei fatti, modelli di un’umanità che vive in pace e senza paura. Privi di paura, ascoltate e osservate il messaggio che le api vi stanno presentando. Anche altre specie hanno importanti messaggi, ascoltate attentamente e loro si presenteranno a voi. 

 

 

 

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© 2007 Pepper Lewis & The Peaceful Planet

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Originale in inglese: http://www.thepeacefulplanet.com/library/latestbuzz.php

 

Tradotto da Susanna Angela per Stazione Celeste

 

 

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