)*(Stazione
Celeste)
Scintille di
Saggezza Esoterica
Come puoi vivere le energie
evolutive
dei pleniluni?
di Francesco de Falco
Uno dei miei
psicanalisti cinematografici preferiti, Hannibal Lecter, nel Silenzio degli
Innocenti, spiegando perché gli esseri umani abbandonano l’inattività per agire,
dice: “l’uomo desidera…”.
Soprattutto quando
siamo dominati dal corpo emotivo, noi esseri umani agiamo dominati dal potere
del desiderio. Siamo motivati dal raggiungimento di mete che ci renderanno
felici, soddisfatti, gratificati, realizzati (o almeno così crediamo).
Questo è particolarmente vero se siamo influenzati dal segno del Toro.
Avete mai osservato la fondamentale pigrizia di questi animali?
Sono fondamentalmente inerti, apparentemente disinteressati, fin quando qualcuno
gli agita una muleta davanti agli occhi…
Allora paiono improvvisamente ridestarsi e caricano in quella direzione, in modo
rozzo ma inarrestabile.
Per analogia, lo stesso accade spesso ai nati in questo segno: la muleta del
desiderio o dell’aspirazione verso una meta per loro importante li distoglie
dalla loro routine quotidiana e li sospinge all’azione.
Il Toro
materialista potrà essere sospinto verso mete che hanno a che fare col sesso,
col cibo, il denaro o il potere.
Quello intellettuale verso la conoscenza, il sapere.
Quello con tendenze spirituali, alla ricerca di qualche forma di illuminazione
(non dimentichiamo che, secondo la leggenda, il Buddha si sarebbe illuminato
sotto il segno del Toro).
Se senti
qualche tendenza taurina dentro di te, ti chiedo di rivolgerti la domanda: Come
posso usare l’energia del desiderio, senza esserne dominato?
Alcune risposte possono giungerti, ancora una volta, dalle fatiche di Ercole:
In questa
fatica, egli si trovò ad affrontare un toro molto letterale, quello che si
aggirava all’interno del labirinto di proprietà del re Minosse.
Mentre s’inoltrava nei tunnel poco illuminati di quell’inquietante costruzione,
il nostro eroe si attendeva di sentire muggiti e forti rumori prodotti da un
animale in perenne agitazione.
Fu invece sorpreso nel trovarsi di fronte a un toro apparentemente mansueto.
Quel pigro ruminante restava placidamente a brucare l’erba e a sonnecchiare
tranquillamente, rendendo Ercole eccessivamente fiducioso in un facile successo.
Ma quando l’eroe greco si avvicinava ed entrava nella zona di confort
dell’animale, esso lo caricava come se Ercole avesse un bersaglio sul petto,
rendendogli impossibile la cattura.
Il nostro eroe era allora costretto a scartare a destra o a sinistra per
salvarsi e a retrocedere a distanza di sicurezza.
Comprese allora che quel toro raffigurava il desiderio, che si aggira
indisturbato nell’arena del piano emotivo.
“Uccidi il desiderio”, sentì nella sua testa il nostro eroe.
Ma come?
Non attraverso la sazietà. Il toro del desiderio è sazio solo temporaneamente.
La sua fame di oggetti, di sensualità, di ricchezza, dei piaceri che la vita può
offrire, si risveglia invariabilmente anche dopo i pasti più abbondanti, ed egli
riparte alla carica verso ciò che attrae la sua attenzione in quel momento.
Non attraverso la repressione. Tutto ciò che reprimiamo torna in seguito a
tormentarci, prima nei nostri sogni, poi nel piano fisico, appena allentiamo la
presa della nostra mente conscia.
Non è così che possiamo addomesticare il toro del desiderio.
Cosa fece allora Ercole?
Lo sfinimento lo condusse a disinteressarsi al toro e in seguito ad avvicinarsi
a lui lateralmente, in modo da non eccitare la sua visione a tunnel.
Allora, accarezzandolo dolcemente, gli mise un morbido collare e iniziò ad
accompagnarlo verso l’uscita del labirinto.
Il toro, che ormai era un po’ stufo di mangiare sempre la stessa erba e vedere
continuamente lo stesso panorama, chiuso e monotono, si lasciò condurre
docilmente all’aperto, alla luce del sole.
Venne così consegnato da Ercole al popolo dei ciclopi, esseri con un occhio
solo, che lo accudirono, rendendolo utile alla comunità.
Ripensando a
lungo alla sua impresa, Ercole comprese che il desiderio può essere ucciso
solo grazie alla mancanza di interesse.
Quando tutti noi abbiamo smesso di giocare con le automobiline o con le
bambole?
Nel momento in cui, sviluppandoci, abbiamo trasceso quei desideri infantili,
scoprendo in noi una fame più pressante per qualcos’altro (per esempio
l’interesse per il sesso opposto).
Quando non avremo più fame di cose materiali?
Nel momento in cui, evolvendo, il nostro focus interiore si dirigerà,
spontaneamente e naturalmente, alle cose dello spirito.
Allora, e solo allora, il desiderio inferiore tenderà a morire di fame per
mancanza di quell’attenzione interiore di cui si nutre costantemente e che siamo
soliti dargli in continuazione.
Il soddisfacimento accondiscendente del desiderio e la sua repressione non sono
altro che le due facce dell’attenzione che gli rivolgiamo.
Andiamo avanti nel nostro percorso evolutivo, doniamo sempre più la nostra
attenzione e la nostra energia al servizio di gruppo e gradualmente
trascenderemo la fase del desiderio compulsivo nella nostra vita, come abbiamo
trasceso tanti altri stadi infantili.
Prestiamo
anche attenzione a un dettaglio rivelatore: il toro fu affidato ai ciclopi da un
solo occhio. Il desiderio può essere dominato dal ricercatore solo se il suo
occhio è singolo, se è interamente focalizzato nella luce dell’anima. Solo
allora la lotta imperterrita per procurarsi gli oggetti cui anela si trasforma
in aspirazione alla luce. Solo allora il Toro, da simbolo del desiderio di cose
materiali si trasforma, prima in segno di aspirazione per le cose dello spirito
e infine si trasfigura un segno di illuminazione per sé e per chi lo circonda.
Sei del segno del Toro o, in questo momento, ti senti dominare da desideri
che ti trascinano in tante direzioni?
Allora fai una breve riflessione focalizzandoti nell’energia del segno opposto a
quello del Toro: lo Scorpione.
Egli, alchimista interiore, ti chiederà di riflettere sul perché fai le cose:
Che emozioni ti muovono? Ciò che insegui ti darà dei reali benefici? O è
compensativo di un bisogno più profondo, che faresti bene a individuare e
soddisfare?
Non lasciarti guidare solo dal desiderio, ma anche dalla ragione e
dall’intuizione dell’anima.
Come?
Lo vedremo in altri articoli sulle energie zodiacali.
A presto
Francesco
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