Incorporare l'AMORE: fase della 
											rivelazione
											
											
											
											Di LAUREN – 25 aprile 2016
							
											 
							
							Eccoci 
							dall’altra parte del corposo viaggio dell’eclissi; 
							provati ma più saggi… e, accidenti, che viaggio è 
							stato!
							
							Per la 
							prima volta, mi sono ritrovata a desiderare 
							veramente di poterci ritornare… come se, in qualche 
							modo, stessi meglio dentro il canale di nascita, 
							invece di essere sparata nell’intensità di ciò che 
							mi attendeva dall’altra parte. Che sia stato 
							tumultuoso o meno, ognuno di noi, singolarmente, è 
							stato alterato in modo fondamentale… al punto che 
							non sappiamo ancora bene che cosa voglia dire.
							
							Aprile è 
							sempre un momento di evidente transizione, sia 
							dentro di noi, che nel mondo circostante. È un 
							momento di sospensione tra due realtà, in cui 
							liberarci della vecchia pelle e delle vecchie 
							storie, per dare inizio alle scorribande nel nuovo e 
							più profondo livello di verità. Molte anime 
							utilizzano, inoltre, questa potente finestra 
							energetica di transizione (in senso letterale) per 
							la loro dipartita fisica, quindi, in un modo o 
							nell’altro, tutti abbiamo lasciato andare in maniera 
							profonda. 
							
							Con una 
							trasformazione così intensa, in un lasso di tempo 
							così breve, è stato piuttosto difficile determinare 
							da che parte siamo girati, ma, da quello che mi 
							dicono, quella familiare sensazione di 
							disorientamento sta per ancorarsi in qualcosa di 
							molto produttivo. 
							
							Se state 
							leggendo queste righe, allora sono sicura che 
							sappiate che, entro pochi giorni, ci aspetta un 
							passaggio celeste raro e straordinario, perché 
							CINQUE pianeti saranno retrogradi, 
							contemporaneamente (Giove, Saturno, Marte, Plutone e 
							Mercurio). Non sapendo nemmeno come elaborare questa 
							informazione, ho chiesto un chiarimento su cosa 
							questo significhi, per quelli di noi che sono nel 
							pieno dell’incarnazione.
							
							L’immagine 
							che ho ricevuto è quella di un bulldozer che rimuove 
							montagne di detriti da una strada, con l’idea che, 
							nei prossimi mesi, ci arriverà una nutrita quantità 
							di energie di sostegno, per togliere di mezzo 
							qualcosa di molto GROSSO, per liberare la strada che 
							porta alla nostra nuova vita e al nostro nuovo 
							scopo… in modi piuttosto permanenti. Modi che 
							serviranno per rivelare, finalmente, la 
							nostra vera natura.
							
							La 
							sensazione è che ci venga data un’opportunità 
							davvero straordinaria di rilasciare, eliminare, 
							resettare, far risorgere moltissime cose del nostro 
							passato, prima di procedere alla seconda parte del 
							2016. Questo risulta in una pulizia generale di 
							altissimo livello… anche in senso letterale, poiché, 
							più a fondo scendiamo nel nostro copro, più abitiamo 
							nei nostri spazi/dimore, il che ci spinge sempre a 
							liberarci di più cose, a eliminare l’eccesso e a 
							semplificare. 
							
							Per 
							moltissimi anni non ci siamo sentiti “a casa”, 
							dentro noi stessi o sul pianeta, e quella vaga 
							sensazione di essere sospesi tra due mondi si è 
							riflessa nelle nostre case fisiche/situazioni 
							abitative e nelle nostre vite. Ma adesso, dopo 
							esserci ritagliati tutto questo spazio interiore… 
							aver dissezionato e sgomberato, facendo esplodere e 
							smantellando la nostra intera esistenza umana… siamo 
							pronti a creare un vero e proprio spazio esterno, 
							affinché il nostro Sé possa riempirlo.
							
							Quindi, 
							proprio come la Fenice che risorge, noi ci troviamo 
							a… spazzare le nostre ceneri. Guarda un po’.
							
							Nel quadro 
							più ampio, dato che il nuovo sistema di realtà 
							(griglia), è ormai ancorato (avanti, squadra!), 
							possiamo finalmente ancorarci anche noi… sia nei 
							nostri corpi, che nelle nostre vere vite.  Ci siamo 
							dedicati diligentemente a costruire le fondamenta e 
							la struttura del nostro nuovo modello di vita e 
							adesso passeremo a incarnarlo. 
							
							E, siccome 
							abbiamo lasciato andare moltissima pesantezza, 
							dentro di noi, ora possiamo, con minor sforzo e 
							grande sostegno universale, portare il mondo che 
							abitiamo in un allineamento migliore, per riflettere 
							più accuratamente la nostra leggerezza dell’essere, 
							duramente conquistata.
							
							Sembra che 
							ci aspettino alcuni momenti catartici, tanto 
							attesi… un rilascio monumentale di anni, se non di 
							vite, di prigionia spirituale. 
							 
							 
							
											
											
											
											
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