)*(Stazione Celeste)

 

Spiritual School of Ascension

 

 

Messaggi Ispirati dai Regni della Natura

 

     

 

DAI REGNI DEL BUFALO D'ACQUA

E DEL TONNO


Il Regno del Tonno e il Regno del Bufalo d'Acqua attraverso Karen Danrich "Mila"
27 Aprile 2008


Benedizioni per Trascendere la Co-Dipendenza e Abbracciare la Percezione dell'Unicità

 

 

Cari Amati Umani in Ascensione,

 

è con grande amore e speranza che vi salutiamo oggi!  Tali e tanti sono i repentini cambiamenti in atto che non potevamo non condividerli con voi prima di volgerci al nostro argomento ed al Linguaggio dell’UNO che desideriamo offrirvi in concetto ed in comprensione. In questo momento la Terra è un brulicare di cambiamenti. La Campana della Fine del Tempo ha suonato e quello che sta per essere purgato dal sogno globale sono le molte forze che chiameremo i falsi creatori. I falsi creatori sono forze che hanno tenuto sospesa la Terra in una particolare polarità di estinzione e distruzione sin dall’incidente con i Grandi Maestri dell’antichità. 

 

I Grandi Maestri erano un gruppo di umani dalla vistosa scatola cranica che millenni e millenni fa giunsero sulla Terra dal Pianeta Sirio con l’incarico di dirigere un’altra compagine di umani dalla testa più piccola che formavano i popoli della nazione rossa. Questi Grandi Maestri erano dotati di particolari e vaste capacità spirituali precluse agli altri umani.  Anche se bisogna dire che tali facoltà furono anche la causa delle loro sofferenze perché vennero usate per incalzare la terra nella polarità dell’estinzione, onde agevolare l’ascensione di Sirio. Nessuno degli originali Grandi Maestri seppe comprenderlo al tempo in cui, dopo l’ultima visita dell’Elite Spirituale Siriana, si ritrovarono quasi decimati. I pochi che riuscirono a sopravvivere si spostarono nella terra interna accanto all’aurora e seguitarono a procreare con gli umani dalla testa più piccola per lasciarsi indietro uno strascico della loro progenie; dopo che il numero dei discendenti venne ritenuto congruo, il residuo gruppo originale dei Grandi Maestri ascese alla quarta dimensione dove una popolazione di umani dalla grossa testa vive tutt’ora in prossimità dell’aurora.

 

La storia dei Grandi Maestri e di come essi inavvertitamente predisposero la Terra a precipitare nell’estinzione è ora stata compresa e, grazie al perdono del karma, le dinamiche che hanno indotto gli scivoloni verso il basso hanno avuto termine. Mila ed Oa e gli studenti della loro scuola stanno in questo momento  lavorando sui dettagli del karma dei Grandi Maestri, approntandolo e predisponendolo per un perdono completo che consentirà a sua volta di lanciare un nuovo giorno di ascensione a “casa” dal Tao. Vi  consigliamo caldamente di leggere il nuovo Manuale completo dell’Ascensione II°, e per i tracciatori della mappa che desiderano in cuor loro contribuire al rilascio di questo karma congiuntamente alla Madre Terra, di soffermarsi in particolare il capitolo 7 dedicato alle lezioni dei Grandi Maestri.  (Vedetevi Complete Ascension Workbook II per più informazione al riguardo)

 

Il karma colpevole dell’estinzione della Terra è ad un passo dalla conclusione. E’ stata una strada di ascensione lunga e sassosa secondo il punto di vista del regno del Bufalo; ma comunque rapida, visto quanto è successo. L’energia fotonica emanata dal Grande Sole Centrale consente un passo più rapido del tempo; ed il passo più rapido del tempo consente al passato di concludersi più prontamente attraverso il perdono. Con il perdono di tutta la causa umana, la Terra sta assecondando la creazione di un futuro nuovo sogno in cui molte delle previste sofferenze per la specie umana saranno ridotte ai minimi termini.  Quanto più i tracciatori della mappa ed i loro seguaci che si sintonizzano a questa informazione potranno perdonare, tanto più facile sarà per tutta l’umanità il tempo di transizione a venire dentro il nuovo sogno del Grande Sole Centrale. 

 

Per entrare a pieno titolo nel nuovo sogno bisogna imparare un altro linguaggio ancora correlato all’unicità.  Imparare il Linguaggio dell’unicità è lo scopo di questa sezione di materiali scritti scaturiti dai regni della natura che reggono la nuova astrologia dell’umanità. Il nuovo linguaggio combina i toni singoli, doppi, tripli, quadrupli del linguaggio di Luce nella conoscenza del Linguaggio dell’UNO. Il Linguaggio dell’UNO è un linguaggio olografico precorritore di un nuovo sogno nel quale la Terra, ed ogni specie, inclusa l’umana, stanno ascendendo.  Il Linguaggio dell’UNO agevola il rilascio del concetto di unità finalizzato all’emersione del nuovo concetto di unicità nella danza di vita.  Lo scopo della presente informazione è appunto quello di portare gli umani che ambiscono a costruire ed apprendere i nuovi modelli algoritmici nel loro sistema nervoso cristallino, in un altro livello di comprensione che dia loro modo di sperimentare l’unicità che sta a ridosso di tutta la vita.  (Vedetevi i Messaggi Ispirati dai Regni della Natura)

 

L’unicità e l’unità sono ampiamente dissimili fra loro. Nell’unità, ci si percepisce ancora come opposti e separati dagli altri. Anche in seno alla SSOA molti sono entrati nella danza dell’unità; e tuttavia esistono estreme differenze nelle verità espresse in ciascuno di loro. Le diverse verità possono essere poste in equilibrio cosicché la forza di una abbia a compensare la debolezza di altre nel flusso energetico del gruppo. Tale è il modo in cui viene mantenuto l’equilibrio del gruppo in uno stato di unità. L’unità viene sostenuta consentendo agli opposti di integrarsi e sostenersi a vicenda, pareggiando le differenze per portare ad uno stato individuale e collettivo di responsabilità. Ed è proprio la formazione del flusso energetico dell’unità il punto focale su cui concentrano i loro sforzi  Mila, Oa, la Terra ed il Tao nel corso degli eventi del Masters Conclave; una tappa imprescindibile che consente di calamitare la mappa dell’unità del gruppo per il nuovo sogno in cui farà il suo ingresso l’umanità di domani, una volta che la forma-pensiero di unità avrà attecchito maggiormente. In base a ciò che sta traspirando dai sogni che stanno attualmente scendendo per la specie umana,  percepiamo che la forma-pensiero unitaria avrà messo radici in capo alla prossima decade e che sarà padroneggiata in pieno nell’arco del successivo quarto di secolo.

 

Nell’unità, esistono ancora gli opposti di luce e buio che cercano di mettersi in equilibrio alla stregua dei pesi che si appoggiano sui piatti della bilancia per pareggiarne il livello. Uguali pesi devono essere posti su entrambi i piatti per calibrarne l’altezza;  con la forma-pensiero di unità avviene la stessa cosa, ed il Linguaggio di Luce si affida allo speciale magnetismo associato al flusso del triplo loto per mantenere stabile l’equilibrio. A seconda del grado in cui si opera in equilibrio l’un l’altro,  a tale grado lo stato di unità  si manifesta nella danza fisica di vita.  Lo stato di unicità, invece, non è imperniato sull’equilibrio degli opposti, ma sull’unione degli opposti, ossia sull’unire le forze e le debolezze, la luce e l’oscurità, dentro un amalgamato senso del sentiero di mezzo. Sul sentiero di mezzo, forze e debolezze, luce e buio cessano di esistere, e danno vita all’autentico potere ed all’autentica verità. L’unione degli opposti richiede un diverso tipo di magnetismo rispetto a quello dell’unità. Il Linguaggio dell’UNO ospita un’altra forma di magnetismo finalizzato all’esperienza di un nuovo stato di verità.   

 

La verità dell’unicità si discosta alquanto dalla verità dell’unità. Nella verità dell’unità, si cerca permanentemente di seguire il sentiero di mezzo, ma spesso e volentieri nel corso della vita si scivola in un altro posto, passando senza sosta dalla luce al sentiero di mezzo; o dal buio al sentiero di mezzo. Permanere sul sentiero di mezzo si rivela sovente una sofferenza per quanti padroneggiano l’unità, e l’alternanza ciclica tra periodi radiosi e periodi oscuri che possono rivelarsi depressivi, diviene un’esperienza comune anche per chi lo stato di unità lo ha già raggiunto. A seconda del grado in cui quelli che padroneggiano l’unità si appropriano del magnetismo del Linguaggio dell’UNO che tiene in equilibrio i loro campi, a tale grado viene sostenuto il sentiero di mezzo, assecondando l’emersione di uno stato di speranza e di libertà nel proseguo della danza di vita.

 

Con la padronanza dell’equilibrio del Linguaggio dell’UNO che non oscilla più fra gli opposti, lo stato di unicità che s’instaura fa piazza pulita delle  oscillazioni fra luce e buio. Il magnetismo bilanciato del Linguaggio dell’UNO è associato ai sistemi della libera energia. La libera energia è un magnetismo in cui due o più magneti pulsano l’uno contro l’altro in un moto rotatorio perpetuo intrinsecamente equilibrato. Laonde per cui, mandare fuori equilibrio i sistemi della libera energia non è affatto così semplice. Mila ed Oa sono trascesi a questo tipo di magnetismo nei recenti anni della loro ascensione; ed ora qualche costruttore della mappa della loro scuola alla soglia del livello del Mahavihsnu  li sta seguendo a ruota. Per quanto attiene alla loro esperienza, i sistemi della libera energia creano indubbiamente una grande stabilità. 

 

La libera energia è un magnetismo inedito, che non esisteva nemmeno nel Grande Sole Centrale; un magnetismo nuovo di zecca  ispirato dal Tao; ma fondato sui linguaggi del Grande Sole Centrale affinché vi sia sufficiente risonanza con l’attuale sistema per attecchire sui sogni ascensionali della Terra.  La libera energia è molto di più di quanto vi abbiamo accennato, essa reca un’infinità ed un’abbondanza di CHI per sostenere il campo e proseguire nell’ascensione. Se ci fosse stato un CHI illimitato ed infinito, l’amore e l’energia fotonica,  la Terra, tanto per cominciare, non sarebbe mai caduta fuori dal  Grande Sole Centrale. La libera energia è pertanto un grosso risarcimento per i  problemi verificatisi molto tempo fa prima che la Terra cadesse in questa densità vibratoria, o materia che dir si voglia.

 

Di recente, la Terra ha imparato ad alterare la sua forma-pensiero, basandola sulla libera energia quel tanto che basta per generare in autonomia la sua luce o particelle fotoniche, il suo CHI, o forza di vita, il suo sogno ed il suo amore.  La vera padronanza, dal punto di vista del Regno del Bufalo, verte proprio su questo, sull’imparare ad alimentare una forma-pensiero capace di creare i mattoni fondanti della propria esperienza e della propria costante ascensione; ed anche sul diventare un creatore nell’ambito dell’ espressione fisica.  Gli studi di fresca data della SSOA e di quanti operano in seno ai loro Mastering Unity Within e Living Dream Programs si sono girati verso un nuovo angolo e precisamente, sotto la guida del Tao, si sono incentrati sulla questione del divenire un creatore in forma umana.  

 

Gli umani, le specie pienamente consapevoli e la stessa Terra furono concepiti per essere i creatori della loro esistenza; come creatori, avete la facoltà di modificare il DNA del corpo per apportare miglioramenti alla salute ed alla coscienza, che è il tema centrale su cui s’impernia l’ascensione. Come creatori, potete rimodellare il sogno dell’esperienza ed espressione di vita in un senso decisamente più desiderabile e piacevole da creare. Lo scopo del Linguaggio dell’UNO è appunto quello di assecondare un ritorno della piena consapevolezza fra ogni specie, affinché ognuna diventi nuovamente il creatore della propria esistenza;  la Madre Terra stessa ridiverrà il creatore della sua esistenza, ossia del consenso che conosciamo come Terra.

 

Che cos’é un creatore? Un creatore è colui che comanda il suo sogno e la sua esistenza e la sua esperienza evolutiva nel Tao. Nel Tao, prima di ogni ciclo di espansione, ogni creatore costruisce una matrice per la creazione a cui darà forma. Quando parte il ciclo di espansione, i creatori attirano i toni di creazione, il flusso energetico, il suono o la musica e molti altri attributi che possono non essere correlati a ciò che si conosce qui sulla Terra,  che inducono le loro creazioni a mettersi in movimento. I co-creatori che stanno imparando a diventare creatori per loro diritto di nascita, collaborano al fianco di ogni creatore. La matrice per ogni creazione basata sul Tao è di muoversi attraverso un ciclo di costante espansione dentro nuovi o mutevoli movimenti od espressioni per poi ritornare al movimento od all’espressione originari e tornare a “casa”, al punto di partenza.

 

I creatori,  i co-creatori e le stesse creazioni talvolta diventano perduti ed incapaci di trovare la via del ritorno al loro suono, tono, o movimento originari con i quali la creazione aveva avviato il suo ciclo di espansione. Qui è dove l’espressione umana entra nella danza per aiutare i creatori ed i co-creatori a ritrovare la loro strada a ritroso ai loro movimenti originari, indispensabili per far ritorno a casa al termine di ogni ciclo di contrazione.  Gli umani sono dunque entrati in questa espressione chiamata Terra, anche per assisterla a ritrovare la sua strada di “casa”

 

I tracciatori della mappa, di cui Mila ed Oa fanno parte, sono gli umani di punta che svolgono la loro opera di soccorso nei confronti della Terra di oggi.  Mila ed Oa stanno ancorando nuovi toni o algoritmi dal Tao per aiutare la Terra a riappropriarsi del movimento che molto tempo fa conosceva all’interno del Grande Sole Centrale. Quando nacque, la Terra era dotata di un armonioso e bellissimo specifico movimento, ma poi cadde, e discendendo una dimensione dopo l’altra, scivolò in un altro movimento, un movimento estraneo che le alienò la strada di casa.  A quel punto entrarono in scena gli umani che provvidero a lanciare molti regni o specie per cooperare al ripristino dei movimenti perduti. Sfortuna volle che gli umani s’innamorassero talmente dei regni che avevano lanciato, da dimenticarsi della missione per cui erano venuti. Da allora in avanti, è stata una lunga strada buia di caduta dopo caduta. Tuttavia, non importa quanto sia stata lunga la danza, quanto che gli umani riacquistino memoria di ciò che si riproponevano di fare per salvare la Terra da quello che sembrava il suo ineluttabile e fatale declino e che come tale portino a termine la loro missione.

 

Lo scopo del Linguaggio dell’UNO è quello di purificare e riarmonizzare la Terra al suo antico flusso di energia che conosceva nel Grande Sole Centrale. Indi, il magnetismo della libera energia abbinato inizierà ad attirare il campo della Terra in un altro genere di flusso amorevole e meraviglioso e nuovamente intriso di forza di vita. Il Linguaggio dell’UNO orienta ad una diversa prospettiva dell’esistenza quelli che, come Mila ed Oa, hanno incorporato questa forma-pensiero. Nel Linguaggio dell’UNO, luce e buio non sono più aizzati l’uno contro l’altro per sostenere uno stato di equilibrio; luce e buio sono invece mescolati in un nuovo arcobaleno che Mila ha chiamato “amalgamato”; in un’esistenza amalgamata, il modo con cui ci si relaziona al mondo realmente cambia. Da uno stato di estremo equilibrio, può finalmente farsi strada la forma-pensiero del Tao. Qual’è la forma-pensiero che Mila ed Oa hanno cominciato ad abbracciare? Bene, vi daremo qualche accenno a partire dalla loro personale esperienza di ascensione dell’anno passato.


L’anno scorso l’ascensione di Mila ed Oa è stata particolarmente difficoltosa.  L’atto di bilanciare i loro campi attraverso il Linguaggio dell’UNO ed i sistemi  della libera energia tirò su tutte le aree che all’interno della loro biologia erano ancora estremizzate; ecco che Oa ascese temporaneamente e congiuntamente in un infarto; e Mila in un modello di aneurisma ed ictus. Queste due regioni del campo erano le più sbilanciate in assoluto ( il chakra del cuore di Oa ed il chakra del terzo occhio di Mila) Ognuno di questi squilibri era il risultato della forma-pensiero codipendente che Mila ed Oa dovevano trascendere per conquistare uno stato di maggior equilibrio.

 

Per Oa la forma-pensiero era:” Io devo donare il mio amore affinché gli altri possano imparare ad amare, cosicché noi tutti possiamo tornare a “casa”.  Molti dei suoi antenati che tentarono di ascendere nei tempi passati, perirono dei medesimi modelli di malattia fisica. Oa, ha comunque trasceso ed ha imparato a trattenere nel suo cuore l’amore che gli occorre per autoguarirsi  e proseguire nell’ascensione, ed ha accettato che sia il Cuore del Tao, attraverso l’aurora della Terra, ad amministrare l’amore di cui hanno bisogno gli umani in ascensione, invece che il suo campo personale. La sua forma-pensiero era la stessa forma-pensiero di cui era latrice la stirpe dei Grandi Maestri al suo arrivo sulla Terra; e così egli ha superato il karma proveniente da questo iniziale tempo dell’esistenza umana su questo pianeta.

 

Per quanto riguarda Mila, la difficoltà con il suo terzo occhio dipendeva dal fatto che voleva far percepire agli altri tutto ciò che essa percepiva perché s’impadronissero dello stato di comprensione dell’unicità e cessassero di competere e di battagliarsi l’un l’altro.  Sul finire del 2007, gli squilibri a carico del chakra del suo terzo occhio le causarono una serie di colpi apoplettici dai quali Mila ha saputo riprendersi completamente. Questo modello aveva ucciso anche molti dei suoi antenati nel mentre tentavano di ascendere ai primordi della storia della Terra. Oggi come oggi, invece che tentare di sostenere personalmente questo movimento attraverso il suo campo,  Mila ha imparato a delegare alla  Terra ed al Cuore del Tao l’incarico di creare la prospettiva dell’unicità in favore di tutti gli altri umani in ascensione che vogliono sintonizzarsene.  Anche il suo era un antico modello risalente ai Grandi Maestri che essa, nel suo stabile viaggio di ascensione, ha ora potuto trascendere. 

 

Sia Mila che Oa nell’incorporare il Linguaggio dell’UNO, stanno esaurendo la loro forma-pensiero codipendente. Il punto qui è che le lezioni della codipendenza sono piuttosto profonde, essendo esse accadute non soltanto in ogni dimensione in cui i propri antenati multidimensionali trascorsero le loro vite, ma anche nel Grande Sole Centrale. Tant’è vero che fu proprio la forma-pensiero codipendente il fattore scatenante che obbligò la Terra a dar via il suo amore, il suo CHI, il suo sogno, la sua speranza, la sua verità e la sua libertà  ad ancora altre creazioni che orbitavano intorno al Grande Sole Centrale e che in seguito la fece precipitare nelle dimensioni fino al punto di essere completamente espulsa dal suo sogno. E’ chiaro quindi che la forma-pensiero codipendente dev’essere rettificata, e di questo s’incarica il Linguaggio dell’UNO il cui scopo è quello di aiutare gli umani ed i regni in ascensione a rilasciare la codipendenza per far posto alla sovranità personale. 

 

Soltanto l’ancoraggio di un maggior stato di sovranità ha permesso di fissare sulla Terra la nuova forma-pensiero imperniata sul Tao in base alla quale essa può manifestare il CHI, l’amore, l’energia fotonica ed il sogno attraverso il suo stesso campo. Il Linguaggio dell’UNO metterà la Terra nella condizione di non dover dipendere da un creatore di un’altra creazione, come il sole solare, per le sue necessità ascensionali. Il Regno del Bufalo ritiene che questo sia il primo importante movimento globale intrapreso dalla Terra per uscire dalla codipendenza. Perché, per quanto Essa possa andare indietro con la memoria, non c’è stato mai un momento in cui in un modo o nell’altro non sia stata dipendente dal sole per il suo CHI, il suo amore, la sua energia fotonica ed il suo sogno.

 

Il problema con uno stato di codipendenza è che il costante drenaggio effettuato dalle creazioni sottostanti procura cadute in consapevolezza sui soli sovrastanti, incentivandone le cadute nelle dimensioni inferiori. Anche sulla dimensioni di vita della Terra, ci sono le dimensioni inferiori che succhiano il suo CHI, il suo amore, la sua luce, e che nel tempo ne decretano la caduta. Anche la Terra, seguitando a drenare CHI, amore, luce e sogno dal sole, coopera alle incessanti cadute in consapevolezza del sistema solare. L’unica soluzione alle reiterate cadute di ogni creazione è che ciascuna impari a manifestare da sé il proprio CHI, il proprio amore, il proprio sogno e le proprie particelle fotoniche attraverso l’integrazione della forma-pensiero del Linguaggio dell’UNO nel proprio campo. Per Mila, Oa e la Terra, ciò porterà alla vita di unicità di domani.

 

A che cosa rassomiglia una vita scandita dall’unicità? Per rendercene conto e farci un’idea su quello che poteva essere uno stato di unicità,  possiamo riandare alla vita nel Grande Sole Centrale. La vita nel Grande Sole Centrale era come il paradiso in Terra; la più immediata associazione di idee che il concetto di unicità può farci evocare. Un paradiso in Terra, dicevamo, perché nel Sole l’equilibrio era tale per cui ogni regno era di supporto all’altro nel sostenere una vita senza fine; od apparentemente senza fine, in quanto non esistevano i cicli di morte, rinascita o cicli stagionali di sorta.  La vita eterna ha abbinata una specie di beatitudine dettata da un estremo equilibrio interno; eppure qualcosa era andato perduto nel Grande Sole Centrale in quello stato di estremo equilibrio in cui era immersa la Terra.  Sembrava che le chiavi per sostenere uno stato d’amore, il sogno, l’energia fotonica ed il CHI necessari per ascendere a “casa” verso il Tao si fossero volatilizzate; e quando la giusta quantità di amore, sogno di luce e CHI non poté più essere sostenuta, la pienezza richiesta per un viaggio di ascensione a “casa” fatalmente si smarrì. Tale fu la molla che indusse la Terra a cadere nella codipendenza con i soli posti al di sopra di Essa; e che indusse le creazioni al di sotto di Essa a rendersi codipendenti nei suoi confronti.

 

La mancanza d’amore  può essere paragonata all’incapacità di generare amore. La nuova forma-pensiero del Tao consente all’amore di generarsi da dentro. Come l’amore sgorga dalla propria forma-pensiero, esso vi gratificherà permanentemente della sua presenza, e mai più vi capiterà di sentirvi inamati, rifiutati, abbandonati od inadeguati come nel passato. La mancanza di CHI può essere associata alla stanchezza e ad una perdita della forza vitale e portare all’invecchiamento, alla malattia ed alla morte. Una volta che il CHI sgorga spontaneamente dalla propria forma-pensiero, ci sarà forza vitale quanto basta per tener lontana la malattia; e sufficiente per proseguire nell’ascesa. La mancanza di energia fotonica può essere parificata all’incapacità di mantenere in equilibrio e nella pienezza il proprio campo, con conseguenti stati d’essere disastrosi e dolorosi da sperimentare. Come l’energia fotonica viene creata da dentro, non sussisterà più alcuna valida ragione per sperimentare di nuovo il dolore; e ve ne sarà abbastanza per operare la trasmutazione del DNA in nuovi format idonei alla vita nel Grande Sole Centrale e nel suo pertinente sogno. La mancanza di sogno porta alla povertà ed alla mancanza in tutte le loro variegate espressioni nel sogno umano. Dopo che il sogno sarà costruito dall’interno della propria forma-pensiero, la mancanza di prima svanirà in un lontano ricordo; e, cosa più importante, sarete in grado di costruire un durevole stato di abbondanza nella vostra danza di vita.  

 

A questo punto del tempo, imparare a manifestare luce, amore, Chi e sogno è diventato il nuovo proposito di ogni regno in ascensione. La Terra lo ha già raggiunto nell’ambito della sua aurora, nonostante ci siano ancora forze che si contendono il suo amore, la sua luce, il suo CHI, il suo sogno per inviarli altrove. Strato dopo strato, tutto questo sarà trasceso fino a che la forma-pensiero del Linguaggio dell’UNO non potrà stabilmente rimanere lì, dove è stata generata,  ad assecondare l’autoguarigione di cui la Terra di oggi ha urgentemente bisogno. La Terra è seriamente ammalata. Essa si è ammalata per le troppe risorse globali che troppi umani stanno consumando; essa si è ammalata per le enormi quantità di sostanze tossiche che gli umani hanno immesso nei suoi corsi d’acqua e nell’atmosfera; talmente tante, al punto che esse non possono più essere trasmutate velocemente tanto quanto lo richiederebbe la sua ascensione.  L’amore, l’energia fotonica, il CHI, il sogno, sono i fattori indispensabili per dare una sferzata alla danza della trasmutazione. Aggiungete amore, luce, CHI e sogno, e repentinamente ciò che è tossico muta la sua struttura molecolare e diviene inerte.  

 

Solo facendo piazza pulita dei sistemi di convinzione tossici, il corpo saprà muoversi dapprima verso l’unità e poi ad uno stato di unicità. L’unicità riaccende la comprensione del principio che tutto è necessario al tutto. Da uno stato di unicità, anche chi è dannoso o si sta dibattendo in difficili circostanze karmiche può essere percepito come necessario al tutto. Da uno stato di unicità, si percepiranno le lezioni spirituali che ogni difficile circostanza attinente alla propria vita od a quella di tutti gli altri, reca in sé. Potrete quindi percepire il dolore delle difficili esperienze dei vostri simili e provare un livello di compassione ancor più profondo in merito al fardello che anche loro sono costretti a portare per trarre il debito insegnamento dalle loro lezioni spirituali. Da uno stato di unicità, s’impara a non farsi mai carico di un altro e come tale si comincia a trascendere la codipendenza. Ognuno ha un viaggio ed una lezione che lo porterà a “casa”. Ogni viaggio ed ogni lezione sono necessari a ciascuno nell’ambito del tutto, affinché tutte le lezioni spirituali siano apprese, e dall’individuo, e dalla collettività.  

 

Chi si assume la responsabilità per la lezione di un altro individuo non fa che ingenerare un grande squilibrio a carico del tutto. La codipendenza è uno stato d’essere effettivamente sbilanciato ad opera di chi accentra su di sé la responsabilità per le conseguenze karmiche che un altro ha contribuito a creare; come tale, instaurando una danza in cui le lezioni spirituali non possono mai venire apprese dal diretto interessato o colpevole che dir si voglia. Con il mancato apprendimento delle lezioni spirituali legate al karma che le ha causate, gli stessi modelli si ripetono all’infinito portando, caduta dopo caduta in consapevolezza, all’estinzione. Nel corso dei  millenni, la Terra ha commesso questo sbaglio, addossandosi per conto di Sirio A e B e le Pleiadi la responsabilità karmica per la guerra nucleare. Un passo fatale sfociato poi nel karma che si è sin qui tradotto in ben tre guerre atomiche, una alla fine dell’era degli Anu, un’altra alla fine dell’era di Atlantide, e l’ultima nel 1944 a tragico epilogo della seconda guerra mondiale. La causa sottesa alla guerra atomica non venne mai appresa da Sirio A e B o dai numerosi pianeti o stelle Pleiadiani, per cui, ancor oggi, continuano a perpetuare la guerra atomica in altre creazioni su altre dimensioni di vita.  Le lezioni spirituali non possono essere apprese quando un soggetto si carica sulle spalle la causa karmica di un altro; questa è la prima lezione del Linguaggio dell’UNO che dovete tenere a mente.

 

La prima lezione del Linguaggio dell’UNO è quella di trascendere la codipendenza e cessare di assumersi la responsabilità per ciò che non si è commesso. Un esempio di questa lezione si è palesato di recente in seno a coloro che offrono consultazioni negli study programs di Mila ed Oa.  Nei loro consulti, vi era stato chi aveva dato troppo spazio agli altri ed era dovuto ascendere in uno stato patologico tale da essere costretto a passare il piano fisico e morire. Cos’era successo? Noi lo abbiamo compreso, anche se, purtroppo, non abbastanza rapidamente da scongiurarne il decesso. Comunque, quegli individui che lasciano spazio agli altri e che scelgono di morire, imparano una profonda compassione per il loro prossimo; e danno in tal senso una mano alla Terra a co-creare un sogno per la morte consapevole, senza che Essa debba lottare per salvare gli altri o compromettere la sua ascensione.  Così facendo, chi trapassa impara la sua lezione spirituale inerente la morte,  ed asseconda per l’intera sua stirpe il perdono del karma per ogni sua colpa. 

 

Con la morte consapevole, tutto ciò che è traspirato e che è stato la causa scatenante della malattia del corpo, può essere perdonato nel passaggio; e l’intero modello essere rimosso dall’arazzo ancestrale e dal codice genetico a garanzia che i futuri antenati non abbiano ad  ascendere nella malattia. Qui sta la forza del perdono assoluto; per mezzo del perdono assoluto, ogni modello associato ai modelli che hanno portato alla morte od a qualsiasi altra triste circostanza, possono essere completamente perdonati evitando che si replichino in un periodo successivo. Se il perdono non ha modo di prodursi durante la vita, esso può accadere nel momento del trapasso dal piano fisico. Chi sceglie una morte consapevole può poi partecipare nel processo del perdono e come tale consentire la nascita di un nuovo domani per il proprio retaggio.

 

Nella vita o nella morte, nulla va perduto; ogni lezione può essere appresa e talvolta il punto di vantaggio dell’emersione di un antenato appena arrivato in seguito alla morte è assai più  grande che non quando la coscienza rimane sospesa intorno al vascello fisico. Alla morte, il corpo si libera della coscienza che repentinamente si espande in più consapevolezza di quanta ne abbia mai conosciuta da vivo; e questo fa della morte una bellissima esperienza, una vera e propria cascata di rivelazioni foriere di un perdono via via sempre più profondo da sperimentare nella vita. Il perdono favorisce una vasta trasformazione della genetiche associate cosicché le future generazioni non abbiano a ricalcare gli stessi modelli di ieri.

 

Molti umani hanno sperimentato uno stato d’essere di pre-morte che li ha resi testimoni coscienti del loro dopo vita, ma poi sono stati guidati a ritornare sul lato fisico perché non avevano esaurito e completato il loro karma in questa vita. Spesso, le esperienze di pre-morte ridirigono la vita ad un nuovo significato ed obiettivo che operano una trasformazione. Quelli che mettono per iscritto tali esperienze, aiutano gli altri umani a prendere coscienza che la vita non si conclude nella morte, affinché vi sia meno paura nei sopravvenienti tempi di purificazione. Attraverso il centro del cuore, gli umani possono inoltre imparare a sintonizzarsi ai loro antenati trapassati durante la meditazione, e come tale scoprire che i loro avi esistono come sempre, anche se in uno stato non fisico. Alla luce di questa verità, non ci sarà bisogno di essere in grande angoscia per la morte che prima o poi ci coglierà.

 

La morte consapevole avviene quando una bastante parte del karma personale è stata chiarita; e ciò che rimane può essere perdonato nel passaggio, ma soltanto nel caso in cui,  la coscienza sia congruamente sostenuta in tale transizione. Gli umani sono medicalizzati e drogati dai farmaci, e vanno pesantemente incontro alla morte, facendo di quella che dovrebbe essere una transizione consapevole, un’esperienza meno efficace. Il Regno del Bufalo consiglia pertanto di mantenersi lucidi e coscienti nel momento del trapasso, evitando strada facendo di assumere quanti più farmaci possibili; ed intendere di comprendere e perdonare il proprio karma per dare modo alla coscienza di espandersi oltre il fisico. Tutti possono contribuire più efficacemente al proprio futuro retaggio di quanto esso, diversamente, sarebbe in grado di fare; ed in questo tempo di ascensione, è indubbiamente un grande dono nei confronti dell’umanità.

 

Nell’esperienza del trapasso di un proprio caro, una morte consapevole non ha bisogno di recare afflizione a quanti rimangono sul piano fisico. Gli individui che hanno fatto parte della famiglia della SSOA erano amati profondamente da Mila ed Oa, dalla Madre Terra e dal Tao; ma il loro trapasso non ha generato afflizione istigata dal pensiero che fossero andati chissà dove, giacché ognuno di loro ancora esiste sul non fisico in veste di antenato.  Dopo la morte, s’intrecciano tutt’ora lunghe conversazioni fra Mila ed Oa o la Madre Terra ed i nuovi antenati, come mai erano accadute prima, nel sogno abbinato alla fisicità. Il tutto grazie forse all’espanso stato della coscienza che si produce quando il corpo viene lasciato indietro, una provvidenziale liberazione che alimenta una maggior capacità di penetrazione, percezione e costante perdono, come anche un desiderio di capirne di più.

 

In questo momento particolare, di che cosa si occupano gli antenati? Gli antenati umani sono amalgamati fra loro come una coscienza unificata che si esprime per mezzo degli incarnati sul piano fisico che così hanno inteso. Gli antenati umani concorrono a guidare gli umani in ascensione come un consiglio di 12 posizioni di percezione sulla ruota ancestrale di medicina. Gli antenati contribuiscono  all’ascensione umana in molti modi fra i quali spicca la ricerca del migliore DNA possibile nel quale ascendere che garantisca un buono stato di salute e nello stesso tempo un innalzamento della coscienza nella compagine umana. Gli antenati spesso lavorano a stretto contatto con i piccoli in ascensione già nell’utero materno, per farli nascere in un corpo robusto e sano corredato di materiali genetici di livello superiore e della coscienza più espansa che segue un tale stato d’essere.  Oggi come oggi, l’ascensione della specie umana è l’obiettivo primario degli antenati; obiettivo che si affianca a quello di produrre più bambini in ascensione possibili per consentire al sogno umano di ergersi nel futuro paradigma dell’unità. Laonde per cui, prestare la propria opera in qualità di antenato è un obiettivo più che degno, dal punto di vista della natura, e come tale,  la morte non è da considerare né una perdita e nemmeno una fine. (Vedetevi “La Storia di Atlantide” per una piacevole meditazione per incontrare il vostro consiglio ancestrale dei 12).

 

La natura non percepisce la morte come una fine, perché i suoi regni non sperimentano la vita e la morte come separate fra loro; ma alla stregua di un ininterrotto flusso di energia. Quando noi mettiamo al mondo i nostri piccoli, c’è un afflusso di energia nella fisicità;  e quando i vecchi muoiono, avviene un deflusso di energia dal fisico in direzione del non fisico. Durante il tempo di estinzione, c’è più energia che viene trasferita nel non-fisico. Nei tempi che verranno, come più umani che hanno completato con le loro esperienze fisiche sulla Terra, si ritireranno, noi ci focalizzeremo sul portare nel fisico più piccoli nuovamente in possesso di un vasto afflusso di energia. In un futuro non tanto lontano, possono svilupparsi molte nuove specie che non si sono mai viste sulla Terra dopo che fu uscita dal Grande Sole Centrale; perché ogni regno sta ritirando le sue radici genetiche da questo particolare frangente temporale qual’è il vostro attuale, e sta  intendendo di ascendere dentro forme e sagome e stati d’essere pienamente consapevoli.  


Che cosa significa piena consapevolezza? La piena consapevolezza è uno stato d’essere in cui il corpo sa di essere vivo perché ha la cosciente consapevolezza di sé; ed è anche uno stato d’essere in cui si possono comprendere le lezioni spirituali che vengono apprese nell’incarnazione fisica, come anche le lezioni spirituali globali del consenso in generale. Come specie pienamente consapevole, voi cooperate anche alla direzione dell’energia e della forma-pensiero perché siano conduttive alla salute ed al benessere ed all’ascensione del tutto. In altri momenti passati, tutti i regni godevano della piena consapevolezza sulla Terra. Come tale, ogni regno era guidato da dentro su dove esistere per mantenere in equilibrio il flusso energetico del pianeta; e forniva CHI e movimento, ed anche amore al suo corpo, requisiti che poi si riflettevano all’indietro in direzione di ogni regno per sostenerne un’esistenza fisica senza fine.

 

L’eterna fisicità, anche se era uno stato che conoscevamo nel Grande Sole Centrale, non è lo scopo dell’odierna ascensione.  La fisicità senza fine consente un’esistenza che potrebbe tornare utile al viaggio verso “casa” dal Tao, ma non come fine a se stessa. Quello che venne a perdersi in quegli anni di vita fisica senza fine, fu la memoria del viaggio di ritorno che si doveva intraprendere; per questo oggi abbiamo bisogno di rientrare in noi stessi per consentire al Tao che è dentro di noi di guidarci a ritroso al luogo da dove abbiamo preso le mosse. In qualche modo, la connessione al Tao interiore si smarrì in tutte le specie che vivevano nel Grande Sole Centrale, incluso la specie umana che ci lanciò, riducendo il tutto ad una mera esistenza fisica illimitata. Un’esistenza illimitata sprovvista di un obiettivo e di uno scopo da perseguire, divenne noiosa col trascorrere del tempo; e forse da tale noia noi intendemmo inavvertitamente di cambiare quanto stabilito in precedenza, e, senza un ritorno a casa dal Tao,  l’unico cambiamento possibile non fu altri che la nostra stessa caduta in consapevolezza.  

 

Per lungo tempo, nella sequela di cadute che ne seguì, la Terra e tutti i regni pensarono che il sentiero di “casa” fosse rimasto lassù sulle dimensioni da dove eravamo caduti. Ma erano soltanto fantasie, perché ora, col senno di poi, abbiamo capito che il sentiero di casa è dentro di noi, racchiuso nel nostro cuore e nella natura olografica di Tutto Ciò che E’. In ogni ologramma esiste una connessione al Tao interno dal quale siamo stati generati.  Come accediamo e ci connettiamo al Tao interno, entriamo in contatto con l’informazione e la comprensione in grado di guidarci a “casa” al nostro luogo di origine fuori dal tempo, dallo spazio e dalla forma. Per ogni umano ed ogni regno in ascensione, ora è giunto il momento di riconnettersi al Tao interno, da dove ciascuno sarà guidato nel suo viaggio verso “casa”. 

 

Questa è l’unica strada da percorrere, e visto che siffatta informazione e cognizione era presente nel Grande Sole Centrale, potrebbe essere più facile, perché lì noi non eravamo caduti nella difficile e distruttiva forma-pensiero di oggi, o densità, sul piano fisico. Quantunque, per amor di verità, non ci sia nulla di tutto ciò che è caduto nel Tao che non possa a sua volta essere guarito; il che ci fa ben sperare per il futuro. E così noi lo intendiamo ed invitiamo anche voi ad intendere che tutti noi e tutti gli altri regni e la stessa Madre Terra possano far ritorno a casa al Tao che dimora in ciascuno. E che tutto ciò che ne traspirerà possa venir appreso, compreso e perdonato, e mai più replicarsi negli anni a venire.

 

Qual’é lo scopo di questa tragica sequenza di cadute in consapevolezza ed in vibrazione ed in una forma-pensiero diventata così collosa, densa, dolorosa, priva d’amore, insana ed infarcita di paura, da risultare irriconoscibile? Perché gli eventi hanno preso questa piega? Su questo pondera il Regno del Bufalo e dal suo punto di vista non esiste nulla che mai sia stato creato nel Tao, a prescindere da quanto difficile esso sia, che a sua volta non sia inoltre necessario. Se questo è vero, l’esperienza non è frutto del caso. Sulla base delle nostre comunicazioni interne,  abbiamo saputo che il Tao ha problemi e che taluna delle nostre soluzioni possono risolverli per suo conto. In questo potete scorgere l’inerente unicità di tutte le cose e che persino il Tao risente di ciò che accade qui; come del resto noi risentiamo di tutto quello che accade nel Tao. Ma una volta che tutte le parti , di loro spontanea volontà, comprendono e scelgono di alterare l’accaduto, tutto ciò che ne è fuoriuscito può essere perdonato e tutti possono tornare a casa, sicuri di poter trarre i debiti insegnamenti dalle lezioni e dai motivi che le hanno scatenate.

 

Molti ambirebbero percepire il Tao che hanno dentro come perfetto, così come noi speravamo che in qualche modo lo fossero i nostri falsi creatori o salvatori, specialmente nelle vicissitudini che negli anni hanno fatto da cornice al dramma umano. I salvatori non erano perfetti, né lo è il Tao. La perfezione è un’illusione creata dai falsi dei cosicché nessuno avesse a chiedere ragguagli sul loro comportamento. Cosa facevano in realtà i falsi dei? La loro occupazione principale era quella di sottrarre coscienza ed informazione per protrarre la loro esistenza altrove, una prassi che qui sulla Terra è fonte di distruzione. Vedete quindi che i falsi dei sono in realtà forze distruttive per diritto di nascita; e questa voi la chiamate perfezione? Forse è perfezione da un punto di vista distruttivo; e così siamo giunti a comprendere che la perfezione ed uno stato onnisciente d’essere, semplicemente non esistono e che nemmeno non sono mai esistiti nel Tao.

 

Nel Tao, ogni briciolo d’informazione viene condivisa per dare a tutti l’opportunità di godere di una comprensione olografica a bagaglio delle antiche esperienze presenti nel Tao. Questo fornisce un senso di conoscenza; ma la conoscenza, dato che è collettiva e creata con l’apporto di tutti i creatori, grazie all’intreccio delle loro esperienze creazionali, non è mai frutto dell’arroganza. Nessun creatore le ha sperimentate tutte; ma ciascuno ha contribuito con un tassello alla conoscenza finale. Pertanto, non c’é nessuno che sappia “tutto”; ed anche lo stesso Tao, al pari della coscienza amalgamata degli attuali antenati umani sulla Terra, è realmente un composito di tutti i creatori che fanno ritorno ad Esso al termine di un ciclo. Nel Tao, non esiste quindi nessuno che possa definirsi “onnisciente”, e men che meno qualsiasi altra cosa che sia superiore od inferiore ad un’altra. 

 

Talvolta, però, capitava che alcuni creatori non avessero accesso alla gamma completa dell’informazione di ogni tempo, e divenissero intrinsecamente meno perspicaci di altri che invece ne avevano colto il quadro completo. La cosa diede a vita a creatori che superavano in acume e sagacia molti loro colleghi e che per questo davano l’impressione di sapere tutto.  Ma col passar degli anni costoro si fecero arroganti, proprio come gli attuali guru umani. I guru conquistavano l’onniscienza accumulando in qualche modo per sé stessi tutto il sapere che fluiva dai piani olografici umani; i discepoli accordavano poi ai guru attenzione e conoscenza soltanto perché li credevano onniscienti. Analogamente,  i creatori nel Tao accumulando una mole impressionante di conoscenza olografica, si elessero a faro degli altri che, invece di seguire se stessi dentro,  diventavano loro seguaci; un modello che nel Tao diede vita a creatori di prima  e di seconda categoria.

 

Ma qual’era la causa di questa appropriazione indebita della conoscenza che nel Tao così perse il suo equilibrio? Non l’abbiamo individuata ancora con certezza, od è sufficiente dire che il Tao non lo sa. Tuttavia sappiamo dalle nostre esperienze sulla Terra che l’informazione olografica si è andata via via evaporando persino all’interno del Grande Sole Centrale. Per cui non ci resta che supporre che qualcosa o qualche creatore ne stia facendo incetta per usarla altrove. Il va e vieni della conoscenza olografia crea quindi creazioni e creatori più o meno sapienti. Tutto è divenuto talmente contorto ed involuto da risultare estraneo alla vera natura dell’informazione olografica e degli stati olografici d’essere che vuole che l’informazione sia integra e completa e sempre disponibile ed accessibile, e men che meno frammentata o perduta. Quindi, qualcosa deve aver alterato la natura olografica dell’esistenza minandone la sua stabile presenza e disponibilità nei confronti di ogni creatore nel Tao. 

 

Qui sulla Terra, ogni regno, incluso l’umano per mano dei costruttori della mappa, sta ripristinando i piani olografici di ogni specie in questo tempo di ascensione. Noi stiamo recuperando l’informazione perdutasi nel Grande Sole Centrale nelle molte cadute fuori dal suo sogno nel corso dei passati miliardi di anni della nostra esistenza Noi stiamo  recuperando quello che a malapena ci ricordiamo di conoscere; e l’esperienza di ricordarsi all’improvviso di qualcosa che le nostre specie sapevano a menadito non soltanto su di un’altra dimensione di vita, ma in un altro sogno radicalmente diverso dal presente, è talmente bizzarra, che è  pressoché difficile mettere una in correlazione all’altra. In onor del vero, lo scopo del Linguaggio dell’UNO è anche questo, perché consente al passato di natura diametralmente diversa di farsi comprensibile; ed è soltanto quando un tale stato d’essere viene compreso che noi possiamo ascendere in esso in termini di biologia, di sogno e di un nuovo livello di coscienza e consapevolezza di antichissima data.

 

Il Linguaggio dell’UNO offre il quadro più grande di ogni causa. Nel quadro più grande, il perdono fluisce copioso con più facilità se si ha una visione più chiara della propria causa e di quella degli altri e la si lascia andare tramite il perdono. La causa, nella sua quasi totalità, è dovuta alla millenaria frantumazione e perdita dell’informazione, perché se possedessimo l’intera mole dell’informazione e come tale percepissimo il quadro nel suo insieme, avremmo da lungo perdonato e ripristinato un altro stato d’essere di maggiore consapevolezza per mezzo dell’ascensione. E’ la frantumazione che limita la visione, ed è  una visione limitata che c’impedisce di perdonare; perché la limitazione è fonte di rancore, di risentimento e di giudizi dovuti all’incapacità di comprendere o compenetrare l’intero quadro della vera causa. I giudizi ed i risentimenti così sostenuti assicurano soltanto che lo stesso modello abbia a ripetersi all’infinito, creando negli anni ancor più cadute in consapevolezza. Solo ampliando la comprensione del Linguaggio dell’UNO si potrà ovviare allo status quo ed assecondare il perdono, in quanto nessuno è tuttora in grado di risalire alla vera causa ed ai motivi scatenanti che l’hanno prodotta.

 

Per lungo tempo siamo stati testimoni di umani in ascensione incapaci di perdonare, sempre pronti ad emettere giudizi verso coloro che nell’inconscio percepivano come dannosi nei loro confronti. Ma quello che in realtà non riuscivano a percepire non era soltanto il fatto che essi stessi nell’ambito del proprio retaggio risultavano parimenti deleteri sui piani paralleli di realtà; era anche che la loro aggressività faceva effettivamente capo ad una serie di forze fisiche distruttive programmate per demolire ogni cosa. Le forze non fisiche caddero in questa programmazione dopo cadute e cadute in una separazione sempre più marcata di luce ed oscurità. Le forze della luce cercavano di rimettere insieme i pezzi, soltanto per  vedere nel ciclo seguente le forze del buio assumere il controllo e demolire quanto era stato ricostruito.  Avanti ed indietro, rimettere insieme e disfare,  così è andato il sogno per la Terra dopo il suo crollo dimensionale.

 

Sulla 12° dimensione, la Terra faceva parte di una grossa stella chiamata Maldek. Maldek conobbe un tempo lunghissimo come pianeta di luce, un pianeta in cui tutte le forze cercavano di tenere unita ogni cosa. Ciò nondimeno, al grado in cui Maldek era sospeso nella luce, a tale grado altre stelle venivano fatte a pezzi e cadevano nelle dimensioni sottostanti. La cosa andò avanti fino a che, alla fine, lo stesso Maldek venne pressato in un  sogno oscuro, dominato da creatori oscuri che avevano preso possesso del non fisico, i quali, sordi alle comunicazioni di Maldek stante la totale disparità di linguaggio, pressarono la luminosa stella Maldek  in un sogno di guerra. La guerra culminò in una devastazione nucleare che spaccò in due Maldek, con alcune sue parti che caddero nelle dimensioni 5° e 3°. Quel che rimase del sole di 12° dimensione misurava soltanto 1/3 della grandezza originale di Maldek; e dai frammenti prodottisi dall’esplosione nacque una serie di cinque soli di quinta dimensione ed una serie di venticinque pianeti di 3° dimensione. La Terra di terza dimensione prese le sue mosse proprio da qui.   

 

Avanti ed indietro, un’incessante spola  fra luce ed oscurità, con un ciclo di luce che rimetteva insieme ed il ciclo seguente di buio che nuovamente separava, tale è stata l’esperienza della Terra su questa dimensione. Per lungo tempo la Terra, al pari di Maldek, fu sostenuta nella luce. Poi, per una serie di circostanze delle quali Mila ed Oa hanno scritto estensivamente in relazione agli antenati umani Grandi Maestri, la Terra si vide precipitare nell’oscurità; ed al punto in cui siamo, ci preme dire che l’oscurità è durata più di un ciclo, portando a caduta dopo caduta in vibrazione ed in coscienza. Il fratturato stato d’essere in cui ci troviamo attualmente, sembra quasi troppo grande perché si possa riparare; ma con l’aiuto del Tao, ora che dentro di noi ne abbiano risvegliato il ricordo, possiamo operare una svolta e portare finalmente a termine il nostro durevole viaggio evolutivo verso “casa”. 

 

Molti sono stati gli umani seminati con questa rimembranza che sono entrati nel mondo con  il ricordo del Tao e della forma-pensiero basata sul Tao. Il Tao si è proiettato in questa creazione perché nulla era ritornato in così tanto tempo. Stranamente,  le proiezioni del Tao sono state catturate qui, nel mentre non lo potevano essere sulle altre creazioni di dimensione superiore.  Perché questo? Forse, da un tale sconvolto stato d’essere di cui sono latori i cicli distruttivi, ne è scaturita più iniziativa per trovare una soluzione al dramma del palcoscenico terrestre; e ciò ha suscitato la rimembranza del Tao. La connessione al Tao sulla Terra la dobbiamo quindi all’estrema sofferenza ed al tentativo di trovare una soluzione alla nostra complicata situazione

 

Nella danza di amore e di luce di un’esistenza apparentemente senza fine, non c’è bisogno di cercare altro, perché tutto è già bello e piacevole così com’è, e noi ce ne capacitiamo grazie al nostro stesso ricordo che conserviamo della vita nel Grande Sole Centrale. Ed è forse per questo che non percepivamo il Tao in quel radioso frangente temporale. Ora possiamo perdonare i nostri regni che nella danza di luce ed amore del Grande Sole Centrale, si dimenticarono del Tao che avevano dentro e non fecero i debiti tentativi per riacquistarne la memoria, con i conseguenti scivoloni verso il basso che ne sono sin qui seguiti.  

  

In questo tempo di risveglio, il Regno del Bufalo si configura spesso con la grande ricerca per un altro modo d’essere inedito, sinora mai sperimentato, nemmeno nella più remota antichità. Se un metodo sperimentato in precedenza avesse realmente funzionato, non si sarebbero verificate le reiterate cadute nel dolore e nella sofferenza che sono state sin qui a corollario della vita umana sulla Terra; a monte di tutto ci dev’essere quindi un qualcosa da correggere che si è ampiamente smarrito e che sinora non ha permesso di ripristinare il preesistente sistema. Per quanto attiene al nostro regno, dobbiamo dire che è la nostra interna connessione al Tao ed alla forma-pensiero del Linguaggio dell’UNO a coordinare la restaurazione;  perché dentro di noi giacciono le chiavi  che si sono smarrite e che hanno portato al tracollo attuale.  Una volta recuperate le chiavi, tutti i regni, incluso quello umano, troveranno la loro strada di “casa” a dove sono stati procreati. 

 

Con questi pensieri, vi lasciamo

Namaste                                             

Il Regno del Bufalo

 

 

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Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/Community/NatureKingdoms/BuffaloandTuna.htm

Tradotto da Sonia per Stazione Celeste

www.stazioneceleste.it