)*(Stazione Celeste)
Spiritual School of Ascension
L'Anemone di Mare che Fluttua nel Mare
Il Regno dell'Anemone di Mare attraverso Karen Danrich "Mila"
19 Settembre 2004
Benedizioni per le Relazioni Simbiotiche e le Pratiche Autosostenenti
Cari Amati Umani in Ascensione,
E’ un grande onore per il Regno dell’Anemone di Mare o Attinia poter oggi condividere la sua conoscenza. Noi siamo un piccolo fiore subacqueo che con l’alta marea si espande in una corona di numerosi tentacoli dai colori vivaci; i nostri tentacoli sono disposti a raggiera e fluttuano liberi al gioco delle correnti della maggior parte delle barriere coralline e sono retrattili. Al centro della corona di tentacoli sta la bocca, unica apertura presente del nostro organismo, attraverso la quale trasferiamo il cibo nella cavità digestiva. Noi viviamo isolate, attaccate alla roccia o ad altri animali e ci fissiamo al substrato per mezzo di un disco che, al pari della lumaca, agisce come una ventosa; a differenza della lumaca, però, ci manca la capacità di spostarci da un luogo all’altro; facoltà che avevamo in altre epoche e che le varie perdite in consapevolezza hanno cancellato.
Il nostro regno non è una vera e propria “pianta” , benché i vostri scienziati potrebbero associare la nostra forma e natura ed assimilarla ad un vegetale. Noi attinie, al pari delle meduse o delle balene, ci nutriamo di plankton e cioè di piccoli crostacei, piccoli molluschi od anche piccoli pesci trasportati dalla corrente marina che catturiamo per mezzo delle cellule urticanti presenti sui nostri tentacoli e che poi introduciamo nella nostra cavità digestiva attraverso la bocca posta al centro della corona di tentacoli.
Noi abbiamo una speciale relazione con i vari piccoli pesci che giocano e si nascondono fra i nostri tentacoli. Anche i loro rifiuti rappresentano un valido contributo al nostro nutrimento, e noi, in cambio, forniamo loro protezione dagli assalti dei pesci più grossi. E non è tutto, il pesce, movendo i nostri tentacoli, ci aiuta a catturare il plankton che fluttua nell’acqua. Questa è quella che si suol dire una relazione simbiotica nella quale la danza comune serve al sostentamento di ciascuna specie.
Molti di voi avranno sentito parlare della catena alimentare dove una specie ne consuma un’altra, che a sua volta, viene poi consumata da una specie più grossa, e così via via da specie sempre più grosse. Tutta la natura partecipa alla catena alimentare, ad eccezione dell’umanità. Anche se non sono cibo per nessun’altra specie nel fisico, gli umani lo sono invece nel non fisico. Lì, infatti, essi sono facile preda per le forze non fisiche che utilizzano il campo umano per far incetta di griglia, sistemi di movimento dell’energia, e CHI, come pure di sangue eterico per sostenere un’altra forma umanoide su di un’altra dimensione. Come tale, nemmeno l’umanità si è potuta sottrarre alla circostanza di essere essa stessa “cibo” per un’altra realtà.
Tutte le cadute in consapevolezza sperimentate dall’umanità nel corso del tempo sono state il risultato di un qualcosa che si è nutrito della specie umana in una relazione parassitaria nel non fisico. I parassiti prendono e non danno nulla in ritorno; quindi, ogni relazione parassitaria crea deterioramento nella specie aggredita. L’umanità è caduta in consapevolezza per essere stata di nutrimento ai parassiti non fisici. Gli umani, sempre a prendere senza dare nulla in ritorno, sono a loro volta divenuti parassiti verso la natura. Preso nel suo insieme, tutto questo ha causato un deterioramento della natura, od in altri termini, la capitolazione della Terra.
L’arrivo degli umani sulla terra risale a 75.000 anni terrestri fa, e fra le loro tribù delle origini non tutti erano di natura parassitaria nei loro materiali genetici. Se da un lato vi erano le sette razze radice di aspetto umanoide che vivendo in equilibrio con la natura erano riuscite a sopravvivere; dall’altro vi erano le 11 razze radice cadute in estinzione che non spiccavano certo per il loro equilibrio nel loro prendere o nel loro dare in eccesso. Fatalmente, quando si eccede da una parte o dall’altra, si va sempre verso l’estinzione. Chi prende troppo causa l’estinzione di un altro o di un’altra specie; chi, invece, dà troppo, causa la sua stessa estinzione.
Le undici razze radice perirono perché davano o prendevano troppo. Coloro che davano in eccesso alla fine si estinsero nella loro generoso tentativo di fornire CHI in eccesso ad un’altra razza radice. Mentre, quelle razze radice che prendevano in eccesso dalla natura, scoprirono nel tempo che la natura, ormai esausta per l’eccessivo sfruttamento che aveva irrimediabilmente compromesso un’ulteriore rigenerazione e spalancato le porte alla fame ed all’estinzione, non era più in grado di fornire loro scorte di cibo adeguate. Le sette razze radice sopravvissute impararono a cogliere solo il necessario per il loro pasto quotidiano, ed a lasciare sempre qualcosa sulla pianta per consentire alla stessa di riprodursi e di trasformarsi nuovamente in cibo per le generazioni a venire.
Al giorno d’oggi, il comportamento umano non si discosta granché da quello delle 11 razze radice estintesi nell’antichità. Non è infatti raro che anche al giorno d’oggi si raccolgano e si abbattano fino al punto di non ritorno le specie coinvolte. Il disboscamento delle foreste è tale, da rendere pressoché impossibile una loro rigenerazione. Questo lo si nota nelle foreste pluviali del Sud America e nei boschi di conifere del Nord America. A questo punto del loro risveglio, gli umani stanno cominciando a percepire il danno cagionato all’ambiente, e come tale hanno imparato a ripiantare talune di queste foreste, per assecondare un ritorno alla vita, anziché l’estinzione delle foreste.
L’estinzione non deve accadere; essa ha modo di accadere solo in presenza di una situazione di squilibrio. L’equilibrio s’instaura tramite relazioni simbiotiche, e non tramite relazioni parassitarie. La coscienza della foresta non ha niente contro gli umani che abbattono gli alberi per costruire case, mobili, carta ed altri sottoprodotti. Se gli umani benedicessero la terra in ritorno e ripiantassero ogni albero abbattuto, lasciando alberi maturi a sufficienza a fare da protezione ai più giovani nel mentre crescono, questa danza del legname da costruzione diverrebbe una relazione simbiotica, invece che parassitaria. Nella relazione simbiotica, gli umani non farebbero che pulire il bosco o la foresta dal legno vecchio, consentendo a nuovi alberi, che diversamente non ne avrebbero la possibilità, di riprodursi.
Non procedere alla rimozione del legno vecchio o della sterpaglia significa compromettere la nascita di nuovi alberi, e richiamare gli incendi in quella determinata zona. Gli incendi che sono divampati in Australia e nella parte occidentale degli Stati Uniti ed in Canada, in epoca recente, sono come un monito per tale circostanza. All’interno di molti parchi, particolarmente in Canada, leggi e regolamenti non consentono la selvicoltura, e la pulizia dei boschi dal legno vecchio e morto. Se non sarà per mano umana, sarà allora compito della coscienza della foresta richiamare il fuoco per una pulizia dalle ramaglie e dagli alberi caduti onde dare alle giovani piantine la possibilità di svilupparsi; tutto questo istiga all’azione i piromani in forma umana. Questa dinamica crea un tiro alla fune fra i bisogni della foresta ed i bisogni degli umani di preservare le loro case od i loro parchi. I giovani alberi entrano cristallini nel mondo e come tale forniscono supporto all’ascensione globale, conferendo alla regione una frequenza più alta; ora, come anche nel futuro, saranno preziosi anche per la salute delle foreste.
Se gli umani fossero in equilibrio, forse si servirebbero del legno morto e di qualche vecchio albero per produrre la carta, invece che sacrificare allo scopo alberi sani. Ciò consentirebbe il rifiorire di nuova vita in seno alla foresta. I Nativi Americani raramente abbattevano gli alberi per le loro costruzioni o per i tee pees o per il fuoco che serviva a cucinare: essi, invece, usavano il legno degli alberi caduti e delle ramaglie offerto spontaneamente dalla natura e già collassato al suolo. I Nativi Americani percepivano la vita negli alberi, quegli alberi che loro chiamavano semplicemente “gente in piedi”. Essi non avrebbero scelto di distruggere la vita della gente in piedi, più di quanto non avrebbero scelto di uccidere un amico o la moglie od un membro della famiglia.
In cambio, le foreste fornivano ai Nativi una grande varietà di cibo; funghi e determinate erbe e piante venivano raccolte al suolo per scopi culinari e medicinali; bacche e semi venivano staccati dai cespugli; mentre le radici di certe piante, una volta estratte, venivano tostate e poi ridotte in forma di amido; e le pigne fornivano semi conosciuti come “pinoli”. I Nativi del Nord Ovest mangiavano anche le ghiande che cadevano dalle sequoie; esse fornivano un’altra forma di amido al quale attingevano liberamente per condire i loro piatti di pesce ed altri piatti della loro cucina.
Gli umani di oggi trovano “pericolose” le foreste selvatiche perché popolate di orsi e di altre creature. I Nativi avevano imparato ad onorare gli orsi e non erano affatto turbati dalla loro presenza. Risale a quest’era la tecnica di pesca del salmone che orsi ed umani mettevano in atto nel momento in cui il pesce risaliva la corrente del fiume per depositare le sue uova. Ciascuno dei due soggetti rispettava i territori di “ caccia” dell’altro e tutti ne avevano a sufficienza per sopravvivere al gelido inverno.
Gli umani oggi sono in una grande confusione sul modo di sopravvivere in armonia con la natura. Essi distruggono la natura nel costruire le loro città, città che non sono altro che una colata di cemento dove la terra non è pertanto in grado di fornire o di sviluppare una qualsivoglia sorgente di cibo. Dall’altro lato, coloro che lavorano in aree più rurali tentano invece di sedare la natura erigendo steccati ed altre strutture per tener lontano gli umani dai boschi o dalle foreste e dagli spazi aperti in genere. Gli steccati eretti da mano umana simboleggiano la separazione fra la natura e l’umanità di quest’epoca storica.
Mila ha avuto notizia che recentemente ci sono stati grossi problemi con gli orsi nella zona di Banff in Canada; tanto che la città di Banff sta considerando di costruire una recinzione elettrica per difendersi dai ricorrenti attacchi sferrati dagli orsi in direzione degli insediamenti umani. Se si entra nel dettaglio, si vedrà anche come negli anni recenti il Park Wardens abbia ritenuto opportuno eliminare ogni fonte naturale di cibo a disposizione degli orsi. Anche di recente, in taluni capi di alci sono stati riscontrati disordini epatici ed esse sono state rimosse dalla mandrie per mano umana, in quanto ammalate. La natura, si sa, fornisce cibo per tutti i regni e le alci ammalate potevano benissimo divenire cibo per gli orsi, ma a causa dell’intromissione umana, gli orsi sono stati costretti a scendere in città e ad avvicinarsi ai bidoni della spazzatura e ad assalire i campeggi per avere di che sfamarsi. Gli umani non comprendono la natura e la scarsa perspicacia al riguardo causa problemi in qualunque luogo essi vivano o visitino in grandi numeri, turbando così l’equilibrio stesso dell’ambiente come riflesso dello squilibrio che li contraddistingue.
Nel Nord Ovest del Canada e negli Stati Uniti, le mandrie selvagge di bisonti, di antilopi e di cervi sono state completamente soppiantate, ad eccezione dei parchi, da acri ed acri di terreno recintati e da capi bovini allevati in cattività. Sfortunatamente, tale bestiame, in quanto specie non in ascensione, non sopravvivrà ai futuri tempi di purificazione, fatto salvo quello destinato alla produzione del latte. Le mucche da latte, almeno fino a che l’umanità non cesserà di consumare latte per sopravvivere, sono attualmente incorporate dalla specie del Bisonte. Il latte è ritenuto alimento indispensabile per la struttura cristallina e la natura, dal canto suo, farà di tutto perché ve ne sia a sufficienza per l’ascensione dei bambini in ascensione del futuro.
Cosa faranno gli umani se gli animali della fattoria periranno? Essi ne saranno frastornati, perché l’umanità nel suo complesso si è separata dalla danza della natura. Se l’umanità vorrà garantirsi la sopravvivenza, dovrà necessariamente recuperare memoria delle pratiche agricole ed alimentari dei suoi antenati. Mila ed Oa cercheranno di fornire questa informazione in una nuova sezione del loro sito intitolata “ Creare la Comunità” “Creating Community” La Comunità è simbolica di relazioni tribali; nelle relazioni tribali, gli umani si mettevano insieme per sopravvivere, per cacciare, per mietere, o per coltivare le derrate per il loro sostentamento e per quello delle generazioni successive.
Parallelamente allo squilibrio del suolo, l’inquinamento umano attuale ha causato un altrettanto devastante dissesto nei mari e negli oceani. Lo squilibrio ha costretto molte specie oceaniche ad assottigliarsi fino all’estinzione. Le barriere coralline del globo, nel loro complesso, sono oggi in agonia. Certe famiglie di pesci stanno scomparendo, perché, a causa delle sostanze tossiche ivi sversate dalla grande industria, il pH dell’acqua risulta inadeguato alla vita. La natura si sta evolvendo, ma forse non abbastanza rapidamente per controbilanciare l’estinzione indotta dalla cattiva gestione dei rifiuti da parte dell’umanità.
In un’altra tempo, il numero delle specie degli Anemoni di Mare era del 400% più alto che non nel tempo presente. Anche noi siamo stati stroncati dalle sostanze tossiche o dall’eccessivo sfruttamento della pesca nelle regioni costiere densamente popolate dagli insediamenti umani. Talune culture, come la Filippina ad esempio, sfruttano la barriera corallina fino all’esaurimento di tutte le sue forme di vita, con ciò portando all’estinzione, stante la loro incapacità a rigenerarsi, una barriera corallina dopo l’altra intorno a queste isole. Così è stato per le Hawaii, con lo sgomento di Mila ed Oa. Al pari delle razze radice che perirono nell’antichità, anche questo è un segno che denota lo squilibrio degli umani; essi prendono troppo e nel lungo termine non lasciano sufficiente rifornimento in ritorno.
Anche il pesce delle
Hawaii ne ha risentito, perché all’agonia delle barriere coralline, seguirà
a ruota, salvo che non scelgano di emigrare altrove, l’agonia dei pesci più
grossi che basavano la loro dieta sui pesci più piccoli alimentati dalle
barriere. Il notevole incremento della domanda di tonno fresco nelle Hawaii
ha costretto i pescatori a viaggiare per centinaia di miglia in più che non
nel passato per reperirlo. Nel 1800, tanta era l’abbondanza di pesce nelle
baie Hawaiane che le barche, piene all’inverosimile, facevano fatica a
raggiungere la costa. I Nativi potevano pescare in piedi sulle acque poco
profonde ed afferrare il pesce con le mani. Oggi non è più così.
L’anemone di Mare è convinto che le cose debbano cambiare. L’Oceano può rigenerarsi. Gli umani potrebbero cooperare immettendo nuovo pesce e vita marina, seguendo la tecnica già consolidata per i pescosi laghi Europei. Il pesce e la vita marina potrebbero prima essere allevati in cattività e dopo un certo grado di sviluppo, immessi in mare aperto come loro successivo habitat naturale. Nel restituire la vita che loro stessi hanno provveduto ad asportare nel corso del tempo, gli umani, come tali, potrebbero ritrovare il loro equilibrio con il mare. Se questo fosse già accaduto, il riconquistato equilibrio del CHI fra l’umanità ed il mare si sarebbe già riflesso nella rigenerazione delle barriere coralline e di tutta la vita acquatica che fa capo ad esse.
Esaminiamo insieme anche le sue implicazioni pratiche sulla realtà di tutti i giorni. Noi vediamo scendere dai piani del sogno grosse epidemie per tutte le forme di cibo che non sono organiche. Il cibo transgenico OGM o quei prodotti della terra pesantemente fertilizzati o trattati con sostanze chimiche non possono ascendere; tutto quello che non sarà in grado di ascendere, si ammalerà, una volta che la vibrazione del suolo avrà superato quanto basta la vibrazione della pianta da instaurare lo squilibrio nel suo campo energetico. Con tale precarietà nei raccolti, virus ed insetti nocivi entreranno nella danza devastando le fonti di cibo umane fino ad eliminarle completamente. Questo è il futuro che vi aspetta, a meno che non vi decidiate a breve di alterarne il corso. Come tale rimettendo in equilibrio i piatti della bilancia nel restituire alla natura tutto quello che le avete tolto.
è il karma che richiama ogni tipo di sogno nella fisicità. Ed è quindi Il karma collettivo dell’umanità correlato all’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali che, in risoluzione della causa scatenante, fa da richiamo ad un sogno di privazione e di penuria tramite la scarsità o l’assenza di raccolti nella fisicità. Abusare senza ritegno della natura significa non solo depredarla, ma anche affamarla. La natura è stata uccisa e ridotta alla fame perché, sottraendo e vendendo troppi minerali estratti dalle sue miniere, gli umani Anu Pleiadiani obbligarono gli scudi di ghiaccio a sbriciolarsi ed a creare i vostri oceani. Da quel momento, le condizioni meteorologiche si sono drasticamente alterate creando i vostri deserti e la tundra ghiacciata dove poco o nulla è rimasto come risorsa alimentare a sostegno della vita. Il che significa miseria e stenti in numerose zone della superficie terrestre e fame e morte per i membri dei regni animali; tutto questo contrasta con il rigoglio delle regioni tropicali e delle foreste pluviali dove la vita è abbondante in ogni suo regno.
La natura muore letteralmente di fame nelle regioni densamente abitate dagli umani. Nelle vostre città, la natura è allo stremo. Nei vostri sobborghi, dove c’è più natura a prosperare a fianco degli umani, insiste un maggior equilibrio. La natura esprime il meglio di se stessa in relazione agli umani, salvo non sia stata frazionata con recinti e staccionate per far pascolare le mucche o per far crescere i raccolti. Solo nei luoghi dove non si registra la presenza umana c’è il massimo equilibrio fra il dare ed il ricevere nell’ambito della natura. In tali luoghi, c’è una costante relazione simbiotica fra tutte le specie.
Gli umani devono compenetrare il sogno per la simbiosi o divenire una controparte simbiotica nei confronti della natura, altrimenti cesseranno di esistere nel ciclo a venire. Il sogno del Grande Sole Centrale si fonda sulla simbiosi, ossia sulla forma-pensiero autosostentata. In una relazione simbiotica si dà tanto quanto si riceve. Gli umani devono imparare a dare alla natura tanto quanto prelevano da essa; solo così s’instaurerà nella natura e nella vita umana quel bastante equilibrio connesso al flusso di energia oleografico.
Il flusso energetico oleografico ha bisogno dello sviluppo delle relazioni simbiotiche in cui il rifiuto o le scorie di un regno divengono fonte di nutrimento per l’altro. Questo è il fondamento della forma-pensiero auto sostentante. Gli umani tendono attualmente ad accumulare i loro rifiuti in un sito ed a scaricarli poi nell’ambiente e si sorprendono pure se la vita attorno a questi “impianti di trattamento o “discariche” muore. Ove, invece, ogni umano interrasse i propri rifiuti nel proprio giardino, o li riciclasse in qualcosa di nuovo, s’instaurerebbe una relazione simbiotica fra il cibo che li sostenta ed il prodotto di scarto.
Non molto tempo fa, ad eccezione delle città, questa era la danza fra gli umani e la terra. Fino agli anni ’30 tutti i rifiuti erano nuovamente riciclati nel suolo ed utilizzati per nutrire i raccolti. In taluni paesi, come ad esempio l’Inghilterra, è già operante un massiccio ricorso al riciclaggio. Durante una sua visita nell’anno 2000, Mila rimase alquanto sorpresa nello scoprire che i campi inglesi erano ricoperti di rifiuti umani trattati. Questo è segno evidente, secondo l’Anemone di Mare, che la specie umana sta cominciando a risvegliarsi dal suo squilibrio e torpore collettivo.
Mila pondera seriamente sui motivi che impediscono di dotare ogni condomino o complesso residenziale od anche case singole di una “campana o vasca per il compostaggio dei rifiuti domestici” dove i rifiuti domestici organici hanno la possibilità di trasformarsi in fertilizzanti per le piante della proprietà. Si preferisce, invece, acquistare e spargere sui giardini composti chimici e tossici e spingere con l’acqua i rifiuti organici nel sistema fognario e negli impianti di trattamento. Più si lasciano sedimentare, più i rifiuti umani divengono innocui; dopo qualche tempo essi raggiungono il pH e la gamma di nutrienti adeguati per essere sparsi come concimi sull’orto o sul giardino. Cambiamenti semplici che possono essere orchestrati in ogni casa od appartamento e che potrebbero consentire al rifiuto un conveniente e positivo riuso a sostegno della vita, o, in presenza di un orto, anche per produrre cibo.
Perché l’umanità è andata talmente fuori sincronia da ammassare i rifiuti fino all’inverosimile in una regione, e da produrre fertilizzanti artificiali per alimentare la vita delle piante in un’altra? Ciò è dettato da una certa indolenza tecnologica. E’ più facile, infatti, ordinare una scatola di fertilizzante chimico e spruzzarlo sui campi o sull’orto, che non ammucchiare sterco di mucca od umano adatti allo scopo. In una tale indolenza, gli umani si stanno avvelenando. Perché la danza del contadino è volta ad avvelenare la popolazione attraverso tali pratiche? Il contadino è un riflesso del desiderio collettivo dell’umanità di estinguersi, miei cari.
Ora, in questo tempo di risveglio, gli umani stanno acquistando coscienza della carenza nutrizionale delle loro sorgenti di cibo. Sulla Big Island, Mila ha di recente assistito alla proiezione del lungometraggio “ Il futuro del cibo” In esso venivano esplorate le atrocità delle pratiche agricole Americane, nonché i problemi connessi agli OGM ( cibo geneticamente modificato). Questo è un segno che gli umani stanno realmente iniziando a concentrarsi sui problemi dell’industria agricola ed alimentare e che ben presto prenderanno posizione per reclamare un cambiamento. In tal senso si fa sempre più pressante la domanda di prodotti biologici, non solo perché essi contengono più vitamine e minerali indispensabili alla salute ed al benessere del corpo, ma, quello che più interessa in quanto esseri in ascensione, hanno anche un’anima con la quale comunicare.
Più avanti, ad un
ulteriore risveglio della coscienza, le attuali pratiche agricole
sbiadiranno in un lontano ricordo e l’umanità, su base collettiva,
riprenderà la sua relazione simbiotica con la natura. Se questo dovesse
accadere, il potenziale sogno di una morte in massa per fame, verrebbe
sostituito da un nuovo sogno di cibo in abbondanza per tutti coloro che
vivranno per testimoniare la sopravveniente era d’oro. L’Anemone di Mare lo
augura di tutto cuore all’umanità.
Poche sono state le esperienze di Mila con l’Anemone di Mare o Attinia. Mila passerebbe volentieri molto del suo tempo ad immergersi nell’oceano, se le acque che bagnano le Hawaii non fossero esageratamente inquinate per la sua forma. Nel 2001, venne guidata a non tuffarsi nell’oceano fino alla sua completa trasmutazione ad un livello di vibrazione più accettabile e sicuro, in un lontano futuro. Mila fa sempre quello che è più giusto fare per il suo corpo, perché l’ascensione è di per sé già abbastanza dura senza dovervi aggiungere inutili tossine tramite l’ambiente od il cibo.
Mila si ricorda di aver
osservato l’Anemone di Mare nelle pozze di marea della California e delle
Hawaii, come pure dentro le vasche di acqua salata nei acquari pubblici. Uno
dei ristoranti frequentati ad Honolulu aveva un grosso acquario a due piani
con molte specie al suo interno. Mila aveva ammirato tutti i regni per ore
durante un pranzo domenicale, restando affascinata dalla leggiadria della
Manta. Mila si era sentita come ricaricata e rinvigorita attraverso la
comunione con le creature marine ed avrebbe rievocato più e più volte
quest’esperienza.
In un altro ristorante frequentato da Mila ed Oa, c’era una deliziosa vasca di acqua salata, e se si prenotava un tavolo contiguo, ci si poteva realmente connettere con ogni regno in essa ospitato. Proprio qui Mila ebbe l’occasione di osservare da vicino un Anemone di Mare ed il pesciolino che si agitava fra i suoi tentacoli. La bellezza del mare è ispiratrice; e la nostra specie comprende quanto affascinante ciò sia per gli umani. Forse questo spiega la grossa affluenza di pubblico in visita agli acquari e la loro intramontabile popolarità nella storia umana.
Mila non reputa opportuno
possedere degli animali. Tuttavia, nella sua ascensione iniziale, fu guidata
ad acquistare due bellissimi esemplari di “ Pesce Cinese da combattimento”
Questo pesce entrò nella sua vita per insegnarle qualcosa di importante. In
primo luogo, essa mise i due pesciolini in una singola boccia d’acqua,
fortemente motivata a riprogrammarli al non combattimento. la cosa non
funzionò ed un pesce uccise l’altro, pur riportando nella lotta un grosso
morso sulla coda. Questo le servì di lezione per capire che non poteva
facilmente riprogrammare il pesce e che esulava dalla sua comprensione
alterarne la natura in quel tempo della sua ascesa.
Tuttavia, c’era un’altra lezione da apprendere, fu così che Mila fu guidata a fare accordi per nutrire energeticamente il pesce sopravvissuto. Ad accordo concluso, il pesce smise di mangiare, né lei gli diede più da mangiare. Con molto stupore, Mila osservò che, pur senza mangiare, al pesciolino era ricresciuta la parte di coda mancante. Sempre a digiuno, il pesce continuò a vivere per un anno e mezzo. Poi, dovendosi trasferire alle Hawaii, Mila lo affidò ad uno studente, naturalmente, lo studente non sapeva come mantenere l’accordo energetico ed il pesce dopo poco morì. Nondimeno il pesce aveva insegnato a Mila che per qualsiasi specie non c’è assolutamente bisogno di mangiare fino a che c’è energia a sufficienza per sostenere il corpo eterico.
Il problema con la vita sulla terra è che non c’è abbastanza CHI per sostenere l’eterico; ne consegue che un regno deve banchettare a spese di un altro regno per sostenersi. Non appena la terra accederà al Grande Sole Centrale, la ridondanza di CHI sarà tale che le specie subacquee cesseranno per sempre di mangiare qualsiasi cosa, proprio come il pesce Cinese da Combattimento di Mila. Così dicasi anche per molte altre specie terrestri.
Rivolgetevi a noi per padroneggiare le relazioni simbiotiche con gli altri e la forma-pensiero auto sostentante necessaria per entrare nel grande Sole Centrale. Noi siamo al servizio di tutte le specie in ascensione in questo tempo della storia.
Namaste
Il Regno dell’Anemone di Mare
Per lasciare un tuo commento a questo messaggio o leggere altri commenti entra nel forum dedicato ai messaggi di Rize
* * * * * * * * * *
Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/articles/creepy-crawlers/SeaAnemone.htm
Tradotto da Sonia per Stazione Celeste