)*(Stazione Celeste)

 

Spiritual School of Ascension

 

 

MESSAGGI DALLE PIANTE E DAGLI ALBERI

 

 

Dai Pini Ponderosi


Il Regno del Pino Ponderoso attraverso Karen Danrich "Mila"
9 Agosto 2005


Benedizioni per un Ritorno della Consapevolezza e dell'Anima ai Piani Fisici

Cari Amati umani in ascensione,

Oggi è il Regno del Pino Ponderoso a salutarvi. Il Pino Ponderoso è considerato l'albero simbolo dello stato del Montana. Noi siamo un regno arboreo che segna il passaggio da una foresta più ricca di vita per l’abbondanza dell’elemento acqua, alla prateria, dove  le precipitazioni sono più scarse e la vegetazione assume una connotazione erbosa ed arbustiva. Il nostro regno necessita di irrigazioni moderate e predilige i terreni assolati,  peculiarità che fanno del Pino Ponderoso il genere di albero più resistente e robusto in grado di attecchire in un ambiente di transizione avaro d’acqua qual è quello delle praterie.

Cosa vorrebbe dire Il Regno del Pino Ponderoso agli umani in ascensione? Noi abbiamo osservato la danza umana per lungo tempo. In occidente, siamo stati testimoni di come l’uomo bianco ha sopraffatto i popoli della nazione rossa, e  di come, una volta appropriatosi delle loro terre, esso li abbia confinati, sia negli USA che in Canada, in speciali riserve. Anche in questo caso, come altre volte nella storia umana, l’uomo rosso perse la sua libertà di vagabondare liberamente e di vivere dei frutti della terra. Con l’ultima disfatta dell’uomo rosso, era già l’ottava volta che eravamo spettatori di una simile danza. Stante l’ascensione, si va facendo strada una miglior comprensione su come ciò si sia potuto replicare in ogni ciclo della storia umana.

In quest’ultimo ciclo, la nazione rossa delle praterie in particolare, dipendeva dal bufalo per il suo sostentamento. Il Regno del Bufalo è un regno che il Pino Ponderoso conosce ed ama caramente. Nel loro incessante girovagare, i bufali mangiano l’erba e depositano il loro sterco per fertilizzare il suolo richiamando così molta più pioggia per far germogliare molte più pigne del nostro Regno, soprattutto dopo un incendio. Il nostro Regno e quello del Bufalo hanno quindi sempre lavorato in concerto fra loro da tempo immemorabile a reciproco sostegno delle loro esistenze.

Nel corso degli anni, gli Indiani delle Praterie ed il bufalo divennero un connubio indissolubile, tanto si era consolidata nel tempo la dipendenza da esso. I bufali venivano inseguiti ed uccisi per la pelle, la carne e le ossa. Non una delle parti dell’animale rimaneva inutilizzata; le ossa servivano per ricavare utensili ed attrezzi di lavoro od oggetti di artigianato. Con la pelle si confezionavano abiti e coperte per riscaldarsi all’interno dei teepes durante i rigidi inverni, o per avvolgere a mo’ di soffice e confortevole coperta i neonati. La carne cotta sul fuoco dava sostentamento ai membri della tribù. Il grasso mescolato alle bacche ed alle noci raccolte nei boschi, seccato e ridotto in strisce, costituiva una pratica scorta alimentare da usare durante gli spostamenti. Il Regno del Bufalo sacrificava i suoi corpi per  dare sostegno agli umani della Nazione Rossa nell’amore.

Come i primi pionieri calcarono il suolo della nazione rossa, l’uomo bianco cominciò a consumare l’anima dei popoli di quelle nazioni. Perché l’uomo bianco consuma l’anima? Ah!, questo è un argomento interessante ed ha a che fare con il retaggio Anu. La famiglia degli Anunnaki od Annanuki, proveniva da una creazione aliena, le Pleiadi. Le anime che si accompagnarono agli Anu furono costrette ad andarsene perché non risonanti alla Terra. Nella latitanza dell’anima, gli Anu presero a consumare l’anima della gente della nazione rossa circostante per sopravvivere e per prolungare oltre ogni limite le loro vite. Come l’anima fu consumata, i popoli della nazione rossa sperimentarono una caduta in consapevolezza e precipitarono nella territorialità che scatenò una guerra infinita fra le varie tribù per il possesso del territorio.

Tuttavia, nell’era più recente alla quale ci riferiamo, le diatribe erano ormai un ricordo del passato ed i popoli della nazione rossa degli sterminati territori del Nord America vivevano in pace da migliaia di anni. Fu solo quando il primo uomo bianco approdò alla Costa Orientale della nuova terra che l’anima delle nazioni rosse iniziò ancora una volta ad essere consumata come al tempo degli Anu. Alla perdita dell’anima, la gente della nazione rossa reagì divorando a sua volta l’anima dei regni della natura  che costituivano la trave portante della loro sopravvivenza. Volpi, cervi, alci, aquile, salmoni e bufali, da costa a costa, erano le specie più cacciate e quindi furono proprio le volpi, i cervi, le alci, le aquile, i salmoni a farne le spese e ad essere consumati. A quel tempo, non tutti i popoli  della nazione rossa andavano a caccia di bufali e si spostavano con i loro teepees; oggi la maggior parte delle tribù è stanziale ed ha luoghi di residenza attigui ai terreni di caccia od in riva all’oceano con appezzamenti di terreno dove coltivare il mais e le  zucche che danno abbondanti raccolti. 

I popoli della nazione rossa avevano uno stile di vita pacifico prima che arrivassero i popoli della nazione bianca. Come la gente della nazione bianca prese a consumare l’anima della gente della nazione rossa, quest’ultima cadde nella paura e nella mancanza. Le premesse per un’altra caduta in consapevolezza c’erano tutte in conseguenza di questo gioco ed i risultati non si fecero attendere. Ogni tribù si girò contro l’altra in guerre fratricide per la contesa del territorio, soprattutto per quelle regioni  che promettevano una caccia abbondante ed un suolo fertile da coltivare. E più la gente della nazione bianca reclamava la terra e consumava l’anima del popolo rosso, più il conflitto andava esacerbandosi in brutalità ed in violenza. Successivamente, furono gli stessi colonizzatori bianchi americani a muovere guerra contro i popoli della nazione rossa per impossessarsi di tutte le loro terre. E dopo che uscirono vittoriosi, i “Bianchi” decretarono il confino di tutti i superstiti della nazione rossa in una forma particolare di prigione chiamata “riserva”

La strategia che meglio contribuì al declino dell’epoca degli Indiani delle Praterie fu il deliberato annientamento fino all’estinzione di uno dei pilastri portanti della civiltà rossa, il bufalo. Esso fu oggetto di una caccia spietata, una caccia dove intere mandrie di bestiame erano inseguite e spinte nei dirupi da uomini a cavallo. Ciò portò all’esaurimento della principale risorsa di cibo e di calore delle tribù, costringendo alla resa gli Indiani delle Praterie sopravvissuti alla fame ed agli stenti. La tattica di spronare le mandrie giù per i burroni non era  nuova agli Indiani delle Praterie. Essi, circa un secolo prima che i “bianchi” conquistassero le loro terre avevano effettivamente già adottato questa strategia di caccia.

Prima di quel tempo,  il bufalo era stato cacciato, esemplare per esemplare, dai guerrieri  a cavallo che s’intrufolavano fra le  sue mandrie; il più debole della mandria  si sacrificava e si lasciava abbattere per il sostentamento della tribù. Nel momento in cui l’anima della tribù cominciò ad essere consumata dalla gente della nazione bianca, gli Indiani delle Praterie presero a loro volta a consumare l’anima del bufalo; e nel mentre l’anima del bufalo andava assottigliandosi ogni giorno di più, nella mente degli Indiani della Prateria  prese forma una inusitata forma di caccia, istigare un’intera mandria di 20 o 30 capi a sfracellarsi giù dai fianchi della montagna, per ottenere col minimo sforzo un banchetto più abbondante. Anzi, troppo abbondante, perché la carne era molta di più di quella che la tribù poteva consumare in un’unica seduta. Le carcasse inutilizzate ed abbandonate sotto il sole andarono pertanto a creare la prima forma conosciuta di rifiuto e di scarto degli Indiani della Prateria di quest’epoca. 

Perché tutto ad un tratto negli Indiani delle Praterie prevalse l’impulso di catturare più bufali di quanti servivano, mettendo le basi per la loro prima forma di scarto?  Perché nel momento in cui il bufalo perse l’anima, non ci fu più anima sufficiente per sostenere le forme fisiche di tutti i bufali e molti esemplari scelsero di morire in un sol colpo in questa cruenta forma di caccia. C’è bisogno dell’anima per sostenere la fisicità dei regni della natura. Nella carenza di anima, il numero dei membri fisici di ogni specie inizierà inesorabilmente a scemare fino alla fatale estinzione della specie. E l’estinzione è tale quando, superata una certa soglia di distruzione, non c’è più anima per produrre le nuove generazioni.

Perché l’uomo bianco procedette alla decimazione della popolazione dei bufali per vincere la guerra? Tutto si ricollega all’anima persa dal bufalo, quella rimasta non bastava più a sostenere le numerose mandrie nelle quali si era incarnata nel fisico. Fu la cronica carenza di anima conseguente al consumo degli Indiani delle Praterie che obbligò i corpi della  maggior parte dei bufali a ritirarsi dalla fisicità.  Tutto questo nel mentre l’uomo bianco annientava il 90% delle mandrie per piegare definitivamente i popoli della nazione rossa.

Perché, sempre in quegli stessi luoghi, si stava assottigliando la popolazione di volpi, cervi, alci, aquile e salmoni? I popoli della nazione rossa avevano consumato l’anima di questi regni via via che l’uomo bianco consumava  la loro. Così è stato per molte altre nazioni. Quando l’uomo bianco arrivò in Australia ed in Africa, esso prese a consumare l’anima della nazione Aborigena, o di quella Africana. In compensazione, gli Aborigeni e gli Africani si volsero a consumare l’anima dei regni della natura che avevano intorno. E come l’anima dell’antilope, della tigre, del leone, della zebra, dell’elefante, dello struzzo, del wombat, del koala e del dingo veniva drasticamente consumata, altrettanto drasticamente ogni loro regno scivolava nel declino od anche nell’estinzione per la notevole riduzione delle sue incarnazioni fisiche.

Anche le anime degli Inuit ( Esquimesi e Mongoli) subirono il consumo da parte della gente delle nazioni dei bianchi, e come reazione si volsero a consumare le anime ed i corpi della balena, del delfino, della foca e dell’orso polare per sopravvivere; lo stesso dicasi per le anime degli Orientali; solo che qui fu l’anima delle piante a farne le spese e di conseguenza le sue rappresentazioni fisiche in forma di piante ed alberi consumati dai lignaggi Tibetani, il che contribuì a creare immense zone desertiche. Le tempeste di polvere ed i deserti della Cina creatisi in modo similare nel secolo scorso per l’eccessivo sfruttamento dei pascoli, sono realmente la conseguenza del consumo dell’anima Cinese da parte dell’uomo bianco e del successivo consumo dell’anima dei regni vegetali da parte dei Cinesi.

Ogni perdita di vita accade in primo luogo nel non fisico. Ogni forma di vita in via di estinzione, è stata in primo luogo consumata come anima. E quando nel non fisico non c’è abbastanza anima, non c’è consapevolezza sufficiente per far girare i chakra dei campi collettivi di energia di una determinata specie. Ogni specie lavora in concerto come un corpo unico di energia in sostegno dell’intero regno. La carenza di anima, porta all’indebolimento dei chakra , dei corpi sottili e del corpo di luce collettivi e nel tempo anche alla ineluttabile e sensibile diminuzione dei veicoli fisici; se l’energia  si riduce ulteriormente, alla specie interessata non resta che estinguersi. Il bufalo, come del resto tutte le specie dei regni della natura, sta imparando un’importante lezione a questo punto del tempo. La natura ha riconosciuto che essa è stata in qualche modo trascinata in una guerra fra nazioni umane diverse. La natura ha sacrificato la sua stessa anima perché gli amatissimi umani di indole pacifica della nazione rossa potessero protrarre la loro esistenza. La natura sta imparando questa lezione e non ricadrà mai più nello stesso errore. Essa sta ricucendo la sua anima recuperandola dagli umani della nazione rossa ai quali era stata data perché potessero ascendere in una nuova nascente era di pace, di unità e di amore incondizionato. In contro bilanciamento, coloro che attualmente sono in un retaggio rosso, oppure discendono da un retaggio rosso di tempi più antichi, debbono riprendersi la loro anima dalla gente della nazione bianca, ossia dai membri della famiglia Anu, attraverso l’ascensione; perché, in caso contrario, l’ascensione dell’umanità fallirà miseramente. Per questo oggi abbiamo voluto farvi partecipi di questa informazione.

Dove va l’anima quando viene consumata? L’anima finisce col divenire tutti i tipi di piani del sogno del mondo naturale che non sono realmente associati al sostegno della vita. L’anima divenne il sogno che gli Anu desideravano per protrarre all’infinito le loro esistenze nelle loro pratiche di prolungamento della vita; ma talmente tanta anima era stata “presa” dai popoli della nazione rossa, che agli Anu non rimase quasi nulla per detto proposito; per cui essi  si videro costretti a barattare anche anime con le Pleiadi od Orione da usare nel loro sogno. 

Al pari delle carcasse imputridite dei bufali lasciate indietro dall’uomo bianco nel suo cinico  sterminio di tutte le mandrie, gli Anu consumarono così tanta anima da produrre una “ scoria o rifiuto” E’ il consumo in eccesso di qualsiasi cosa che alla fine crea l’esperienza del “rifiuto”. Ogni cosa ha un suo posto nella matrice di ogni realtà di consenso. Solo quando essa viene violata, qualcosa rimarrà inutilizzato. Una volta che questo avviene nel non fisico, ciò ha motivo di accadere anche nella fisicità; senza una reale motivazione,  nel fisico compare improvvisamente il “rifiuto o scarto che dir si voglia”. La ragione per cui gli umani accatastano i loro rifiuti fino al cielo o li seppelliscono in discariche contaminate va ricollegata al modo in cui l’anima è stata devastata nella danza del campo di energia umano. Come ogni parte del non fisico viene ripristinata alla sua vera funzione e proposito, cesserà la devastazione e gli umani impareranno ad aver più cura dei loro rifiuti, ovverosia, procederanno a riciclarli.

Cosa accade all’anima quando viene consumata? L’anima diviene un tessuto non consapevole che può essere plasmato in molte forme di sogni. Ecco che allora l’anima può essere sagomata in sembianza di case e di castelli non fisici che poi divengono le case ed i castelli non appena il piano del sogno scende nella fisicità. L’anima può essere forgiata nella tecnologia attuale come i computer, i treni, gli aerei e le automobili, che poi prenderanno forma nella fisicità. L’anima può essere plasmata anche in intere città che poi diverranno città nella realtà. Enormi quantità di anima sono state consumate e dirottate nel sogno per creare la grossa era di gadget tecnologici e di enormi città di cui siete diretti testimoni oggi. Tali città e tecnologia sono irrilevanti per quanto riguarda l’evoluzione; il loro vero scopo è un altro, quello di indurre gli umani ad essere consumati dai loro stessi marchingegni. Tutto questo porterà l’umanità verso un’altra caduta in consapevolezza. (vedetevi l’articolo "Dagli Abeti” per maggiore informazione in merito)

L’anima non è stata concepita per diventare un piano del sogno  o per essere plasmata in forma di case, di città o di varia tecnologia; l’anima è una matrice non fisica cosciente che sostiene la vita attraverso l’interazione con il mobile campo di energia di tutte le cose viventi. Perdete una sufficiente parte di anima ed una realtà di consenso inizierà  a declinare nell’estinzione. Per la Terra non è una novità, già sotto il dominio degli Anu dovette sottostare ad un pesante rallentamento della sua frequenza per il semplice motivo che non aveva più anima a sufficienza per far girare i campi di tutti i suoi regni, ossia se stessa come un tutto.

Molto tempo fa, anche Mila sperimentò di persona il consumo di anima. Essa divenne consapevole di come i suoi studenti di lignaggio Anu stessero consumando la sua anima fino al punto di far fallire la sua ascesa. Solo quando si decise a rimuovere dalla scuola quei lignaggi, essa poté recuperare l’anima che le era stata sottratta e proseguire nell’ascesa. Come recuperare l’anima una volta che è stata consumata? L’anima viene risorta e ricostituita attraverso l’intenzione. Mila, dopo aver rilasciato il karma per il modo in cui l’anima era andata sprecata in seno alla sua stirpe, e dopo aver recuperato in ogni dove, sia sulla Terra che in altre creazioni con le quali era stata barattata, tutto quello che era stato consumato e tenuto come un tessuto non fisico nei piani del sogno dell’antichità, ha talvolta ottenuto la resurrezione e la ricostituzione dell’800% dell’anima che non sapeva di aver perso nel corso delle ere. 

Come si sente l’anima in questi frangenti? Come si sentono gli umani che sono sfruttati, ridotti in schiavitù, imprigionati, affamati o violentati? Essi si sentono indegni, sfruttati, disperati, indifesi, delle vere e proprie nullità. Tale è l‘anima quando viene consumata ed usata per creare oggetti fisici che non hanno relazione alcuna con la vita del consenso, o per meglio dire con l’evoluzione; l’anima si sente usata, schiavizzata, disperata, imprigionata, affamata e violentata. Come l’anima si trova a risorgere e ad essere ricomposta nella sua matrice originale,  c’è una seria opportunità per il risanamento ed il ripristino del non fisico al suo reale proposito, quello di sostenere la vita. Nel tempo in cui siamo, per  quelle specie che sono riuscite a recuperare bastante anima a sostegno della vita, l’estinzione è oramai arrivata al capolinea. E già molte di esse hanno ripreso a generare più piccoli  grazie all’incrementato flusso di energia  a disposizione di ciascun regno. Ed a sua volta, ogni regno avrà un flusso di energia più potente per contribuire all’ascensione globale della Terra.

Ogni regno coopera con il suo flusso di energia al complessivo flusso di energia della Terra. I chakra della Terra sono il frutto della combinazione dei chakra di tutti i regni che la popolano. Più ampi sono i campi di ciascun regno, più ampio, nel suo insieme, sarà il campo della Terra, portando non solo a quel fenomeno che chiamate riscaldamento globale, ma anche all’ascensione. Ogni regno deve tassativamente recuperare e ripristinare la sua anima per concorrere di fatto all’evoluzione globale. Ogni regno è pertanto impegnato ad inseguire questo traguardo in questo momento: un graduale recupero di quanta più anima possibile per continuare ad essere di supporto al viaggio evolutivo verso casa nel Grande Sole Centrale. 

Una volta ricostituita, l’anima sarà tolta dal tessuto non consapevole del sogno che ha creato la tecno-era, le città,  i treni, gli aerei e le automobili umani. Infine, quando non ci saranno più sogni per qualsiasi tipo di città, forma di trasporto, strumento tecnologico od altre costruzioni  umane, anche tutte queste creazioni cesseranno di esistere nella fisicità, perché non ci sarà più alcuna struttura eterica rimasta per alimentare la loro esistenza. Solo con il completo recupero dell’anima, tutti gli oggetti fabbricati al di fuori di essa nel non fisico cesseranno di esistere; e conseguentemente,  come questo nuovo sogno scenderà nella fisicità, cesseranno di manifestarsi anche gli oggetti fisici associati. Questo è il futuro che vi attende grazie alla scelta di tutte le specie di recuperare e di ricostituire l’anima nella sua integrità per i propositi dell’ascensione e dell’evoluzione a casa. 

Cosa accade quando manca l’anima? I campi diventano meccanizzati. La natura è divenuta un’esistenza fisica meccanizzata con null’altra consapevolezza rimasta, se non l’istinto. Non era così molto tempo fa. Molto tempo fa, la natura era pienamente consapevole e viveva del respiro, senza consumare alcunché per sopravvivere. Molto tempo fa, la natura aveva abbastanza consapevolezza fisica da dirigere il corpo in un’unica esperienza che l’anima era felice di condividere nel sogno di vita sulla Terra. Molto tempo fa, non esisteva la meccanizzazione del campo; soltanto l’anima danzava con l’energia di ogni regno dirigendo la vita ed il sogno secondo i suoi desideri. I corpi dei regni erano coscienti del fatto che le anime governavano la vita e che come tale contribuivano alla co-creazione di qualsiasi esperienza sul piano fisico.

Come l’anima iniziò ad essere consumata, e questo molto prima che gli umani mettessero piede sulla Terra, il numero delle forme fisiche di ogni specie scese rapidamente. Con sempre più anima che si andava disperdendo,  i corpi furono più propensi a meccanizzare il flusso dell’energia per  sostenersi, che non ad estinguersi. Per cotanta anima che nel tempo si è eclissata, la natura è arrivata ad un tale meccanizzato stato d’essere da rendere indubbiamente  problematica la prospettiva di un ritorno alla piena consapevolezza; la natura raggiungerà questo traguardo solo se sarà stata recuperata bastante anima per dirigere l’ascensione.  Attraverso l’ascensione di ogni specie ed al succedersi delle generazioni che  nasceranno ad un livello di coscienza via via più elevato, prenderà l’avvio una graduale trasformazione della biologia. In primo luogo, ogni regno carnivoro imparerà a cibarsi di frutta, noci e vegetali. Successivamente, ogni regno imparerà a sopravvivere solo per mezzo del respiro divenendo di nuovo pienamente consapevole nel processo. Una cosa perfettamente fattibile ed anche se l’iter sarà lungo ed avrà bisogno di 100 anni per attuarsi, resta comunque  il sogno che la terra ed ogni suo regno hanno scelto per il loro futuro.

Analogamente alla natura, anche gli umani di oggi sono caduti in una danza meccanizzata corredata da scarsa consapevolezza, in riflesso della latitanza dell’anima nella direzione del campo umano. Al posto dell’anima  furono lasciati  dei sistemi energetici meccanizzati, diversamente, gli umani si sarebbero già estinti da lungo tempo. I campi meccanizzati generano uno stile di vita meccanizzato in cui non c’è altra consapevolezza, se non  l’ego e l’ego negativo connessi al livello di coscienza del corpo, ed entità della personalità, a guidare lo show. Le entità della personalità sono pezzi fratturati di anima che si sono uniti insieme fondandosi sulla risonanza di un particolare tasso vibratorio. Alla perdita dell’anima, gli umani entrarono nel raggio di azione della personalità, dell’ego e dell’ego negativo, dove a guidare il sogno erano e sono i pezzi fratturati di anima e non un’anima integra ed autoconsapevole. 

Quando sono i pezzi fratturati di anima a reggere la danza umana, non può che derivarne conflitto, violenza, fallimento e senso di inadeguatezza; perché tali frammenti di anima hanno soltanto una conoscenza parziale su come tessere un sogno umano e su come farlo sbocciare sul piano fisico. Ne consegue pertanto una fatale mancanza di sogni idonei a creare bastanti esperienze di appagamento. In uno stato di non appagamento, gli umani prendono a vessarsi e ad opprimersi gli uni gli altri; od a dipendere da sostanze e da intrattenimenti di vario genere nel tentativo di anestetizzare il dolore in cui si trovano. Gli umani sono oggi divenuti talmente fratturati e talmente incapaci di tessere un sogno per le loro vite, da scegliere in numero sempre più elevato di finire raggomitolati ai cigli della strada senza neanche un tetto sopra la testa. (Vedetevi “Trascendere la Mancanza e l’Impoverimento” e“Padroneggiare il Sogno Vivente” per più informazione sull’argomento)

Nell’ascensione, l’anima viene ricostituita e rifusa. Solo allora ci sarà qualcos’altro, oltre l’ego e l’ego negativo e la personalità, alla guida del sogno umano. Ci sarà qualcosa di auto consapevole  e centrato sull’ascensione ad animare ogni vita umana. Non appena ci sarà l’anima autoconsapevole al timone della vita umana,  il sogno potrà  essere ritessuto, ossia ci potrà essere la possibilità di creare esperienze appaganti, foriere di maggiore gioia ed abbondanza, nella danza di vita. Non appena ci sarà l’anima al timone della vita, gli umani interagiranno fra loro in maniera meno fratturata e brutale; e subentrerà una cognizione più chiara del quadro più grande che sta alla base delle cose, una visione a 360° gradi, che consentirà di porre fine alle diatribe attraverso la negoziazione, e non attraverso la guerra. Non appena  l’anima sarà al timone della vita, gli umani avranno inoltre l’opportunità d’imparare a lavorare in modo più consapevole con la natura e ad instaurare una nuova danza di unità sulla Terra.

Quando sarà l’anima a dirigere la vita umana, essa tornerà a dirigere l’umanità dall’interno. E dopo che vi sarete aperti alla vostra realtà interiore, ci sarà qualcos’altro sul quale concentrarsi, in luogo degli spettacoli mediatici che anestetizzano le masse. Aprendosi alla propria realtà interiore, gli umani riprenderanno a dirigere la loro vita dall’interno, invece che essere in balia delle esperienze esterne della vita. Ed una volta afferrato che basterà alterare l’intelaiatura interna della propria forma-pensiero per creare  gli agognati sogni, sarà più il tempo  che  dedicheranno a questo proposito, che non quello che spenderanno per le altre finalità e svaghi così prevalenti nell’attuale sogno umano.

Quando le future generazioni saranno totalmente orientate all’interno, la dipendenza dall’attuale tecnologia sbiadirà in un nuovo giorno in cui l’evoluzione e la padronanza spirituale saranno gli obiettivi primari del genere umano. E dopo che la tecnologia non sarà più cercata, anche la sua la sua produzione cesserà, il che combacerà con un tempo in cui il sogno per  tutti i marchingegni sarà scomparso dai piani del sogno grazie al recupero di tutta l’anima di cui la Terra e la natura avevano bisogno per ascendere. Tale è la speranza ed il sogno della Terra in questo tempo di evoluzione globale.

Con quali ulteriori considerazioni il Pino Ponderoso desidera concludere questo articolo? Dovete recuperare, risorgere e ricostituire l’anima che un tempo danzava con il vostro lignaggio, miei cari. Recuperate tutte le anime da tutti gli individui di retaggio Anu con i quali voi od i vostri antenati avete danzato. Restituite l’anima che i vostri antenati della nazione rossa hanno sottratto alla natura, perché anche la natura abbia la medesima opportunità di ascendere. Intendete la fine dello stato meccanizzato d’essere che avete sin qui conosciuto.

Perché é in uno stato meccanizzato d’essere che si sperimenta la noia. La noia è il risultato del medesimo sogno che gira un giorno dopo l’altro con poche varianti al seguito. Non appena si rilascia la meccanizzazione del campo attraverso l’ascensione, e si recupera e si ricostituisce l’anima, l’anima a sua volta concorre a creare e ad alimentare un movimento rotazionale nel campo energetico, come tale consentendo di tessere, di catturare e d’intendere di sperimentare un sogno più appagante. Più il sogno sarà appagante, più la vita risulterà piacevole da vivere. Questa, miei cari, deve diventare la vostra verità nella scelta di ascendere. 

Namaste

Il Regno del Pino Ponderoso

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Originale in inglese: http://www.ascendpress.org/Community/Plants&Trees/PonderosaTrees.htm

Tradotto da Sonia per Stazione Celeste

www.stazioneceleste.it